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La bellezza patologica del dopo De Seta Cosenza-Lamezia

COSENZA – Piastrella su piastrella. Mani strette con rispetto ed amarezza. Asciugamano accatastate sulle panchine. Un muro che si alza con mezzo secondo di ritardo. Una lettura imprecisa del gioco. Una schiacciata che non sfiora la linea e sbatte oltre il perimetro. Una ricezione sbagliata dopo numerosi salvataggi. Due palle match non convertite in punto decisivo. Un derby vinto e perso in un battito di ciglia. La sostanza oliosa del volley è incredibilmente questa. La bellezza dello sport inventato all’Università di Springfield si forma con le inezie più romanzesche.  Ma c’è chi vince e chi no.

La De Seta Cosenza ha perso il derby, Lamezia l’ha conquistato credendo che la campanella dell’ultimo round non fosse suonata. Il Palasparti lametino era un tripudio di applausi, mentre allo Juventus Stadium, durante un derby più popolare, un branco di barbari esponeva striscioni vergognosi contro il dramma di Superga (chi non li ha banditi ?). Gli esteti della pallavolo sono comunque sobbalzati per lo spettacolo e l’ incertezza del derby. La dea Eupalla, di breriana creazione, ha arbitrato la partita. Perciò, gli spettatori che hanno mangiato chilometri e soldi non si lamentino. Evviva la bellezza e la lealtà dello sport ! Evviva la passione che ci fa correre ad allenarci e a condannare le “canaglie” che ironizzano sui morti italiani. Soprattutto se poi, chi perde (stavolta gli uomini di Marano) è stimolato a vincere contro il Potenza e a contro-sorpassare Alessano. E chi vince (i lametini di Rigano, che hanno svolto con cura e astuzia i loro compiti) può arrogarsi il piacere di alzare la voce.

Il girone C del campionato B1 di pallavolo si è  dimostrato allenante per le squadre con grandi obiettivi. Godiamoci le ultime partite e invitiamo più persone ai palazzetti. A chi non è interessato, a chi non piace, si consiglia la visione delle esibizioni della Littizzetto.

Francesco Cerminara

“Vi voglio caldissimi”, Coach Marano istiga l’entusiasmo dei suoi giocatori

COSENZA – Il derby non è mai una partita uguale alle altre. Per la De Seta varrebbe solamente tre o due punti, se in palio non ci fossero il dominio regionale, l’orgoglio, la dignità, la supremazia in campionato e l’imbattibilità che dura da Dicembre. Il vocabolario della squadra cosentina non accoglie la sconfitta e i suoi sinonimi, soprattutto se il prossimo avversario sarà la Ilsap Volley Lamezia. Il tenente Kojak Fabrizio Marano non dorme da una decina di giorni. Di notte, quando socchiude gli occhi senza abbandonarsi a sonni profondi, ripassa gli schemi, elaborara alternative e colpi di genio e scava nelle debolezze degli avversari. Una volta alzatosi dal letto, indossa la tuta, si sciacqua il viso con acqua fredda e va al “Pala Ferraro”. I suoi giocatori lo attendono al centro del parquet, vogliono esercitarsi a concretizzare le sue improvvisate notturne, essere “caldissimi”, “pensare e lavorare in grande”. La tensione, in questo caso, si taglia con un sospiro.

Negli allenamenti prima di un derby, la cura del dettaglio, gli esercizi di perfezionamento tattico, la pratica di memorizzazione delle azioni da compiere in partita, la loro ripetizione, l’applicazione atletica, l’adattabilità all’ imprevedibilità del gioco e le cazziate correttive sono amplificate. L’ ambizione di vincere e il timore di perdere ballano nell’animo dei giocatori.  La De Seta Casa Conad Vena Cosenza stavolta desidera vincere contro i lametini di Coach Rigano, uno stratega, un maestro della tattica che si “scervella se non ottiene qualcosa di sorprendente”. Lamezia, domenica alle ore 18, si sentirà convinta di poter legare i lupi al palo e murare un attacco prepotente. Il derby accende pure gli entusiasmi più reconditi di una squadra che nonostante le difficoltà societarie e i saluti di validi giocatori, è ad un punto dai rivali cosentini. Biribanti, ex schiacciatore nazionale e momentaneo punto di forza della squadra lametina, è il più temuto assieme al mister Rigano. Dinnanzi a due studiosi di sport, circola il pronostico di una partita a scacchi. Ma i tifosi possono tranquillizzarsi, ci sarà spettacolo e un movimento di pedine meno noioso. La palla sarà schiaffeggiata, maltrattata e non trionferà un imbarazzante silenzio. Il tenente Kojak in tuta e il maestro Rigano non siederanno quieti sulle loro panchine.

La prova domenicale di maturità sarà la più bella e pericolosa per Marano, Scaldaferri, Testagrossa, Rizzuto, Bonante, De Marco, Di Fino, Astarita, Piluso, Illuzzi, Smiriglia, Lotito, Spadafora e Galabinov. Ritornare a casa dopo il derby e sentire la gioia del popolo calciofilo per il centenario, farebbe venire voglia di addormentarsi e di sperare che non si presentino spauracchi disturbatori. La De Seta Casa Conad Vena Cosenza non ha mai desiderato così tanto l’insonnia postuma ad una vittoria.

Francesco Cerminara