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Docente Unical accusato di corruzione, Cassazione conferma condanna

COSENZA – La Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva il docente dell’Unical, Alfonso Nastro confermando di fatto la sentenza di primo e secondo grado che era di quattro anni per il professore e di due anni e sei mesi per la sua segretaria Marcella Beltrano. Per entrambi l’accusa è di corruzione mediante induzione. Per il docente, il Tribunale di Cosenza aveva disposto anche l’interdizione dai pubblici uffici e l’interruzione del rapporto con l’Unical. Nastro era stato condannato, inoltre, al pagamento di una provvisionale di duemila euro a un ex dottorando, che si è costituito parte civile. L’inchiesta in cui è coinvolto Nastro rappresenta uno stralcio di quella denominata “Symposium”. Il docente del dipartimento di Chimica e tecnologie chimiche è accusato di otto casi di presunta concussione ai danni di altrettanti ricercatori che, secondo la Procura, sarebbero stati costretti a versare dai 2mila ai 100 euro per avergli procurato la conclusione del contratto con l’azienda “Vecchio prodotti in ceramica”. Nastro è considerato la mente della maxitruffa scoperta dalla Guardia di finanza che, nel novembre 2009, portò all’arresto di tre imprenditori e al sequestro di beni per oltre 70 milioni di euro, tra cui il villaggio turistico “La Pace”, nel vibonese, le imprese “Vecchio Costruzioni generali” e “Vecchio prodotti in ceramica”, nel reggino. Gli indagati erano accusati di truffa, indebita percezione di finanziamenti pubblici e altro. All’epoca dei fatti Nastro era ordinario di “Materiali per la gestione ambientale e di tecnologia chimica applicata alla tutela ambientale” alla facoltà di Ingegneria dell’Università della Calabria ed era stato sospeso dall’esercizio di pubblico ufficio con conseguente interdizione temporanea dall’attività di insegnamento.

Sgominata organizzazione di “tombaroli”. C’è anche un noto docente

COSENZA – Dalle prime ore del mattino, i carabinieri del comando Tutela patrimonio culturale stanno eseguendo 12 misure cautelari personali disposte dal gip presso il tribunale di Crotone e 35 perquisizioni nelle province di Crotone, Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza, Catania e Reggio Emilia, nei confronti di ricettatori e soggetti facenti parte di un’organizzazione criminale in grado di gestire tutte le fasi del traffico di reperti archeologici per un giro d’affari di alcuni milioni di euro. Bersaglio prediletto dai “tombaroli” era il sito archeologico di “Capo colonna” a Crotone. Tra le persone arrestate uno stimato docente e, tra gli indagati, diversi professionisti.  Sequestrate preziose collezioni con numerosi reperti archeologici di notevole interesse storico-artistico ed elevato valore economico. I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso della conferenza stampa che si terrà, alle ore 11 presso il comando provinciale carabinieri di Crotone, ove saranno esposti i più importanti beni recuperati.

Francesco Aiello (Unical): “Premiare i docenti meritevoli con un extra-salario”

RENDE (CS) – La Buona Scuola del governo Renzi sta alimentando molte reazioni da parte delle parti coinvolte, in particolare docenti e rappresentanti sindacali degli stessi, e un articolato dibattito sulle implicazioni del nuovo ruolo che la riforma assegna ai Dirigenti Scolastici in tema di gestione dei Bonus da riconoscere ai docenti più meritevoli. «Premiare i più meritevoli è un principio che deve essere condiviso e introdotto in tutte le attività, compresa la scuola – dichiara Francesco Aiello, Docente Ordinario di Politica Economica – sebbene sia fondamentale individuare i più bravi con metodi corretti e introdurre l’extra-salario con rigore e con indipendenza da parte di chi decide di erogarlo».

Nel contributo “Perché premiare i docenti più bravi” si motivano le distorsioni esistenti nel sistema scolastico nazionale determinate dal meccanismo della retribuzione unica dei docenti. Si tratta di una proposta complementare alla Buona Scuola di Renzi. «Quest’ultima – continua Aiello – è viziata dal fatto che non garantisce l’indipendenza del valutatore, ossia di colui che deve distinguere i bravi dai meno bravi. Inoltre, le risorse mobilitate dal governo sono esigue, tali cioè da non alterare gli incentivi a far bene da parte dei docenti. È una riforma basata su principi condivisibili, ma vuota di metodi, contenuti e di risorse. Un fallimento preannunciato. Il documento spiega, infine, come la Regione Calabria possa fare molto su questi temi. Potrebbe, per esempio, avviare un progetto pilota, con finalità complementari alle attività ministeriali, per capire se un sistema di incentivi, ben strutturato e a favore dei docenti più “dinamici”, possa contribuire ad innalzare i livelli di competenze degli studenti calabresi».

Cosenza, ha un nome e un volto il sacerdote indagato per abuso su minore

tribunale cosenzaCOSENZA – In città non si parla d’altro, nel passeggio centrale del sabato sera e nei bar della domenica mattina. Ma nessuno si interroga più sul nome del sacerdote indagato dalla procura di Cosenza per abusi su minore. Semplicemente perché è diventato di dominio pubblico. E’ un nome che circola ormai da diverse ore di bocca in bocca, alimentando commenti, reazioni e discussioni. In redazione ci siamo a lungo interrogati sull’opportunità di pubblicare questa notizia, ma abbiamo deciso che non saremo noi di ottoetrenta.it a puntare il dito su un prete che merita la presunzione di innocenza, almeno finché non si farà chiarezza sul quadro indiziario. Secondo alcune indiscrezioni il sacerdote sarebbe stato chiacchierato già alcuni anni fa, quando venne trasferito ad altro ruolo per una presunta cattiva gestione patrimoniale della parrocchia di cui era responsabile. Ed anche adesso che insegna religione, non è passata inosservata la sua abitudine di chiedere ai ragazzi di sedersi alla cattedra, vicino a lui. Smentita invece la notizia secondo la quale sarebbe stato in procinto di ricevere una promozione. Pesante l’accusa: avrebbe palpeggiato un 12enne in aula. I genitori della vittima hanno sporto denuncia in procura. Le indagini sono condotte dal Pm Antonio Tridico.