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Concorsi truccati, coinvolti anche docenti universitari di Catanzaro

CATANIA – L’indagine è partita dalla Sicilia ma riguarda diverse regioni d’Italia e altrettanti atenei. Le accuse mosse dalla Digos sono associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta e altro.

Diversi i docenti universitari coinvolti nell’indagine “Università Bandita” tra cui anche professori dell’ateneo di Catanzaro oltre ai colleghi di altre città tra cui Firenze, Messina, Napoli, Milano, Roma.

Nove docenti, tra cui il rettore dell’università del capoluogo siciliano Francesco Basile sono stati sospesi con il procedimento di interdizione dai pubblici uffici per avere  truccato 27  concorsi, 17 per professore ordinario, 4 per professore associato, 6 per ricercatore. Scattate anche decine di perquisizioni.

 

 

 

 

 

Convocato in questura l’autore del video satirico denunciato da Magorno

COSENZA – «Sui social media circola un video in cui i volti dei consiglieri comunali di Cosenza che si sono dimessi diventano bersaglio di misteriosi killer di cui si intravedono solo le pistole». Lo aveva denunciato nella serata di domenica,  il segretario regionale del Pd calabrese Ernesto Magorno, preannunciando una interrogazione parlamentare. Il video satirico è scomparso da facebook ma l’autore ha ricevuto una convocazione formale da parte della Digos, un invito a comparire per la mattina di martedì 9 febbraio. E lo stesso autore del video, Giuseppe Febbraio, a darne notizie sul proprio profilo social, dove ha anche pubblicato la foto della convocazione. Invito a comparire

Mehdi, proseguono le indagini per accertare i collegamenti con l’Isis

Conferenza stampa arresto hamil MahdiCOSENZA – Proseguono senza sosta le indagini della Digos di Cosenza e del Servizio Centrale Antiterrorismo per accertare se il marocchino Hamil Medhi, arrestato per auto-addestramento ai fini di terrorismo internazionale, avesse una rete di collegamenti che gli hanno fornito supporto nel suo processo di radicalizzazione. Gli inquirenti infatti, vogliono stabilire come ha fatto l’uomo ad entrare in contatto con gli ambienti del radicalismo internazionale. Il giorno in cui Hamil Medhi viene fermato nell’ aeroporto di Istanbul, sul suo telefono sono arrivate ben 18 chiamate da un’utenza che risulta a sua volta in contatto con quella Anas el Abboubi, il marocchino della provincia di Brescia che si troverebbe in Siria e arrestato nel 2013 con l’accusa di essere il fondatore della filiale italiana di “Sharia4”, il movimento ultraradicale dell’imam belga Omar Bakri messo al bando nel 2010. Hamil Medhi risulta in contatto anche con un’utenza belga che risulta a sua volta essere in contatto con quella utilizzata da Ayoub El Khazzani, l’attentatore del treno Parigi-Amsterdam. L’attenzione degli investigatori non è concentrata solamente sui contatti telefonici. Le indagini, infatti, mirano anche ad accertare i vari contatti che Hamil Medhi potrebbe aver avuto in Turchia da dove, secondo l’accusa, sarebbe poi ripartito alla volta della Siria per unirsi all’Isis. Nel tentativo di trovare elementi utili alle indagini è stato nominato un perito tecnico che dovrà compiere accertamenti sul computer ed i telefoni sequestrati al marocchino arrestato. Ad un interprete, inoltre, è stato affidato l’incarico di tradurre tutto il materiale scritto in arabo ed i numerosi video sequestrati.

Nessun resto umano nel Deposito cimiteriale posto sotto sequestro giudiziario

Cosenza – In relazione alle notizie di stampa sull’operazione della Digos di Cosenza al cimitero di Colle Mussano, il Dipartimento tecnico, sentiti gli uffici competenti, precisa quanto segue.
1)    Nessun resto umano è presente nel materiale depositato nella saletta del cimitero oggetto delle attenzioni della polizia. Si tratta esclusivamente di residui di vecchie bare, regolarmente assemblati ed in fase di smaltimento. Del tutto diversa è la rigorosa procedura che viene seguita per la raccolta di resti mortuari.
2)    Nella saletta i rappresentanti delle forze dell’ordine hanno riscontrato la presenza di 186 contenitori regolarmente sigillati e recanti la dicitura “Rifiuti urbani esumazioni ed estumulazioni”. Il locale è stato quindi posto sequestro per tenerlo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e custode ne è stato nominato il geometra Ferruccio Stumpo, in qualità di Responsabile dell’Unità Operativa Servizi cimiteriali

Digos, Coop Cosenza perquisizioni e arresti

COSENZA – In corso operazione della Digos e della squadra mobile di Cosenza per l’arresto di tre persone responsabili di cooperative di tipo B del Comune di Cosenza e ritenute legate ad ambienti criminali della citta’. Le accuse, a vario titolo, sono estorsione, falso e corruzione.

Sono in corso anche diverse perquisizioni, l’accusa di corruzione si riferisce ad uno degli indagati che, in cambio di favori, avrebbe promesso assunzioni nella cooperativa di cui e’ responsabile.