Archivi tag: dimissioni

Callipo si dimette dal Consiglio regionale

REGGIO CALABRIA – In una nota Pippo Callipo, candidato presidente del centrosinistra alle regionali del gennaio scorso, e uscito sconfitto, e consigliere del movimento da lui fondato “Io resto in Calabria”, ufficializza i rumors trapelati già ieri sera sulle sue dimissioni dal Consiglio regionale.

«Dopo una lunga e molto sofferta riflessione, questa mattina ho rassegnato le mie dimissioni dalla carica di consigliere regionale della Calabria perché mi sono reso conto che, purtroppo, non ci sono le condizioni per portare avanti concretamente l’importante mandato che un considerevole numero di calabresi mi ha conferito». «È stato traumatizzante – ha aggiunto l’imprenditore – dover accettare che qualsiasi sforzo profuso non avrebbe portato ad alcun risultato. Ben presto ho capito che le regole e i principi che ordinano l’attività del Consiglio regionale sono di fatto ‘cedevoli’ al cospetto di prassi consolidate negli anni che mortificano la massima Assemblea legislativa calabrese e che si scontrano con la mia mentalità improntata alla concretezza».

Galeano non è più il tecnico del Cassano

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Come specificato dalla stessa società, Domenico Galeano non è più l’allenatore della prima squadra del Cassano Sybaris avendo lo stesso tecnico presentato le proprie dimissioni dall’incarico determinate da motivi strettamente personali.

Al momento la squadra è affidata all’allenatore della squadra juniores e preparatore atletico della prima squadra Ambrogio Pesce.

«È giusto assicurare i propri sostenitori – si legge in una nota – che la vicenda non intacca in nessun modo gli obiettivi stagionali e a breve sarà comunicato il nome del nuovo tecnico». La società – si legge ancora – sta «valutando vari profili che potranno garantire continuità al progetto».

Roggiano, consiglieri si dimettono in massa, decade il sindaco

ROGGIANO GRAVINA (CS) – Decade l’amministrazione Comunale guidata da Ignazio Iacone a seguito delle dimissioni di massa presentate stamane da alcuni consiglieri comunali che hanno depositato nelle mani del Segretario Generale e del Prefetto di Cosenza la lettera di destituzione dall’incarico.

Oltre agli esponenti della minoranza Salvatore De Maio, Luigi Carlo Bruno, Tiziana Labrusciano e Francesca Ponticello, eletti sotto il simbolo di Insieme per Roggiano, hanno sfiduciato il sindaco anche quattro consiglieri entrati in consiglio con la lista Rinascita Democratica, risultata vincitrice alle votazioni del giugno 2016.

Si tratta di Ilenia Addino, Salvatore Lanzillotti, Massimiliano Trotta e Giuseppina Vano. Adesso la reggenza del comune sarà affidata ad un commissario di nomina prefettizia.

Movimento NOI chiede dimissioni consiglieri e commissariamento del Comune

COSENZA – Il Movimento NOI chiede ancora una volta ai Consiglieri del Comune di Cosenza le immediate dimissioni e produce nuova istanza al Ministero dell’Interno per chiedere che il Comune venga commissariato.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

«La situazione finanziaria descritta dai molteplici interrogativi posti dalla Corte dei Conti, non è il solo motivo, se pur gravissimo, per cui la Città necessita di tornare ad una situazione di normalità e di buon governo. Abbiamo assistito a gravi violazioni di legge che la Giustizia amministrativa, più volte, ha dovuto correggere, dall’ex Jolly Hotel, ad esempio, al caso dei Dirigenti comunali vincitori di concorso che per riavere ciò che a loro spetta di diritto ma che l’Amministrazione Occhiuto ha tolto, hanno dovuto fare ricorso alla Giustizia. Ricordiamo il vergognoso rimbalzo di responsabilità tra Consiglieri e Sindaco, durato mesi e mesi, sulla decisione in merito al “dove” dovesse sorgere il Nuovo Ospedale di Cosenza. Una situazione che ci espone al pubblico ludibrio nel momento tra l’altro peggiore per la Sanità calabrese. Ricordiamo lo scandalo della Metro, la sconcertante inversione a “U” dell’Amministrazione Occhiuto, dal NO deciso al SI e la negazione della Consultazione popolare richiesta da migliaia di Cittadini. Ma ricordiamo le numerose incompiute e tra esse il Parco Acquatico del Fiume Crati, letteralmente abbandonato e che avrebbe potuto creare lavoro nella Città, considerata tra le più povere d’Italia. E i BoCS Art, punta di diamante delle politiche culturali di questa Amministrazione, anch’essi abbandonati, per non parlare della Città Storica di Cosenza, abbandonata per circa dieci anni e sulla quale insiste la disumanità politica dell’attuale Amministrazione. Non fosse stato per il progetto COSENZA CRISTIANA voluto dal Movimento NOI, non sarebbero neanche giunti gli ormai noti 90 milioni di Euro destinati alla sua riqualificazione urbana sul quale progetto, proposto dal Comune al Ministro Alberto Bonisoli, pesano forti e gravi dubbi da NOI espressi chiaramente sul tavolo tecnico del Ministro e alPresidente della Commissione Parlamentare Antimafia Nicola Morra che siede a questo tavolo. Ma non possiamo non parlare delle periferie ridotte a vere discariche di ogni genere di rifiuti, ma piene di cittadini che pagano le tasse e meritano rispetto. Impossibile non parlare del fallimento della Smart City. Ricorderete quante conferenze, dibattiti e protocolli e decine e decine di totem e luoghi ad essa dedicati, come la sede ex Coni, che sono tutti chiusi al pubblico e in gran parte abbandonati all’incuria e alla distruzione. Anche a livello culturale, con l’Amministrazione in corso, la Città di Cosenza ha perso la sua centralità, nonostante abbia un celebre Teatro di Tradizione. Non crediamo, infine, che la politica della cementificazione e pedonalizzazione massiva, buona scusa per plasmare nuovo cemento, possa ripagare ancora. La prossima Amministrazione avrà problemi enormi e forse insormontabili se priva di una visione olistica di sviluppo. Soprattutto, se al suo interno continuerà ad avere gli stessi soggetti politici che l’hanno ridotta allo stato attuale».

Sanità, si dimette il subcommissario Schael, «Motivi personali»

CATANZARO – Si è dimesso il sub commissario per l’attuazione del piano di rientro sanitario in Calabria, Thomas Schael. E’ quanto ha reso noto il ministro della Salute Giulia Grillo con un comunicato.

«Ho ricevuto nelle scorse ore – ha dichiarato il ministro Grillo – le dimissioni di Thomas Schael, per ragioni personali. Ringrazio il dottor Schael per tutto il lavoro svolto fin qui. Andremo avanti con impegno e determinazione per la riorganizzazione della sanità calabrese e nei prossimi giorni – ha concluso Grillo – nomineremo il nuovo subcommissario».

Il sub commissario Schael, che assieme al commissario generale Saverio Cotticelli era stato nominato dal ministro Grillo nello scorso mese di dicembre, in passato era stato alla guida dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone.

Fonte Ansa

Conflitto di interessi sul Dl Calabria, si dimette la relatrice Dalila Nesci

ROMA – Dalila Nesci, deputata M5s, si è dimessa da relatrice del decreto legge sulla sanità in Calabria, dopo le polemiche su un presunto conflitto d’interessi di un suo ex collaboratore, potenziale candidato a dirigente locale del settore.

Ad annunciarlo in Aula alla Camera è stato il vicepresidente del Senato Fabio Rampelli, quando è ripreso l’esame del provvedimento. Al posto di Nesci la presidente della commissione Affari sociali Marialucia Lorefice, sempre di M5s.

«Ho sempre svolto con correttezza, dedizione e spirito di servizio» gli incarichi ricevuti, ha detto Nesci alla Camera. A chiedere un passo indietro il Pd, ma anche la Lega. «Bene le dimissioni di Nesci da relatrice del decreto Calabria per conflitto d’interessi- dice il capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari -. La Lega, non appena appresa questa situazione durante il dibattito d’aula, dopo un’attenta valutazione ha chiesto alla relatrice di fare un passo indietro. Stupisce solo che la questione sia sfuggita agli attenti osservatori dei 5S».

Foto e fonte Ansa

M5S, il consigliere Peppino Curcio rassegna le dimissioni

CASALI DEL MANCO (CS) – Il Consigliere comunale e portavoce del Movimento 5 Stelle, Peppino Curcio, in merito alle sue annunciate dimissioni, procede alla formalizzazione delle stesse.

«Il Movimento 5 Stelle ha sempre considerato incompatibili ogni interesse personale con i ruoli istituzionali ricoperti dai propri aderenti e, nel rispetto di questo principio per me inderogabile, è doveroso fare un passo indietro e rassegnare le mie dimissioni».

«Rimango comunque a fare politica con passione nel gruppo di persone che ha creduto in me e mi ha sostenuto nella dura campagna elettorale». E’ quanto dichiaraPeppino Curcio in una nota -. «Sono soddisfatto del contributo fattivo che ho dato alla nascita del nuovo Comune e alla redazione dello Statuto Comunale ben lieto di continuare a dare, comunque, il mio contributo come semplice cittadino alla prospettiva, tutta ancora da costruire, del nuovo comune, non abbandonando lo spirito propulsivo del referendum che ha fuso i Casali del Manco», prosegue l’ex consigliere.

Subentrerà al suo posto Pietro Marasco, il primo degli eletti all’interno della lista che ha concorso alle elezioni comunali. Sarà questo il primo punto all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale del 30 marzo, così come prevede la legge.

«Subentra al mio posto, Pietro Marasco, un amico, oltre che un cittadino attivo del Movimento 5 Stelle, con il quale continuerò un intenso rapporto di impegno politico dentro il Movimento. L’entusiasmo, che mette nelle cose che fa sarà il motore dell’opposizione al Consiglio per portare davvero a compimento la fusione dei comuni cheabbiamo fortemente voluto. Una fusione orientata alla tutela dei cittadini più deboli, contro le violazioni dei diritti che riscontriamo quotidianamente, come la Guardia medica non accessibile ai disabili, la navetta che serve solo l’ex comune di Pedace, o l’adeguamento delle tariffe cimiteriali per evitare di pagare tariffe diverse a seconda di quale ex comune si era residenti o l’attenzione alla equità delle tassa comunali, argomento del prossimo Consiglio e della Commissione bilancio a cui ho appena partecipato».

Conclude quindi Curcio: «Infine, proprio a dimostrare quanto sia deciso il mio impegno per la tutela della nostra montagna, non parteciperò dal pubblico al prossimo consiglio in quanto impegnato in un evento, proprio a Pratopiano, dedicato alle Giornate Gioachimite e all’unico modo con cui si può godere il paesaggio: camminando lungo i sentieri di cui il nostro nuovo comune è straricco. Nello Statuto, che ho collaborato a scrivere, i sentieri sono al centro dell’attenzione. Da cittadino e da persona che vuole mettere in atto quanto sta scritto nei progetti darò come sempre il mio fattivo contributo».

Vibo Valentia, nominato il commissario prefettizio

VIBO VALENTIA – Sarà Giuseppe Guettà, prefetto a riposo, il nuovo commissario del Comune di Vibo Valentia, sciolto nei giorni scorsi a seguito delle dimissioni di massa di oltre la metà dei consiglieri comunali. A Guetta il compito di amministrare ordinariamente la città fino alle prossime amministrative.

Finisce dunque l’era Elio Costa, al suo secondo mandato alla carica di primo cittadino di Vibo.

A dare forfait sono stati “Liberali per Vibo” (ovvero Forza Italia), “Vibo Unica”, i consiglieri Antonio Schiavello,Maria Rosaria Lagrotta e Sabatino Falduto, il consigliere regionale Vincenzo Pasqua, i “Progressiti per Vibo”, ilPartito democratico.

 

Vibo, finisce l’era Costa, si dimettono 27 consiglieri

VIBO VALENTIA – Ventisette consiglieri comunali di Vibo Valentia si sono dimessi determinando di fatto la fine dell’esperienza amministrativa della Giunta guidata dall’ex magistrato Elio Costa, eletto nelle consultazioni del 2015, e lo scioglimento del Consiglio comunale.

All’epilogo odierno, dopo tre anni e mezzo di governo amministrativo, si è giunti a seguito delle fibrillazioni degli ultimi mesi trasformatesi in scontri e contrapposizioni. Il sindaco Costa, 79 anni, già alla guida dell’amministrazione cittadina tra il 2002 e il 2005, ha comunque e sempre ribadito la sua intenzione di non lasciare la guida dell’ente anche quando era venuto meno il sostegno della maggioranza.

 A pesare sulla decisione di rimettere il mandato da parte dei dimissionari anche le polemiche per la gestione del servizio di raccolta rifiuti, delle strisce blu, il cambio di oltre una dozzina di assessori, soprattutto all’Ambiente (sette) e la condotta del sindaco giudicata troppo accentratrice.

Fonte e foto Ansa

Terremoto politico a Rende, Adamo si dimette da segretario del PD

RENDE (CS) – Nell’anno delle elezioni amministrative a Rende ecco palesarsi un vero e proprio scossone politico.
Si registra infatti una clamorosa presa di posizione di Francesco Adamo per cercare di chiarire quelli che saranno i rapporti di forza in vista delle prossime elezioni comunali.

Queste le motivazioni che hanno spinto Adamo a fare un passo indietro da segretario del Partito Democratico di Rende.

«Care amiche, cari amici, è trascorso un anno da quando l’assemblea congressuale cittadina, che nella sua maggioranza ha creduto al desiderio di rinnovamento espresso nella mozione da me rappresentata, mi ha eletto segretario del circolo pd di Rende. Di questo ringrazio tutti, anche coloro che pensavano che più che un segretario di circolo fossi un’amico da manovrare al bisogno.

Premesso ciò mi preme ricordare lo stato di lacerazione in cui ho trovato il partito: una parte del pd all’opposizione in rispetto del mandato elettorale, l’altra sostenitrice dell’attuale maggioranza!!!!! Ciò ha creatoconfusione e disorientamento nonché rabbia tra gli elettori. Senza perdermi d’animo, ho cercato, quasi sempre, invano, la coesione e la condivisione convinto, erroneamente, che le divisioni fossero solo ideologiche’. Per mesi ho cercato di eliminare questa discrasia appellandomi, non solo a voce, ma con telefonate, mail e inviti nella sede del circolo, agli organismi provinciali e regionali, senza alcun esito. Il perdurare di tale situazione, aggravata dal moto ondoso delle correnti, a volte a destra, a volte a sinistra, ha reso tutto difficilissimo. Ho dovuto confrontarmi con le “assenze”, constatando come per taluni l’assenza rappresentasse l’essenza della politica causandone invece la morte, perche vengono meno i presupposti essenziali: il confronto e la partecipazione. Da ultimo in vista delle imminenti elezioni comunali, convinto della centralità del partito, ho provato a stimolare, senza perdermi d’animo e con l’entusiasmo che non mi ha mai abbandonato, la discussione offrendo una base concettuale frutto della mia esperienza e di quella di tanti amici e compagni con cui mi sono confrontato in questi anni. Ma niente. È’ stato piuttosto l’innesco di diatribe che non hanno avuto altro scopo se non quello di accentuare e rendere insanabili le divisioni, attraverso la semplice e, permettetemi di dire, banale conta numerica.
È arrivato il momento della chiarezza e della presa d’atto che l’obiettivo dell’unità non può dirsi raggiunto. Volendo fare un paragone calcistico, il circolo
PARTITO DEMOCRATICO di Rende è lo spogliatoio di una squadra dove l’allenatore convoca i calciatori parlando di schemi e strategie, con la consapevolezza che la squadra non giocherà alcuna partita, alcun campionato. Perché i calciatori, di fatto, giocano e tifano per altre squadre, che disputano altri campionati. E ovviamente non hanno alcun interesse perché la squadra scenda in campo.
Rende reclama risposte concrete ai suoi bisogni, non ai nostri. Non c’è più tempo per compiere un percorso di unità, non c’è più modo di raggiungere
questo obiettivo.
Non posso dire di aver fallito, piuttosto ci sarebbe stato bisogno di un percorso più lungo e di più tempo, più sincerità politica, più autonomia e minori sudditanze. Per questa ragione e per coerenza non ho altro modo che rinunciare a rappresentare un Pd che a Rende, più che altrove, è diviso e coltiva rancori e appartenenze che non sempre sono politiche. Non si può perseverare nella proposizione di schemi politici ormai desueti. Tali schemi non mi appartengono così come non appartengono a tanti. L’auspicio è che si possa frovare un luogo ideale in cui ragionare e misurarsi con le forze migliori per liberare le energie, definendo progetti che stimolino la rigenerazione politica.
Con questo obiettivo e in questa ottica, vale da parte mia sacrificare il ruolo che ho ricoperto con orgoglio, facendo un passo indietro che mi permetterà di farne
tanti e tanti in avanti con la consapevolezza di non essere da solo.
Non è un addio ma un arrivederci perché la mia militanza nel partito in cui credo, Continuerà, fuori da questi luoghi e da questi schemi».