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Diga dell’Esaro, «Opera incompiuta» Gianluca Gallo scrive ad Oliverio

CATANZARO – «Che fine ha fatto la diga dell’Esaro? Soprattutto, che fine hanno fatto gli impegni assunti dal governo regionale in merito alla realizzazione dell’opera?»

Lo chiede il consigliere regionale Gianluca Gallo in un’interrogazione presentata stamane. Al centro dell’atto ispettivo, la richiesta di chiarezza sugli impegni assunti e sin qui non mantenuti dalla Giunta regionale. Ricostruita la storia dell’eterna incompiuta, dei circa 500 milioni spesi in più di trent’anni per realizzare appena il 20%  di un invaso da 120 milioni di metri cubi che avrebbe dovuto garantire acqua ed energia elettrica e che invece è divenuto un monumento allo spreco, il consigliere regionale della Cdl passa in rassegna le vicende degli ultimi tre anni, accendendo i riflettori sull’operato della Regione e della Sorical. «Dopo che nel 2013, ai tempi del Governo Letta, il Cipe aveva cancellato le risorse in precedenza stanziate per la diga dell’Esaro – ricorda Gallo – nel 2016, precisamente a Maggio, l’attuale presidente della giunta regionale, presentando il Patto per la Calabria, annunciava lo stanziamento di due milioni di euro per finanziare uno studio di fattibilità inerente il completamento dell’invaso, per riattivare le procedure burocratiche e favorire la realizzazione dell’opera, sia pure attraverso un ridimensionamento della stessa, con una riduzione della sua portata pari a 50 milioni di metri cubi in meno». Una notizia seguita, nel corso del 2017, «dagli interventi pubblici del presidente, in incontri e convegni, sul tema della ripresa della realizzazione delle dighe interrotte e dalla richiesta, da lui avanzata in sede di Conferenza Stato-Regioni, dell’apertura di un tavolo interministeriale per definire una strategia adeguata ed un programma da sostenere con i diversi strumenti finanziari disponibili». Ad oggi, però, nonostante le reiterate proteste delle comunità locali e delle forze sindacali, ultima delle quali quelle della Cisl appena qualche giorno fa, «non vi è alcuna certezza rispetto agli impegni formalizzati, in particolare quelli evocati negli ultimi due anni». Motivi per i quali, sottolinea Gallo, «un supplemento di chiarezza si rende necessario».

Per definire i contorni della vicenda e soprattutto le prospettive future, il consigliere regionale si rivolge al presidente Mario Oliverio e chiede di sapere «come la Regione valuti l’operato dell’ente attuatore Sorical ed a  quanto ammontino nel complesso le risorse finanziarie stanziate a favore di quest’ultima dal 2014 ad oggi», ma pure «se e con e con quali risultati si sia riunito il tavolo interministeriale richiesto nel Luglio del 2017 e se e come e con quali risultati siano stati spesi i due milioni di euro destinati alla redazione dello studio di fattibilità sulla ripresa delle lavorazioni». Seguono altri due interrogativi, con Gallo che insiste per capire «se la Regione abbia quantificato le risorse occorrenti per il completamento dell’opera ed individuato le relative fonti di finanziamento e se essa abbia intenzione e volontà di portare a compimento l’opera, e nel caso come essa intenda procedere».

 

(Foto di repertorio)

Acqua inquinata, ma la diga è ancora in funzione. L’interrogazione dei parlamentari europei del M5S

VIBO VALENTIA – La diga del lago Alaco in provincia di Vibo Valentia continua ad alimentare i rubinetti di circa 400mila calabresi nonostante nel 2012 sia stata sequestrata dalla Procura di Vibo Valentia e nonostante nel 2013 nella sua acqua sia stata rilevata dall’Arpa della Calabria la presenza di sostanze altamente cancerogene. Per fare chiarezza sulla grave situazione, i portavoce eurodeputati del M5s Piernicola Pedicini (primo firmatario) e Laura Ferrara hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea in cui pongono tre importanti quesiti: la Commissione è informata se siano state prese misure appropriate per eliminare il rischio per la salute umana? La Commissione ha ricevuto una relazione sulla qualità delle acque relativa al caso specifico? Intende la Commissione aprire una procedura d’indagine per mancato adempimento del diritto europeo? Nell’interrogazione i due portavoce pentastellati hanno evidenziato che l’opera costò 150 miliardi di lire, fu ultimata nel 2004 e venne realizzata su terreni ricchi di ferro e manganese; che la Procura predispose nel 2012 il sequestro preventivo degli impianti per omessi controlli dei serbatoi, delle reti di distribuzione, delle sorgenti e dei pozzi; che l’Arpa della Calabria nel 2013 rilevò nell’acqua della diga la presenza di Xilene (169µg/l), Cloriti (730µg/l), Triclorometano (275µg/l) e di composti derivanti dal Benzene (800µg/l), tutte sostanze altamente cancerogene per la salute umana. Pedicini e Ferrara hanno sottolineato inoltre che, nonostante il sequestro ed il rinvio a giudizio di 16 indagati per avvelenamento colposo di acque provenienti dall’invaso, l’acqua continua ad essere immessa negli acquedotti e utilizzata dai cittadini residenti in 88 comuni dell’area. Infine, hanno precisato di aver chiesto l’intervento della Commissione europea perché chiedono il rispetto degli articoli 168 e 191 del Tfue (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea) e delle direttive europee 2000/60/Ce e 1998/83/Ce, quest’ultima modificata dal regolamento 2009/596/Ce.

Oliverio Invia Lettera al Ministro Delrio per il Completamento della diga sul fiume Melito

striscione oliverioCATANZARO – “E’ l’ora della svolta: adesso per davvero il completamento della Diga sul Fiume Melito è a portata di mano”. Questo è il commento immediato del Presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, Grazioso Manno, che ha ricevuto la lettera a firma del Presidente Mario Oliverio e inviata al Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. “Sono davvero enormemente soddisfatto – afferma Manno – e ritengo che, con questo chiaro e determinato atto da parte della Regione Calabria, non ci siano più ostacoli affinchè il Governo sblocchi l’opera e la rifinanzi per completarla, come peraltro hanno assicurato a più riprese gi alti livelli tecnici del Ministero”. La lettera, che richiama, confermandola, la nota precedente della Regione del 29 agosto 2014, sottopone al Ministro la necessità del completamento della Diga sul Melito. “Il presidente Oliverio scrive – si legge ancora nella missiva – che riveste carattere d’urgenza la possibilità di completare la realizzazione di un grande bacino idrico nella Calabria centrale di cui la Diga sul Fiume Melito, rappresenta il principale intervento. L’opera, inoltre, assicurerà anche un rilevante impatto strategico in termini di aumento della disponibilità idropotabile nell’area di interesse con i correlati, indubbi, effetti positivi. L’opera permetterà, altresì, la realizzazione di un impianto idroelettrico capace di offrire dotazioni di energia rinnovabile contribuendo, al contempo, alla riduzione dell’inquinamento ambientale”. “E’ evidente, pertanto – evidenzia il Presidente della Giunta – che la compiuta realizzazione della Diga offrirà al territorio importanti benefici in termini infrastrutturali, sociali ed economici assicurati dall’ampia portata dell’intervento”. La completa esecuzione dell’opera è legata, oltre che al completamento della Diga sul Melito, alla realizzazione delle opere di adduzione e di derivazione dei fiumi interessati, della Centrale idroelettrica e delle opere di derivazione. “E’ una presa di posizione forte e autorevole, quella del Presidente Oliverio – attesta Manno – che testimonia il grande interesse della Regione alla realizzazione di questo intervento che definisce “strategico”. Il Consorzio – a margine dello stanziamento di risorse pubbliche garantito per la realizzazione della Diga – ha inoltre avviato un piano strategico di finanza per la copertura degli investimenti necessari al complesso degli ulteriori interventi. Ciò avverrà mediante un’azione di Project Financing, finalizzata al completamento delle opere, nonché alla gestione del servizio idrico integrato del Melito per la fornitura dei servizi legati ai differenti utilizzi dell’invaso ed alle potenzialità idroelettriche dello stesso”. “Obiettivi e programmi di spesa chiari e risultati attesi ci hanno sempre guidato – rimarca Manno – insieme ai 55 sindaci che hanno sottoscritto la richiesta inviata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, con la quale si richiedeva lo sblocco dell’opera perché, ne ravvisavano la grande utilità per i territori e i cittadini. Un grazie sentito va al Presidente Oliverio che prontamente ho ringraziato anche attraverso l’esposizione di uno striscione davanti alla sede di palazzo Alemanni. Preziosa – continua Manno – è stata anche l’opera fattiva del Capo di Gabinetto della Presidenza, avv. Gaetano Pignanelli, che ha seguito passo passo, con attenzione e grandi doti l’iter che ha portato alla netta presa di posizione della Regione ai massimi livelli. Davvero adesso si può “cambiare verso” alla realizzazione dell’opera, che per tutti noi, ha un grande valore simbolico anche nell’affermazione della legalità”.

Diga del Melito,convocata conferenza stampa

Catanzaro – Giovedì 5 giugno alle ore dieci e trenta (10.30)  a Catanzaro, nella sede del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese Palazzo della Bonifiche  in via G. Veraldi,12 il Presidente del Consorzio Ionio Catanzarese Grazioso Manno terrà una conferenza stampa sulla diga del Melito. Documenti alla mano, sarà illustrata e consegnati alla stampa la documentazione anche inedita  sulla vicenda e sarà messo a disposizione tutto l’archivio riguardante la diga. Saranno presenti gli amministratori del Consorzio e sono stati invitati, tra gli altri, i sindaci di Gimigliano, Fossato Serralta e Sorbo San Basile Comuni ricadenti nel comprensorio della diga, le Organizzazioni Professionali Agricole, i Sindacati.

Deliberato finanziamento per il completamento della diga sul Menta

Nel corso della seduta dello scorso 8 agosto, il CIPE ha deliberato un finanziamento  pari a 12 milioni di Euro, da destinarsi al completamento dello schema idrico del Menta e consentirà,finalmente, di ultimare le occorrenze finanziarie per il completamento dei lavori e di assestare in via definitiva i quadri di spesa.
“”Si avvicina dunque la soluzione di una vicenda che si era notevolmente complicata da quando le attività di cantiere avevano subito un progressivo rallentamento fino a fermarsi definitivamente, anche a causa delle vicende societarie della SoRiCal che aveva gestito ed in parte finanziato i contratti relativi alla realizzazione delle opere”- – ha dichiarato il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti.
“Sono adesso al vaglio dei tecnici di Ministero e Regione le necessarie verifiche sulla messa a punto del percorso amministrativo che offra maggiori garanzie per la tempestiva finalizzazione del finanziamento assentito. Il provvedimento del CIPE interviene a valle di un percorso complesso ed articolato condotto in completa sinergia tra governo regionale e governo centrale e che consegna oggi il dato incontrovertibile di quanto lo schema idrico del Menta sia ritenuto strategico, anche a livello nazionale”.
“Dunque la diga del Menta si completerà e l’acqua accumulata nel bacino la cui costruzione era iniziata da parte della Cassa per il Mezzogiorno negli anni ’70, arriverà a Reggio Calabria”.
““Il confronto di Scopelliti con il Ministro Lupi dello scorso 22 luglio a Catanzaro, alla presenza del responsabile della Struttura Tecnica del Ministero delle Infrastrutture, ing. Ercole Incalza, ha portato alla piena condivisione delle proposte per il completamento dei lavori, esitate favorevolmente dal CIPE. Altro che de profundis del Menta”.
“Il positivo risultato ottenuto dà anche conto di quanto, su questioni di così rilevante impatto, sia sterile l’’approccio polemico e di contrapposizione, purtroppo sempre più frequente e di come, invece, le soluzioni di questioni anche notevolmente complesse sotto il profilo tecnico ed amministrativo, possano raggiungersi mettendo a sistema l’azione delle diverse Amministrazioni impegnate nel conseguimento di obiettivi che non possono che essere comuni e condivisi”.