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Ottantamilioni in beni sequestrati e riconducibili a un presunto affiliato dei Mancuso

th (32)La Direzione investigativa antimafia di Catanzaro, nell’ambito di una vasta operazione, sta sequestrando beni per un valore complessivo di 80 milioni di euro riconducibili all’imprenditore Antonino Castagna, di 65 anni, ritenuto organico alla cosca Mancuso della ‘ndrangheta. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Vibo Valentia, su proposta del Direttore della Dia, sulla base di complessi accertamenti patrimoniali eseguiti dalla sezione operativa di Catanzaro.

Operazione della DIA a Torino, al centro il riciclaggio di denaro

th (2)Operazione della Direzione Investigativa Antimafia di Torino contro il riciclaggio di denaro della ‘Ndrangheta. Quattro persone sono state arrestate per riciclaggio, bancarotta fraudolenta e falso in bilancio. Il blitz, che ha portato le forze dell’ordine ad effettuare perquisizioni in Piemonte, Liguria, Lombardia, Lazio e Calabria, si è concluso con il sequestro di beni mobili, immobili e quote di società per un valore di 5 milioni. Altre sei persone sono state indagate a piede libero.
   

Riciclaggio nel gioco d’azzardo: Coinvolto il boss Francesco Letto

thDuro colpo al gioco illecito on line controllato dalla ‘ndrangheta: in corso di esecuzione 41 ordinanze di custodia cautelare e il sequestro di 56 imprese nazionali ed estere, 1.500 punti commerciali e 82 siti nazionali e internazionali, per un valore stimato pari a circa 2 miliardi di euro. A capo dell’attività di riciclaggio c’era il boss della ‘Ndrangheta Francesco Ietto, già ai domiciliari nella sua casa di San Colombano al Lambro, nel milanese, per associazione a delinquere di stampo mafioso.

Dagli anni Ottanta, secondo gli inquirenti, si occupava di riciclare le ingenti somme di denaro proveniente da sequestri e traffico di droga e riconducibili alla cosca Ietto-Cua-Pipicella della provincia di Reggio Calabria. In manette anche due imprenditori compiacenti, che attraverso l’emissione di fatture false contribuivano a rimettere nell’economia piemontese il denaro sporco, e un noto commercialista torinese, Pasquale Bufanno.

Sequestrati beni per 700 mila euro a imprenditore

'Ndrangheta: sequestro beni per 10 mln in LiguriaREGGIO CALABRIA  – La Dia di Reggio Calabria ha sequestrato beni per 700 mila euro ad un imprenditore oleario, Vincenzo Oliveri, di 61 anni, con interessi anche nei settori alberghiero e della ristorazione, coinvolto in alcune inchieste per truffa. Il sequestro è stato eseguito in esecuzione di un decreto emesso dal Tribunale di Reggio Calabria. I beni sequestrati consistono in un fabbricato e in un terreno a Gioia Tauro. A Oliveri nel 2013 erano già stati sequestrati beni per 325 milioni.

Sequestrati beni per 25 milioni a imprenditore calabrese

REGGIO CALABRIA – La Direzione investigativa antimafia ha eseguito un decreto di confisca emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Reggio Calabria, presieduta da Ornella Pastore nei confronti di Giuseppe Malara, 60enne di Reggio Calabria, imprenditore operante nel settore edilizio. La Dia ha confiscato beni per 25 milioni, tra i quali una ditta individuale, 73 immobili e disponibilità finanziarie aziendali e personali, ammontanti a circa 500 mila euro. Dalle indagini, riferisce la Dia di Reggio Calabria, Giuseppe Malara è emerso quale «imprenditore colluso che entra in rapporto con l’associazione mafiosa tale da produrre vantaggi per entrambi i contraenti, consistenti, per l’imprenditore nell’imporsi nel territorio in posizione dominante e per il sodalizio criminoso nell’ottenere risorse, servizi o utilità».

L’uomo, nel 2007, insieme ad altre 37 persone, era stato arrestato in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione “Gebbione” per estorsioni consistenti sia nel pagamento di mazzette, sia nelle fornitura di beni e servizi da parte di imprese controllate dagli associati, ma anche attraverso la protezione di imprenditori.

La DIA sequestra 2 milioni di beni ad imprenditore reggino

REGGIO CALABRIA – Imponente sequestro operato dalla Dia Reggina: circa 2 milioni di euro in beni, tra cui quattro immobili e le quote di otto terreni, sono stati sequestrati a Domenico Barbieri, 57 anni. L’imprenditore edile è accusato di essere un affiliato della Buda-Imerti, cosca mafiosa attiva nelle aree di Villa San Giovanni e Fiumara di Muro.

‘Ndrangheta sequestrati beni per 8 milioni di euro alla cosca Giampà

CATANZARO – La DIA di Catanzaro ha sequestrato beni per un valore di circa 8 milioni di euro, all’imprenditore Antonio Gallo, ritenuto molto vicino alla cosca Giampà di Lamezia Terme. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro a conclusione del procedimento patrimoniale avviato subito dopo l’arresto dell’imprenditore.

Dia: sequestrati beni per 8 mln di euro a imprenditore

CATANZARO – Beni per otto milioni di euro sono stati sequestrati dalla sezione operativa della Dia di Catanzaro all’imprenditore edile Francesco Cianflone, di 59 anni, di Lamezia Terme. Cianflone, arrestato nel maggio dello scorso anno per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito dell’operazione “Piana”, è ritenuto vicino alla cosca Giampà di Lamezia Terme. Tra i beni sequestrati un’azienda agricola, due società operanti nell’edilizia, immobili e rapporti finanziari.

‘Ndrangheta: sequestrata casa sindaco

VIBO VALENTIA – Nemmeno qualche giorno dalla fine delle elezioni comunali e dalla sua riconferma a sindaco che a Michele Pannia – primo cittadino di San Gregorio d’Ippona – è stata sequestrata la casa dalla Dia di Roma e da quella di Catanzaro insieme ad altri beni riconducibili alla cosca Fiaré-Razionale.  L’appartamento, secondo la Dia, era fittiziamente intestato alla famiglia ed al sindaco che avevano venduto l’immobile al capo della cosca negli anni ’80 senza effettuare il passaggio di proprietà. La posizione del sindaco è al vaglio degli inquirenti.

Da Reggio Calabria parte l’arresto per Scajola

ROMA – Uomini della Dia hanno fermato questa mattina in un albergo della capitale in via Veneto l’ex ministro Scajola.

L’operazione rientra nell’indagine “Breakfast”, che da più di due anni vede impegnata la Dia di Reggio Calabria nella ricerca dei reinvestimenti di capitali illeciti, movimentati dalla ‘ndrangheta in Italia ed all’estero.

Otto sono stati i provvedimenti complessivamente eseguiti. Gli indagati sono accusati a vario titolo di aver agevolato Amedeo Matacena – noto imprenditore reggino ed ex parlamentare – ad occultare la reale titolarità e disponibilità dei suoi beni, nonché di averne favorito la latitanza all’estero. Matacena infatti è latitante, dopo una condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.

Nelle parole del procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho le motivazioni dell’arresto di Scajola: “Amedeo Matacena godeva e gode tuttora di una rete di complicità ad alti livelli grazie alla quale è riuscito a sottrarsi all’arresto”.

Personale della Dia di Reggio Calabria sta eseguendo numerose perquisizioni in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia, oltre a sequestri di società commerciali italiane, collegate a società estere, per un valore di circa 50 milioni di euro.

Ed è ancora in corso la perquisizione dell’ufficio di Scajola, in via Matteotti a Imperia. Secondo quanto appreso, l’ufficio era già presidiato da uomini in borghese già dalle prime luci dell’alba, quando sono scattati gli arresti. Quattro uomini della Dia accompagnati da una impiegata stanno cercando carte e documentazione bancaria nell’ufficio dove per anni Scajola ha tenuto riunioni e svolto la sua attività politica. E’ stata Roberta Sacco, la storica segretaria di Claudio Scajola, arrestata stamani a Imperia, a accompagnare nell’ufficio di via Matteotti gli uomini della Dia. Intanto, secondo quanto appreso, è in corso anche la perquisizione della villa di Scajola, sulle colline di Imperia.