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Il messaggio di Donata Bergamini a Gratteri: «Vuole smontare la Calabria ma non si occupa dell’assassinio di mio fratello»

COSENZA – Di seguito riportiamo il messaggio che Donata Bergamini ha indirizzato al procuratore della Repubblica di Catanzaro  Nicola Gratteri.

«Caro Procuratore Nicola Gratteri,

Ho seguito come tantissimi le vicende relative alla “ maxi operazione “ che ha portato all’arresto di oltre 330 persone su tutto il territorio italiano.
Ho letto tutte le sue pubbliche denunce contro la massoneria, la politica ed anche la magistratura collusa con esse. Ho visto anche le sue accuse contro la stampa, a suo dire anch’essa collusa con la ‘Ndrangheta.
Le condivido tutte signor Procuratore ma lei non mi piace ed ora le spiego perchè.
Intanto le dico chi sono.
Mi chiamo Donata Bergamini ed appartengo ad una famiglia, una volta benestante, di Boccaleone di Argenta.
Da trent’anni seguo le vicende giudiziarie calabresi non per un’eccentrica passione ma semplicemente perché esattamente trent’anni fa mio fratello Denis, brillante calciatore del Cosenza, fu barbaramente ucciso. Il suo omicidio venne fatto passare per incidente e poi per suicidio, anche grazie all’operato non proprio diligente di alcuni suoi colleghi.
Non venne disposta subito un’ autopsia e coloro che avevano recuperato i suoi vestiti morirono misteriosamente in un incidente stradale prima che potessero restituirceli.
Per questo io penso che mio fratello sia stato ucciso anche dalla Ndrangheta.
Dopo tutti questi anni, grazie al mio avvocato ed al Procuratore Facciolla, sono almeno riuscita a dimostrare quella verità che da sempre sapevo ma da sempre era stata negata. Indagini medico legali complesse ma che non danno scampo ai depistaggi. Fu un omicidio.
Lo dovevo a Denis e lo devo ai miei genitori cui è stato ammazzato un bellissimo e fantastico figlio. Il verdetto dell’incidente probatorio è stato questo.
Lei non mi piace proprio semplicemente perché la invidio.
Sì la invidio perchè lei non ha bisogno dei processi e delle sentenze come tutti gli altri P.M.
Lei ha dichiarato di voler smontare la Calabria pezzo per pezzo ma non si occupa dell’assassinio di Denis Bergamini.
Noi, normali cittadini, dobbiamo superare mille difficoltà anche per dimostrare ciò che è ovvio, impegnare fino all’esaurimento ogni risorsa economica e fisica.
Noi, vittime, dobbiamo inchinarci al rispetto delle regole di garanzia giustamente riconosciute a coloro che riteniamo responsabili della morte del nostro caro Denis.
Lei no. Ciò che dice, ogni sua parola, non è solo sentenza ma è legge.
Lei non ha bisogno, come noi, di attendere l’esito dei processi.
Caro Procuratore Gratteri, se un domani si dovesse candidare a Ministro o Premier, stia sicuro che io la sosterrò perchè cosi, magari, avrò giustizia per mio fratello.
Forse non funziona esattamente cosi ma sono sicura che a Lei tutto sarà permesso, anche occuparsi dell’assassinio di quel povero bellissimo ragazzo.
Io sono ignorante. Una semplice ragioniera. Mi piace pensarla cosi.
Lei non mi piace perchè la invidio ma solo perchè non si occupa di Denis.
Lei può. Lei può tutto oggi. Almeno così sembra.
A me, comunque basterebbe soltanto che il Procuratore Facciolla fosse lasciato libero di lavorare in pace. Tutto qui.
Io conosco la verità ma voglio portarla in un aula di giustizia rispettando le regole e le procedure. Perchè continuo a crederci nonostante tutto.
Sua,
Donata Bergamini»

 

Manifestazione Verità per Denis. Donata Bergamini: «Se il provvedimento su Facciolla non viene rivisto i tempi si allungheranno»

COSENZA – È andata avanti per un paio d’ore circa la manifestazione organizzata dall’associazione Verità per Denis Bergamini nella piazza antistante il Palazzo di giustizia di Cosenza per esprimere preoccupazione e dissenso, dopo il trasferimento del magistrato Eugenio Facciolla dalla Procura di Castrovillari a quella di Potenza, e chiedere garanzie sulla corretta gestione delle prossime fasi giudiziarie riguardanti il caso Bergamini.

Alcune centinaia le persone che hanno partecipato per testimoniare la propria vicinanza a Donata Bergamini e alla sua pluridecennale battaglia di ricerca di verità per il fratello Denis, ritrovato cadavere a Roseto Capo Spulico la sera del 18 novembre 1989, caso ancora pregno di misteri sul quale stava indagando proprio il procuratore Facciolla.

Fra i presenti, in mezzo ai manifestanti del gruppo Verità per Denis, ai tifosi e alla squadra dell’ASD Dnis Bergamini, c’erano anche Padre Fedele Bisceglie e il sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito. Proprio quest’ultimo, da primo cittadino della città nella quale stavano operando Facciolla e il suo gruppo, ha auspicato un passo indietro di chi di competenza sul trasferimento del magistrato. «Sul caso Bergamini dopo tanti anni di ingiustizia stavano cominciando ad emergere tanti aspetti che precedentemente non erano stati indagati. Il mio augurio è che si possa rivedere questa decisione e lasciare il dott.Facciolla a Castrovillari – ha detto il Sindaco che per l’occasione ha conosciuto Donato Bergamini – perchè ne hanno bisogno il territorio, le forze dell’ordine, la parte sana della nostra società che è tanta e che crede nella legalità, nella giustizia, nelle grandi battaglie come quella che sta portando avanti Donata».

Le parole di Donata Bergamini

«Mi fa molto piacere ascoltare le parole del sindaco – ha detto Donata Bergamini -, chi meglio dei castrovillaresi può giudicare l’operato di questo pm. Non è piu una battaglia personale la richiesta di rivedere la posizione di questo procuratore ma la battaglia di una comunità intera». E sulla solita e calorosa vicinanza dei cosentini e dei calabresi invece dice: «Dopo giornate difficilissime mi rinfranca tantissimo vedere che dopo 30 anni c’è ancora gente che è disposta a sostenermi non è poco». Poi, a chi le chiede cosa pensa possa succedere se il CSM non dovesse rivedere la decisione su Facciolla risponde: «Non ci voglio nemmeno pensare. E’ chiaro che la mia battaglia la porterò avanti, ovviamente non sarà la stessa cosa perchè questo procuratore, che ha dato piena fiducia alla mia famiglia, è colui che ha svolto la parte piu importante delle indagini, colui che ha ascoltato 200-250 persone orca, ha valutato tutto ciò che era e che non era stato fatto precedentemente da chi doveva farlo, e quindi chi meglio di lui potrebbe fare un’esposizione di tutta la documentazione raccolta. Con tutta la buona volontà che potrà metterci il nuovo procuratore, se questo provvedimento non viene rivisto i tempi si allungheranno. Sono trent’anni che aspetto, cos’altro devo aspettare ancora? Non ho piu parole». 

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Ricordando Denis Bergamini, la sorella Donata: «Non sarà mai soffocata la mia voce»

COSENZA – «Dopo 28 anni è finalmente uscita la prima verità ed è una verità molto amara, anche perchè si tratta di un omicidio veramente crudele. Non hanno avuto pietà nemmeno del corpo di mio fratello. La parola suicidio è stata soffocata ma non è soffocata la mia voce. Hanno soffocato mio fratello ma il suo corpo è riuscito a parlare». Sono le parole forti e determinate di una sorella che non si è mai arresa. Donata Bergamini, intervenendo alla manifestazione “Ricordando Denis” – partita benefica al San Vito Marulla

che ha visto di fronte vecchie glorie del Cosenza, quali Urban, De Rosa, Martino, Savoldi, Napolitano, contro una rappresentanza di sindaci e amministratori calabresi – ha ammesso che per lei è sempre una sensazione speciale venire a Cosenza in menoria di suo fratello Denis, barbaramente ucciso nel novembre 1989. «Questa volta lo è ancor di più perchè è la prima volta che mi trovo in una manifestazione dopo che è emersa una prima verità. Certamente una verità che si poteva avere molto prima».

Donata Bergamini: «Non ammetto sconti di pena»

Probabilmente il cammino da percorrere è ancora lungo e irto di difficoltà ma stavolta è stato finalmente tracciato un solco importante, forse decisivo. «La procura di Castrovillari con a capo Eugenio Facciolla ha dato la possibilità a Denis di parlare e la verità è uscita – prosegue Donata -. Ora gli indagati sono tre. Io come ho sempre fatto aspetto di conoscere bene le carte prima di parlare. E’ chiaro che non si tratta nè di odio, ne di cattiveria, ma solo di giustizia. Non ammetto sconti di pena per nessuno, per nessuna professione, per nessu camice, per nessuna divisa, per nessuno che ha mentito e che ha voluto seppellire una verità che era a portata di tutti».

Denis e Cosenza

E se 29 anni fa qualcuno ha cercato di seppellire la verità, nessuno potrà mai seppellire il ricordo, il legame che lega Denis Bergamini alla città di Cosenza. «Credo si fosse creato un amore fra mio fratello e questa città che nessuno può distruggere», spiega la sorella dello storico n.8 rossoblù. E poi ancora: «Denis rappresenta un punto di forza per la Calabria. Fu proprio per il caso di Denis che si fece la prima manifestazione davanti a un tribunale. Mai nessuno prima di allora era sceso in piazza a Cosenza davanti a un tribunale per chiedere giustizia e verità».

Donata parla ai giovani

Il bisogno urgente di verità e giustizia fortunatamente si tramanda e si deve continuare a tramandare anche alle giovani generazioni. Ed è anche a loro che si rivolge Donata Bergamini. «Spero che questo percorso che abbiamo fatto insieme alla città di Cosenza e a tutta Italia possa entrare nella cultura dei giovani, perchè se noi voglimo cambiare questo sistema bisogna oltre che parlare, dare. Dobbiamo imparare a non aver parlare di parolare, di dire “ho sentito”… Io ho percorso una strada molto lunga, l’ho percorsa a piedi, ua strada dove qualcuno ha steso del filo spinato. Ma non hanno capito che il dolore che mi procurava questo filo spinato non era nulla in confronto al dolore che avevo dentro per non essere stata ascoltata quando era il momento. Ciò che mi dispiace è che questo filo spinato hanno dovuto incontrarlo anche i miei figli e i miei nipoti».

Lotta senza rabbia

Poi un saluto che è più di un abbraccio a Cosenza e alla sua gente, che suo fratello tanto amava: «Ringrazierò sempre la città di Cosenza e spero tanto che questa scelta di lotta fatta senza rabbia, che è già entrata nel cuore di tutti, possa restarci».

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Donata Bergamini a Isabella Internò: «La sua sceneggiata di 28 anni è terminata»

COSENZA – Donata Bergamini affida ancora a Facebook le sue considerazioni sulla vicenda della misteriosa morte del fratello, il calciatore Denis Bergamini, scomparso 28 anni sulla statale 106 jonica all’altezza di Roseto Capo Spulico. Come era avvenuto pochi giorni fa, anche stavolta si rivolge ad isabella Internò, ex fidanzata della vittima ed indagata per omicidio aggravato insieme al camionista Raffaele Pisano.

«Ci siamo. Questi sono giorni decisivi – scrive Donata Bergamini sul suo profilo -. Cara signora Isabella Internò, osservo le foto del funerale di mio fratello Denis e vedo quella che ritrae il suo pianto disperato. Ora la sua sceneggiata che si è protratta per ben 28 anni è terminata.

Lei ha sempre saputo la verità sulla morte del quel magnifico ragazzo. Lei era presente mentre il suo povero corpo veniva martoriato.

Ora che la messa in scena del suo suicidio è stata finalmente e definitivamente smascherata, lei dovrà fare i conti con la Giustizia degli uomini prima che con quella divina. Allora le dico questo: Se lei davvero non c’entra niente con l’omicidio di Denis Bergamini e se non sapeva che, portandolo in quel luogo, sarebbe poi stato ucciso, se tutto questo dovesse essere stato fatto sopra la sua testa allora questo è il momento per lei di parlare. E’ nel suo interesse, non crede? Ma se così non è sappia che il suo silenzio non la proteggerà dalla Legge». (Foto Facebook).

Pochi giorni fa al Tribunale di Castrovillari, nel corso dell’incidente probatorio con i periti, è emerso che il calciatore fu prima soffocato e poi disteso sotto il camion che l’ha sormontato.

 

Caso Bergamini, la sorella: «Mi auguro sia la volta buona»

COSENZA – È ancora frastornata Donata Bergamini. La notizia della richiesta del procuratore di Castrovillari Facciolla di riapertura del caso che vede coinvolto suo fratello Denis l’ha raggiunta solo nel tardo pomeriggio. «È un’emozione forte – commenta commossa per Ottoetrenta la sorella del calciatore del Cosenza morto in circostanze misteriose il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico -. Mi auguro che questa sia la volta buona, mi auguro che si arrivi finalmente alla verità, quella verità che è già scritta da 28 anni».

Come si sa l’istanza del procuratore è basata sulla valutazione di elementi precedentemente non considerati, ma anche su una serie di attività e di indagini pregresse che avrebbero consentito di riscontrare l’eventualità che il decesso del giovane calciatore non sia riconducibile ad un suicidio ma ad altre cause. La speranza, che non si è mai per la verità spenta, torna prepotente nel cuore di Donata e di chi in quasi tre decenni ha lottato accanto a lei. «Ho piena fiducia nel procuratore Facciolla. Ringrazio il mio avvocato, Fabio Anselmo che ha sempre visto giusto, sostenendo da tempo che bisogna lavorare sul corpo. Sta tutta lì la verità».

La vicenda Denis Bergamini è quindi tutta da scrivere. Dopo 28 anni la famiglia continua a chiedere quella giustizia e quella verità che le sono dovute. Una breccia è stata aperta: ora l’auspicio è che, in caso di nuove perizie e dell’eventuale riesumazione del corpo, si usino risorse umane qualificate e apparecchiature sofisticate come quelle che hanno permesso, per esempio, di fare importanti passi avanti nei casi Cucchi e Regeni, necessarie per l’avanzato stato di decomposizione del cadavere di Bergamini. La famiglia attende e confida nella giustizia. In questo non è sola. In molti hanno già scritto molti messaggi di solidarietà e vicinanza per Donata e papà Bergamini.

Denis Bergamini non è mai stato – è mai sarà – dimenticato. Il 15 febbraio la sua storia arriverà anche a Sanremo dove, nel corso del Festival della legalità e delle idee, si affronteranno temi e storie di sport e di campioni per sempre. image

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Morte Denis Bergamini, la sorella chiede riapertura indagini. Con lei dal Procuratore Ilaria Cucchi

CASTROVILLARI (CS) – Donata Bergamini, sorella del calciatore Denis Bergamini, scomparso in circostanze ancora misteriose il 18 novembre 1989 lungo la statale 106, e il suo legale, l’avvocato Fabio Anselmo, hanno depositato presso il Procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, un’istanza per riaprire le indagini e fare luce sulla morte di Denis, soprattutto dopo l’archiviazione di un’inchiesta avviata già nel 2011. Del colloquio con Facciolla, la Bergamini si è detta soddisfatta e Anselmi ha aggiunto che l’istanza prevede accertamenti medico-legali, a partire dalla riesumazione della salma. Insieme a Donata Bergamini era presente anche Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, entrambe legate dal triste destino della perdita di un fratello in circostanza mai chiarite.

 

Cosenza dedica una Piazza alla memoria di Denis Bergamini

COSENZA – Mattinata densa di emozioni quest’oggi nella cittadina bruzia, dove, è stata intitolata una Piazza per ricordare Donato Bergamini, calciatore del Cosenza scomparso nel 1989 sulla Statale 106 Jonica per cause ancora misteriose. La piazza si trova alle spalle della Curva Sud (anch’essa bergaminiporta il nome di Bergamini) dello “Stadio San Vito – Gigi Marulla”Erano presenti all’evento tanti tifosi che hanno voluto partecipare, come sempre hanno fatto e continuano a fare nel nome di Denis, ad una manifestazione che rende omaggio ad un campione mai dimenticato nella città di Cosenza.

Visibilmente commossa la sorella di Denis, Donata Bergamini: “ringrazio tutti i presenti – ha detto – per essere intervenuti oggi in questo giorno per me così importante. Sono molto emozionata. Chiedo per mio fratello solo giustizia, cerco una verità che possa portare alla luce ciò che è realmente successo quel giorno. Cosenza con me è sempre accogliente, affettuosa: grazie per quello che fate per me e soprattutto per mio fratello Denis”.

bergamini 1Per quanto riguarda la società del Cosenza Calcio erano presenti il Presidente Eugenio Guarascio, il Direttore Sportivo Meluso, il Team Manager Kevin Marulla ed il Segretario Bandiera.

“Ringrazio l’Amministrazione comunale e colui che ha messo a diposizione la piazza in maniera del tutto spontanea, donandoci una targa in memoria di Denis”. Queste le parole del Vice Presidente dell’AssociazioneVerità Per Denis” Nunzio Garofalo.

Ha partecipato all’intitolazione della Piazza anche il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto: “noi dobbiamo bergamini 2coltivare – ha dichiarato il primo cittadino – la memoria di Bergamini. Lui, come anche Gigi Marulla, sono stati alcuni dei protagonisti che hanno reso grande la città di Cosenza, dal punto di vista calcistico e non solo. Tanti campioni dello sport sono venuti qui, trovando un reale affetto e – conclude – un fortissimo calore da parte di tutti”.

“Donato “Denis” Bergamini: Calciatore, Amico, Uomo integerrimo. Il tuo sorriso abita nel cuore dei cosentini che lo hanno adottato”.

 

Alessandro Artuso

 

 

Un bel fine settimana nel segno di Denis Bergamini

COSENZA – Si è conclusa questa mattina la prima edizione del Torneo Nazionale dedicato a Denis Bergamini. Allo Stadio San Vito nella giornata di ieri pomeriggio, dalle ore 18, si è dato vita ad un DSC05368triangolare di beneficenza al quale hanno partecipato le Vecchie Glorie del Cosenza Calcio, la squadra dei Consiglieri comunali della cittadina bruzia e gli Angeli di Denis. L’evento ha visto la partecipazione di molte scuole calcio del territorio che hanno disputato delle partite, in memoria di Denis, dalla mattina di sabato. C’è stata grande partecipazione dei tifosi del Cosenza: sugli spalti si è dato spettacolo con l’utilizzo dei fumogeni DSC05373rossoblù. Numerosi bambini sono scesi sul rettangolo di gioco sventolando dei cartoncini di colore rosso nel ricordo di Denis. Donata Bergamini, sorella di Denis, ha ringraziato tutti i presenti che hanno aderito all’iniziativa. Spero che ci sia un cambiamento – ha detto Donata – nel mondo calcio: vogliamo un calcio più pulito, come quello che desiderava mio fratello.DSC05394

Il torneo è stato vinto dalle Vecchie Glorie del Cosenza Calcio che hanno battuto in finale i Consiglieri Comunali. Al termine dei match disputati è seguita la premiazione delle tre squadre che hanno partecipato e sostenuto l’evento.

I primi classificati sono stati premiati dalla Rappresentante dell’Associazione Libera della città di Cosenza, Sabrina Garofalo, che ha consegnato il premio ad Alberto Urban. Quest’ultimo, nel DSC05400ringraziare i presenti, si è detto entusiasta della manifestazione, desideroso di ripetere l’evento l’anno prossimo. I secondi classificati sono stati premiati dalla stessa Donata la quale ha detto: “evento più unico che caro quello accaduto oggi. Siamo riusciti ad unire la politica e lo sport, quello che mio fratello amava: una cosa non facile nella società di oggi”. I terzi classificati sono stati omaggiati del premio da Sergio Crocco. L’Associazione Terra di Piero e Verità per Denis sono due movimenti che si battono per una sola causa: verità è il nome del movimento – ha detto DSC05410Crocco – e verità dovrà essere per Denis.

È stata consegnata da Donata una targa all’organizzatore dell’evento “Il giro della luce” ringraziandolo per la manifestazione svoltasi lo scorso 30 maggio.

Da segnalare, purtroppo, l’impossibilità nella realizzazione dello spettacolo realizzato dalla Terra di Piero, a causa del malfunzionamento del gruppo elettrogeno, il quale non ha permesso l’accensione delle luci dello Stadio: una mancanza che si sarebbe potuta evitare vista l’importanza dell’evento.

DSC05448Nella giornata di oggi, sempre nello Stadio San Vito, si sono svolte le finali del torneo delle categorie dei pulcini e degli esordienti. Al primo posto, nella categoria pulcini, si sono classificati i ragazzi della scuola calcio di Taverna, per la categoria esordienti la scuola della Real Cosenza. Ringrazio tutti voi – ha detto Donata- che avete partecipato e siete venuti da molte parti della regione e della Puglia (era presente una squadra di Altamura). L’importante quest’oggi non è stato vincere – continua- ma aver partecipato, tutto questo solo nel nome di Denis.DSC05478

In conclusione a Donata è stata consegnata una targa ricordo, per un evento da riproporre nei prossimi anni, nel rispetto dell’amato beniamino dei tifosi e non solo: DENIS BERGAMINI !!!

 

Alessandro Artuso

 

Una pedalata nel ricordo di Denis Bergamini

COSENZA – Con la partenza di ieri mattina alle 7.45, dalla sede cosentina del Coni, è iniziata la giornata promossa dall’Associazione Libera (Associazioni Nomi e numeri contro le mafie) dal nome “Il giro della luce”. Nove ciclisti si sono recati a Roseto Capo Spulico con le proprie bici  nel punto dove Denis Bergamini perse la vita nel lontano 1989, portando DSC05234la propria manifestazione di vicinanza nei confronti del calciatore cosentino tragicamente scomparso, in circostanze dalle dinamiche non  chiare. I ciclisti hanno trascorso a Roseto alcune ore, facendo rientro verso le ore 17.00 in città. Al ritorno, la Rappresentante dell’Associazione Libera della città di Cosenza, Sabrina Garofalo, ha dichiarato: “Siamo da vent’anni che lottiamo per arrivare alla verità della morte di Denis e di tutte le persone uccise dalla mafia”.

Sono infatti molteplici le persone che chiedono verità e giustizia per i propri cari scomparsi: entrambe in Italia – continua –  sono un vero e proprio impegno politico. La parola è poi passata al Presidente del Cosenza, Eugenio Guarascio, il quale ha elogiato l’opera dell’Associazione Libera, portando nella sede del Coni la Coppa Italia della Lega Pro vinta nel mese di maggio dalla compagine cosentina. Questo è un DSC05257movimento fondamentale per poter rappresentare il mondo calcistico nella maniera giusta: da qui parte un messaggio della Calabria pulita e sana. Successivamente è stata la volta di Donata Bergamini, sorella di Denis: “ringrazio l’amministrazione comunale di Roseto Capo Spulico per la partecipazione alla manifestazione della mattinata e tutti i presenti, ma soprattutto, coloro i quali hanno percorso oggi la strada della morte del 1989, nella convinzione di riportare alla luce la verità:  Denis amava lo sport e il calcio pulito”.

In questi giorni, Donata ha affermato di “essere rimasta attaccata alla televisione nella speranza di non vedere invischiato il Cosenza nello scandalo del calcioscommesse: Denis in caso contrario – affermaDSC05261

Donata – non sarebbe stato per niente felice. In ogni situazione – continua – bisogna denunciare, senza paura e timore”. Nel ringraziare anche il Vespa Club per la partecipazione all’evento, è poi seguito un rinfresco per far rifocillare i ciclisti dopo la lunga pedalata: tutto naturalmente nel nome di Denis Bergamini e delle vittime di mafia, uniti in solo slogan assordante ma necessario: VERITÀ !!

 

Alessandro Artuso

Memorial Bergamini, Giornata finale. Sorella Donata: “Tifo sano e valori formativi. Questo è il calcio che mi piace”

COSENZA – Si è conclusa ieri pomeriggio, domenica 15 Giugno, l’edizione 2014 del Memorial intitolato alla memoria di Denis Bergamini. 

Davanti a un pubblico caloroso di genitori, amici e addetti ai lavori, si sono infatti disputate al Centro sportivo Marca le semifinali e le finali della categoria Pulcini e della Categoria Esordienti (speciale quadrangolare con Cosenza, Catanzaro, Crotone e Vigor Lamezia). Per quanto riguarda i piccoli atleti della categoria pulcini a festeggiare è stato lo Sporting Club Corigliano che in finale si è imposto sul Taverna per 4 – 1. La squadra di Corigliano aveva battuto in semifinale i padroni di casa del Marca per 5 – 3 dopo i calci di rigore, entre i ragazzini di Taverna avevano superato l’Angelo Andreoli per 4- 2.

Per quanto riguarda il Quadrangolare, edizione speciale, della categoria esordienti, sull’onda dello slogan “diamo un calcio al campanilismo”, a ben figurare sono stati i rossoblu del Cosenza che in virtù della vittoria in finale sul Catanzaro (7-6 dopo i calci di rigore). Ai piccoli campioni del Crotone è invece andata la finale per il 3°/4° avendo battuto la Vigor Lamezia per 3-0. 

Madrina d’eccezione è stata Donata Bergamini, sorella del compianto campione rossoblu. Donata ha premiato i piccoli vincitori, a cui affida, metaforicamente, i valori di lealtà, sportività e tifo sano, valori cari al fratello Denis, e principi saldi del Memoril, come voluto dagli organizzatori Kevin Marulla e Michele Cosenza.

D. Donata, nel corso di questa settimana sono emersi, attraverso le testimonianze di organizzatori e protagonisti, chiavi di lettura e aspetti diversi, ma tutti importanti, sul senso di questo Memorial. Qual’è il significato che è ti è più caro rispetto a questa  manifestazione?

R. L’aspetto del Memorial che mi è più caro è l’impronta, quest’anno ancora più forte, di un calcio pulito che rispecchia a pieno l’ideologia di Denis. Il calcio che ci piace è un calcio sgombro dal campanilismo appunto, dove non ci sia rivalità fra le scuole… un calcio che contribuisca alla formazione del bambino sia a livello fisico che morale. E’ inoltre attraverso manifestazioni come questa che ha visto una buona partecipazione di pubblico, che si può riportare le famiglie negli stadi, affinchè il calcio, come lo sport in generale, sia sempre più un momento di condivisione, non di divisione.

D. “Diamo un calcio al campanilismo” è lo slogan, il messaggio più bello che ci lascia questo Memorial. Che cosa ne pensi?

R. Questo è un messaggio bellissimo che parte dai bambini, attraverso la pratica di un calcio diverso,  e che arriva ai “grandi” di questo sport, agli addetti ai lavori, perchè si persegui un tifo professionale, non accanito.

D. Anche quest’anno simbolicamente forte è stata la presenza al Memorial dell’Associazione “Verità per Donato Bergamini”, da sempre tua compagnia di mille battaglie alla ricerca della verità.

R. Voglio ringraziare infinitamente il direttivo calabrese dell’Associazione che è sempre stata presente al Memorial con il suo stand, nonostante la durata lunga della manifestazione. Anche i membri dell’Associazione hanno avuto modo, come me, di dialogare e di passare del tempo con i bambini che hanno partecipato al torneo, e soprattutto con quelli del Marca. Parlare con loro mi ha fatto capire ancor di più, durante vari episodi, di come sia importante e al tempo stesso facile, insegnare ai bambini attraverso il calcio.

Alle parole di Donata fanno eco quello di Nunzio Garofalo del direttivo calabrese dell’ associazione: “A nome di tutti noi ringrazio Kevin Marulla e Michele  Cosenza che come ogni anno ci hanno dato la possibilità di dare grande visibilità a quello che facciamo, alle nostre iniziative, alla nostra battaglia”.

Nunzio Garofalo e Donata Bergamini

RISULTATI 2014, Categoria Pulcini:

SEMIFINALI: Angelo Andreoli – Taverna  2 – 4

                             Sporting C. – Marca  3 – 5 (d.c.r.)

FINALE:  Taverna – Sporting Club  1 – 4

VINCITORE: Sporting Club Corigliano

MIGLIOR GIOCATORE: Caputo (Sporting Club)

MIGLIOR PORTIERE: Pasqua (Taverna)

CAPOCANNONIERE: Argentino (A. Andreoli)

QUADRANGOLARE, Categoria Esordienti:

SEMIFINALI: Cosenza – Vigor Lamezia  8 – 0 

Organizzatori e promotori dell'evento K. Marulla e M. Cosenza dell' EMME&KAPPA. Con loro l'ex stella del Cosenza G. Marulla (sx)

                             Crotone – Catanzaro  1 – 2

FINALI:

1°/2° POSTO: Cosenza – Catanzaro  7 – 6 (d.c.r)

3°$° POSTO: Crotone – Vigor Lamezia  3 – 0

VINCITORE:  Cosenza

MIGLIOR GIOCATORE: Carriere (Cosenza) 

MIGLIOR PORTIERE: Carbone (Cosenza)

CAPOCANNONIERE: Mercurio (Catanzaro

Andreina Morrone

Ph: Francesco Farina