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Traffico internazionale di armi e droga, blitz contro la ‘ndrangheta: 25 indagati

CATANZARO – E’ scattata alle prime ore di oggi in Italia e in altri paesi europei un’operazione della Guardia di Finanza di Catanzaro, con la collaborazione del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), delle Forze di Polizia della Germania e del Belgio, e il supporto di Europol, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, unitamente alla rappresentanza Italiana di Eurojust, nell’ambito di una Squadra Investigativa Comune tra le Autorità Italiana, Tedesca e Belga.

Eseguite 25 misure cautelari nei confronti di soggetti accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacente, reati in materia di armi e reati fine in materia di stupefacenti. Contemporaneamente è stata data esecuzione al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 3,8 milioni di euro.

Occhiuto «importante risultato evidenzia la professionalità dei nostri investigatori»

Mi congratulo con la Dda di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, e con il Comando provinciale di Catanzaro della Guardia di Finanza per la brillante operazione di stamane che ha consentito, in collaborazione con le forze di Polizia di Belgio e Germania, di intercettare un’organizzazione criminale che avrebbe gestito un traffico internazionale di armi e droga”. Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria: “È un importante risultato che evidenzia per l’ennesima volta la professionalità dei nostri investigatori e l’efficace attività di contrasto alla criminalità organizzata. Reprimere in particolare il traffico internazionale di armi e di sostanze stupefacenti è cruciale per impedire che ingenti flussi di denaro alimentino ancor di più i patrimoni delle organizzazioni criminali, favorendo l’aumento di investimenti illegali nei nostri territori a scapito dell’economia sana sostenuta dagli imprenditori onesti”

Traffico di droga, blitz dei carabinieri, 24 arresti, anche minorenni

CATANZARO – Un blitz è partito all’alba di oggi tra le province di Catanzaro, Reggio Calabria e Milano.

Ventiquattro le persone raggiunte dall’ordine di arresto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro sotto la direzione del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri.

Le accuse sono traffico droga aggravata dal metodo mafioso, dall’ingente quantitativo e dall’aver anche indotto dei minorenni a commetterlo.

Nell’operazione che vede coinvolti oltre 200 carabinieri, sono in corso delle perquisizioni e il relativo sequestro di beni per un valore di oltre mezzo milione di euro.

I dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza che si svolgerà alle 10.30 presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.

Immagini di repertorio

“Sistema Rende”, Principe sentito dal Gip. Presentata istanza di scarcerazione. Tutti respingono le accuse

CATANZARO – È durato oltre tre ore l’interrogatorio di garanzia dell’ex sottosegretario del Pd ed ex sindaco di Rende Sandro Principe, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Catanzaro sul “sistema Rende”. Durante l’interrogatorio l’esponente politico del Pd si è detto estraneo alle accuse.
Assistito dall’avvocato Franco Sammarco, Principe ha risposto alle domande del Gip Carlo Saverio Ferraro che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. In aula anche il sostituto della Dda, Pierpaolo Bruni.
Non ci sono accuse, intercettazioni, incontri, fatti attribuibili a Sandro Principe – afferma Sammarco – Mi pare che dal punto di vista giuridico e giudiziario siamo al di là del consentito“. L’avvocato ha inoltre annunciato di aver già depositato istanza di scarcerazione al Tribunale della Libertà. Hanno respinto ogni addebito anche gli altri indagati. L’interrogatorio di Pietro Ruffolo, ex assessore provinciale di Cosenza ed ex assessore al Bilancio del Comune di Rende, è durato circa un’ora durante la quale Ruffolo ha risposto alle domande del gip Carlo Ferraro e ha precisato che non aveva nessun potere per assumere persone nelle cooperative, anche perché fino al 2005 non aveva incarichi politici e svolgeva la sua attività professionale in banca. Ruffolo ha detto di non conoscere i vari Ettore Lanzino, Adolfo D’Ambrosio e altri se non solo per aver letto le cronache sui giornali. I legali di Ruffolo, gli avvocati Franz Caruso e Francesco Tenuta, hanno chiesto la revoca degli arresti domiciliari per il ne bis in idem perché si tratta – secondo la difesa – degli stessi fatti già contestati in una precedente inchiesta in cui il politico venne coinvolto anni fa. Dopo Ruffolo, sono stati sentiti l’ex sindaco Umberto Bernardo, l’ex consigliere provinciale Giuseppe Gagliardi e l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli. Tutti hanno respinto le accuse esprimendo totale estraneità ai fatti contestati.

Arresti Rende, plauso del senatore Molinari. Necessari nuovi strumenti di prevenzione

RENDE (CS) – L’operazione della DDA di Catanzaro, che ha portato questa mattina a 10 arresti tra politici di spicco della politica rendese ed esponenti del clan Lanzino-Ruà, raccoglie il plauso e la soddisfazione del senatore Francesco Molinari, componente della Commissione Parlamentare Antimafia.

In attesa che un magistrato confermi o meno l’impianto accusatorio e stabilisca le singole eventuali  responsabilità penali dei soggetti interessati dagli odierni provvedimenti,  non possiamo che  manifestare una grande amarezza nel leggere del “grande male” che , come un cancro, si e’ infiltrato nella vita quotidiana della nostra comunità“- ha dichiarato il senatore, capogruppo del Gruppo Misto dopo la fuoriuscita dal M5S, presidente della associazione “Terra Libera Calabria”.

“La Giustizia farà il suo corso stabilendo appieno responsabilità eventuali e non, in una ottica di garantismo che in uno Stato democratico e di giustizia deve permanere fino al terzo grado di giudizio. Ma e’ doveroso un plauso al lavoro condotto dalla Dda di Catanzaro che sta disvelando un preoccupante legame radicato tra mafia e politica. Non si tratta certo di una scoperta dell’ultima ora, ma operazioni come queste danno contezza di uno Stato, e di una macchina della giustizia, che  non nascondono  la testa sotto la sabbia ma affrontano il problema con consapevolezza” – ha aggiunto Molinari, sottolineando che – “bisogna, tuttavia,  rendersi conto che è necessario mettere in campo strumenti di prevenzione nuovi“.

Scalea, estorsione ai danni di una cooperativa. Ai domiciliari un pregiudicato di 55 anni.

Carabinieri ScaleaSCALEA (CS) – Saverio Valente, 55 anni, è stato tratto in arresto dai carabinieri della compagnia di Scalea in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare agli arresti domiciliari emessa su richiesta della DDA di Catanzaro. L’uomo è accusato di estorsione ai danni di una cooperativa sociale operante sul territorio scaleota. Valente in passato era stato già condannato quale membro di un’associazione criminale dedita alle estorsioni ai danni di imprenditori locali operante nell’alto Tirreno cosentino, capeggiata prima dai fratelli Pietro e Franco Valente, arrestati con la nota operazione Plinius per associazione mafiosa nell’anno 2013, e successivamente dal terzo fratello Carmelo Valente, arrestato durante l’operazione Plinius 2 per i medesimi reati. La vicenda oggetto della misura restrittiva riguarda una cooperativa che nel maggio 2015 aveva ottenuto l’assegnazione di un terreno comunale sito in località Pantano, da destinare ad orto sociale. Nell’ottobre scorso alcuni membri di questa cooperativa sono stati ripetutamente avvicinati da Saverio Valente il quale preventivamente ha tentato di intimorirli con esplicite minacce finalizzate a farli desistere dal progetto sociale, successivamente lo stesso Valente ha allontanato dal fondo anche operai del consorzio di bonifica Valle Lao, intervenuti per preparare il terreno alla coltivazione. Alla luce della volontà della cooperativa di non desistere dal progetto avviato, l’arrestato ha più volte minacciato il presidente, costringendolo a formalizzare un atto di rinuncia presso il Comune di Scalea. L’attività investigativa dei militari dell’Arma ha permesso di ricostruire tutte le fasi dell’evento criminoso oggetto di indagine, raccogliendo elementi sufficienti per l’emissione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare a carico del Valente, dando così la possibilità alla cooperativa di poter proseguire nel progetto avviato. Saverio Valente è stato tradotto in stato di arresto presso il proprio domicilio a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Operazione “Step by step”: emesse 6 misure cautelari dalla D.D.A di Catanzaro

COSENZA – All’alba gli agenti della Squadra Mobile diretta dal Vice Questore Aggiunto dr. Giuseppe Zanfini, ha eseguito 6 misure cautelari nei confronti di: Andrea La Torre classe1988, Domenico Scarola, classe 1986 – condannato alla pena dell’ergastolo per il duplice omicidio di San Lorenzo del Vallo ed attualmente detenuto – , Francesco Ciliberti, classe 1984, Alessandro Cipolla classe 1986; Michele Filippelli classe 1982 e Marianna Presta classe 1984. L’accusa è aver favorito la latitanza di Franco Presta, uno dei cento latitanti più pericolosi d’Italia, catturato nell’aprile 2012. L’indagine, iniziata nel novembre del 2010, si è sviluppata nei confronti degli indagati che, oltre ad aver messo a disposizione del Presta l’appartamento nel quale è stato catturato, hanno approntato una serie di mezzi di trasporto per consentire alla moglie ed alla figlia di raggiungerlo, garantendone la latitanza. La misura cautelare è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro su richiesta del Procuratore della Repubblica Dr. Vincenzo Lombardo e dei Sostituti Procuratori Dr. Vincenzo Luberto e Dr. Pierpaolo Bruni.

Michele Trematerra, Assessore Regionale Agricoltura indagato per mafia

CATANZARO – Concorso esterno in associazione mafiosa. Questa l’accusa rivolta all’ssessore all’Agricoltura della Regione Calabria Michele Trematerra indagato nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Catanzaro che stamani ha portato all’esecuzione di numerose perquisizioni. L’assessore è accusato di una serie di “condotte materiali e procedimentali amministrative a favore dell’associazione” mafiosa dei Lanzino ed in particolare a “favore degli imprenditori facenti parte della cosca e delle rispettive società”. Quindici gli indagati, tra i quali l’ex sindaco e un ex consigliere del Comune di Acri.

 

‘Ndrangheta: perquisizioni nelle sedi di Rtl

VIBO VALENTIA – Perquisizioni sono state fatte negli uffici di Rtl e alcune società che operano con la radio. I provvedimenti sono stati disposti dalla Dda di Catanzaro nell’ambito di un’inchiesta sul clan Tripodi di Vibo Valentia, il cui presunto boss Nicola risultava, secondo gli inquirenti senza lavorare, dipendente della Gesti.Tel, ritenuta società di fatto di Rtl. L’emittente, dal canto suo, sostiene che “i documenti forniti attestano la totale liceità dei rapporti da noi intrattenuti”.

65 arresti a Lamezia Terme

Lamezia Terme (Cz) – 65 gli arresti effettuati questa mattina dalla Polizia a Lamezia Terme. L’inchiesta antimafia, denominata “Perseo” e  seguita dalla Dda di Catanzaro, ha colpito la cosca Giampà, che aveva allestito un sistema di truffe assicurative per la gestione dei mercati di armi e droga, oltre che per fare cassa. Indagato un Senatore del pdl; arrestato, invece, l’ex consigliere provinciale del pdl Gianpaolo Bevilacqua.

Faida del vibonese, un fermo

VIBO VALENTIA – I carabinieri di Vibo Valentia e Tropea hanno sottoposto a fermo, emesso dalla Dda di Catanzaro, Pantaleone Mancuso, 52 anni, ritenuto elemento di spicco dell’omonima cosca di ‘ndrangheta. L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe fornito appoggio ai Patania per il tentato omicidio prima e l’omicidio poi di Francesco Scrugli, avvenuto il 21 marzo 2012 nell’ambito della faida tra i Patania e Petrolo-Bartolotta di Stefanaconi e la ”Societa’ di Piscopio”.