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Casandrino rassegnata ancor prima di cominciare. La De Seta vince senza versar sudore

COSENZA – L’ Almamater Casandrino arriva al Pala Ferraro senza la speranza di poter battere la De Seta. Lo si capisce immediatamente, guardando la formazione campana. Un insieme di atleti, con assenze importanti, che nella fase di riscaldamento sorride rassegnato. Sa di non poter evitare la sconfitta e nel primo set gli uomini di coach Romano non possono non farsi notare per le lacune: disorganizzazione tattica sul parquet e grande difficoltà nel giocare la palla. Tutto suggerirebbe una prima frazione in cui i cosentini massacrano i campani. Ma questo non accade, incredibilmente. Gli atleti del Tenente Kojak in blu jeans, non si capisce se per tenerezza o rilassatezza, non approfittano della debolezza degli avversari. Riescono addirittura a sbagliare le giocate più facili, a non mettere in aria palle pulite. Coach Marano, nel terzo timeout del set e sul punteggio di 14-12 per i cosentini, si arrabbia con i suoi giocatori, consigliando loro di giocare con maggiore impegno. I giocatori della De Seta, dopo la sfuriata, migliorano (senza sudare) il livello della loro prestazione e chiudono il set 25 a 22.

Da quel momento in poi, il pubblico assiste ad altri due set di sconfortante superiorità cosentina, terminati 25-15. Alla De Seta è bastato risistemare l’assetto di gioco, diminuire il numero degli errori gratuiti e dare piccole sberle per poter ottenere i tre punti. Coach Marano, prima che cominciasse il terzo capitolo della partita, si è levato l’auricolare che lo metteva in comunicazione con uno dei suoi assistenti tecnici. Un equivocabile gesto di serenità, che anticipava l’inesorabile trionfo. Durante la partita, ha poi dato spazio a capitan Piluso, a Bonante, a Spadafora e Rizzuto. Ognuno di loro omaggiato con gli applausi del pubblico.

La partita, tutto sommato, non è stata divertente, bella. Non ha scaldato i cuori e non ha nemmeno gonfiato i polmoni. La De Seta, con il minimo sindacale e facendo risuonare i riff delle schiacciate, ha vinto. Questa vittoria, guadagnata in meno di novanta minuti, consiglia, nonostante tutto, che è dannoso lasciarsi distrarre. Soprattutto ora che la distanza fra la prima e la seconda si è abbreviata. Alessano ha perso, a sorpresa, tre set a uno contro la Pallavolo Trapani. Aspettando partite più stimolanti e nuovi avversari desiderosi di sconsacrare il tempio, risulta difficile individuare, in questa serata, giocatori campani da non bocciare. Risulta invece confortante consegnare agli assenti la più bella foto della giornata: lo staff della De Seta al fianco degli amici dell’ “Arca di Noè”.

Francesco Cerminara

Il Pala Ferraro non si profana- La De Seta, dopo il primo set, è ingiocabile per Pulsano

COSENZA – A pochi secondi dall’ inizio di De Seta Casa Conad Vena Cosenza- Vibrotek Volley Pulsano, il tecnico cosentino Marano incalza i suoi atleti: “spingiamo subito, dall’inizio.. siete leoni, leoni”. Il suo incitamento, però, nel primo set è intraducibile. I lupi perdono 18 a 25. Indecisi in attacco, sonnecchiano, non puliscono la prima palla di ricezione e subiscono, ad ogni punto perso, i boati dei giocatori avversari. La “mano de piedra” Jordan Galabinov è confuso,il muro è così molle che non contrasta le schiacciate di Matheus. Il confronto tra le percentuali di positività di ricezione imbarazza tanto i cosentini ed evidenzia la buona condizione dei pugliesi. Sedutisi in panchina, i giocatori della De Seta sono dispiaciuti, ma indomiti. E’ solo il primo set e il pubblico vuole una vittoria. Quindi, bisogna rientrare in campo con più spinta e forza mentale. Il tecnico Marano rimane seduto per quasi sessanta minuti. Medita, ripensa all’inizio stentato della sua squadra e dialoga con il suo secondo e il suo teorico. I suoi giocatori, invece, ribaltano la partita, soffocano le speranze di sorpasso di Pulsano e vincono tre set di fila: 25-17, 25-10 e 25-21.

La De Seta Casa Conad Vena Cosenza si aggiudica così tre punti e, sorridendo, si lascia fotografare con i bambini delle scuole locali. Imbarazzanti nella prima frazione di gioco, i lupi cosentini hanno rispolverato limpidezza mentale, compattezza difensiva e potenza d’attacco, i tre segni distintivi di un gruppo di categoria elevata. Gli uomini di Marano sono stati ingiocabili e inarrestabili negli ultimi tre set. Di Fino ha polverizzato le diagonali difensive di Pulsano. Smiriglia ha rimandato al mittente (Matheus, fra gli altri) tanti colpi e tante speranze di profanare il “Pala Ferraro”, Jordan ha fatto il Galabinov e ha sfondato quando Illuzzi e Lotito, mani degne di pianoforti bianchi e neri, hanno offerto rose al pubblico e ai compagni e De Marco, il libero indignato con se stesso ad ogni svista, si è esaltato per ogni recupero fatto.

Ha vinto la De Seta, seconda a pari merito con Lamezia, ma soprattutto ha trionfato il suo gruppo. La settimana, per Marano e i suoi giocatori, è stata complessa. Da un lato, la possibile rimonta delle inseguitici, dall’ altro i pettegolezzi su un campionato che non è né fallimentare, né punibile con critiche distruttive. Onore al tecnico, allora, che mourinhanamente si è fatto pedinare dalle sirene dei contestatori per lasciare serena la squadra. Onore ai giocatori, quelli che meriterebbero più rispetto e spettatori (al di là di ogni tifo e diritto di critica, azioni legittime se fatte con buon senso) che hanno risposto con una prestazione ardente. Dal capitano Piluso, fino al giovane Rizzuto. Da chi è stato schierato come titolare a chi ha supportato la squadra dalla panca. Ognuno di loro, stasera come nelle precedenti partite, non ha tradito chi ama il volley. Ogni singolo giocatore, prendendosi cura delle proprie qualità e di risultati notevoli, ha fatto boom. A chi non lo ha sentito, si consiglia una visita dall’ otorino.

 

 

 

 

Francesco Cerminara 

De Seta, vinci che ti passa. La Virtus Potenza gettata nel timore della B2

COSENZA – Ridi che ti passa, vinci che ti passa. Gli insegnamenti dei saggi della notte dei tempi, non tutti ovviamente, sanno essere fruttuosi. Soprattutto, se praticati con dedizione. La De Seta Casa Conad Vena Cosenza, una squadra che combina intelligenza e forza, non ha mai ignorato il valore degli insegnamenti. E dopo un derby perso malinconicamente, ha riso e vinto contro la Virtus Potenza, avversario più malleabile rispetto ai lametini. Risultato disarmante per i lucani, che nonostante la preoccupazione di scendere in B2 non hanno vinto nemmeno un set e non hanno addirittura toccato la ventina. Gli atleti del Tenente Kojak in tuta Marano hanno gettato, dopo tre frazioni di gioco, i loro avversari nella disperazione: 25-16; 25-17; 25-19. Il trionfo avrebbe potuto essere più prelibato, se l’Aurispa Alessano non avesse vinto al tie-break contro la Falchi Salento Lecce (i cosentini hanno guadagnato comunque un punto ed hanno sempre una gara in meno).

Tralasciando la vittoria della prima della classe, i cosentini hanno curiosato nella difesa lucana, impossessandosi di tutto ciò che desideravano. L’ attacco della De Seta, per l’ennesima volta, è stato meraviglioso. La loro musica ha spaccato timpani e difesa, senza incontrare adeguata opposizione. Galabinov, la “mano de piedra” bulgare è stato un direttore d’orchestra regale e dominante. Il muro dei cosentini ha intralciato con rispetto la fase offensiva del Potenza e la ricezione è stata tranquillamente vigile. Sono mancati i colpi di scena, ma il volley non può essere regolarmente un film ad elevato tasso di suspense, un rifacimento dello scontro fra Davide e Golia.

Il desiderio di salvezza della Virtus è rimandato alle prossime partite. Dalla prossima domenica invece, Marano e compagnia dovranno battere Alessano. Lo scontro diretto si preannuncia commovente. Il coach della De Seta sta già rileggendo i suoi appunti e pianificando gli allenamenti. Alessano vs De Seta sarà il duello più autorevole degli ultimi mesi. La grande fuga o la grande paura di cadere dall’alto, a seconda di ciò che dice il cuore dei tifosi. Vinca la squadra più forte.

Francesco Cerminara