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Premio Dante Alighieri: targa al merito per Antonio Mirko Dimartino

Grande soddisfazione per il noto scrittore calabro-pugliese Antonio Mirko Dimartino che ha ricevuto ieri, presso la Chiesa “SS. Immacolata e San Michele” di Botricello, la prestigiosa Targa al merito per il Premio internazionale di poesia “Dante Alighieri”.

Centinaia i poeti giunti, sia italiani che stranieri, per questo ambito concorso ideato e realizzato dalla Nuova Accademia dei Bronzi presieduta da Vincenzo Ursini.

Il giovane Dimartino, visibilmente emozionato, ha ritirato l’autorevole targa ricevuta per la lirica dal titolo “Tracce d’amor dantesco”, che rappresenta il simbolo di un vigoroso grido in versi all’arte dell’amore di un quarantenne, nell’attuale “mezzo del cammin di nostra vita”.

Una grande soddisfazione che il Dimartino aggiunge alle precedenti quale giovane scrittore pugliese, residente da diversi anni in Calabria per motivi di lavoro, assistente universitario alle cattedre di Sociologia dei conflitti e Sociologia giuridica e della devianza presso l’Università “Magna Græcia” di Catanzaro, nonché redattore capo della prestigiosa Rivista internazionale di Sociologia giuridica e diritti umani.  

Su Dimartino

Dimartino, oltre all’amore per la docenza e la carriera universitaria, è altresì membro di giuria in diversi concorsi letterari, come il Premio Internazionale di Poesia e Letteratura Jack Kerouac nonché quello di Amelia Rosselli e di Sylvia Plath. Vincitore nel 2017 di uno dei concorsi più importanti in Italia, il Premio Alda Merini, proviene dal successo della sua ultima fatica letteraria incentrata sul problema degli operai della ex Ilva di Taranto, un libro che sta avendo molto successo dal titolo “Neoplasie evidenti”.

Negli anni ha collezionato numerosi riconoscimenti, come il primo posto assoluto alla Scuola di Liberalismo “Ludwig von Mises” nonché alti riconoscimenti al Premio internazionale di poesia John Keats, al Premio letterario Area dello Stretto di Reggio Calabria, al Premio Internazionale Liber@mente o al noto Premio internazionale di poesia Arthur Rimbaud di Morano Calabro.

Presente con le sue poesie in numerose antologie, tra le quali la selezione per ben tre anni di seguito al Premio Tropea Onde Mediterranee, nel 2016 viene altresì selezionato per il Repertorio di Arte e Poesia, un censimento nazionale dei migliori poeti contemporanei e nel 2017 per il prestigioso Calendario di Arte e Poesia, con la lirica “Sublime incanto”.

 

Dimartino e il nuovo cantautorato al Tau

RENDE (CS) –  Antonio Dimartino taglia in due il TAU con la sua voce ed i suoi testi. L’essenzialità dello spettacolo che dà spazio alla musica, vera e unica protagonista della serata non solo con il cantautore siciliano.

Auditorium curioso e soddisfatto di ascoltare questa particolare voce del panorama musicale italiano.

Dimartino nei suoi testi racconta scorci di vita quotidiana, sentimenti non corrisposti, politica e democrazia non solo in accezione stretta. “Lo stato ha chiuso l’amore in un decreto ministeriale” così il cantautore nella sua “Feste comandate” incastra la scarsa sensibilità di uno stato assente con la sfera sentimentale umana. “Afrodite” è il nuovo album di Dimartino, pubblicato a gennaio 2019 ha già riscosso successo nel panorama indie-pop e non. Manda in visibilio il TAU con uno dei successi della sua ultima creazione, “Giorni buoni” la quale conta sulla piattaforma digitale Spotify  più di duecentomila ascolti. Introduzione da pelle d’oca quella riguardante “Daniela balla la samba”: una pseudo allucinazione di una donna vista una notte ballare a tempo di musica sudamericana. Di Martino

Coinvolgente e toccante, viene impreziosita nel live da un ospite che dalla prima fila del teatro si impadronisce di microfono e scena: Brunori Sas.

Noto ai più per il suo ampio bagaglio musicale, Brunori è approdato anche a Sanremo quest’anno, come ospite, in coppia con i The Zen Circus. Sicilia e Calabria in un’unica canzone, un mix meridionale che rievoca la tradizione cantautorale di Battiato da un lato e di Rino Gaetano dall’altro. 

Scenografia minimal ma d’effetto con i led policromi a tempo di musica.

Spazio alla musica con “Cuore intero” che viene cantata da Dimartino, accompagnato al Sax da un compositore di Cosenza: Mirco Onofri. Da serate come quella del TAU si evince che il cantautorato italiano non è ancora decaduto come si potrebbe pensare, anzi. E’ ancora una solida realtà che viaggia accompagnata da un vento mediterraneo che lambisce i cuori degli ascoltatori di Dimartino. Il meridione riparte dalla musica essenziale, da fotografie di vita ingiallite ma sempre attuali. Le canzoni cantautoriali necessitano di dedizione all’ascolto, forse è proprio per questo che Dimartino, Brunori e tanti altri meridionali ripartono dalla musica: analogamente alla dedizione all’ascolto per il cantautorato, questa dovrebbe verificarsi nelle istituzioni, spesso sorde e indifferenti.

Menzione d’onore all’innovativo Naip, il quale riscalda la platea dell’UniCal a suon di musica elettronica e loop infiniti. Pieno di energia e di ironia conquista subito l’Auditorium. Un trampolino di lancio per un futuro diverso nella musica italiana.

 

Antonio Guarascio

Premio Alda Merini, vince Antonio Mirko Dimartino

COSENZA – Il poeta tarantino Antonio Mirko Dimartino con la lirica “Neoplasie evidenti” si aggiudica la VI edizione del premio “Alda Merini”, organizzato dall’Accademia dei Bronzi con il partenariato della Camera di Commercio di Catanzaro, la cui premiazione si terrà domenica 6 agosto, alle ore 10, nella Sala del Guglielmo hotel di Catanzaro.
Al concorso, – uno dei più seguiti in Europa riservato alla poesia inedita – anche quest’anno hanno aderito i Presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, che hanno inviato loro premi di rappresentanza, assegnati dall’Accademia dei bronzi a Daniele Rossi e Cettina Mazzei.
«Adagiato sul suo sordo dolore, – scrive la giuria del premio – Dimartino addita, con lucida consapevolezza, le cause di un male oscuro che devasta speranze e corrode prospettive di una comunità a cui hanno rubato il futuro. La sua Taranto, città dell’Ilva, assiste all’orrendo spettacolo “di un cielo azzurro sciolto nel grigio dei veleni!” mentre la falce del profitto sembra aver mietuto ogni speranza. Il poeta ci offre una visione di un modus vivendi raccolta in un pugno di note fortemente emotive intrise di mestizia, che, nonostante tutto, non lo costringono alla confitta di rinunciare al sogno di «un plausibile riscatto». I versi della lirica sembrano scalfire geometrie di fuoco che consumano inesorabilmente l’animo dell’autore”. Poesia d’impegno sociale, quindi, che mette a fuoco, con grande capacità descrittiva, i mali derivanti dalla necessità sconsiderata di produrre manufatti industriali ad ogni costo.
Gli altri quattro poeti finalisti sono Elvio Angeletti di Marzocca di Senigallia con la lirica “Intarsi di vita”, Anna Cappella di Casapulla (Caserta), con la lirica “Il profumo delle camelie”, Alba Corrado di San Felice Circeo, con la lirica “Era solo ieri” e Valeria Salvo di Comitini (Agrigento), con la lirica “Il ruggito della marna”.
La giuria, presieduta da G. Battista Scalise e composta da Vincenzo Ursini (presidente del sodalizio culturale catanzarese), Mario D. Cosco, Mauro Rechichi e Antonio Montuoro, oltre ai 5 vincitori – ai quali sarà consegnata una preziosa targa di argento realizzata da Michele Affidato – ha inteso segnalare con Targa d’onore i poeti Mariella Bernio di Brugherio (Monza) per la lirica “Amore malato, amore assassino”, Salvatore Bordino di Palermo per la lirica “Frasi d’amore”, Vito Massimo Massa di Bari per la lirica “Scenderà la sera sopra Gaza”, Giuseppe Minniti di Limpidi (Vibo Valentia) per la lirica “La forza d’un cinque” e Selene Pascasi (L’Aquila) per la lirica “Lane di tempo”. Le targhe speciali “Alda Merini” saranno invece assegnate a Giuseppe Galati per la sezione arte, Franco Scrima per il giornalismo e Pino Verbaro per la solidarietà. Saranno altresì assegnate 16 targhe ad altrettanti poeti scelti dal presidente dell’Accademia dei Bronzi e altri attestati con targa di merito a numerosi autori segnalati dalla giuria, mentre all’orafo Michele Affidato sarà consegnata la pergamena di nomina honoris causa.