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Crollo in via Bernardino Bombini: Amministrazione coordina operazioni di messa in sicurezza

COSENZA (CS) La notte scorsa si è verificato nel centro storico, in via Bernardino Bombini, il crollo di una porzione di edificio, all’interno di un fabbricato più consistente, senza provocare danni alle persone. La situazione è tenuta sotto costante controllo dall’Amministrazione comunale che già prima che si verificasse il crollo, essendosi manifestate delle avvisaglie in tal senso, aveva provveduto, preventivamente, a chiudere la strada al traffico e a transennare la zona per garantire la pubblica incolumità. Sul posto si è recato l’architetto Domenico Cucunato, Dirigente del Settore Ambiente ed Edilizia Privata di Palazzo dei Bruzi, coadiuvato dai tecnici della Protezione civile comunale.

cosenza

E’ stata immediatamente incaricata una ditta per le prime operazioni di svuotamento e messa in sicurezza della zona, nelle adiacenze di Palazzo Galeazzo da Tarsia, iniziate dal primo pomeriggio.

Ai proprietari dell’edificio interessato dal crollo l’Amministrazione comunale aveva in più occasioni intimato la messa in sicurezza dello stesso, chiedendo, anche con reiterate comunicazioni inviate dagli uffici della Protezione civile comunale, il rispetto dell’ordinanza contingibile ed urgente emanata dal Sindaco Mario Occhiuto un anno fa, esattamente la fine di luglio del 2014. In quell’occasione il primo cittadino aveva adottato il provvedimento per fronteggiare, nello specifico, le condizioni di degrado di quattro fabbricati del quartiere Santa Lucia, ma, più in generale, per  il preventivo sgombero, la messa in sicurezza e la demolizione di ruderi o di edifici nel centro storico, per ragioni di tutela dell’incolumità pubblica.

 

Viadotto A3, Bianchi: Iniziata rimozione macerie

viadotto italia a3“Apprendo che finalmente sono iniziati i lavori di rimozione delle macerie nei pressi del Viadotto Italia, crollato lo scorso marzo. Era ora”. Così la parlamentare Ncd Dorina Bianchi, commenta la notizia dell’Anas che ha annunciato l’avvio delle operazioni di sgombero delle macerie, in vista dei successivi interventi di sistemazione del viadotto. “I calabresi stanno pagando un prezzo altissimo per la chiusura del Viadotto Italia. Cristo si è fermato a Laino Borgo, verrebbe da dire, da quando cioè 85 giorni fa il viadotto è crollato, provocando la morte di un giovane operaio. Attraversare il Pollino è diventata un’odissea infinita, un interminabile giro fatto di curve e stradine strette”. “Una questione che è all’attenzione di noi tutti parlamentari calabresi Ncd. L’incontro programmato anche con il Prefetto di Cosenza Tomao, è frutto di una interlocuzione costante intrapresa in queste mesi, nonostante l’avvicendamento di un nuovo ministro alle Infrastrutture. Personalmente ho firmato un’interrogazione al Ministro ed in in più occasioni ho verificato lo stato della situazione che non più sostenibile, considerato più in generale lo stato del sistema trasporti calabrese, con collegamenti ferroviari ridotti al lumicino e tratte aree ridimensionate.” Tutto questo – prosegue Dorina Bianchi – a poche settimane dall’inizio della stagione turistica, che rischia di essere fortemente penalizzata anche dagli enormi disagi dovuti dalla chiusura di quel tratto di A3”. Seguirò personalmente l’evolversi della situazione anche con il Ministro Del Rio, con il quale è previsto un incontro il prossimo 3 Giugno”. 

Frana di via Romualdo Montagna: Consegnata Perizia Geologica,Tecnici al Lavoro per Stringere i Tempi su Progettazione

COSENZA – L’Amministrazione comunale ha acquisito la perizia geologica, redatta dal geologo Roberto De Marco, sul dissesto del versante a monte di via Romualdo Montagna che ha comportato l’intransitabilità della strada con grande disagio per i tanti cittadini che quotidianamente sono costretti ad uno scomodo percorso alternativo per raggiungere la città capoluogo dalle vicine Carolei, Dipignano, Mendicino.

La situazione si presenta, con evidenza, in tutta la sua complessità e le indagini geologiche, eseguite in parete, hanno richiesto dei tempi tecnici proporzionali alla loro difficoltà.

Nella perizia si rileva che, in un tratto di circa 100 metri, “l’elemento di dissesto che desta maggiore preoccupazione, al momento è quello dovuto alla possibile caduta di blocchi rocciosi dal soprastante versante, destabilizzati dagli ultimi fenomeni meteorologici.”

La conformazione del pendìo, informano i tecnici del Comune che quotidianamente monitorano la situazione, è tale che eventuali massi che dovessero staccarsi acquisirebbero una velocità molto elevata, piombando fatalmente sulla sede stradale sottostante, con grave pericolo per i veicoli in transito. Ne deriva che la strada deve necessariamente restare interdetta al traffico fino alla messa in sicurezza del versante.

Ora, sulla scorta dei risultati della perizia geologica ed effettuato un ulteriore sopralluogo che ha coinvolto l’ing. Marcello Falbo dello Staff del Sindaco, l’arch. Domenico Cucunato, dirigente del settore Infrastrutture, il geom. Piero

Leonetti della Protezione Civile e l’ing. Michele Fernandez incaricato della progettazione, i tecnici comunali sono all’opera per individuare l’intervento più
appropriato, anche dal punto di vista della celerità di esecuzione, considerata
l’esigenza di riaprire la strada nel più breve tempo possibile.

Si conta di completare il progetto dell’intervento nel giro di pochi giorni e,
soprattutto, di affidare i lavori con la procedura più veloce consentita dalla
vigente normativa. Complessivamente, le fasi di progettazione e di affidamento
dovrebbero concludersi nell’arco di dieci-quindici giorni. La durata dei lavori
dipenderà invece dal tipo di intervento previsto dal progetto. Per ridimensionare
il disagio dei cittadini – rassicura l’Amministrazione comunale – non si
escludono soluzioni che, in condizione di totale sicurezza, consentano di riaprire
dopo una prima fase di lavori, almeno metà carreggiata.

Crollo nel cantiere della Pedemontana Lombarda, muore un operaio crotonese

VARESE – Costanzo Palmo era un operaio crotonese di 55 anni. Lavorava lontano da casa, lontano dagli affetti, nell’imponente cantiere autostradale della Pedemontana Lombarda  ̶  la  grande infrastruttura viaria, che al termine dei lavori collegherà ben cinque province nel nord dell’Italia (Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como, Varese)  ̶  dove lunedì 21 gennaio ha purtroppo perso la vita. Secondo le prime ricostruzione al momento della disgrazia Costanzo Palmo stava lavorando in una galleria, la Galleria di Morazzone nel comune di Lozza, insieme ad altri colleghi, tutti impegnati nelle operazioni di stabilizzazione del tunnel, quando una delle reti di protezione si sarebbe staccata provocando la caduta di un pesante masso che avrebbe poi colpito l’operaio calabrese. Inutili i soccorsi. Costanzo Palmo si è spento nel vicino ospedale di Varese poco dopo il terribile incidente.

Carabinieri e ispettori dell’Asl hanno effettuato i primi sopralluoghi dopo l’accaduto, del quale è stata comunque informata la Procura. Il tutto per accertare il rispetto delle norme antinfortunistiche sul cantiere autostradale. Una cosa è certa, Costanzo Palmo indossava il casco protettivo.

Tanti i messaggi di cordoglio, arrivati tanto dal nord che dal sud d’Italia: tra questi quelli dei sindacati edili di Uil, Cisl, Cgil e Filca, degli R.S.U. S. Perri, C. Calitri, G. Grasso e di tutti gli operai della Lagonegro Scarl (SiS)  ̶  azienda in cui lavorano attualmente molti amici ed ex colleghi dell’operaio calabrese ̶ che, stringendosi intorno alla famiglia di Costanzo Palmo, si dicono fortemente preoccupati per quanto accaduto, dando seguito ai sentimenti di dolore, preoccupazione e rabbia espressi dagli attuali colleghi di lavoro di Costanzo, i quali in seguito all’accaduto hanno indetto uno sciopero di otto ore con assemblea permanente in tutti i cantieri della Pedemontana.

La Lombardia, regione teatro del terribile incidente, detiene il triste primato italiano per morti sul lavoro, 69 nel solo 2012. La Calabria, terra natale di Costanzo Palmo, è invece quarta tra le regioni in cui il fattore di rischio, basato sull’incidenza delle morti sul numero degli occupati è più elevato (32,9). I dati emergono da uno studio effettuato dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering di Mestre  ̶  la società di ingegneria che offre servizi ad elevato livello qualitativo per le aziende, negli ambiti della salute e sicurezza nel lavoro, sia in ambito aziendale che nei cantieri edili  ̶  e le percentuali non sono per nulla incoraggianti. I numeri delle tragedie che tutti i giorni colpiscono i nostri lavoratori e le loro famiglie sono sconvolgenti. La leggera, e in un certo senso confortante, diminuzione (-8%) delle così dette morti bianche sul lavoro registrata dal 2011 al 2012 non può far certo sorridere. Nell’ultima giornata Nazionale di studio sulla saluta e sulla sicurezza sul lavoro, tenutasi a Roma lo scorso 25 giugno, il Presidente della Repubblica Napolitano ha sottolineato l’esistenza di gravissime crepe e contraddizioni nell’impegno a garantire la sicurezza dei nostri lavoratori, di quel lavoro che in Italia viene considerato un fondamentale valore costituzionale. Ebbene, l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, ad ogni cittadino deve essere riconosciuto il diritto al lavoro, ad un lavoro innanzitutto sicuro che rappresenti fonte di sostentamento, di benessere e non di morte. Ma ricordiamo soprattutto che prima di ogni altra cosa ad ogni cittadino deve essere riconosciuto il diritto alla vita, diritto che si iscrive tra i diritti inviolabili dell’uomo, diritto che non può venir meno a causa di un altro diritto, purtroppo a volte mal garantito e male assicurato. Ricordiamo che prima di ogni altra cosa c’è l’essere umano inteso in tutte le sue possibili declinazioni: l’operaio, il padre, il fratello, l’amico… ciao Costanzo!

Giuseppina Pascuzzo

A3 – a meno di due giorni dall’inaugurazione della galleria Barritteri, grave crollo. Sfiorata la strage.

Scilla – E’ successo la nemmeno 48 ore dall’inaugurazione della galleria Barritteri cui avevano preso parte tra gli altri, l’amministratore unico Anas, Pietro Ciucci e il Governatore Scopelliti. All’imbocco di un’altra galleria dell’A3,  la Paci1 all’altezza di Scilla,  alcuni massi di dimensioni considerevoli causano il crollo del muro di contenimento che invade la carreggiata ostruendo l’ingresso della galleria e bloccando le auto che, fortunatamente, si trovavano all’interno della galleria. Per via del forte pericolo per nuovi crolli, il tratto è stato chiuso e il traffico deviato sulla statale 18.