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Dorina Bianchi, “A Locri siamo tutti sbirri e celebriamo il coraggio dei cittadini onesti”

ROMA- «Oggi a Locri, come tutti i giorni, siamo dalla parte della legalità e delle forze dell’ordine e non arretriamo nemmeno di un centimetro. Come ha detto lo stesso Don Ciotti siamo tutti sbirri. Con la Giornata della Memoria in tutta Italia non solo celebriamo il ricordo delle vittime della Mafia ma anche il coraggio di tutti quei cittadini onesti che ogni giorno combattono contro la criminalità organizzata». A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato calabrese di Alternativa Popolare. «La giornata di oggi – aggiunge – è particolarmente importante perché arriva dopo la significativa presenza del Presidente Mattarella a Locri e le scritte ingiuriose di ieri. È la risposta corale degli italiani a chi non crede nella legalità e nello Stato». E conclude: «Inoltre, la Giornata della Memoria di oggi è speciale anche per un altro motivo: per la prima volta è un evento ufficiale riconosciuto per legge da questo Parlamento. Lo Stato è in prima linea contro la criminalità organizzata con una serie di norme approvate volte a facilitare l’azione di contrasto. Negli ultimi tempi sono stati raggiunti risultati importanti che ci danno coraggio nell’andare avanti».

Anche Cassano allo Ionio a Locri al fianco di “Libera” e contro tutte le mafie

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Anche il comune di Cassano allo Ionio sarà oggi presente a Locri per la grande marcia organizzata di “Libera”, per la giornata dedicata alle vittime della mafia. Di seguito la dichiarazione del primo cittadino di Cassano, Gianni Papasso:

«La partecipazione oggi a Locri da parte della città di Cassano All’Ionio non poteva che essere totale. Come amministrazione comunale abbiamo predisposto due pullman: uno destinato, prevalentemente, alle rappresentanze degli studenti, il secondo per cittadini, amministratori e portavoce di associazioni. Cassano, senza se e senza ma, sta dalla parte dei cittadini di Locri, dalla parte di Mons.Oliva, di don Luigi Ciotti, dell’associazione Libera contro tutte le mafie  e di quanti si battono per il riscattato, il rinnovamento, la legalità e contro la ndrangheta, ogni forma di criminalità e di violenza. Siamo vicini a don Ciotti per il vile atto subito chiaramente di matrice intimidatoria e lo esortiamo ad andare sempre e comunque avanti. Don Luigi ha fatto della sua vita una missione di evangelizzazione contro il malaffare e la sta portando avanti con tutto il cuore e tutta l’anima. Così come hanno fatto, prima di lui, nel corso della storia per don Pino Puglisi e don Peppe Diana che hanno pagato il prezzo della contrapposizione alla camorra e alla mafia con la loro vita. Le migliaia di persone che sono accorse qui a Locri, oggi, stanno a testimoniare la piena adesione dell’Italia a questa iniziativa di istituire ogni anno la giornata per il ricordo delle vittime innocenti di mafia, e, rimarca la volontà della gente perbene di Calabria di dire, con convinzione, NO al malaffare, al qualunquismo, alla criminalità organizzata.La data del 21 marzo non cade a caso. È il giorno del risveglio della vita, del passaggio dal gelo dell’inverno al tepore della primavera. Lo stesso tepore che deve far nascere nelle coscienze di noi amministratori in primo luogo e poi nei cittadini il ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie, rinnovando in nome e per conto di quelle vittime l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata. È un nostro dovere di amministratori. A loro lo dobbiamo! È si la giornata della memoria, del ricordo. Ma è soprattutto la giornata dell’impegno affinché questa piaga venga combattuta e finalmente debellata. Fare memoria senza un impegno concreto significa solo celebrare. E di celebrazioni che finiscono in bolle di sapone non ne abbiamo più bisogno. Per dirla con le parole del Giudice Paolo Borsellino: “La lotta alla mafia (primo problema da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. Come amministratori e come uomini siamo impegnati a far fiorire quelle realtà positive, che ci sono e sono tante, che si impegnano per produrre la speranza.  Il nostro impegno è costante e continuo a contrastare la mafia e ogni forma di violenza e devianza che da essa può derivare e si può insidiare in un tessuto sociale. Cassano, in questa occasione, come ogni volta che è chiamata a dire No ad ogni forma di violenza, dimostra di voler essere al fianco dei deboli e delle Stato combattendo in prima linea contro i soprusi e contro l’illegalità. Mi auguro che questa giornata del 21 marzo possa essere la primavera del riscatto e della riscossa per i più deboli, per poter combattere e trovare una soluzione per debellare la ‘ndrangheta riuscendo a garantire l’affermazione della legalità e dello Stato. Ora che torneremo nelle nostre case, al nostro lavori, presso le nostre famiglie, e noi amministratori torneremo nei Palazzi comunali avremo sulle spalle il peso delle parole di don Ciotti, dei nomi letti qui oggi delle vittime innocenti di mafia. Avremo la responsabilità di far credere che non siano morti invano ma che dal loro sacrificio sia venuta fuori la spinta centrifuga forte e decisa a dire ancora una volta No, Basta, la Calabria, il Meridione è una terra bella e non può essere sporcata da un simile, brutto fenomeno. Bisogna sottolineare” dice Papasso “non solo simbolicamente, che per contrastare le mafie e la corruzione occorre sì il grande impegno delle forze di polizia e di molti magistrati, ma prima ancora occorre diventare una comunità solidale e corresponsabile, che faccia del «noi» non solo una parola, ma un crocevia di bisogni, desideri e speranze»

“Orgogliosamente sbirri per il cambiamento”, a Don Ciotti la solidarietà del comune di Locri

LOCRI (RC) – «Ancora una volta i vigliacchi della Città hanno tentato di inquinare un territorio che ha voglia di riscatto, con delle frasi offensive comparse nella notte sui muri di alcune strutture cittadine, compreso l’Episcopio, centro nevralgico degli eventi legati alla grande manifestazione del 21 marzo. Un vile atto intimidatorio nei confronti del Presidente dell’Associazione Libera, Don Luigi Ciotti, a cui va la nostra solidarietà, per fermare l’ondata di sentimenti positivi che stanno trascinando negli ultimi giorni i tanti cittadini onesti della Locride, grazie alla presenza di Libera sul territorio. Come intensa è stata la giornata di ieri vissuta presso lo Stadio Comunale con la presenza del Presidente della Repubblica Mattarella, con cittadini festanti e che autonomamente hanno intonato l’”Inno di Mameli” come segno di ringraziamento per la presenza in Città della più alta carica dello Stato». Il Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, e l’Amministrazione Comunale tutta, hanno fortemente condannato il gesto intimidatorio, esprimendo profonda rabbia ed indignazione, con sentimento di ripugnanza nei confronti di questi paladini dell’ingiustizia: «I soliti (ig)noti, per la tendenza criminale che li contraddistingue, hanno dimostrato per l’ennesima volta di essere vigliacchi ed inutili per questo territorio, che però continuano a mortificare quotidianamente con i loro vili atti criminali e criminosi. Condanniamo con tutte le nostre forze quanto accaduto, ma anche questo non fermerà il grande sentimento di riscatto che sta coinvolgendo il nostro territorio e tutti i suoi cittadini onesti, affinché l’occupazione sia uno dei risultati di questa lotta. Sicuramente non ci fermerà una bomboletta spray e parole insensate scritte da gente vigliacca, in grado di rovinare anche momenti di festa e di unitaria partecipazione. Domani manifesteremo anche per dire basta alla criminalità, all’ignoranza, alla trasversale tendenza di voler a tutti costi arrestare il vento del cambiamento che ormai soffia su tutta la Locride. Locri non è questa. Locri è la gente onesta che ieri ha condiviso un momento di profonda riflessione e ricordo, Locri è di chi ama questo territorio, non di chi lo denigra, calpestandone l’immagine, tendando di fermare i sentimenti di coraggio di chi crede in un futuro diverso e migliore. Insieme a tutte le persone oneste, alla Magistratura e alle Forze dell’Ordine, riusciremo a sconfiggere questa ignobile piaga.» Alle scritte “Don Ciotti sbirro, siete tutti sbirri”, “Don Ciotti sbirro, più lavoro meno sbirri”, “Don Ciotti sbirro e più sbirro il Sindaco”, alle ore 12:00 si è tenuta di fronte al Centro di Aggregazione Giovanile (uno dei luoghi in cui è comparsa una delle scritte, ndr), una conferenza stampa di condanna del gesto con la presenza di maggioranza e minoranza consiliare, oltre che di alcuni studenti della Città, dove è stato esposto un cartello con scritto. Questa è la risposta dell’Amministrazione, che porrà questo cartello in ogni punto dove le varie scritte sono comparse.

Vicenda Locri, Bianchi, “Siamo con Don Ciotti, la ‘ndrangheta ha paura della legalità”

ROMA- «Piena solidarietà a Don Ciotti e alle Forze dell’Ordine. Siamo fieri di essere dalla loro parte e dalla parte della legalità. Le frasi ingiuriose apparse oggi a Locri, che vorrebbero offendere lo spirito dell’iniziativa di ieri con il Presidente Mattarella, avranno come risposta una partecipazione ancora più massiccia alla Giornata della memoria che si svolgerà a Locri e in altre piazze italiane. Gesti plateali come quello di questa notte sono il sintomo di una sofferenza da parte della malavita rispetto all’azione dello Stato. Le coscienze si stanno risvegliando e loro ne hanno paura». A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato calabrese di Alternativa Popolare. «Il lavoro – aggiunge – è un’emergenza ma quello fornito dalla ‘Ndrangheta e dalla malavita organizzata non è la soluzione, come ha ben evidenziato vescovo di Locri, monsignor Francesco Oliva, perché ci renderebbe schiavi dell’illegalità e della prepotenza. Solo la presenza delle forze dell’ordine, dello Stato e delle istituzioni può assicurare la legalità e la giustizia. Ora attendiamo che le indagini facciano il loro corso per risalire agli artefici della scritta».

Scritta su Vescovado Locri, anche una frase “don Ciotti sbirro”

LOCRI (RC) – Frasi ingiuriose contro don Luigi Ciotti e le forze dell’ordine sono state scritte in nottata sui muri di Locri, dove ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato alla XXII Giornata della memoria e dell’impegno organizzata ogni anno dall’associazione Libera, di cui Don Ciotti è presidente. Le frasi ingiuriose sono tre e sono state scritte sul muro perimetrale del vescovado, sul muro di un centro di aggregazione e su quello di una civile abitazione dietro una scuola. Le scritte recitano: “Don Ciotti è sbirro”, “Siete tutti sbirri” e “Meno sbirri e più lavoro”. Addetti del Comune hanno già provveduto a cancellarle. Sull’accaduto sono in corso indagini delle forze dell’ordine. Operatori del Comune, coordinati dal sindaco Giovanni Calabrese, stanno svolgendo controlli in altri punti della città al fine di verificare se siano state tracciate altre scritte dello stesso tenore. Per domani è in programma la marcia contro la criminalità organizzata alla presenza, fra gli altri, del presidente del Senato, Piero Grasso, e del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, oltre che di esponenti dell’associazionismo e delle istituzioni locali.

Mattarella a Locri, sul Vescovado le frasi “don Ciotti sbirro” e “Più lavoro e meno sbirri”

LOCRI (RC) -Dopo la visita di ieri del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una scritta “più lavoro meno sbirri” e un’altra “don Ciotti sbirro”, sono state tracciate la notte scorsa sul Vescovado di Locri dove risiede il vescovo Francesco Oliva e che in questi giorni ospita don Luigi Ciotti, presidente di Libera, per la manifestazione nazionale della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Entrambe le frasi sono state subito cancellate, stamani, dagli operai del Comune. Ieri Mattarella aveva lanciato un duro monito contro le mafie affermando, tra l’altro, che i mafiosi “non hanno onore”.

 

Confcooperative esprime piena solidarietà a Don Ciotti

don Ciotti

Solidarietà e sostegno pieno a Don Ciotti, dopo le minacce ricevute dalla ‘ndrangheta, giunge anche dal presidente di Confcooperative Calabria Camillo Nola: ”Don Ciotti reagendo alle minacce ha sottolineato come la mafia non e’ solo un fatto criminale, ma l’effetto di un vuoto di democrazia, di sviluppo economico e sociale, di bene comune; su questi punti, nel sud del paese,si deve lavorareancora molto in profondita” – poi prosegue: ”le minaccie verso Don Ciotti devono avere presso le istituzioni e la societa’ civile il peso e il valore di una chiara minaccia a tutti i cittadini liberi, che quotidianamente ed in tante forme si contrappongono alle mafie e al malaffare. Parole che non a caso arrivano proprio nei giorni in cui tanti giovani e volontari, impegnati nei Campi di Libera, affollano e occupano simbolicamente i beni confiscati per restituirli alla comunita”.

E conclude:”Confcooperative Calabria continuera’ a lavorare per favorire la nascita di cooperative che operano all’interno di beni confiscati alla ‘ndrangheta, per dare speranza e un chiaro segnale di legalità”.