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Posti sotto controllo i depuratori di Cerisano. Riscontrate irregolarità

COSENZA – I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cosenza hanno provveduto nei giorni scorsi a controllare gli impianti di depurazione a servizio del centro abitato del comune di Cerisano.

Nell’ambito di tale attività, mentre per due dei tre depuratori presenti non sono state riscontrate irregolarità, per quello ubicato in località Santo Ianni hanno accertato che le acque reflue in uscita da un vecchio depuratore venivano scaricate nel limitrofo vallone Ianno in assenza di formale autorizzazione allo scarico.

Da accertamenti effettuati lungo il corso del vallone dove vengono scaricate le acque reflue in uscita dal depuratore è stata accertata la  presenza di notevole eutrofizzazione delle acque superficiali dovuta, presumibilmente, all’elevato carico organico in uscita dallo stesso con conseguente deterioramento e danneggiamento delle acque del Vallone Ianno. Tale attività di controllo ha portato, oltre ad elevare sanzione amministrativa, alla denuncia del responsabile comunale dell’area tecnica per il reato di danneggiamento aggravato di acque pubbliche.

Corsi d’acqua contaminati da fanghi e liquami, sequestrati depuratori

SAN VINCENZO LA COSTA (CS) – I carabinieri Forestale di Montalto Uffugo, Cerzeto e San Sosti, nei giorni scorsi, hanno sequestrato tutti gli impianti di depurazione del comune di San Vincenzo La Costa. Dal controllo effettuato, infatti, è emerso che tutti gli impianti violavano la normativa ambientale, in alcuni casi in relazione alla qualità degli effluenti, in altri per la mancata gestione dei fanghi prodotti dall’impianto, che risultavano abbandonati da lungo tempo nelle vasche di essiccazione.

Gli impianti a fosse Imhoff non sarebbero stati sottoposti al previsto piano di smaltimento dei fanghi e dei reflui, causando la tracimazione e dispersione diretta dei liquami sul terreno contaminando i corsi d’acqua e le falde acquifere. Tutti gli impianti sono risultati privi di autorizzazione allo scarico. I militari hanno quindi proceduto al sequestro di 7 impianti e alla denuncia dei responsabili comunali per i reati di attività di gestione di rifiuti non autorizzata e scarico illecito di reflui sul suolo.

Fonte e Foto Ansa

Sequestrati due depuratori. Risultati privi di autorizzazione allo scarico

SAN MARTINO DI FINITA (CS) – Due impianti di depurazione sono stati posti sotto sequestro dai Carabinieri Forestale nel Comune di San Martino di Finita. Il sequestro è avvenuto a seguito di controlli predisposti dalla Procura della Repubblica di Cosenza, effettuati dai militari delle Stazioni di Montalto e Cerzeto, e finalizzati a verificare le condizioni dei due  impianti di proprietà comunale. Uno ubicato in località “Brugnano e il secondo in località “Timpe”.

In entrambi i casi il controllo ha accertato il mancato funzionamento degli impianti. In particolare gli stessi sono risultati privi di energia elettrica, sprovvisti di autorizzazione allo scarico e, per struttura, per funzionamento e per lo stato manutentivo, non rispondevano all’attuale normativa ambientale.

Entrambi gli impianti, sono risultati in totale stato di abbandono con una presenza infestante di vegetazione che denotava il mancato utilizzo degli stessi e delle aree di accesso. Non vi era pertanto alcun trattamento di depurazione dei reflui urbani che vengono scaricati sul suolo e poi attraverso apposite condotte nei torrenti “Coscinello” e “Finita”  corsi d’acqua pubblica appartenenti al bacino idrografico Fiume Crati. Si è quindi proceduto al sequestro preventivo degli impianti. Sono in corso ulteriori indagini per stabilire eventuali responsabilità di amministratori e dirigenti.

Depuratori, Papasso : «I valori delle acque sono nella norma»

SIBARI ( CS) – Il sindaco di Cassano All’Ionio Giovanni Papasso ha tenuto una conferenza stampa per spiegare la verità sulla questione dei depuratori.
Il sindaco Papasso ha ricordato che i depuratori di Bruscata Grande, che serve i Villaggi, e dei Laghi di Sibari sono stati posti sotto sequestro rispettivamente il primo e l’otto agosto. «Non metto in dubbio- ha dichiarato-  il lavoro fatto dagli inquirenti e la capitaneria di porto, anzi, ribadisco che hanno fatto e fanno il loro dovere. Il problema che ha interessato i depuratori- ha spiegato Papasso- è stata una disfunzione temporanea dovuta, per come ha certificato il responsabile comunale, l’ing. Mario Innocenzo Rummolo, a una manovra posta in essere da tecnici in forza all’ente che non avrebbero messo in funzione in modo corretto uno dei moduli atti al processo di depurazione. L’impianto, però, a testimonianza del fatto che è funzionante perfettamente, dopo alcune ore è tornato a funzionare a pieno regime».
Chiaramente, il Sindaco Papasso ha tenuto a precisare che a compartecipare alla soluzione del disagio è stato anche, fondamentale, l’intervento della Giunta municipale.
A testimoniare che è tutto nella norma oltre a dirlo il sindaco Papasso, gli uffici e i funzionari comunali sono anche i risultati delle analisi fatta dallo studio associato Gallo di Corigliano Calabro che è stato incaricato dal Comune di effettuare dei campionamenti che dalle tabelle restituite risultano essere nella norma così come previsto dall’ordinamento vigente dalla legge 152 del 2016.
Per ciò che riguarda il depuratore dei Laghi di Sibari fa riflettere la grande quantità di acqua che giunge nel depuratore. Il colore nero dell’acqua – è stato spiegato – non è assolutamente dovuto alla presenza di idrocarburi nell’acqua ma alla mancanza di ossigeno che colora il liquido. Molti mi stanno chiedendo se qualcuno ha potuto fare qualche manovra al depuratore per danneggiarlo. Ha detto Papasso: «non voglio nemmeno prendere in considerazione questa ipotesi. Non voglio pensarci. Ora voglio solo cercare di capire, insieme agli uffici, cosa sta accadendo e a cosa si può imputare l’enorme quantità di acqua che si versa nel depuratore e cercare una soluzione.
I depuratori funzionano con fanghi attici che hanno il compito di depurare la rete fognaria. Questi, una volta che si sono riprodotti, vanno stoccati e smaltiti.
Dobbiamo voler bene a questo territorio perché la sua vocazione turistica può essere letteralmente ammazzata se veicoliamo male foto o notizie allarmanti e non vere. Ripeto: il problema c’è stato ma immediatamente abbiamo lavorato per farlo rientrare e il mare di Sibari è pulito».

Controlli Arpacal sui depuratori, molti gli impianti non conformi

CATANZARO – Come precedentemente concordato tra la Provincia di Catanzaro e l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria), il dr. Clemente Migliorino, direttore del Dipartimento di Catanzaro dell’Agenzia ambientale calabrese ha trasmesso nei giorni scorsi al Servizio Prevenzione ambientale della Provincia di Catanzaro la relazione finale sulle attività svolte sui depuratori per l’Ente intermedio catanzarese nel biennio 2015-2016 in base ad una convenzione siglata nell’aprile del 2015. L’accordo prevedeva, infatti, che la Provincia indicasse ad Arpacal, al di là dei compiti istituzionali che l’Agenzia già svolge nelle diverse matrici ambientali, gli impianti di depurazione da sottoporre a controllo e per i quali, come prevede la normativa nazionale, la Provincia ha rilasciato le cosiddette autorizzazioni agli scarichi. Nell’arco dei due anni, quindi, come previsto dalla convenzione i tecnici del Servizio Acqua del Dipartimento Arpacal di Catanzaro hanno controllato 22 depuratori, per alcuni di essi accompagnati dalle forze dell’ordine, riscontrando su 17 di essi delle non conformità che sono state puntualmente, in occasione dell’esito dei risultati analitici, comunicate alle autorità competenti per le sanzioni di rito e, dettaglio principale, per migliorare la gestione dell’impianto. «Quello dei depuratori  – ha dichiarato Migliorino – deve essere inteso come un controllo dinamico che, pur fotografando la funzionalità dell’impianto al dato momento dei prelievi, prosegue nel tempo accertando i miglioramenti necessari o eventuali nuove criticità; il tutto per garantire la funzionalità dei depuratori ma soprattutto la protezione dell’ambiente, e penso in particolar modo al nostro mare».

Operazione Isabel, sequestrati nove impianti di depurazione

COSENZA  – Questa mattina il Corpo Forestale dello Stato ha posto sotto sequestro nove impianti di  depurazione e deferito all’autorità giudiziaria 14 persone. Tale attività si inserisce nell’ambito di un’iniziativa voluta dal Procuratore Capo Mario Spagnuolo volta a indagare e reprimere fenomeni di inquinamento al fine di tutelare la salute dei cittadini e la salubrità dell’ambiente, ed in particolare ha riguardato lo stato di inquinamento del fiume Savuto ( da cui prende il nome Isabel, Isabella d’Aragona deceduta nel 1271 nell’attraversare il fiume).

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L’operazione, condotta dal NIPAF, Nucleo Investigativo del CFS, con il supporto della Sezione di PG del Corpo Forestale e diversi Comandi Stazione, è stata coordinata dal Procuratore Capo Mario Spagnuolo e dal Procuratore Aggiunto Marisa Manzini, i provvedimenti di sequestro sono stati trasmessi al P.M. di turno dr. Francesco Giuseppe Cozzolino riguardano i depuratori che scaricano nel fiume e che ricadono nei Comuni di Carpanzano, Scigliano, S.Stefano di Rogliano e Parenti, in quest’ultimo Comune sono sei gli impianti oggetto di sequestro. Le indagini condotte in questi mesi e gli accertamenti preliminari su tutti gli impianti hanno portato a contestare agli indagati, Sindaci e tecnici comunali, i reati di gestione illecita di rifiuti, scarico di acque reflue sul suolo, danneggiamento e molestie. Le indagini ed i controlli hanno accertato diverse irregolarità, oltre al mancato funzionamento, come la presenza in alcuni impianti di bypass che consentivano lo scarico nel fiume dei reflui non sottoposti al dovuto ciclo depurativo. L’operazione di oggi ha visto impiegati 40 uomini e 9 pattuglie del Comando Provinciale di Cosenza. Nei prossimi giorni con l’ausilio dei tecnici dell’Arpacal continueranno le verifiche e le indagini sullo stato del fiume Savuto al fine di verificare lo stato di inquinamento dello  stesso e dei suoi affluenti.

Mare inquinato, la Capitaneria segnala i responsabili alla Procura di Crotone

ggggcCROTONE – La Capitaneria di porto ha segnalato alla Procura della Repubblica di Crotone le persone ritenute responsabili dei ripetuti sversamenti in mare di acque reflue non depurate sul lungomare cittadino. Questo è quanto si è appreso nel corso della conferenza stampa in cui il comandante della Capitaneria di Porto, Antonio Ranieri, ha presentato un primo resoconto delle attività svolte nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro 2015“. Le segnalazioni alla sala operativa sono state 264: di queste, 27 riguardano richieste di soccorso, 37 pesca/diporto, 12 il demanio, 63 la balneazione e ben 125 l’ambiente. Tre le persone soccorse, è stata data assistenza ad 11 unità navali. Purtroppo ci sono stati anche tre decessi e un disperso (il pescatore di Cirò Marina per il quale ancora non si hanno conferme sull’identità di un cadavere ritrovato a Roccella). Il comandante Ranieri ha anche fatto notare come sia calato il numero di barche in mare (probabilmente a causa della crisi economica) mentre sono in aumento le presenze di bagnanti in spiaggia. Sono stati sequestrati più di 2500 metri di rete per la pesca di frodo, oltre 42 nasse e diversi palangari. Per quanto riguarda il contrato alla pesca illegale sono stati sequestrati 165 kg di prodotti ittici sottomisura con la denuncia di una persona, 400 ricci di mare e diversi attrezzi illegali per la pesca dei polpi. Per la tutela del demanio, le ispezioni hanno riguardato 65 stabilimenti balneari nell’85% dei casi trovati in regola. Sequestrata a Botricello, una struttura in legno di 310 metri quadrati adibita a chiosco bar.

Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente sono stati eseguiti controlli più attenti nelle località che hanno avuto la bandiera blu (Cirò Marina e Torre Melissa) dove non sono stati riscontrati problemi che, invece, sussistono nella zona sud dell’area di competenza della Capitaneria di Porto legati alle carenze del sistema fognario tra Botricello e Sellia Marina. Gran parte delle segnalazioni per problemi ambientali, è stato reso noto nel corso della conferenza, sono arrivate da Steccato di Cutro che risente dei problemi dei comuni catanzaresi dove le amministrazioni comunali sono al lavoro per il rifacimento delle reti fognarie e dei depuratori.  ​

Conferenza stampa sullo stato della depurazione del Tirreno cosentino

thIl Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Occhiuto, ha organizzato una conferenza stampa per illustrare i dati sulla depurazione del Tirreno cosentino. L’incontro con la stampa si terrà martedì 30 giugno 2015 alle ore 15,00 presso il Palace Hotel Bouganville di Belvedere (via L. Da Cutro). Interverranno il presidente della Provincia Mario Occhiuto, il direttore generale della Provincia Antonio Molinari, il dirigente del settore Ambiente Giuseppe Nardi, il consigliere provinciale con delega all’Ambiente Pasquale Lamboglia e il comandante della Polizia provinciale Maria Antonietta Pignataro.

Sequestrati tre impianti di depurazione

LATTARICO (CS) – Tre impianti di depurazione del Comune di Lattarico sono stati sequestrati dal Corpo forestale dello Stato. I sigilli sono stati apposti alle strutture a seguito di analisi chimiche e batteriologiche Arpacal che hanno rilevato, nei reflui, valori non conformi ai limiti tabellari. In una condotta trovato un bypass che scaricava direttamente senza trattamento.

Denunciate anche quattro persone per scarico non autorizzato, danneggiamento e disastro ambientale.

 

Sequestrati sei depuratori a Cassano allo Ionio (Cs)

depuratoreCASSANO ALLO IONIO (CS), 28 GIU 2012 – Sei depuratori dislocati sul territorio di Cassano allo Ionio sono stati sequestrati dal personale della Capitaneria di Porto. Il sequestro e’ stato disposto dal giudice del tribunale di Castrovillari che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica.

Dalle indagini della Capitaneria di porto era emerso che dal 2009 i depuratori non smaltivano i fanghi che venivano lasciati negli impianti di essiccamento.

 

 

(ANSA)