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La Sindrome del Canale di Guyon

ALTOMONTE (CS) – A livello del polso e del palmo della mano, il nervo ulnare è situato internamente e superficialmente al tunnel carpale dove scorre il nervo mediano. Separato da quest’ultimo per mezzo di una parete fibrosa, decorre in una “loggia” denominata canale di guyon, all’ingresso e all’uscita della quale si trova impegnato in due anelli osteofibrosi, costituiti da legamenti e inserzioni muscolari tesi fra l’osso pisiforme e l’osso “uncinato”. Poiché il nevo ulnare, prima di uscire dal canale di guyon, si divide nei suoi rami terminali, uno motore profondo e l’altro sensitivo superficiale (che abbandona il tronco comune senza quindi impegnarsi nel secondo anello fibroso), il livello della compressione determina una sintomatologia molto differente. Il quadro clinico potrà essere quindi caratterizzato da deficit globale guyon 1sensitivo e motorio, o da deficit muscolare puro. I disturbi sensitivi sono costituiti da parestesie e diminuzione di sensibilità sull’anulare e sul mignolo, quelli motori da perdita di forza e di agilità nei movimenti fini delle dita, atrofia della muscolatura, e degli interossei con atteggiamento a griffe delle ultime due dita e difficoltà ad allargare e avvicinare le dita estese. Il trattamento è chirurgico e va eseguito precocemente prima dell’instaurarsi di lesioni irreversibili e consiste nella sezione delle arcate legamentose fibrose che determinano la compressione del nervo. Il post-operatorio non richiede cure particolari ma è preferibile il mantenimento di una immobilizzazione con doccia gessata del polso per 10 giorni, mentre il recupero della sensibilità e della forza può richiedere qualche mese.

 

Ecografia muscolotendinea
La tecnica ecografica si è da tempo diffusa ed affermata per l’esplorazione delle parti molli, dei tendini, dei muscoli, dei vasi e dei nervi. Ciò è stato possibile grazie allo studio, all’evoluzione ed alla commercializzazione di sonde ad alta frequenza e di apparecchiature digitalizzate che permettono di cogliere particolari anatomici di ridottissime dimensioni. Per lo studio dei muscoli, dei tendini, dei nervi e dei vasi ci si serve di sonde con frequenza compresa tra i 7,5mhz ed i 18mhz. L’uso di tali alte frequenze trova una spiegazione nel fatto che maggiore è la frequenza degli ultrasuoni e migliore sarà la definizione guyon 2delle strutture da indagare. Le apparecchiature ecografiche connesse alle sonde devono essere digitalizzate per ottenere il maggior numero di informazioni possibili. L’indagine attualmente è completata anche dalla tecnica color doppler che consente l’esame della vascolarizzazione dell’area di interesse. Il color doppler è da considerarsi la “quarta dimensione” dell’esame ecografico tradizionale perché aggiunge a quest’ultimo il dato emodinamico. Per le indagini “ecocolorpowerdoppler” è indispensabile un’attrezzatura di altissime prestazioni in grado di rappresentare flussi relativamente bassi e vasi sottili. L’indagine ecografica è indolore, poco costosa, facilmente ripetibile, di veloce esecuzione. La tecnica è ben diffusa sul territorio ed è ormai entrata a far parte della moderna semeiotica medica e medico sportivo in generale. Anche il canale di guyon rientra tra le strutture evidenziabile ecograficamente, in maniera piuttosto agevole.

 

Sintomatologia

Data la particolarità anatomica del canale di guyon qualunque neoformazione e/o espansione dei vasi che vi decorrono può comprimere il nervo ulnare e dare origine alla sindrome del canale di guyon. La sindrome del canale di guyon è una condizione che si manifesta meno frequentemente rispetto alle altre patologie da intrappolamento, come ad esempio la ben più nota sindrome del tunnel carpale. Le compressioni del nervo mediano del polso al tunnel carpale sono più numerose nei confronti delle compressioni sul nervo cubitale. I sintomi sono essenzialmente rappresentati da una sensazione di formicolio e da una riduzione della sensibilità dell’anulare e del mignolo. La sintomatologia iniziale è caratterizzata da parestesie e disestesie nel territorio autonomo del nervo ulnare in assenza di vero e proprio dolore: questo corrisponde alla fase irritativa. Nella successiva fase compressiva si manifesta deficit piuttosto accentuato dei muscoli intrinseci della mano innervati dal nervo ulnare. La mano assume in breve tempo il tipico atteggiamento benedicente.

 

Riabilitazione nella sindrome del canale di guyon

In molti casi è possibile risolvere con efficacia e in breve tempo il problema sottoponendosi a una riabilitazione altamente qualificata condotta da tecnici esperti. Il fisioterapista procede, innanzitutto, alla valutazione dei disturbi del paziente, alla visita e alla raccolta dei dati per una corretta anamnesi, oltre ad alcuni esami come l’elettromiografia e l’ecografia: quest’ultima è necessaria per escludere la presenza di cisti. Il trattamento conservativo si avvale di fisioterapia specifica spesso accompagnata da terapia farmacologica con antinfiammatori e vitamina b e, a seconda dei casi, anche dell’aiuto di bende gessate guyon 3per mantenere l’arto a riposo. Le moderne tecniche fisioterapiche apportano un importante giovamento attraverso l’elettroanalgesia che il fisioterapista può effettuare dopo aver valutato i problemi neuro-muscolo-scheletrici e l’anamnesi del paziente. Per quanto riguarda gli interventi antinfiammatori il fisioterapista può sottoporre il paziente a sedute con apparecchiature elettromedicali ad alta frequenza, interventi non invasivi che eliminano l’infiammazione e migliorano la mobilità articolare. Dove prescritto, gli interventi riabilitativi possono essere eseguiti anche mediante applicazioni laser o ultrasuoni. Esercizi terapeutici e mobilizzazione passiva sono solo alcune tecniche che vengono applicate durante le sedute si fisioterapia per il recupero nella compressione del nervo ulnare a cui, a seconda dei casi, si integrano altre metodologie di intervento.

 

Dott. Fisioterapista Mario Turano, Via Aldo Moro, Altomonte (CS), cell. 348 8841170