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Cassano, 12 denunce per occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Costante l’impegno dei militari della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Corigliano Calabro nell’assolvimento delle attività d’istituto finalizzate a scongiurare illeciti in violazione delle norme a tutela del demanio marittimo e dell’ambiente marino e costiero.

A seguito di accertamenti condotti lungo il litorale del Comune di Cassano all’Ionio (CS), i militari del dipendente Ufficio Locale Marittimo di Trebisacce hanno redatto 12 denunce alla competente Procura della Repubblica di Castrovillari riscontrando, nello specifico, grazie al concorso di personale tecnico qualificato del Comune di Cassano all’Ionio, la realizzazione abusiva di diverse opere edilizie e di innovazioni in carenza del titolo concessorio.

L’attività posta in essere dalla Guardia Costiera, consistente in un totale di circa 7300 mq di suolo abusivamente occupato rilevati, consentirà altresì alle competenti Autorità di poter intimare ai trasgressori l’esborso di indennizzi dovuti all’erario dello Stato in ragione dell’illecita occupazione posta in essere.

Il personale della Guardia Costiera del Compartimento Marittimo di Corigliano Calabro, dispiegato su tutto il territorio di giurisdizione che si estende per 130 chilometri circa dal Comune di Rocca Imperiale (CS) sino al Comune di Cariati (CS), continuerà l’attività di controllo a tutela degli usi pubblici del mare”.

 

Violano restrizioni Dpcm, cinque denunciati dai Carabinieri Forestale

COSENZA – Cinque persone sono state denunciate dai Carabinieri Forestale per violazione delle disposizioni del decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri per il contenimento del contagio. Nella mattinata di ieri nel Comune di Zumpano i militari della Stazione di San Pietro in Guarano hanno denunciato due persone perché effettuavano il lavaggio della propria autovettura all’interno di un autolavaggio self service del luogo, uno era privo di autocertificazione e l’altro con una autocertificazione per recarsi a fare la spesa. Nessuno dei tre invece aveva autocertificazione a Sibari nel Comune di Cassano Jonio quando sono stati controllati dai Carabinieri Forestale di Corigliano mentre tranquillamente pescavano all’interno del canale “Stombi”. Anche per loro tre, due residenti a Cassano Jonio ed uno Acri, è scattata la denuncia per violazione dei divieti di cui al DPCM relative al divieto di spostamenti senza comprovate necessità.  

Interravano rifiuti speciali, denunciati

COSENZA – I carabinieri forestale della Stazione di Cosenza sono intervenuti a seguito di segnalazione al numero di emergenza ambientale 1515 in località Santa Maria di Settimo di Montalto Uffugo dove hanno colto in flagranza di reato tre persone che stavano procedendo allo smaltimento di rifiuti interrandoli nel suolo.

Questi, con l’ausilio di macchine operatrici rinvenute sul luogo, stavano procedendo alla ripulitura di una vasta area da adibire ad attività economica smaltendo i rifiuti in una grossa buca realizzata per tale scopo.

Tale attività illecita era finalizzata allo smaltimento dei rifiuti speciali in modo economico e veloce invece di essere  conferirti ad aziende del settore per il loro recupero e smaltimento secondo le vigenti norme in materia.

L’area è stata posta sotto sequestro e le tre persone sono state quindi deferite alla competente Procura della Repubblica di Cosenza perdeposito ed abbandono incontrollato di rifiuti speciali nel suolo.

Gole del Raganello, due persone denunciate

ROTONDA (PZ) – Due persone, un uomo e una donna, il primo di Rende e la seconda di Cosenza, sono stati denunciati dai militari del Reparto Carabinieri Parco di Civita per aver violato i sigilli di accesso alle Gole del Raganello, già oggetto di sequestro e di costante controlli da parte dei militari coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, dopo i tragici avvenimenti della scorsa estate che costarono la vita a dieci persone.

Da alcune settimane l’area è oggetto anche di una ordinanza comunale con disposizioni restrittive finalizzate all’impedimento fisico di accesso alle stesse.

Nonostante tali noti provvedimenti le due persone hanno percorso l’intero tratto del Raganello sottoposto a sequestro postando sui social uno scritto e le loro foto per aver violato la “zona rossa”. Un episodio che non è passato inosservato ai militari di Civita i quali, nonostante la cancellazione del post, hanno individuato le due persone e proceduto alla loro denuncia per aver violato i sigilli apposti nelle Gole del Raganello in particolare in località “Pietraponte”, tra i comuni di Civita e Sallorenzo e in località “Ponte del Diavolo” a Civita. 

 

Ricettazione e porto d’armi od oggetti atti ad offendere, denunce nel cosentino

RENDE (CS) – “Ricettazione e porto di armi od oggetti atti ad offendere”, sono queste le accuse per le quali sono stati denunciati un 37enne, un31enne e un 45enne di Cosenza, già noti alle Forze dell’Ordine.

Nella nottata di sabato, i militari della Stazione Carabinieri di Torano Castello, nel corso di un servizio di controllo del territorio, transitando nei pressi della zona industriale di contrada Cutura nel comune di Torano Castello (CS), hanno notato le luci accese all’interno di un capannone.

Giunti all’interno del fabbricato i militari hanno trovato il proprietario (37enne), il quale ha giustificato la sua presenza sul luogo poiché allertato di un falso allarme segnalato dal sistema antintrusione.

Gli operanti pertanto hanno deciso di approfondire il controllo e hanno notato altre due persone all’interno del capannone di cui una (31enne) nascosta nel soppalco e l’altra (45enne), accovacciata all’interno di un’autovettura, con il motore ancora caldo, che faceva finta di dormire.

Inoltre, all’interno del capannone, i militari hanno rinvenuto un borsello contenente numerosi attrezzi da scasso nonché 12 centraline elettroniche di avviamento di auto e camion di varie marche: utilizzate dai ladri più esperti per mettere in moto le auto nel più breve tempo possibile.

Il titolare, dapprima ha dichiarato ai militari  di non conoscere i due soggetti dopodiché, messo alle strette dagli operanti (i quali nel corso dell’ispezione ai locali non avevano rilevato alcun segno di effrazione alle porte e alle finestre ed inoltre avevano rinvenuto un telecomando del cancello di ingresso nelle tasche del 31enne), alla fine ha ammesso di conoscere i due. I tre uomini, accompagnati presso la Compagnia Carabinieri di Rende per gli accertamenti del caso, al temine delle formalità di rito sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Cosenza, mentre il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

Il sequestro operato ha consentito di prevenire ulteriori furti di autovetture nell’area urbana, fenomeno criminale contrastato con determinazione dai militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza che già, nel mese di novembre 2018, nel corso dell’indagine “Scacco al Cavallo” hanno tratto in arresto 18 persone per i reati di furti di auto e successive estorsioni c.d. cavalli di ritorno.

Anziani vessati e umiliati, indagati 16 dipendenti di una casa di riposo

SETTINGIANO (CZ) – «Gravi e ripetuti maltrattamenti fisici e psicologici»  ai danni di anziani ospitati nella residenza sanitaria assistenziale “San Francesco Hospital” di Settingiano: per questo motivo 16 dipendenti della struttura sono indagati per maltrattamenti.

Due di loro sono stati posti agli arresti domiciliari e a tre è stato imposto il divieto di dimora nel comune dove ha sede la struttura sanitaria. I provvedimenti sono stati emessi nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Catanzaro condotta dalla Guardia di finanza.

Fonte e foto Ansa

Scoperto un collaudato sistema di frode, denunciate tre persone

CORIGLIANO – ROSSANO (CS) – I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Rossano hanno concluso un’attività di verifica fiscale nei confronti di una società di capitali con sede in Rossano (CS), operante nel settore edile, all’esito della quale è stato constatato che la società verificata ha sottratto al fisco circa 7,5 milioni di euro di materia imponibile.

I riscontri effettuati hanno permesso di appurare, in primis, che gli amministratori di diritto della società succedutisi nel tempo erano dei meri prestanome, in quanto completamente all’oscuro degli accadimenti gestionali della società. La stessa, infatti, è risultata essere gestita da un gruppo familiare che controlla tutt’ora ulteriori persone giuridiche, tutte già sottoposte a verifica e parte del sistema fraudolento, operanti nel settore edile e nella produzione e commercializzazione del calcestruzzo.

SCOPERTO UN COLLAUDATO SISTEMA DI FRODE

Successivamente, attraverso l’analisi della documentazione contabile e bancaria acquisita nel corso dell’attività, è stato scoperto un collaudato sistema di frode messo in atto degli amministratori di fatto della verificata, che si sostanziava: – nell’emettere fatture per operazioni inesistenti relative alla cessione di mezzi, macchinari e impianti di produzione a società del “gruppo” effettivamente mai entrati nella disponibilità della verificata o dismessi in annualità passate; – nel registrare nella propria contabilità fatture relative ad acquisti di materiale edile mai effettivamente effettuati e destinato a non meglio individuati cantieri di lavoro; – nel compensare i propri debiti con l’amministrazione finanziaria con crediti risultati fittizi; al fine di “aggiustare” i bilanci annuali e sottrarre materia imponibile all’Erario.

NESSUNA TRACCIABILITA’ DEI PAGAMENTI

Tutte le operazioni commerciali, da ultimo, sono risultate pagate attraverso ingegnosi artifizi contabili finalizzati ad impedire l’effettiva tracciabilità dei pagamenti. Complessivamente, per gli anni dal 2010 al 2018, è stata constatata l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per complessivi 7 milioni di euro, I.R.E.S. evasa per oltre 2 milioni di euro, IVA evasa per circa 2 milioni di euro e crediti fittizi indebitamente compensati per circa 700.000 euro.

Gli amministratori di fatto e di diritto della società sono stati deferiti all’A.G. competente per i reati previsti e puniti dagli artt. 2, 4, 8 e 10-quater del D.Lgs. 74/2000, reati per il quali è prevista la reclusione fino ad un massimo di 6 anni. L’attività della Guardia di Finanza si inserisce nell’ambito della proficua azione di lotta alla criminalità economica e finanziaria ed alle illegittime e/o indebite

Farmaci scaduti e rimborsi per pazienti deceduti, denunce nel catanzarese

CATANZARO – Controlli serrati da parte dei carabinieri dei Nas di Catanzaro in farmacie, studi medici, poliambulatori e strutture veterinarie, al fine di valutare la correttezza della distribuzione dei medicinali.

I militari, nel corso dei controlli, hanno proceduto a sequestrare oltre 600 confezioni di farmaci scaduti o defustellati e per le i quali era già stato richiesto il rimborso al Servizio Sanitario Nazionale per una cifra di dieci mila euro.

In alcuni esercizi commerciali, soprattutto parafarmacie sono stati evidenziati cosmetici scaduti a altri prodotti per i quali non è consentita la commercializzazione. Per alcuni medicinali poi, è stato scoperto, che veniva richiesto il rimborso, nonostante questi fossero stati erogati a pazienti deceduti.

In tutto i Nas hanno controllato 26 strutture e denunciato una dozzina di persone

 

 

 

Taglio abusivo di alberi, due persone denunciate

CASALI DEL MANCO (CS) – Irregolarità nella documentazione prodotta per il taglio di un bosco sono state riscontrate dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Spezzano Sila durante un controllo svolto nell’area montana del Comune di Casali del Manco.

In particolare in  una proprietà privata in località “Fiano – Critazzo” si è accertato il taglio di oltre 200 piante in particolare Roverella, effettuato con progetto che ne indicava la caratteristica di ceduo misto. Gli accertamenti e i rilievi tecnici dei militari di Spezzano Sila hanno invece evidenziato che il bosco era in realtà di natura gamica, ovvero di alto fusto, e non ceduo e pertanto il suo taglio necessitava una autorizzazione quale “Fustaia”.

Il taglio pertanto  è stato eseguito  in contrasto ai dettami e canoni prescritti nelle prescrizioni di massima di polizia forestale vigenti in Calabria e in violazione della legge regionale sulla gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale, provocando un deturpamento delle bellezze naturali e un danno ambientale al bosco si è quindi denunciato in concorso, la ditta boschiva che ha effettuato i lavori di taglio, ed il proprietario del fondo per aver dichiarato il falso, in quanto ha attestato falsamente la natura del bosco come ceduo di quercia e non come dimostrato in seguito quale fustaia. Oltre alla denuncia si è provveduto ad elevare sanzione amministrativa di 3500 euro.

Allacci abusivi di corrente elettrica, 3 denunce a Crotone

CROTONE – La Polizia di Stato a Crotone ha denunciato tre persone  in stato di libertà con l’accusa di furto.  

La Questura, in collaborazione con i Reparti prevenzione crimine di Cosenza e di Vibo Valentia e di personale tecnico dell’Enel, hanno rilevato tre allacci abusivi alla rete elettrica, con conseguente denuncia dei responsabili, tre persone di 81, 45 e 38 anni.

Le denunce sono scaturite da un’attività di intensificazione di prevenzione e di controllo effettuata nel quartiere Fondo Gesù.