Archivi tag: Documentario

Unical, martedì 28 proiezione documentario su Gramsci

laboratorio gramsciano_logoARCAVACATA DI RENDE (CS) – Martedì 28 aprile, alle ore 17, presso il Centro demo-etno-antropologico dell’Università della Calabria (cubo 17/b, ponte coperto), sarà proiettato il film-documentario di Fabien Tremeau, Antonio Gramsci pensatore e rivoluzionario. La proiezione rientra nelle attività del Laboratorio gramsciano dell’Unical, nato all’interno del Dipartimento di Studi Umanistici per volontà di studenti, professori, ricercatori e dottori.

Prodotto nel 2014, il film alterna immagini di repertorio a interviste con alcuni studiosi di Gramsci, imperniate sulle principali categorie di pensiero del marxista sardo. Una sorta di “lezione a più voci” su Gramsci e le sue principali categorie di pensiero.

Per essere aggiornati sulle attività del laboratorio, si può richiedere l‘iscrizione alla mailing list inviando una mail all’indirizzo laboratoriogramscianounical@gmail.com oppure visitare il sito http://laboratoriogramscianounical.wordpress.com/.

 

Io sto con la sposa arriva a Cosenza mercoledì 28

 

COSENZA – Io sto con la sposa arriva anche a Cosenza. Il pluripremiato documentario sarà proiettato mercoledì 28 gennaio, alle ore 19:30, presso il Centro polifunzionale Auser (Rione Spirito Santo- Cosenza): un’occasione unica per vedere un doc che, altrimenti, sarebbe stato difficile avere a Cosenza. A seguire conversazione con il giornalista Gabriele del Grande (regista).

L’iniziativa è stata promossa da varie realtà cosentine. «Con questo film diamo voce ai tanti nostri amici mediterranei come noi che cercano un futuro diverso e spesso non riescono ad arrivare, inghiottiti da un mare crudele…», ci spiegano gli organizzatori. Diversi gruppi hanno collaborato per l’obiettivo comune: «La proiezione e’ stata realizzata dal basso. Si trattava di una forte necessità poiché questo film avrebbe trovato difficoltà ad arrivare nelle sale cosentine. Quindi ci siamo messi insieme e siamo riusciti a portarlo nella nostra città».

‘Io sto con la sposa’ è stato realizzato attraverso il crowdfunding, grazie al contributo di 2600 persone (100mila euro raccolti in soli 60 giorni). Ma anche la proiezione cosentina ha dei costi. Per questo i promotori chiedono un sostegno economico per un’iniziativa che promuove i diritti dei migranti e dei rifugiati e valorizza il cinema indipendente. «La distribuzione sta avvenendo soprattutto attraverso i circuiti indipendenti con proiezioni e dibattiti con i registi e gli attori organizzate da associazioni e movimenti – scrivono in una lettera aperta – Anche a Cosenza la serata è promossa da realtà di base che promuovono i diritti dei migranti e dei rifugiati e da realtà della società civile. Ci saranno dei costi tecnici e di noleggio da sostenere e vi chiediamo quindi di contribuire alla realizzazione di questo evento condividendone gli sforzi economici e organizzativi. Infine è giusto sottolineare che i film del circuito indipendente difficilmente trovano spazio nelle sale della nostra città e quindi sostenere questa proiezione significa valorizzare il cinema indipendente».

 

I promotori dell’iniziativa cosentina – Amnesty International -Circoscrizione Calabria, Ass. multiculturale La Kasbah, Cineforum Falso movimento, Coessenza, Comitato Provinciale ARCI Cosenza, Coordinamento provinciale Libera Cosenza ‘Roberta Lanzino’, CTP- IC Spirito Santo, Dignità del Lavoro coop. sociale, Emergency Cosenza,  Il Filo di Sophia,  MoCI, MorEqual,  Otra Vez  Equo Solidale, Radio Ciroma, Seminaria-Auser, Verso la Mag delle Calabrie.

 

Il film – Io sto con la sposa è stato presentato fuori concorso nella Sezione Orizzonti della 71ª edizione  della Mostra del Cinema di Venezia. Il film ha ricevuto numerosi riconoscimenti da parte della critica e del pubblico, e alcuni premi importanti (The Human Rights Nights Award per il Cinema dei Diritti Umani e il Premio di critica sociale Sorriso Diverso – Venezia 2014).

 

 Un film documentario ma anche un’azione politica, una storia reale ma anche fantastica. “Io sto con la sposa” è tutte queste cose insieme.
Condividere un grande rischio e un grande sogno, ci ha inevitabilmente unito. E quell’esperienza ha inevitabilmente cambiato il nostro sguardo sulla realtà, aiutandoci anche nella ricerca di una nuova estetica della frontiera. Di un linguaggio cioè che, senza cadere nel vittimismo, sia capace di trasformare i mostri delle nostre paure negli eroi dei nostri sogni, il brutto in bello, i numeri in nomi propri (note di regia, www.iostoconlasposa.com).

 

Sinossi – Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri però, decidono di mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un’amica palestinese che si travestirà da sposa, e una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati. Così mascherati, attraverseranno mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Un viaggio carico di emozioni che oltre a raccontare le storie e i sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga e dei loro speciali contrabbandieri, mostra un’Europa sconosciuta. Un’Europa transnazionale, solidale e goliardica che riesce a farsi beffa delle leggi e dei controlli della Fortezza con una mascherata che ha dell’incredibile, ma che altro non è che il racconto in presa diretta di una storia realmente accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013. (dal sito www.iostoconlasposa.com).

 

r.p.

 

 

 

Pentone (Cz), presentato il documentario sulla festa della Madonna di Termine

Da sx Don Gaetano Rocca, Michele Merante, Domenico Riccelli e Amerigo Marino

PENTONE (CZ) – Presentato nei giorni scorsi, presso la chiesa ‘San Nicola di Bari’, il documentario ‘La Madonna di Termine, tra Storia, Spiritualità e Speranze’. Il doc a cura di Esperia TV e parrocchia ‘San Nicola di Bari’, alla regia porta la firma di Domenico Riccelli. Alla presentazione, oltre al regista, sono intervenuti il parroco Don Gaetano Rocca, il sindaco di Pentone Michele Merante e Amerigo Marino (storico). Durante la proiezione del trailer i presenti si sono commossi. La Festa della Madonna di Termine, infatti, è vissuta intensamente da molti pentonesi e costituisce un punto di riferimento che trascende l’ambito religioso. Le immagini del documentario ne catturano le emozioni e ne raccontano le voci, i diversi modi di viverla. Secondo le tre direttrici indicate nel titolo: storia, spiritualità e speranze.

Potervi girare un doc è stato un dono per Domenico Riccelli che, per questo, ha ringraziato il parroco. Il regista ha spiegato che volutamente non sono stati usati effetti speciali. La parte storica è stata curata da Amerigo Marino, per la ricostruzione è stato menzionato il volume curato da Vincenzo De Laurenzi. Domenico Riccelli ha, inoltre, ringraziato chi gratuitamente ha collaborato alla realizzazione del documentario, Antonia Marino e Rita Paonessa. Il regista non nasconde l’amore per la sua terra e l’emozione di fare un documentario su una festa vissuta fin da quando era bambino.

Il documentario racconta la settimana di celebrazioni dedicate alla Madonna di Termine che, ogni anno, culminano nella seconda domenica di settembre. Anche a  Pentone il culto mariano si basa sul racconto popolare dell’apparizione della Madonna a una contadinella, Maria Madia quella pentonese. Le tappe del culto sono state ripercorse da Amerigo Marino. Il valore della festa per credenti e non è stato evidenziato da Michele Merante. Il primo cittadino ha affermato che  la festa sarà un punto di partenza e di investimento per il territorio.

Ha concluso Don Gaetano Rocca con lo sguardo rivolto al futuro e alla speranza. Secondo il parroco, è necessario riscoprire il nucleo autentico della tradizione, i valori che hanno ispirato il culto mariano: «solo così possiamo sperare di costruire un progetto comune».

 

Rita Paonessa

Giornalista calabrese documenta Saharawi a Parma

PARMA – S’intitola “La sabbia negli occhi”, un report dal deserto in lotta ed è l’ultima produzione dell’associazione di documentazione sociale Le Giraffe sarà proiettato stasera in anteprima nazionale presso il Centro Interculturale di Parma. Attraverso le testimonianze raccolte nei campi profughi a sud dell’Algeria dai registi Giulio Nori, Maria Teresa Improta e Gianluigi Bianchi la “Sabbia negli occhi” mostra la quotidianità di un popolo diviso tra la repressione marocchina e il deserto. Girato in lingua araba e spagnola, il documentario rappresenta la storia epica di un popolo che combatte per la propria autodeterminazione. La Repubblica Araba Saharawi Democratica, uno Stato autoproclamatosi, in esilio nella zona più inospitale del deserto del Sahara è stata immortalata dai tre registi con l’obiettivo di portare alla luce un conflitto ignorato dai mass media tradizionali. Maria Teresa Improta co-regista della Sabbia negli Occhi è redattrice di un quotidiano online cosentino e segretario dell’associazione Le Giraffe con la quale ha prodotto diversi lavori. La serata chiude “Sulla Strada”, la rassegna di documentari contro l’esclusione sociale organizzata, come ogni anno da Le Giraffe. Alla proiezione saranno presenti i registi. L’iniziativa è patrocinata da Comune di Parma, Provincia di Parma, Regione Emilia-Romagna, e realizzata in collaborazione con Forum Solidarietà, il Centro interculturale di Parma, la Provincia di Parma, CIAC onlus, Giulio Di Meo photographer, D. E-R Documentaristi Emilia-Romagna, Collecchio video film festival, Amèmì.

 

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=iL-oxLh7EXk