Archivi tag: Depurazione

Parco della Biodiversità, laghetto senz’acqua. La replica della Provincia

CATANZARO – La Provincia di Catanzaro, guidata da Enzo Bruno, fa sapere che la cura e il potenziamento dei servizi offerti dal Parco della Biodiversità mediterranea restano al centro delle priorità amministrative della stessa Provincia, “nonostante le difficoltà economiche e il momento di incertezza normativa che non ci permette di individuare con chiarezza la titolarità della gestione dell’importante infrastruttura nell’immediato futuro, dopo la definitiva trasformazione dell’Ente in Area vasta”. La questione riguarda questa volta la segnalazione della mancanza di acqua nel laghetto che ospita diversi esemplari di uccelli acquatici oltre ad alcune specie di pesci e di tartarughe. Un punto di riferimento per il Parco oltre che un richiamo per i turisti che guingono in visita. Dalla Provincia, fanno sapere in proposito che “nell’ambito dell’ordinaria attività di gestione del Parco, un particolare impegno è stato sempre rivolto al mantenimento delle migliori condizioni igienico-sanitarie ed ambientali del laghetto, per consentire agli animali ospitati di vivere in un contesto con le migliori condizioni di benessere possibile e, a tutti i frequentatori, di poter trascorrere a bordo lago dei momenti di sano relax”. Tuttavia, nonostante gli svuotamenti periodici per il rinnovo dell’acqua, a causa del cibo che i visitatori porgono agli animali e per l’accumulo delle deiezioni, il laghetto subisce uno scadimento della qualità delle acque che determina l’intorbidimento delle stesse e l’accumulo di detrito organico sul fondo, oltre che proliferazioni algali. Tale situazione è negativa soprattutto per gli animali ospiti del laghetto che sono, in questo modo, esposti al rischio di infezioni. Per questa ragione, l’amministrazione provinciale ha fatto sapere di disporre periodicamente una bonifica delle acque. In questi giorni, appunto, si sta procedendo alla revisione dell’impianto di depurazione insieme alla pulizia dei tombini per garantire il deflusso corretto delle acque. Dunque, concludono dalla Provincia, si sta cercando di preservare un bene collettivo attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, “uno sforzo che deve essere potenziato dalla diffusione della cultura del rispetto e della legalità e che rischia di essere vanificato da immancabili atti vandalici, dalla disattenzione degli utenti che sporcano aiuole, viali, panchine, incuranti del fatto che anche la pulizia ha un costo che l’Amministrazione non sempre riesce a sopportare, salvo poi essere accusata di menefreghismo e incuria”.

Un depuratore sequestrato a Sinopoli

SINOPOLI (RC) – La Guardia Costiera reggina ha sequestrato un depuratore nella cittadina di Sinopoli.depuratore La struttura abbandonata ormai da diversi anni si trova in località “Palazzo Strada comunale San Basile”. Le acque di scarico si riversavano nell’adiacente torrente Santa Maria, affluente del torrente Vasi, senza alcun tipo di trattamento di depurazione, così da creare ingenti danni al mare. La Procura di Palmi è stata informata del sequestro avvenuto.

A rischio commissariamento in Calabria è la depurazione

th (42)È questione di ore ormai per la firma del decreto da parte del Governo, che porta al commissariamento della Regione Calabria nel settore del trattamento delle acque e della depurazione. Una “diffida ad adempiere”, che per la Regione Calabria è stata fissata in trenta giorni entro i quali dovrà attenersi “agli obblighi imposti dalla legge di stabilità in materia di individuazione degli enti di governo d’ambito per la gestione del servizio idrico sul territorio (ex Ato)”. Al termine del periodo fissato il Governo attiverà i poteri commissariali sostitutivi previsti dallo “Sblocca Italia”. “A distanza di sette anni ci ritroviamo a dover vedere di nuovo il settore in mano ad una gestione commissariale i cui esiti nella nostra regione sono stati fallimentari e devastanti – dichiara Andrea Dominjanni, vice presidente regionale di Legambiente Calabria -. Nessun Commissario ha raggiunto in decenni gli obiettivi per cui era stato istituito. Anche sul fronte acqua e depurazione, dovremo attendere l’arrivo di un nuovo commissario”. Nel dossier del 2013 sulla depurazione, abbiamo illustrato nel dettaglio il quadro a dir poco allarmante in Calabria, evidenziando il fallimento di dieci anni di Commissariamento, dal 1998 al 2008, per l’emergenza ambientale. L’ufficio del Commissario delegato doveva censire tutta la rete fognaria e gli impianti della regione, verificando i problemi strutturali e quelli gestionali per definire gli interventi necessari a sanare rapidamente le criticità del sistema. La gran parte di questi obiettivi però, non sono stati raggiunti, ma non solo. La relazione finale dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) per gestione dei finanziamenti ricevuti dall’Ufficio del commissario delegato nell’ambito del Por Calabria 2000-2006, del 2010, è stata impietosa: gravi irregolarità amministrative, assoluta mancanza di controlli, appalti in deroga alle leggi violando le prescrizioni sul cofinanziamento dei programmi comunitari, assenza di collaudi, mancanza di relazioni sulla conclusione o sullo stato dei lavori, varianti e aumenti di spesa non giustificati. La situazione si è poi ulteriormente aggravata anche per i ritardi nella costituzione delle strutture operative dei cinque A.T.O. (Ambiti territoriali ottimali) della Regione e nell’affidamento della gestione del servizio idrico integrato. Il Governo lo ha previsto nel decreto Sblocca Italia, ma la Regione Calabria non ha fatto nulla in questi anni per dimostrare l’efficacia dell’azione della politica. Un fallimento denunciato da Legambiente Calabria che, purtroppo, trova rispondenza anche nelle recenti indagini della Procura di Paola, sulla manutenzione ordinaria e straordinaria dei depuratori di due cittadine del tirreno cosentino. Gli interventi, programmati e finanziati con fondi regionali, non furono mai realizzati. Siamo contro i commissariamenti e le deroghe, vogliamo che la responsabilità sia di chi ha il dovere istituzionale e la legittimazione politica di governare i processi. Non possiamo più permettere che le acque e il servizio idrico, a partire dalla depurazione, in Calabria siano gestite con procedure e modalità di emergenza. “Purtroppo tutte le storie di commissariamenti sul territorio regionale  si sono tradotte in fallimenti, rifiuti, bonifiche, acque, per questo chiediamo – afferma Giorgio Zampetti, responsabile Ufficio Scientifico Nazionale di Legambiente – un mandato chiaro e limitato nel tempo che porti quanto prima ad attivare una gestione ordinaria delle risorse idriche che risponda a criteri di efficacia, efficienza e garantisca trasparenza nelle procedure di affidamento degli interventi e nell’utilizzo dei fondi a disposizione. Solo con obiettivi chiari e il loro rispetto sarà possibile uscire da questo stato di perenne emergenza”. I fiumi, i laghi e il mare calabrese non possono più sopportare ulteriori ritardi e inefficienze che si ripercuotono non solo sull’ambiente, ma anche sulla vita e sull’economia delle comunità locali. Il settore deve essere ricondotto nell’alveo della legalità e della trasparenza. Fa rabbia apprendere che siano attenzionati i bandi di gara del Dipartimento Ambiente dell’ultimo semestre per il ricorrere delle stesse imprese e delle stesse cordate. Un cambio di passo ed un inversione di azione politica e gestione della cosa pubblica verso la legalità, è più che mai necessaria ed impellente in una terra libera e bella come la Calabria.

 

 

Legambiente fa il punto sulla depurazione in Calabria

CATANZARO – Sarà presentato da Legambiente Calabria il prossimo 20 aprile alle ore 11,30, nella saletta Biblioteca comunale de Nobili – Villa Margherita Via Iannoni, a Catanzaro il report sullo stato della depurazione in Calabria, per lanciare un appello e condividere analisi e proposte. Con il Rapporto 2013 Legambiente Calabria torna sul tema che ha scatenato furibonde polemiche nell’estate 2012, all’indomani della presentazione dei dati di Goletta Verde sulla salute del mare calabrese, e lo fa per denunciare assenze e ritardi nella gestione della depurazione. A tempo quasi scaduto, e’ l’ora di affrontare di petto la questione, mettendo al bando la propaganda. Nel prendere atto dell’ennesima dimenticanza della Regione Calabria, verrà discusso il rapporto alla presenza di Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, Giuseppe Toscano, direttore di Legambiente Calabria, Saverio Cuoco, presidente dell’Unione nazionale consumatori Calabria, Ludovico Criserà, segretario di Cittadinanzattiva Calabria.