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Caso Liceo Fermi, D’Ippolito: «Mantenere alta l’attenzione»

COSENZA – «La vera priorità devono essere gli studenti. Dare a loro la nostra solidarietà non basta più. Proprio verso gli studenti gli organi amministrativi e burocratici devono lavorare per una celere risoluzione del problema». L’appello del consigliere di maggioranza Giuseppe d’Ippolito del gruppo Cosenza Positiva-Fratelli d’Italia relativo alla vicenda dell’agibilità dell’Istituto di scuola superiore Fermi di Cosenza è rivolto in primis all’amministrazione provinciale guidata da Franco Iacucci. «La competenza in materia di edilizia scolastica è ancora da ascrivere alla Provincia di Cosenza. Si deve fare chiarezza su quelli che sono stati gli interventi fatti nel passato, anche abbastanza recente, per capire in che modo sono stati utilizzati i soldi dei cittadini». Poi sulla possibilità che vengano utilizzati altri plessi e scorporate le classi aggiunge. «La dignità degli studenti e la storicità della scuola deve essere preservata. Non è pensabile che gli studenti vengano divisi in più plessi, in questo modo si priva la scuola della sua identità». Per l’immediato futuro quindi il consigliere d’Ippolito suggerisce «Come prima cosa si potrebbero utilizzare i plessi di Via Popilia unendo gli istituti con meno iscritti rispetto al liceo scientifico Fermi e trasferire l’intera scuola in un unico istituto. Poi programmare e iniziare subito i lavori di messa in sicurezza dell’attuale polo scolastico. Bisogna però anche guardare in prospettiva e valutare ulteriori soluzioni, lavorando in sinergia insieme all’intero corpo scolastico, docenti ed alunni, per trovare una soluzione condivisa, guardando magari anche alla parte della città vecchia, ove potrebbe trovare temporaneamente collocamento».

«Ernesto D’Ippolito, un grande gentiluomo», il ricordo di Franco Iacucci

COSENZA – «Un grande gentiluomo e stimato professionista, che è stato protagonista indiscusso della storia di Cosenza e punto di riferimento per un’intera comunità che ha servito con straordinario impegno, è purtroppo venuto a mancare. La notizia della morte di Ernesto D’Ippolito ci lascia addolorati». Lo afferma il Presidente della Provincia, Franco Iacucci, che nell’esprimere le sue più sentite condoglianze alla famiglia e alla Città, oggi orfana di uno dei suoi figli migliori, ricorda la figura dell’uomo, dell’avvocato, dell’intellettuale e del politico. «Figura eclettica e di riconosciuta levatura morale – prosegue Iacucci – l’Avv. Ernesto D’Ippolito, noto avvocato penalista del foro di Cosenza, nel corso della sua esistenza ha voluto e saputo interpretare a tutto tondo il proprio impegno professionale, sociale, culturale e politico. Il suo nome rimarrà per sempre associato alla storica Accademia Cosentina, della quale è stato Presidente e all’impegno a favore della Biblioteca Civica, che ha strenuamente difeso quale baluardo culturale della Città. Ma da ammirato e rispettato penalista, ha ricoperto il ruolo di Presidente della Camera Penale ed è stato Presidente delle Unioni delle Camere Penali calabresi, assumendo incarichi anche a livello nazionale. Non meno importante l’impegno politico, come Segretario regionale del Pli e Consigliere comunale a Cosenza. E da ultimo, ma certo non per importanza, voglio ricordare come la sua straordinaria carica umana si sia espressa nel riconoscimento dei valori morali e spirituali della Massoneria, da iscritto e  Gran maestro onorario del Goi. Amore fraterno, carità, verità: questi i principi fondamentali che hanno ispirato la vita di Ernesto d’Ippolito e che ha condiviso con i fratelli massoni». Il Presidente Iacucci conclude esprimendo il più profondo cordoglio per la perdita di un uomo di altissimo valore: «esprimo, a nome mio personale, dell’Ente Provincia e di tutto il Consiglio Provinciale le più sentite e dolenti condoglianze alla famiglia, agli amici più cari e all’intera Città di Cosenza».

Scomparsa avvocato D’Ippolito, il cordoglio del presidente del Consiglio comunale Pierluigi Caputo

COSENZA – «La città di Cosenza non mancherà di ricordare adeguatamente la figura dell’avvocato Ernesto D’Ippolito. Un atto doveroso per l’impegno che ha profuso in campo giuridico, culturale e politico e per il notevole contributo dato all’immagine della nostra città anche nel resto del Paese». Con queste parole il Presidente del Consiglio comunale Pierluigi Caputo, interpretando i sentimenti di tutta l’assemblea di Palazzo dei Bruzi, ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa dell’illustre concittadino. «Dell’avvocato D’Ippolito non dimenticheremo – ha sottolineato Pierluigi Caputo- non solo la sua intensa e brillantissima attività forense, autentica fucina di intere generazioni di avvocati, il suo forbitissimo eloquio e il suo pensiero illuminato, ma anche l’alto senso delle istituzioni che ne contrassegnava l’agire quotidiano, come ampiamente dimostrato  nei 18 anni durante i quali fece parte del Consiglio comunale della città di Cosenza. Qualità non disgiunte – ha affermato ancora Pierluigi Caputo – dal suo essere uomo di immensa cultura. Ernesto D’Ippolito mancherà alla nostra città anche come Presidente della prestigiosa Accademia cosentina di cui aveva assunto le redini nel 2012». Alla famiglia del penalista il Presidente del Consiglio comunale, a nome del civico consesso di Palazzo dei Bruzi, ha, infine, indirizzato i sentimenti della più profonda e commossa vicinanza.

Scomparso Ernesto D’Ippolito, telefonata di condoglianze di Oliverio alla vedova

CATANZARO – «La Calabria perde uno dei suoi figli migliori. Un uomo di grande rigore morale, un professionista autorevole di riconosciute qualità, un intellettuale di spessore che ha saputo valorizzare ed arricchire la cultura ed i valori della laicità, fondamento dei diritti, della giustizia e della libertà». E’ quanto ha affermato il Presidente della Regione, Mario Oliverio, appena appresa la notizia della scomparsa dell’avvocato Ernesto D’Ippolito. Subito dopo, Oliverio ha avuto un colloquio telefonico con la vedova a cui ha espresso le sue più affettuose condoglianze.

Cordoglio del sindaco Occhiuto per la scomparsa di Ernesto D’Ippolito

COSENZA – «La nostra città perde una guida illuminata, un maestro del foro che ha rappresentato un esempio non solo per i tanti praticanti avvocati che ne hanno assorbito gli insegnamenti, un galantuomo d’altri tempi capace di visioni lungimiranti. Oggi ci lascia Ernesto D’Ippolito e Cosenza è davvero più povera – dichiara il sindaco Mario Occhiuto il quale, apprendendo della scomparsa del grande penalista, esprime il proprio cordoglio – Con D’Ippolito perdiamo una personalità complessa che tra le numerose attività della sua esistenza ha saputo segnare in maniera profonda il percorso della storica Accademia cosentina, di cui è stato presidente. Coltivava il dialogo, il dubbio, l’essere perbene. Mi piace ricordare – aggiunge Occhiuto – che nel 2013 la Commissione Cultura di palazzo dei Bruzi gli assegnò un riconoscimento per la figura di primo piano che incarnava e che ha sempre dato lustro al territorio anche nel ruolo di consigliere comunale che ha svolto per 18 lunghi anni. A nome mio, della Giunta e dell’intera città – afferma il sindaco Occhiuto – esprimo le condoglianze alla famiglia e a quanti, tra i suoi allievi, si sentono orfani di un insostituibile riferimento».

Avvocatura cosentina in lutto, è morto Ernesto D’Ippolito

COSENZA – Commozione e tristezza a Cosenza per il decesso di Ernesto D’Ippolito. Avvocato penalista, aveva 84 anni. Militante del Partito Liberale, consigliere comunale a Palazzo dei Bruzi per quasi vent’anni, nominato alla fine degli anni novanta Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana, D’Ippolito ha ricoperto il ruolo di presidente della Camera Penale ed è stato presidente delle Unioni delle Camere Penali calabresi. Negli anni settanta è stato anche presidente del Rotary. Era inoltre esponente di vertice della massoneria. Ecco il ricordo di Pietro Mancini: «Penalista di rango, Ernesto D’Ippolito è stata un’illustre, stimata personalità, laica e liberale, di Cosenza e della Calabria. Appena laureato, in giurisprudenza, fu portato dal padre nello studio di uno dei più grandi penalisti della Calabria del 1900, don Pietro Mancini, mio nonno.
Grande amico di Giacomo Mancini senior, che lo stimava molto, don Ernesto, spesso, faceva sorridere mio padre, imitandone la cadenza, il suono nasale, la articolazione delle parole, l’uguale espressività. Pur politicamente distanti, uno socialista, l’altro liberale, Mancini e D’Ippolito restarono, sempre, legati da stima e amicizia.  L’allora ministro della sanità, Mancini, designò D’Ippolito in un prestigioso organismo culturale. Da me invitato a presenziare, il 21 aprile dello scorso anno, alla celebrazione, a Cosenza, del centenario della nascita dello “statista del fare”, l’avvocato, pur molto sofferente, fu presente a palazzo Arnoni, non prima di avermi detto, con affetto : “Ci sarò, anche se non ho bisogno delle celebrazioni per ricordare un caro amico.
Non c’è un solo giorno in cui io non rammenti qualche episodio dell’amicizia e della stima, che mi legavano a Giacomo. Conservo di lui un ricordo sempre vivo”. Auspico che venga ricordato, come merita, dai responsabili, pro-tempore, degli enti e delle istituzioni, regionali e cittadine».

Convenzione col parcheggio di Piazza Bilotti per i genitori delle scuole limitrofe

COSENZA – Promuovere una convenzione con la società Quick Parking, che gestisce il parcheggio di Piazza Bilotti, affinché venga istituita una fascia oraria che consenta la sosta gratuita, all’interno dello stesso parcheggio, nell’orario di uscita dagli istituti scolastici, per i genitori degli studenti delle scuole limitrofe.  E’ quanto hanno richiesto congiuntamente all’Amministrazione di Palazzo dei Bruzi i consiglieri comunali Giuseppe D’Ippolito (Cosenza Positiva – Fratelli d’Italia) e Fabio Falcone (Cosenza bellissima). «Sarebbe questo – sottolineano D’Ippolito e Falcone – un sistema innovativo per cercare di scongiurare o ridurre l’ingorgo tipico delle ore di punta. ͞Esprimiamo la nostra soddisfazione – proseguono i due consiglieri comunali – per essere stati partecipi, con la  compagine amministrativa guidata dal Sindaco Mario Occhiuto, della consegna alla città della nuova Piazza Bilotti, un’opera tanto bella quanto funzionale. Abbiamo ridato splendore e attrattività ad una zona naturalmente disposta ad essere fulcro della Città. Una piazza che, da colata di asfalto e cemento, è già diventata simbolo per i cosentini, affascinante oltre che utile al decongestionamento del traffico nel centro città. Difatti, con l’apertura del parcheggio sotterraneo, ci auguriamo di riuscire a dare una soluzione all’annoso problema del parcheggio e del traffico nella zona centrale. Ed un contributo importante in questa direzione può venire proprio dall’accoglimento della nostra richiesta che tende a decongestionare il traffico in una fascia oraria critica com’è quella della uscita delle scuole».

Cosenza, D’Ippolito all’Anci: «Opportunità di confronto»

COSENZA – «La mia partecipazione, in questi giorni a Roma, presso la sede dell’Anci, alla prima riunione della Commissione Politiche di coesione territoriale e Mezzogiorno, presieduta dal Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, è non solo motivo di soddisfazione, ma equivale ad un’opportunità di crescita e di confronto su alcuni temi, di stringente attualità, che riguardano la vita e lo sviluppo degli enti locali».
Lo ha affermato il Presidente della Commissione bilancio di Palazzo dei Bruzi Giuseppe D’Ippolito (al centro nella foto in evidenza, tra il consigliere regionale Orsomarso ed il sindaco di Cosenza Occhiuto) che, insieme al Presidente del Consiglio comunale Pierluigi Caputo e alla consigliera comunale Bianca Rende, ha partecipato ai lavori della commissione ANCI Mezzogiorno.
Nel corso della riunione sono state dibattute, tra le tematiche all’ordine del giorno, le questioni relative alle misure che riguardano il riequilibrio delle risorse, inserite nel Decreto legge Mezzogiorno; lo stato d’avanzamento della politica Urbana e territoriale, inserite nel POR 2014-2020; le difficoltà d’attuazione dei PAC (servizi di cura per anziani e l’infanzia) e dei SIA; lo sviluppo degli interventi di rigenerazione Urbana.
«E’ nei miei auspici – ha sottolineato Giuseppe D’Ippolito – rendermi assolutamente disponibile per contribuire al buon funzionamento della Commissione, al fine di avviare a soluzione quelle problematiche che affliggono maggiormente i nostri territori, rispetto ai quali abbiamo non solo un dovere di rappresentatività, ma soprattutto quello di creare condizioni migliorative per il bene della collettività».

Da Dottor Jekyll a Mr. Hyde: l’assurdo 2015 biancoverde

Prima lo storico campionato in Lega Pro, poi la rovinosa caduta del post “Dirty Soccer”. Mercato, stadio, sacrifici: che 2016 sarà per la Vigor?

Ad oggi, lo scenario che si presenta dinanzi agli occhi del tifoso della Vigor Lamezia è assolutamente sconfortante: campionato di Serie D da vivere in salita e squadra che si presenta ai nastri di (ri)partenza a Gennaio come un cantiere in fermento. E dire che poco meno di dodici mesi fa, a Gennaio dello scorso anno, il panorama era invece da mozzare il fiato, con il team di via Marconi, allora trainato da Erra, nelle giuste condizioni per affrontare il girone di ritorno di un torneo di prestigio (e con partecipanti blasonate) con la dovuta tranquillità. Eppure, in seguito, nonostante un campionato chiusosi con il raggiungimento della salvezza anticipato e con vittorie straordinarie nei derby con Catanzaro e Reggina, l’andamento della Vigor Lamezia nella seconda parte della stagione aveva già fatto storcere il naso a molti dei sostenitori, con prestazioni decisamente sottotono e l’ultimo posto utile per la partecipazione alla Tim Cup sfumato nonostante l’andamento non proprio eccelso delle rivali.

Il vero terremoto che ha sconvolto la realtà lametina, sportiva e non solo, è stato lo scandalo “Dirty Soccer”, costato, dopo un’attesa infinita condita da sentenze e ricorsi incredibilmente contraddittori, la retrocessione d’ufficio in D e la squalifica per l’allora presidente Arpaia e per il DS Maglia. Da questa estate in poi, per la Vigor Lamezia solo disfatte, sul campo e fuori, con una squadra costruita malissimo e costretta a imbarcate vergognose in giro per la parte bassa dello stivale e una società palesemente in difficoltà, non solo per colpe e responsabilità altrui ma anche proprie.

L’insperata vittoria in campionato con la corazzata Siracusa, datata 13 Dicembre, sembra aver faticosamente cambiato l’ordine delle cose: dopo i vari appelli di Torcasio e Butera e dopo aver superato il rischio smobilitazione, la società, proprio tramite un comunicato diffuso per volontà delle due cariche più importanti, ha voluto sottolineare come i vertici di Via Marconi porteranno a termine la stagione con enormi sacrifici, non solo economici, cercando di compiere il miracolo salvando il salvabile, la serie D. Certo, visti i recenti precedenti e vista la gestione non proprio ottimale dell’attuale e della vecchia gestione (colpevole almeno secondo la giustizia sportiva), essere ottimisti e pretendere che la nuova campagna abbonamenti sia proficua non è semplice, ma di sicuro gli ultimi sviluppi societari e il pareggio nel derby di Vibo sotto Natale fanno quanto meno sperare in un futuro meno nero.

IL MERCATO

La “rinascita” passa dalla campagna di rafforzamento, inesistente a Luglio e Agosto e approssimativa in seguito: sarebbe ad un passo (manca solo la firma) l’esperto centrale, ex Sambiase tra le altre, Itri. Si attende anche l’acquisto di una punta centrale di categoria, essenziale per affiancare i “giovanotti” (tra i quali si è imposto in particolare Fioretti) lanciati da Gatto, ragazzi di valore ma indubbiamente inesperti e bisognosi di elementi “navigati” per la categoria.

Questione D’Ippolito

Fa quanto meno sorridere (sarcasticamente parlando) la tragicomica situazione legata al manto erboso del Guido D’Ippolito, una volta vero gioiello della città: Lamezia Terme ha (molto) faticosamente assistito al “rifacimento” dei rettangoli di gioco del “Riga” di Sant’Eufemia e (recentissimamente) dello storico “Gianni Renda” di Sambiase. Eventi assolutamente storici e di grandissima portata per lo sport nella Piana, soprattutto se si vanno a rimembrare le condizioni di semi abbandono in cui riversava l’impianto di Savutano sino a pochi mesi fa. Ora ciò che balza all’occhio degli sportivi lametini è una situazione quanto meno paradossale: il prato del rettangolo di gioco di Via Marconi versa in condizioni penose. Anzi, a dirla tutta, giocare su quel prato la finale di Coppa Italia tra Sambiase e Sersale può definirsi a posteriori una vergogna. Si vuole continuare a fare giocare la prima squadra della città su un terreno di gioco del genere, o qualcosa si muoverà, quanto meno per consentire alla “nobile decaduta” di tentare la risalita su un prato decente?

Le solite contraddizioni lametine, dunque, a fare da sfondo a un momento già di per sè complesso, a cavallo tra un anno incredibile ed uno pieno di interrogativi.

GIACINTO MORELLI

Farsa in scena al D’Ippolito, la Beretti ci mette la faccia

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Vigor Lamezia “improvvisata” alla prima in casa, l’agonia continua.

Probabilmente, anche a Palmi, Domenica, succederà qualcosa di simile: Beretti sul rettangolo di gioco, a prendere l’imbarcata, a metterci la faccia (oltre che il cuore, senza dubbio, motivo per cui va un enorme plauso a dei ragazzini buttati nella mischia da una società silente e assente), a farsi carico, sul campo, (perchè non sembrerebbe, di questi tempi, ma il campo ancora conta qualcosa) di responsabilità che gravano, in realtà, su spalle altrui.

Oggi probabilmente la Vigor Lamezia ha toccato il fondo, magari lo ha anche raschiato, perdendo malamente e senza segnare contro lo Scordia una partita che all’ora di pranzo si sperava potesse essere ancora rinviata, nell’attesa che il Coni si pronunciasse definitivamente sul ricorso alla sentenza di secondo grado della giustizia sportiva che ha ammesso il Messina in D e catapultato la società di Torcasio e Butera nell’inferno della D.

5 reti per gli ospiti guidati dal “mito” Giorgio Corona contro una Vigor scesa in campo da vittima sacrificale. Cronaca di poco conto, dunque, relativamente a quanto riguarda un match che, anche se con un risultato differente, ha fatto ricordare la clamorosa sconfitta che i giovani biancoverdi hanno dovuto subire con l’Akragas in Coppa, ancora prima della sentenza di primo grado che aveva “graziato” la Vigor Lamezia.

Nel frattempo il Coni prenderà una decisione definitiva sull’eventuale riammissione della società di Via Marconi in Lega Pro il prossimo 23 Settembre.

Prima, però, ci sarà la partita contro la Palmese. La società continuerà a far silenzio e a buttare in campo la Beretti o proverà a riabilitarsi in quanto a dignità, uscendo dall’imbarazzante tunnel dell’apatia che la caratterizza? Non che Lega e istituzioni sportive stiano facendo bella figura, sia chiaro, ma una società così assente è una pugnalata ben più dolorosa di una sconfitta casalinga contro il “Città di Scordia”. E il che, con tutto il rispetto per i siciliani, è tutto dire.

In un modo o nell’altro, il 23 Settembre l’agonia finirà.

MORELLI GIACINTO