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Sindaci “ribelli” contro Salvini, aderisce anche Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA –  Anche Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, compare nella lista dei sindaci “ribelli” e “dissidenti” contro il decreto sicurezza del ministro dell’Interno e Vicepremier Matteo Salvini.

Un’ondata di “rivolta” capeggiata dal primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando il quale ha annunciato di voler sospendere nella sua città gli effetti del decreto, sia per quel che concerne l’impossibilità di potersi di iscrizione all’Ufficio Anagrafe, sia per la scadenza del permesso di soggiorno.

Accanto al sindaco Orlando figurano poi, oltre al primo cittadino della Città dello Stretto anche i sindaci di Napoli, Firenze, Parma, Pescara, Cerveteri.

Falcomatà si è detto amareggiato affermando che le problematiche oggetto del decreto non hanno trovato ad oggi alcuna condivisione e concertazione. Il sindaco è certo che a Reggio Calabria non verranno mai applicate le «norme che vanno contro i principi costituzionali e di accoglienza. A questo punto auspichiamo che il Viminale voglia incontrare l’Anci».

 

Decreto sicurezza, Occhiuto: «Un plauso al ministro Minniti»

COSENZA – «Il decreto sulla sicurezza approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri è un articolato pacchetto di misure che ha come obiettivo principale quello di rafforzare gli enti territoriali e, di conseguenza, favorire l’intervento diretto da parte dei Sindaci, attraverso il supporto integrato delle forze di polizia nella lotta al degrado delle aree urbane». Lo afferma Mario Occhiuto, primo cittadino di Cosenza e presidente della Commissione Mezzogiorno dell’Anci. «Tengo ad evidenziare – aggiunge Occhiuto – l’importanza di questo provvedimento, a cui si è giunti grazie all’impegno del ministro Marco Minniti. Vi si privilegia, tra le altre cose, la programmazione che, in materia di sicurezza, è un elemento da non sottovalutare dal momento che oggi la questione è una priorità di tutti i governi locali del nostro Paese, senza distinzione di territorialità. Nel decreto, vengono finalmente disegnate delle precise ramificazioni sinergiche che andranno a rafforzare le competenze dei sindaci mettendo il punto sulle buone pratiche quali il decoro urbano che a Cosenza, ad esempio, sono ormai assorbite nella realtà dei cittadini come sinonimo di benessere. Ritengo che il decreto Minniti sulla sicurezza vada ulteriormente valorizzato attraverso una serie di protocolli attuativi tra Regioni e comuni capoluogo, in modo da ottimizzare gli stessi interventi e investire le risorse previste, al fine di migliorare concretamente la qualità della vita delle nostre comunità. Chissà che la Calabria non possa diventare il motore-pilota di questa proposta».