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Amministrative Rende, candidati M5S: «Attivisti ci hanno fatto votare contro»

RENDE (CS) – «Abbiamo letto e ascoltato varie ricostruzioni fantasiose, pubblicate su blog di sedicenti giornalisti firmati da sedicenti attivisti, di come siano andate le cose nel Meetup Rende da gennaio 2019 ad oggi. Ognuno ha detto la sua. Oggi ve lo raccontiamo noi cos’è successo».

Con una nota la lista del Movimento 5 Stelle capeggiata da Domenico Miceli spiega le vicende precedenti e successive alla candidatura in città.

«Abbiamo iniziato fin dall’autunno scorso un percorso che ha previsto i tavoli di lavoro per la stesura del programma per poi arrivare alle cosiddette “graticole” per i candidati a sindaco e alla relativa votazione, che si è tenuta a gennaio. Mai nessuna voce e nessun dubbio era emerso sul candidato a sindaco risultato vincente dalle votazioni tra gli attivisti. A marzo, poi, il Presidente della Commissione antimafia, Nicola Morra, che aveva il compito di controllare la regolarità la correttezza nella composizione delle liste del M5S in Calabria, tramite i suoi due collaboratori effettuava un colloquio con tutti i candidati. I componenti della lista e l’allora candidato a Sindaco riferivano che il controllo aveva dato esito positivo e che i collaboratori di Nicola Morra erano pienamente soddisfatti della composizione della lista».
«Ad inizio aprile invece – continuano i candidati – venivamo a sapere di una presunta appartenenza alla massoneria del candidato a sindaco scelto a gennaio. La notizia veniva fin da subito riportata in diversi articoli di stampa. La cosa ha sconvolto l’intero gruppo di Rende, che ha chiesto e ottenuto un passo indietro del candidato a sindaco precedentemente scelto. Il MoVimento 5 Stelle è una comunità di cittadini fondata su delle regole. Sono poche, chiare e semplici e proprio per questo inamovibili. A quel punto gli attivisti e la maggioranza dei candidati hanno pregato Domenico Miceli di riconsiderare la sua non candidatura, individuando in lui l’unica figura possibile, da portavoce uscente, che potesse essere di garanzia nei confronti dei cittadini e anche dello staff della nostra assoluta e totale estraneità agli ambienti massonici».

“Esclusi e prime donne”

«Confermiamo quindi di aver escluso dalla lista il precedente candidato a sindaco come altri candidati consiglieri a lui particolarmente legati – sottolineano dal gruppo rendese –. Il fatto che alcuni di questi li abbiamo poi ritrovati candidati in schieramenti a noi avversi non fa che confermare la bontà delle nostre scelte, anche se questo ci ha danneggiato in termini di voti. Confermiamo anche che prime donne che da anni cercano, senza mai riuscirci, ruoli di punta nelle varie compagini politiche cittadine e che, una volta esclusi per eccesso di protagonismo, iniziano a disseminare veleni, hanno avanzato la propria candidatura a sindaco. Purtroppo per loro non hanno trovato uno, che dirsi uno del meetup disposto a candidarsi consigliere con loro, anche perché i voti presi alle comunarie venivano per la stragrande maggioranza da fuori Rende e anche perché dopo mesi di assenza e altre candidature accumulate ad altri livelli (come ad esempio, alle Europee) avevano completamente perso fiducia all’interno del gruppo. Per di più non hanno neanche accettato il suggerimento di creare una ulteriore lista su Rousseau, come è consentito dalle regole del M5S, con la propria candidatura a sindaco. Forse perché da soli e senza alcun apprezzamento dagli attivisti è difficile fare una lista?», chiedono provocatoriamente gli attivisti del Meetup di Rende.

«Il Movimento è altro, è comunità e noi preferiamo restare coerenti con i nostri principi e valori – concludono i candidati -. Non siamo dei politici e non lo diventeremo, restiamo dei semplici cittadini che si sono stancati di delegare il voto all’ennesimo politico che bada solo agli interessi privati delle solite pochissime famiglie egemoni. Chi è interessato a continuare a portare avanti le idee del Movimento ci potrà trovare, come sempre, al punto d’incontro di via Mascagni n.5 ogni lunedì sera. A riveder le stelle».

Cimitero di Rende, Miceli: «Oltre 80 bare in attesa di degna sepoltura»

RENDE (CS) – «Quella del cimitero cittadino è un’incresciosa emergenza di cui ci dobbiamo occupare periodicamente e che al momento non ha trovato la giusta e definitiva soluzione da parte dell’amministrazione Manna – così il consigliere del Movimento 5 Stelle, Domenico Miceli -. Ci duole constatare che manca attenzione verso questa problematica che avrebbe dovuto ricoprire uno dei posti più importanti nell’agenda del sindaco. Ad oggi oltre 80 bare sono in attesa di degna sepoltura al cimitero cittadino, ormai saturo e incapace di accogliere altri defunti. Da 4 anni assistiamo a operazione tampone, alla realizzazione di nuovi e pochi loculi, alcuni dei quali sono in costruzione proprio in questo periodo e che hanno già provocato reazioni tra i residenti della zona. Eppure – continua Miceli -, la realizzazione del nuovo cimitero è stata più volte propagandata da sindaco che nel suo consueto modo di agire poco trasparente, ha proposto sì una soluzione definitiva ma che al momento è lontana dal vedere la luce. C’è anche da dire che forse la realizzazione della nuova struttura, molto decentrata rispetto al centro città, non accontenterà tutti, in particolare le persone più anziane o che non dispongono di mezzi di locomozione autonoma. Il sito prescelto, com’è noto, si trova infatti al confine con il comune di San Fili, il ché richiederà la realizzazione di una linea dedicata di trasporto pubblico su gomma per consentire a tutti di poter visitare i propri cari estinti. Come Movimento 5 Stelle – conclude il consigliere Miceli – chiediamo a Manna una discussione pubblica in Consiglio sulla realizzazione del nuovo cimitero, una condivisione anche e soprattutto con la città e un’accelerazione dei lavori al fine di scongiurare il ripetersi di un’emergenza che non ci rende una città civile». (Immagine di repertorio)

Petizione “Acqua pubblica”, riparte la raccolta firme a Rende

RENDE (CS) – Riprende la raccolta firme per la petizione popolare “Acqua pubblica” a Rende. Dopo lo stop “forzato” delle politiche, ci ritroveremo domenica 18 marzo dalle ore 10 alle 13 a via Rossini insieme ai neo eletti del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati: Massimo Misiti, Alessandro Melicchio e Anna Laura Orrico. Sarà l’occasione per incontrare i cittadini e ringraziarli per la fiducia e per l’ottimo risultato elettorale uscito dalle urne rendesi, che si attesta su una percentuale pari al 50,1%.

Si è scelto di ricominciare a raccogliere le firme nella giornata di domenica per dare un segnale forte al sindaco di Rende e al governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio, che sabato 17 ha indetto nuovamente le elezioni di “terzo livello” per scegliere i rappresentanti dell’assemblea dell’autorità idrica regionale. Una furbata, a quanto pare, portata avanti dal presidente della Regione per non far commissariare il settore idrico. Molte voci assicurano infatti che anche questa tornata elettorale salterà per scontri interni tra i sindaci del centro sinistra, in guerra per assicurarsi una poltrona all’interno dell’organismo di governo.

Ricordiamo infine che ad oggi la Calabria è l’unica regione d’Italia a non aver costituito il soggetto unico che si deve occupare del servizio idrico integrato (dall’acqua potabile alla depurazione).

 

 

Azzardopatia, Miceli:«Rende sta diventando la capitale dell’azzardo.Serve un regolamento comunale»

RENDE (CS) – «I dati diffusi sull’azzardopatia in provincia di Cosenza sono allarmanti, soprattutto per quel che riguarda le giovani generazioni. Il 4,7% dei giovani -dichiara Domenico Miceli-risulta essere “malato”, risucchiato nel vortice impetuoso dell’azzardo. Nel cosentino il giro d’affari si aggira intorno ai 10 milioni di euro al mese, e risulta essere, Cosenza, la nona provincia in Italia per numero di macchinette slot e videolottery, preceduta solo da grandi città metropolitane come Napoli, Roma, Milano.

Rende, in questi anni, sta diventando la capitale dell’azzardo. Numerose sale d’azzardo aperte in spazi enormi, posizionati vicino a scuole e chiese, stadi e perfino in prossimità del Municipio.

Come gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, a marzo 2017 abbiamo presentato all’esecutivo una mozione per far approvare una Delibera di giunta e un regolamento Comunale in termini di controllo per il rispetto delle leggi vigenti, di limitazioni orarie di apertura, di distanza dai luoghi “sensibili”, di coinvolgimento di associazioni, volontari, scuole, parrocchie, forze dell’ordine e istituzioni ad iniziative di promozione sociale e sensibilizzazione. Abbiamo chiesto l’adesione al nuovo Protocollo predisposto dalla Prefettura di Cosenza finalizzato alla prevenzione ed al contrasto alle dipendenze patologiche.

Purtroppo dopo nove mesi della nostra proposta in Comune si son perse le tracce così anche di tutte le iniziative promesse dai sindaci dell’Area urbana.

Come gruppo consiliare continueremo a rimanere sensibili al tema dell’azzardopatia, a livello nazionale si sta facendo un grande lavoro ma è a livello territoriale che bisogna dare risposte. Chiediamo, per questo, ancora una volta che le nostre proposte vengano prese in considerazione e soprattutto che l’amministrazione prenda coscienza di questa piaga sociale e si limiti, almeno, a far rispettare le normative vigenti».

 

 

Emergenza idrica a Rende, Miceli: «Inconcepibile l’inefficienza di Manna»

RENDE (CS) –    «La rete idrica rendese è un colabrodo: il 50%  dell’acqua si disperde per strada, dopo che un 75% si disperde nella rete gestita da Sorical. L’incapacità dell’amministrazione Manna di gestire l’emergenza idrica, ci lascia interdetti. Sindaco e giunta non hanno ancora pensato di approntare un piano di comunicazione per informare la cittadinanza dell’interruzione dell’erogazione idrica provocando disagi tanto alle attività commerciali quanto ai cittadini privati.

Ci sono quartieri in cui l’acqua arriva, quando tutto va bene, mezz’ora al giorno. Altri in cui da tre giorni i rubinetti sono a secco. Ma nessuno si degna di segnalare i disservizi alla cittadinanza coinvolta. Anzi, c’è anche chi si lamenta delle sacrosante proteste degli utenti.
La verità è che questa amministrazione non ha alcuna intenzione di mettere mano al portafogli per inaugurare una stagione di ammodernamento della rete idrica comunale, e non ha alcuna intenzione di costringere la società privata che gestisce la rete sul territorio comunale, ad intervenire in tal senso.
Ci si  limita ad una manutenzione ordinaria e straordinaria per tappare qualche falla qua e là senza riuscire a risolvere il problema alla base.
Come Movimento 5 Stelle, da sempre promotori di una vera gestione pubblica dell’acqua e non di una gestione in mano ai privati, crediamo che non sia più rinviabile un lavoro sulla rete idrica comunale al fine di rendere un servizio più efficace, efficiente ed economico ai nostri cittadini. Serve una programmazione seria e servirebbe riportare la gestione nelle mani dell’ente comunale per poter investire tutti i risparmi nell’ammodernamento».

Miceli: « La gestione politica del comune di Rende è bloccata da mesi»

RENDE (CS) – «Il Consiglio comunale di Rende e la gestione politica del Comune sono bloccati da mesi . L’ultimo capitolo di questa saga- informa Domenico Miceli- si è consumato nel corso dell’ultimo Consiglio, che ha registrato un nuovo rinvio dell’elezione del presidente del Consiglio e della presentazione della Giunta per mera opportunità politica. Sullo sfondo le elezioni provinciali, ente in dismissione che continua però a far gola ai partiti che, seguendo logiche da prima Repubblica, cercano consensi di secondo livello a destra, a sinistra e anche al centro. Pur in assenza di un chiaro programma politico o di una qualsiasi strategia per migliorare le cose in provincia. Per colpa dei cinque candidati rendesi, ci ritroviamo con un Comune  senza dirigenti, senza assessori, senza punti di riferimenti certi per i cittadini. Come Movimento 5 Stelle prendiamo le distanze da questo modo di “fare” politica, da questo modo di essere di questa classe dirigente che è quanto di più distante dal concetto stesso di bene comune, unico interesse generale che difendiamo. Questo l’unico discorso che ci interessa portare avanti e che non possiamo realizzare per constatata incapacità e disinteresse dell’amministrazione Manna»

Miceli (M5S): «Morrone pensi a rispondere al Ministero»

domenico_miceliRENDE (CS) – «Troviamo imbarazzante la risposta alle nostre osservazioni che il consigliere Morrone infila a margine dello scontro in atto tra Manna e Bevacqua per come confermate allo stesso membro del Laboratorio Civico. Imbarazzanti le sue dichiarazioni perché il consigliere di maggioranza fa finta di ignorare quali siano le proposte che come Movimento 5 Stelle da più di un anno abbiamo inoltrato all’esecutivo Manna: acquisire ad oneri reali i terreni inquinati dell’ex area Legnochimica e procedere immediatamente con le operazioni di messa in sicurezza del sito per prevenire l’autocombustione estiva dei laghi. Ma c’è di più, ed è anche più grave – prosegue nella sua nota il consigliere del Movimento 5 Stelle Miceli – Morrone ancora aspetta di conoscere l’esito delle analisi effettuate con il progetto europeo Punto Zero Acqua, portato avanti in regione dalla nostra portavoce Laura Ferrara. Morrone, fra l’altro, non sembra conoscere la differenza fra inquinamento delle acque e quello atmosferico a cui fa riferimento nella sua delirante risposta. Ignora che abbiamo già riscontrato parametri superiori a quelli consentiti dalla legge, tanto nel fiume Crati, quanto in un pozzo privato dell’area industriale di Rende e che in base a questi dati preoccupanti abbiamo già provveduto ad inoltrare un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica di Cosenza, al Ministero dell’Ambiente, all’Arpacal e al Prefetto. Per effetto della nostra segnalazione – conclude Miceli – il Ministero dell’Ambiente ha contattato i vari enti pubblici interessati, chiedendo tutta la documentazione inerente i campionamenti d’acqua e ha chiesto altresì di relazionare sullo stato dell’inquinamento dell’area nonché sulle misure adottate o in corso di adozione per la tutela dell’ambiente. Aspettiamo con ansia questa relazione. Morrone si attivi con tutta la maggioranza a tale scopo anziché ammassare vacue parole valide solo a produrre solo un’imbarazzante velina per la stampa utile solo a certificare il quadro desolante che ci consegna questa maggioranza».

Rende, dopo la tragedia urgente la messa in sicurezza del tratto stradale all’altezza dello Stadio Lorenzon

RENDE (CS) – Dopo la tragedia che si è consumata ieri sera sulla Ss 107, all’altezza dello Stadio Lorenzon, costata la vita a un giovane uomo, torna prepotentemente alla ribalta il problema della sicurezza stradale, da sempre in bilico in quel tratto di strada, già teatro di altri incidenti, fortunatamente dalle conseguenze meno tragiche. La parola spetta, in tal senso, al rappresentante del gruppo consiliare del M5S, Domenico Miceli che chiede con forza all’Amministrazione Manna di prendere in mano la situazione e dare seguito nel più breve tempo possibile alla messa in sicurezza della strada. La richiesta, oramai nota, è che venga realizzata una rotonda nel tratto stradale (di competenza dell’Anas), affinchè gli automobilisti evitino manovre azzardate rispettando i limiti di velocità. Del resto, la Giunta comunale già nel maggio 2015 aveva approvato il progetto esecutivo, di cui oggi pare non vi siano notizie. Sin da allora, i pentastellati avevano proposto la realizzazione di un sottopasso pedonale e ciclabile che potesse sfruttare la prima o la seconda arcata della sopraelevata della Ss 107. Un progetto di messa in sicurezza dell’arteria stradale che oggi più che mai si rende urgente e necessario, prima che altre disgrazie possano travolgere vite umane.

Rende, M5S presenta esposto in procura per il caso “Legnochimica”

RENDE (CS) – Questa mattina il Movimento 5 Stelle rendese ha presentato presso la Procura della Repubblica di Cosenza un esposto, riguardo la mancata bonifica dell’area ex Legnochimica. A presentare l’esposto, Domenico Miceli, portavoce dei grillini in seno al Comune di Rende e poi Nicola Morra e Laura Ferrara, rispettivamente portavoce al Senato ed europarlamentare. Ma non è questa la sola iniziativa prevista in tal senso: infatti, per il prossimo 29 febbraio dalle ore 11,00 i membri del Movimento, insieme a quelli dell’associazione Crocevia, scenderanno in piazza per protestare contro l’immobilismo del Comune di Rende, in materia di rifiuti, tra servizi assenti e Tari in aumento. Miceli ha sottolineato come i pentastellati più e più volte abbiano espresso richiesta all’Amministraziona Manna e alla Regione di attuare iniziative per la bonifica dell’area dell’ex Legnochimica, rimaste inascoltate. Pertanto, l’esposto si è reso necessario, per verificare le responsabilità degli Enti, cui Nicola Morra aggiunge anche il Governo centrale, viste le tre interrogazioni, tra Camera e Senato, rimaste inevase. “Le direttive europee parlano chiaro”, ha aggiunto la Ferrara, “chi inquina deve pagare. Anche a Rende questo principio deve valere e le istituzioni preposte se ne devono fare carico a tutti i livelli”.

 

 

Caso Sorical e acqua potabile, la replica di Miceli (M5S) al cittadino esasperato

jshoawsRENDE (CS) – Domenico Miceli, portavoce del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Rende, ha ritenuto doveroso rispondere alla lettera, pubblicata da alcuni quotidiani regionali, scritta da Giovanni Palermo, un cittadino, per protestare contro la cattiva gestione del servizio idrico. In particolare, Miceli, che afferma di condividere in pieno le ire dei concittadini, ritiene che siano ingenerose le accuse rivolte alla minoranza comunale, di cui egli stesso, con il suo gruppo, fa parte.

Di seguito, riportiamo la sua dichiarazione diffusa a mezzo stampa.

Pur condividendo lo sfogo, sacrosanto, del cittadino che paga i tributi per ricevere in cambio un servizio idrico scadente, non posso lasciar cadere nel vuoto le accuse rivolte a tutta “la minoranza” del Consiglio comunale di Rende, laddove il contribuente scrive che questa situazione è “roba da far gridare le opposizioni, sempre che ci fosse un’opposizione a Rende”.

Ebbene, ci preme ricordare al signor Giovanni Palermo che a Rende c’è un’opposizione che grida allo scandalo e chiede interventi concreti al sindaco Manna. Questa opposizione è rappresentata dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle.

Al suo pari, consideriamo illegittime le tariffe Sorical e inapplicabile la riduzione del servizio idrico ai Comuni morosi. Abbiamo denunciato ed espresso la nostra posizione in più occasioni (vedi nota 21 luglio 2015, 1 agosto 2015 e 4 ottobre 2015) consigliando all’attuale esecutivo di emettere un’ordinanza con cui si diffida la Sorical dal ridurre le forniture d’acqua ai cittadini di Rende. Qualche altro sindaco ha agito così e la Sorical si è opposta ma ha perso la causa sia davanti al Tar (vedi sentenze n. 358/2012, n. 69/2013 e n. 226/2014) che al Consiglio di Stato (sentenza n. 2203/2013). L’avvocato Manna potrebbe farsi consigliare dal pool di avvocati che ha scelto e che il comune di Rende ben paga. Ma al momento Manna pare non essere interessato all’azione forse perché distratto da altre faccende.

Sulla vicenda Acque Potabili abbiamo ribadito più volte la nostra posizione in Consiglio Comunale, chiedendo al sindaco e alla Giunta di rispettare la volontà del popolo italiano espressa con il referendum del 2011 che ha sancito la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Ci preme segnalare anche le azioni portate avanti dai nostri portavoce alla Camera e in Europa: il deputato Paolo Parentela ha denunciato le tariffe illegittime chiedendo l’intervento dell’A.E.E.G. (Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico) a luglio di quest’anno, mentre qualche giorno fa l’eurodeputata Laura Ferrara ha presentato un esposto alla stessa Autorità denunciando le molteplici anomalie nella gestione della fornitura idrica. Secondo la Ferrara e il M5S, infatti, la Sorical gestisce l’acqua come un prodotto commerciale al pari degli altri e si erge ad ente moralizzatore, avocando a sé funzioni di sensibilizzazione mai delegategli da alcuno. Il M5S inoltre ha denunciato la scarsa trasparenza delle informazioni in ordine alla riduzione della portata idrica: non compaiono né nelle diffide inviate tanto meno sul sito le modalità con cui verrà (se verrà) assicurato il servizio alle strutture sanitarie pubbliche, alle scuole, alle forze dell’ordine ed ai vigili del fuoco, ai fini di non compromettere servizi costituzionalmente garantiti.

A Rende e in Calabria non solo il volere dei cittadini è rimasto inascoltato, ma si permette ad una società in liquidazione di fare il buono e cattivo tempo con un diritto fondamentale come quello dell’accesso all’acqua, e questo il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle lo sta gridando forte da tempo.