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COSENZA IN LUTTO PIANGE IL SUO POETA, FRANCO DIONESALVI

COSENZA – Si è spento Franco Dionesalvi, il poeta, il giornalista, l’assessore alla cultura del Comune di Cosenza negli anni in cui era sindaco Giacomo Mancini.
Fu lui che seppe gestire la Casa delle Culture nei primi anni in cui su e giù per i suoi piani si respirava aria dei saperi più diversi: arte, letteratura, scienze, teatro, astronomia e poi il Festival delle Invasioni con i temi indagati che spaziavano dalla poesia alla filosofia, le sue amate arti in cui ha investito la gran parte del suo mandato di assessore. Mi volle lui addetto stampa della Casa delle Culture di corso Telesio, e con lui ed il suo staff comunale, Annarita Callari in primis, fummo protagonisti in una serie di prodotti editoriali ad iniziare da “Teatro Rendano”, la rivista patinata che raccoglieva gli articoli dalle migliori penne della città, trasformato in “Tempo Rendese” quando poi migrò nel comune limitrofo.
Anni belli, intensi, in cui il fervore culturale ha lasciato un segno profondo in tutti noi che lo abbiamo vissuto con lui e del quale sentiamo ancora una profonda mancanza. Come sentiremo sempre la mancanza di Franco, il poeta riccioluto, sognatore e silenzioso. Grazie per quello che ci hai donato e per lo stimolo che sei stato. Cosenza non deve e non può dimenticarti.
Fiorenza Gonzales

Alterazioni Festival, al via la V Edizione

Rende (CS) – Ritorna a Cosenza ALTERAZIONI Festival, che quest’anno giunge alla sua quinta edizione. Concerti, mostre, artigianato della musica e fiera del disco e del vinile. Il tutto dal 9 all’11 luglio, più l’appuntamento con il concerto della band britannica Matt Bianco, il 15 luglio, che chiuderà questo primo atto di Alterazioni Festival.

 

Ideato ed organizzato da MkLive, ALTERAZIONI Festival partirà con una tre giorni intensa. Il 9, 10 e 11 luglio con la mostra KEEP ON ROCKIN – Viaggio nella Storia del Rock, la Fiera del Disco e del Vinile e la Mostra degli Artigiani della Musica.

 

Dopo l’esordio della scorsa edizione, con le esposizioni dedicate a Pink Floyd, Queen e David Bowie, quest’anno i saloni espositivi dell’ex Mam in corso Telesio 17, nel centro storico di Cosenza, ospiteranno KEEP ON ROCKIN – Viaggio nella Storia del Rock. Sarà la prima mostra dedicata ad Oasis e Pearl Jam, con fotografie, memorabilia, rarità discografiche e tanto altro. L’inaugurazione della mostra è prevista per il 9 luglio alle 17 e sarà visitabile fino all’11 luglio, dalle 10 alle 22.

Si intitola “Got some…” la sezione dedicata ai Pearl Jam ed è a cura di Henry Ruggeri, fotografo dal 2007 di Virgin Radio e realizzata in collaborazione con Pearl Jam on Line, sito Italiano dedicato alla band di Seattle e con il fans club ufficiale dei Pearl Jam.

Si intitola invece “Wonderwall” la sezione della mostra dedicata agli Oasis, a cura di Oasis Fans Club, il fans club ufficiale della band dal 1996 e l’unico autorizzato dalla casa discografica e da Noel Gallagher.

Contemporaneamente, nel verde della Villa Vecchia, nel cuore del centro storico di Cosenza, altri due appuntamenti per gli amanti della musica sotto ogni forma.

Sempre dal 9 all’11 luglio, si terrà una nuova edizione della Fiera del disco e del vinile, quest’anno assieme alla Mostra degli artigiani della musica. Tre giorni di immersione totale tra oggettistica vintage e musica, per riassaporare e riscoprire la magia del vinile. Il tutto prenderà il via venerdì 9, alle 16 e 30 (e nei giorni seguenti dalle 10) e fino alle 21 e 30.

 

Ultimo appuntamento con questa prima parte di Alterazioni Festival è il tanto atteso concerto dei Matt Bianco, il 15 luglio nel magnifico scenario del Castello Svevo di Cosenza.

I Matt Bianco sono una band britannica nata nel 1983, da annoverare tra quei cantanti o gruppi musicali che hanno proposto al grande pubblico uno stile pop-soul piuttosto sofisticato. Per Alterazioni Festival si esibiranno con questa formazione: Mark Reilly ed Elisabeth Antwi alla voce; Sebastiaan De Krom alla batteria; Geoffry Gascoyne al basso doppio; Martin Shaw alla tromba; David O´Higgins al sassofono e Graham Harvey al pianoforte e alle tastiere.

 

ALTERAZIONI Festival è un evento co-finanziato dalla Regione Calabria grazie all’Avviso pubblico per la selezione e il finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali e per la qualificazione e il rafforzamento dell’attuale offerta culturale presente in Calabria – Annualità 2019  – Azione 1 Tipologia 1.1. – Eventi Storicizzati di rilievo Nazionale.

 

Lavoratori cultura e spettacolo Cosenza con Approdi: «Precari si era già»

COSENZA – I lavoratori e le lavoratrici della cultura e dello spettacolo dell’area urbana di Cosenza, in connessione con le altre realtà regionali, riunite nel movimento Approdi, hanno dato vita, ancora una volta sabato 27 marzo in sinergia con la mobilitazione nazionale che sta attraversando tutte le piazze italiane, a un’azione di denuncia riguardo la condizione in cui versa, ormai da un anno, l’intero comparto con tutto il suo vasto e articolato indotto.

Si è trattato stavolta di un’azione simbolica, che ha visto la proiezione di frasi di lotta – ma anche di aforismi poetici – sulle facciate dei diversi teatri e degli spazi culturali, chiusi da più di un anno e, in molti casi, per quanto riguarda la città di Cosenza, già inattivi da molto più tempo. Il Teatro Rendano (che nel silenzio generale rischia di perdere il suo status di Teatro di Tradizione, acquisito nel lontano 1976), il Cinema Italia/A.Tieri (dichiarato inagibile e praticamente abbandonato dal gennaio 2020), il Teatro Morelli (da poco restituito ai legittimi proprietari, che vantano un credito di parecchie decine di migliaia di euro dal Comune di Cosenza, al momento inesigibile causa dissesto), il Teatro dell’Acquario (che da tempo aveva dovuto consistentemente ridurre la propria offerta culturale); il minuscolo Franz Teatro di Porta Piana (che probabilmente non sarà più in grado di riaprire, viste le dimensioni ridotte e la particolare conformazione dello spazio); il Piccolo Teatro e il Teatro Auditorium dell’Uni.Cal. (che si stagliano come due astronavi abbandonate, nel deserto in cui si è trasformato l’Ateneo in questi mesi): questi sono stati i luoghi scelti per denunciare le condizioni drammatiche di un settore fermo da oltre un anno ed evidentemente scandalosamente trascurato e considerato pressoché inessenziale da chi siede nelle stanze dei bottoni, sempre più spesso senza la minima consapevolezza né alcuna cognizione di causa.

I Lavoratori e le Lavoratrici della Cultura e dello Spettacolo calabresi sulla scorta e in stretta collaborazione con il movimento nazionale chiedono una volta di più una riforma radicale del settore che contempli tutele e diritti per tutti e tutte, e un piano di rilancio che possa innanzi tutto prefigurare e poi gradatamente permettere una ripartenza in sicurezza di tutte le strutture. E, in ambito regionale, continuano a chiedere a gran voce quel tavolo tecnico che possa finalmente consentire un reale confronto fra gli operatori ed il Palazzo, più volte promesso e prospettato nelle diverse interlocuzioni con la politica di questi mesi, eppure mai realmente programmato né tanto meno attivato.

E questa indisponibilità a rappresentare ed ascoltare nei tavoli tematici le ragioni ed i diritti dei Lavoratori, nel caso del F.F. Spirlì, che è soprattutto Assessore alla Cultura, è, secondo il movimento Approdi, divenuta addirittura offensiva, sprezzante e provocatoria. Contestualmente al rifiuto di un tavolo tematico che è stato formalmente richiesto, promesso ma mai concesso, il Settore Cultura ha prodotto due bandi, entrambi stigmatizzati dal movimento con lettera ufficiale che ne richiedeva l’immediato ritiro, all’atto degli Avvisi in pre-informativa: il primo sulla Distribuzione teatrale e il secondo sui Progetti teatrali speciali, rimutuando in entrambi i bandi articoli della legge regionale del teatro in forma assolutamente strumentale ed in spregio diretto alla ratio ed agli articolati della legge. In un momento di tale emergenza e sofferenza del Settore, manifestare indifferenza verso le criticità ed orientarsi verso interpretazioni fantasiose ed incaute del dettato normativo regionale, si profila come una provocazione al diritto della comunità dei calabresi di fruire di un opportuno standard di offerta culturale.

 

“Let’s Comedy”, Saverio Raimondo rompe le barriere morali al Mood Social Club

Prestazione degna dei grandi palchi quella di Saverio Raimondo al Mood Social Club ieri sera. “Let’s Comedy” si conferma un format consolidato e forte di una comicità, la stand-up, che può dire la sua.

Raimondo e la comicità ruvida

La controfigura di Luigi Di Maio, Saverio Raimondo, entra in scena e crea subito scompiglio nel pubblico. Esalta la platea, riscalda Rende di sorrisi e senza mezzi termini non le manda a dire a nessuno. La somiglianza estetica con il Ministro è palese, ma dal punto di vista contenutistico sono due rette parallele. Questo, Raimondo lo esplica ripetendo tutti i tempi del congiuntivo a riprova della sua preparazione grammaticale (e satirica). Raimondo vede il mondo da una prospettiva unica e soggettiva ma, per quanto scorretti, sbagliati ed eticamente bassi possano sembrare i suoi concetti, la sua è una verità d’interezza. Non è il solito comico di stand-up comedy. E’ magnificamente aberrante. Un concentrato di malvagità e contezza della realtà che va a tangersi in un’idea di comicità ruvida. Non è un comico che arriva al cuore ma al cervello, al raziocinio.

 

Il fine giustifica i mezzi

Anche nelle tematiche, nonostante l’antisemitismo, il black humor e le battute a sfondo sessuale (evergreen della stand-up), Raimondo risulta uno dei migliori. Originale e inusuale il pezzo sull’ansia. Non comune sicuramente l’approccio. Unisce nella melanconia i depressi e gli ansiosi. E’ chiaro che un comico satirico come lui non potesse non fare un pezzo a sfondo politico. Anche qui però Raimondo non critica solo ed esclusivamente la classe politica, bensì l’elettorato. La democrazia è antidemocratica, è forse l’ossimoro più bello della serata. Il punto, però, di maggior intrattenimento è l’epilogo. Il comico narra di un episodio realmente accaduto con un personaggio noto affetto da handicap motori. Punti di vista Machiavellici ma, concetto più che nobile. Saper arrivare a ragioni altissime, moralmente parlando, partendo da cattiverie subumane è una delle peculiarità più particolari che si possano constatare in un comico. E Saverio Raimondo, in questo, è il migliore.

 

Folla in visibilio per il comico e per odio comune (come quello per i ciclisti). Un fiume in piena di risate grasse. Il Mood Social Club non sbaglia neanche stavolta. “Let’s Comedy” è la sorpresa del 2020.

 

 

“Storia del popolo Albanese”, Ettore Marino parla della sua ultima opera letteraria

RENDE (CS) – “Storia del popolo albanese” è un libro che indaga i fatti e rievoca una cultura, un sentimento. Ettore Marino pubblica per Donzelli la sua ultima opera. Non svolge un semplice lavoro sulla lingua, ma indaga la realtà albanese, balcanica e d’Italia, da svariate prospettive. Marino pubblica nel 2014 Un giovane trifoglio tra le spine. Meditazione sull’albanesità”. Vanta collaborazioni con “Isolas”, con ”Il Serratore”, con alcune testate internazionali.

Uomo dottissimo e appassionato, colpisce la foga con cui si scaglia contro la pratica dell’editing.

Marino dice infatti: “Benedico le dita del revisore quando m’hanno corretto qualche svista, soppresso noticine inutili, resi chiari tre periodi che non lo erano. Le maledico quando m’hanno guastato lo stile o infiacchito il pensiero stuprando “vanire” in “svanire, “morrà” in “morirà”, “uggia” in “antipatia”, “panciuti” in “corposi”, “dopo lungo combattere” in “dopo un lungo scontro”; o quando m’hanno sbrodolato l’andamento giambico di “rispose ch’eran ciance” nell’esametrico “rispose che erano ciance”, e mi fermo”. L’autore prosegue dicendo che:”Lo stile, e il ritmo, che ne è parte, è come il timbro della voce. O non s’accorgono che costringere il prossimo a parlare, sia pure se qua e là, con una voce non sua, è mala, malissima, villanissima prassi, funesta all’atto letterario?”

 

Marino spiega perché il lettore dovrebbe interessarsi alla sua opera:

“Altro è l’Albania balcanica (Shqipëria), altro la nostra (Arbëria). Quella ha patito e patisce mestizie da greci, serbi, montenegrini. Questa è una vecchia, placida, svampita signora che, prossima a dare, e per cause naturali, l’ultimo suo respiro, finge di morire strozzata da chissà quali dita assassine. La lingua (più propriamente, sporade di dialetti) è un rio che sempre più s’interra poiché i parlanti la sentono inutile, estranea, o addirittura impaccio. I pochi che ne soffrono vanno fantasticando di pozioni buone a rifarla gagliarda e fertile fanciulla, pronta magari a scodellare una stirpe di albanissimi eroi… A chi mi chiede come salvare la lingua rispondo che occorre far di tutto senza scordare mai che non servirà a nulla. A chi, costringendomi al ruolo dell’oste, vuol sapere perché debba leggermi, vanto il mio vino col dire che, se storia e lingua d’Arbëria sono oggetto di chissà quanti studi severi, lo studio mio è severo e frizzante, né all’Arbëria si limita. Ma fermiamoci ad essa. La riflessione vi ha preso il posto del morente irriflesso. Anche il costume femminile è morto. Ne godiamo l’elegante squillanza d’ori e crome in un giusto museo, lo celebriamo col gioioso funerale pagano delle rassegne ad esso dedicate. Viva è però l’Arbëria nei suoi canti. Il Festival di San Demetrio è un luogo tutto d’oro. È simbolo e sorgente. Di canti nuovi, dico. Il popolo li ascolta. Li fa suoi. Li ricanta. Ve n’è di leggiadrissimi. E voci vi sono, specie voci di donna, che con possente grazia danno corpo ai canti, anima alle parole, eternità all’eterno fluire. Ecco la giovinezza d’Arbëria.”

 

 

 

A Badolato la IV edizione del festival “Insegui l’arte”

BADOLATO (CZ) – Sta per alzarsi il sipario sulla 4^ edizione del festival “Insegui l’arte”, dove per 7 giorni il borgo di Badolato abbraccerà l’arte e la cultura a tutto tondo.

23 mostre, installate in luoghi precedentemente in disuso o abbandonati, a cui l’arte ridarà luce e bellezza e poi concerti, presentazioni di libri, dibattiti, incontri letterari, laboratori di teatro e di pittura.

Il festival, finanziato dalla Regione Calabria, intende riappropriarsi dei luoghi della memoria, è per questo che l’itinerario artistico, lungo il quale verranno allestite le mostre e le installazioni, attraverserà l’intero centro storico, dove il visitatore potrà immergersi, guidato da unamappa, alla scoperta di ruderi, “catoja”, chiese, vecchie dimore e nobili palazzi.

Attraverso le mostre si darà spazio ai talenti emergenti della scena artistica contemporanea calabrese e nazionale “e per farlo – dice il direttore artistico del festival, Josephine Carioti – abbiamo scelto uno spazio alternativo al classico circuito delle gallerie: un contesto libero che esuli dalla visita fine a sé stessa”.

Le antiche vie del borgo verranno animate non solo grazie alla presenza delle installazioni, ma anche e soprattutto alle innumerevoli attività che si susseguiranno durante l’intero arco della kermesse come i vari laboratori ed i momenti di riflessione sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e demo-etno-antropologico. Ci saranno, poi, come sempre gli incontri letterari con gli autori ed infine non mancheranno gli appuntamenti con la musica, il teatro, la danzae l’enogastronomia.

«Il percorso artistico creativo – continua il direttore artistico – diventa motivo di aggregazione e socializzazione grazie alla partecipazione attiva di tutti i giovani coinvolti e di tutte le realtà presenti sul territorio. aE’ per questo che la manifestazione può definirsi “Festival della ri-conoscenza”, che accoglie le diversità e le sostiene attraverso l’inclusione sociale».

Il fitto programma verrà svelato ed illustrato nel dettaglio nel corso della conferenza stampa che si terrà nel borgo di Badolato il 5 agosto alle ore 18:00 in Piazza Municipio, in un incontro all’aperto cui seguirà un piccolo rinfresco.

Hooverphonic ospiti del BE Alternative Festival il 25 luglio

Rende (CS)- Dalle fiandre nel territorio bruzio, gli Hooverphonic saranno ospiti della seconda serata del BE Alternative Festival al Castello Svevo di Cosenza il prossimo 25 luglio.

Radio Monte Carlo è il media-partner del magnifico tour estivo degli Hooverphonic e, grazie a BE Alternative Eventi, Cosenza sarà la terz’ultima data italiana della band belga.

Cosenza in cerca di stelle

Il BE Alternative Festival apre le porte nazionali ad una delle band centro-europee più influenti degli ultimi 20 anni. Dopo un periodo di silenzio artistico, gli Hooverphonic tornano sulle scene con il nuovo album “Looking for stars”. 8 dischi d’oro, 5 dischi di platino e successi intramontabili come “Mad about you” (colonna sonora della Coppa UEFA 2000), “Anger Never Dies”, ”The night before”, fanno del gruppo belga una solida realtà musicale nel panorama europeo. La grande novità sarà la cantante della band, Luka Cruysberghs. HooverphonicQuest’ultima diventa la voce della band già nell’aprile 2018, dopo la vittoria della versione belga fiamminga di “The Voice”, con la squadra capitanata da Alex Callier (leader e fondatore degli Hooverphonic). “Looking for stars” è un disco che, per sonorità, ricorda ancora le VHS e gli scaldamuscoli ma, ovviamente, è un’opera del tutto innovativa. Parla della nuova società, di paradossi, di amore in un’accezione che si sveste di canoni sociali. Un viaggio sonoro attraverso il connubio esperienza-novità. Non c’è dubbio, gli Hooverphonic, daranno spettacolo ancora una volta con la grinta e la rabbia, che non muore mai, di sempre.

Per motivi personali e non imputabili all’organizzazione sarà purtroppo assente Giorgieness,  il progetto alt rock/pop della cantautrice Giorgia D’Eraclea. Ad aprire il live sarà la band cosentina neo soul Kinte. Alla consolle, per il warm up, ci sarà l’ormai affermato dj e producer Fabio Nirta. Un asse musicale che spacca in due l’Europa per un mix sonoro unico.

I concerti della seconda giornata avranno inizio alle ore 21.30. Sarà possibile accedere all’area dell’evento a partire dalle ore 20.30.

I biglietti sono ancora disponibili presso i punti prevendita attivi a Cosenza e Rende ed online su Inprimafila.net. Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito www.blteventi.it e sulla pagina Facebook di Be Alternative Eventi. Durante le serate della manifestazione sarà attivo il servizio navetta pubblico con partenze da Piazza Prefettura.

 

 

Cuori a mille per Calcutta a Cosenza

Rende (CS)- Cosenza in un’atmosfera mozzafiato per il concerto di Calcutta, ospite della XXI edizione del Festival delle Invasioni.

Mazinga Eventi, MK Live e BE Alternative Eventi hanno regalato alla comunità cosentina un evento unico, nel quale a parlare è stata la musica di uno dei massimi cantautori indie-pop del nostro tempo.

“Una notte soltanto per viaggiare”

Piazza gremita di voci unite all’unisono per intonare le note di “Evergreen” e “Mainstream”. Calcutta esordisce con “Briciole”, pezzo dalla grande profondità e malinconia sentimentale contornato da metafore vicinissime al pubblico. Continua la sua scaletta con “Orgasmo”, “Kiwi” e “Cane” prima di arrivare a uno dei momenti clou della serata. Tira fuori dal cilindro una cover di “Si tu no vuelves” di Miguel Bosè.Calcutta Continua, nel visibilio generale, con “Gaetano”, “Del Verde”, “Nuda Nudissima” e altri pezzi di rilevanza importantissima nel panorama indie e non. Arricchisce la sua scaletta estiva con le sue due ultime uscite, “Due Punti” e “Sorriso (Milano Dateo)”.  Chiude con il canonico ultimo pezzo, “Albero”. Successo chiaro quello di Calcutta, manifestato dalla grande partecipazione del pubblico in piazza e dall’emozione creata nei volti.

Il Vintage Moderno

Concerto degno di nota che viene arricchito dalle bellissime scenografie digitali. Dodò dell’Albero Azzurro con il violino, antenne Rai, richiami al VHS, video dell’artista stesso e richiami nonsense tipici di Edro sono le esilaranti immagini proiettate sul palco. Un “Mainstream” diventato “Evergreen” per sonorità e approccio alla musica da parte dell’artista. Calcutta si esibisce sul palco adiacente al Teatro Rendano con la mano destra ingessata, quest’ultima impreziosita da inserti luminosi e paillettes. CalcuttaIndossa la maglia del Boca Junior che, per i più nostalgici, ricorda quell’eleganza calcistica di Riquélme, Maradona o Veròn. La stessa eleganza che non ti aspetteresti mai a primo impatto da Calcutta. Un sentimento vintage che riprende modelli musicali molto più alti. Il latinense, ormai, rappresenta l’inizio di un’inversione artistica di spinta culturale totalmente nuova e indipendente e una conferma nel panorama musicale italiano.

Ottima performance anche per il giovane cantautore, classe ’95, Giuseppe Bartolini. Apre e chiude la serata il solito e inimitabile dj set di Fabio Nirta.

 

Calcutta ospite della XXI edizione del Festival delle Invasioni di Cosenza

Rende (CS)- Il prossimo 20 luglio nella suggestiva Piazza XV marzo nel centro storico di Cosenza, in occasione del Festival delle Invasioni,  si esibirà uno dei pezzi da novanta dell’indie-pop italiano: Calcutta.

Forte di un tour di successo nelle più grandi città italiane, Calcutta approda a Cosenza grazie alla collaborazione tra Mazinga Eventi, Mk Live e Be Alternative Eventi.

Il Mainstream di Calcutta

Il cantautorato indie è uno dei nuovi generi che sta imperversando, in questo momento musicale,  nelle cuffie degli ascoltatori italiani. Proprio per riservare il meritato spazio a questo genere ,in occasione della ventunesima edizione del Festival delle Invasioni, la scelta è ricaduta su uno dei massimi esponenti dell’indie italiano. Calcutta vanta tre album, due dei quali già disco d’oro. Nel 2015 “Mainstream” si pone al centro non di un nuovo genere, bensì di un nuovo movimento musicale. Un nuovo modo di fare musica che vede l’album del cantautore di Latina come perno centrale di questo sentimento di “Indipendenza musicale”. Nel 2016 arriva la consacrazione con il singolo “Oroscopo”, certificato “Oro”. Subiranno la stessa buona sorte “Cosa mi manchi a fare”, “Gaetano” e “Frosinone”.

Un disco e un tour Evergreen

Tra 2017 e 2018 vengono pubblicati “Orgasmo”, “Paracetamolo” e “Pesto”, canzoni dalla grande innovazioni testuale e anticipatori dell’ultimo album “Evergreen”.calcutta E’ proprio con “Evergreen” che Calcutta unisce musicalmente tutta la penisola italiana. La realtà pop è completamente stravolta. Calcutta è di nuovo il motore silenzioso di una musica ormai non più “di nicchia” e, purtroppo o per fortuna, non più “indie”. Dopo il successo dell’album pubblica il suo ultimo pezzo “Sorriso (Milano Dateo)”, il quale, si conferma ancora una volta come nuova concezione romantico-malinconica della musica italiana.  Calcutta attraversa tutta l’Italia con il suo “Evergreen- è un tour di Calcutta”  e, finalmente, anche il popolo cosentino potrà godere della voce non convenzionale di “Edro” (appellativo dato dai fan). Sarà compito di Giuseppe Bartolini, cantautore italiano classe ’95, aprire la serata del 20 luglio. Il warm up sarà affidato, invece, al dj e producer Fabio Nirta.

Il concerto di Calcutta avrà inizio alle ore 21.30. I biglietti sono ancora disponibili online su TicketOne e Inprimafila e nei punti prevendita fisici. Maggiori informazioni sono presenti sul sito www.blteventi.it.

 

Cortale, ritorna l’atteso appuntamento con Jazz & Vento

CORTALE (CZ) – Sono stati svelati i dettagli dell’edizione numero 16 per il festival Jazz & Vento a Cortale (Cz), uno degli appuntamenti più attesi dell’estate artistica calabrese, in un borgo noto per la sua fervente (e ricorrente) attività culturale.

La kermesse che si avvale della direzione artistica di Franco Suppa ed il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cortale, prevede il 5 agosto il trio Trace Elements guidato da Paolo di Sabatino al pianoforte con il portentoso Dominique Di Piazza al basso elettrico (spesso ammirato con John Mc Laughlin e Dennis Chambers) e Damien Schmitt alla batteria. Nella seconda parte della serata ancora un trio ma questa volte in una scintillante dimensione acustica e nessun leader evidente, visto lo straordinario curriculum che accomuna i tre partecipanti, ovvero Dado Moroni, Peter Erskine ed Eddie Gomez.

Il primo è semplicemente il pianista jazz per antonomasia: difatti in Italia non c’è nessuno che lo conosce e lo suona meglio di lui. Non per niente all’inizio di carriera, Dado è stato un pupillo di Ray Brown e Ron Carter, ovvero due icone del genere e non solo per la storica militanza nei gruppi di Oscar Peterson e Miles Davis. Da quel momento in poi Moroni ha sviluppato una carriera notevole anche negli Stati Uniti, dove è da sempre molto conosciuto ed apprezzato. Non ci sono superlativi, più che semplici aggettivi per contenere ciò che di vertiginoso hanno realizzato in carriera Peter Erskine ed Eddie Gomez: dai favolosi Weather Report a Bill Evans, Jaco Pastorius, Wayne Shorter, Steps Ahead, Yellowjackets, Kate Bush, Paul Bley, Herbie Hancock, Dizzy Gillespie, Gerry Mulligan, rappresentano solo qualcuno dei nomi dell’olimpo musicale con cui questi due eccelsi musicisti si sono trovati a collaborare, incidendo o esibendosi in degli happening rimasti nella storia della musica. Proprio per questo motivo il gruppo si chiama semplicemente EGM, giusto perché prende lo spunto dalle iniziali dei loro tre cognomi. Tenendo fede alla sua vocazione di esulare fuori dal giro dei soliti nomi, Jazz & Vento si concluderà il 6 agosto con l’esuberante formazione francese dei Dam’n’Co, al  suo debutto assoluto in Italia, che può vantare delle notevoli individualità nei nomi di Swaeli M’Bappè (basso) e Tom Ibarra (chitarra) che formano insieme a Damien Schmitt una poderosa sezione ritmica, per questo quintetto completato da Nicholas Vella e Michel Lecocq. Il repertorio sarà quanto mai variegato ed aperto alle mille influenze che arrivano dai quartieri di Parigi dove i membri vivono stabilmente: pezzi in cui si potrà cantare, ma anche ballare e danzare in cui ci sarà spazio per folgoranti improvvisazioni, nel pieno rispetto della seminale radice jazzistica. La cornice sarà quella di Piazza Cefaly, nel pieno centro storico ad ingresso gratuito ed inizio previsto per le ore 22, anche questa una tradizione del festival, riassunta dalle parole dell’Assessore alla Cultura di Cortale, Simona Papaleo: «Grande musica, grande jazz anche in questa edizione: si vuole dare continuità ad un evento culturale perché crediamo che la cultura debba essere il motore che porta al cambiamento. Siamo capaci, e lo dimostriamo, di fare cultura e di mostrare il volto buono della Calabria che può e deve affermare tutte le proprie potenzialità. Il festival è la prova che, se si vuole e ci si crede, la Calabria può veramente proporre offerte culturali di pregio e la presenza sempre maggiore di affluenza conferma l’apprezzamento della gente che torna nel nostro incontaminato centro storico sempre molto entusiasta».

A lei fa eco il direttore artistico Suppa: «Non è assolutamente facile, ma neanche poi così difficile, “pescare” nell’olimpo della musica. Questa sedicesima edizione sarà dedicata alle Corde e alle Percussioni, proprio come si faceva agli albori della storia della musica, con rispettivi super talenti  e campioni consolidati da almeno mezzo secolo. Per quanto mi riguarda, sono orgoglioso di dirigere il Festival ideato e voluto sin dal lontano 1998, sono altrettanto onorato e grato all’assessore alla cultura e all’amministrazione tutta per la fiducia e la stima  accordatami».

Come di consueto, le performance dei musicisti  in cartellone saranno precedute nella sera antecedente al programma  del festival, dal canto lirico propiziatorio, un rito appunto che aspira alla calma del Dio del vento nelle sere della festa del Jazz. La performance sarà a cura del direttore artistico e del suo staff con musicisti ed artisti del luogo. Tuti gli altri aggiornamenti sulla pagina facebook ufficiale dell’evento che sarà attiva a partire dalla prossima settimana.