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Cosenza, Tribunale dispone dissequestro Piazza Bilotti. Occhiuto: “Opera restituita alla città”

COSENZA – “E’ stato necessario un po’ di tempo, ma alla fine Piazza Bilotti è stata restituita ai cittadini. Non possiamo che essere felici e accogliere con soddisfazione il provvedimento di dissequestro del Tribunale di Cosenza che ringrazio per aver dato corso alle istanze che il Comune, attraverso l’avvocato Nicola Carratelli, aveva rappresentato”. Commenta così il Sindaco Mario Occhiuto il provvedimento con il quale la sezione penale del Tribunale di Cosenza, nella sua composizione collegiale (Presidente Dott.ssa Carmen Ciarcia, giudici Dott.ssa Stefania Antico e Dott.ssa Iole Vigna) ha oggi disposto il dissequestro di Piazza Bilotti restituendola all’Amministrazione comunale. Il dissequestro riguarda – si legge nel dispositivo – “la parte diversa dall’area museale e corrispondenti spazi superiori e inferiori, come delimitati dalla transennatura apposta per impedire l’accesso al pubblico”.

“Quel che è importante oggi – sottolinea Mario Occhiuto – è che Piazza Bilotti sia restituita, dopo quasi un anno, alla città e che dopo tutte le vicissitudini che ha attraversato torni ad essere fruibile quasi nella sua interezza, eccezion fatta per l’area museale e per alcuni spazi ad essa corrispondenti. L’opera che abbiamo realizzato con grande convinzione, nonostante sia stata lungamente contrastata e sulla quale si sono addensate denunce le più diverse ed ogni genere di ostacolo, da più parti alimentato, rappresenta un’opera di architettura contemporanea che fa assumere alla nostra città una connotazione altamente innovativa. Grazie al dissequestro, Piazza Bilotti – ha aggiunto Occhiuto – tornerà a disposizione dei cittadini, ma anche dei commercianti, provati da questo periodo di fermo e dalla pandemia, ma tornerà soprattutto nella disponibilità dei giovani che – ci auguriamo prestissimo – possano riappropriarsi della socialità perduta a causa del diffondersi e propagarsi del virus. Torna ad essere utilizzato il parcheggio interrato al servizio della più grande e attrattiva area commerciale all’aperto della Calabria che è la nostra isola pedonale di Corso Mazzini, così come tornerà agibile l’area food di un importante marchio internazionale, punto di riferimento per i nostri giovani. Con la realizzazione di Piazza Bilotti – ha aggiunto il Sindaco Occhiuto – abbiamo portato a compimento un’opera di rigenerazione urbana che ha trasformato un improponibile slargo pieno di lamiere, con le automobili che salivano da Piazza Kennedy e con livelli di inquinamento non certamente propri di una città moderna, civile e sostenibile, in uno spazio polivalente completamente pedonalizzato e rinnovato e del quale si avvantaggeranno le nuove generazioni di cosentini anche negli anni a venire. Il fatto che la piazza venga oggi dissequestrata mitiga, in qualche misura, tutte le amarezze di questo lungo periodo e quella, in particolare, di dover subire un processo per l’approfondimento nel merito delle questioni relative alle procedure per il collaudo di Piazza Bilotti. Procedure di collaudo che ho voluto stimolare sempre e comunque nell’intento e nell’onestà intellettuale di lasciare alla città opere sicure per i cittadini. Ogni stimolo dato ai tecnici ha avuto, infatti, come obiettivo quello di predisporre, e nel migliore dei modi possibile, tutti gli atti necessari per la consegna della piazza ai cittadini, ovviamente sempre nella massima sicurezza e per il bene della collettività. Ribadisco, infine, il mio ringraziamento alla magistratura e la mia piena fiducia nel suo operato. Bene hanno fatto i giudici a disporre gli opportuni accertamenti del caso, in presenza di dubbi sulla sicurezza di un’opera pubblica”.

Il collegio del Tribunale di Cosenza ha disposto il dissequestro della piazza dopo aver esaminato la richiesta di revoca del sequestro preventivo disposto dal Gip del Tribunale di Catanzaro il 17 aprile 2020, depositata il 3 aprile scorso dal difensore dell’Amministrazione comunale, avvocato Nicola Carratelli, dopo aver acquisito il parere favorevole del PM e dopo aver preso atto dell’esito dell’attività di verifica della sicurezza e della consistenza delle opere e delle strutture in calcestruzzo della piazza, come da relazione tecnica redatta, su incarico dell’Amministrazione comunale, dalla Sismlab s.r.l.. Il provvedimento di dissequestro è stato adottato a seguito dell’intervenuto adempimento delle attività propedeutiche alla revoca del sequestro, individuate e prescritte dal Gip su conforme parere del PM, quali condizioni per la riapertura al pubblico della piazza. Il Tribunale di Cosenza nel disporre il dissequestro ha ritenuto sussistenti le condizioni per la fruibilità della piazza e dei relativi locali e strutture, per la parte diversa dall’area museale e corrispondenti spazi superiori e inferiori (appositamente transennati per impedire l’accesso al pubblico) essendo venute meno le ragioni di cautela poste a base del vincolo originario.

Ex Legnochimica, Manna chiede il dissequestro dell’area. Domani tavolo tecnico con Tansi

RENDE (CS) – Il sindaco di Rende Marcello Manna questa mattina ha presentato istanza alla procura di Cosenza con la richiesta di dissequestro dell’ex area Legnochimica. Una richiesta motivata dalle urgenti attività tecniche che dovranno effettuarsi nelle prossime settimane. Attività che servono a preservare l’area da ulteriori incendi in attesa della bonifica. Ed è proprio per questo che domani mattina Carlo Tansi ,dirigente dipartimento protezione civile regionale, ha convocato un’altra conferenza di servizi più tecnica per decidere su come si deve intervenire sull’area in questione.

 

Amantea, la Corte di Cassazione rigetta il ricorso della Procura contro il dissequestro del porto

Screenshot_2015-06-24-20-40-14-1L’interesse della comunità al di sopra di tutto. Anche la Cassazione ha decretato il corretto agire dellesecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino. Il pronunciamento della Suprema Corte si riferisce alla vicenda relativa al sequestro del porto turistico, avvenuto lo scorso anno. Come si ricorderà, a distanza di qualche settimana dallinsediamento della giunta, gli uomini della Guardia Costiera, che agirono su disposizione della Procura della Repubblica di Paola, sequestrarono lapprodo. La decisione di appore i sigilli in quelloccasione fu presa dal procuratore capo di Paola Bruno Giordano, in attuazione di quanto prescritto dal giudice per le indagini preliminari Carmine De Rose. L’attività investigativa aveva portato alla contestazione di reato ai membri della Commissione straordinaria che erano stati posti alla guida della città, a seguito dellingiusto scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose. Una decisione che venne spazzata via dalla sentenza del Consiglio di Stato che reintegrò lesecutivo guidato dallallora sindaco Franco Tonnara. Agli indagati furono contestate violazioni allarticolo 110 del Codice Penale ed agli articoli 54 e 1161 del Codice della Navigazione, per aver arbitrariamente occupato suolo demaniale marittimo mediante la struttura portuale sita in località Campora San Giovanni del comune di Amantea, consentendo di trarre un ingiusto profitto e vantaggio patrimoniale a danno dellerario.

L’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino si oppose al sequestro della struttura e riuscì ad ottenere parere favorevole dal Tribunale del riesame, partendo dal semplice quanto fondamentale presupposto che il sequestro di un bene demaniale ne impedisce la fruizione alla collettività che subirebbe dunque un danno dalladozione di tale misura. Il legale del comune di Amantea, lavvocato Nicola Carratelli, ha messo in luce come lente comunale sia tenuto alladempimento dei propri doveri di gestione nei confronti della società civile amministrata. Conseguentemente non sarebbe corretto chiudere uninfrastruttura colpendo in primis chi la utilizza. La Corte di Cassazione ha sposato in pieno la tesi dellavvocato Carratelli, rigettando listanza della magistratura paolana. Il porto di Amantea, dunque, rimane fruibile e non potrà più essere posto sotto sequestro per le motivazioni oggetto di causa.

«La soddisfazione per questa sentenza  spiega il primo cittadino è grande. Primo perché testimonia lonestà e la buona fede profusa nella gestione della cosa pubblica da parte di tutta lamministrazione comunale; secondo perché attesta il coraggio dellintero esecutivo che per difendere la città ed i servizi che essa offre non ha avuto esitazioni nel rivolgersi alla giustizia, ottenendo il risultato sperato. Un plauso e un ringraziamento va rivolto allavvocato Carratelli che ha istradato la difesa sulla strada giusta facendo rilevare il dovere dellente comunale di preservare i diritti della popolazione».

«Una sentenza  afferma lassessore con delega al porto Gianluca Cannata  che certifica il nostro impegno verso il miglioramento ed il lancio definitivo di questa infrastruttura. Le cose da risolvere sono certamente tante, ma il cammino intrapreso è senza ombra di dubbio quello giusto».