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Domani anche al museo di Reggio Calabria le donne entrano gratis

Reggio Calabria ( RC) – In occasione dell’8 marzo il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria aderirà all’iniziativa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo e consentirà l’ingresso gratuito a tutte le donne. Sarà anche esposta in anteprima una “testa femminile” in marmo greco, rinvenuta a Reggio Calabria nell’Ottocento e rimasta finora nei depositi del Museo. In essa va riconosciuta con ogni probabilità l’immagine di una divinità femminile. Si pensa subito ad Afrodite e ad Artemide, ed è molto probabile che si tratti della prima, cioè della dea dell’amore e della seduzione, l’Afrodite dei Greci, la Venere dei Romani. La testa sarà esposta in anteprima, per tornare subito dopo in laboratorio ed essere sottoposta al necessario restauro. “Ottima l’iniziativa del ministro Franceschini – commenta il Direttore del Museo, Carmelo Malacrino – che regala una giornata nei musei a tutte le donne in occasione della Giornata internazionale a loro dedicata”.

Cosenza, “Giornata Internazionale della Donna”: stand della Polizia in Piazza XI Settembre

COSENZA – Il Ministero dell’Interno – Dipartimento di Pubblica Sicurezza – ha promosso, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, una campagna di informazione e sensibilizzazione dal titolo “La Polizia di Stato con le donne”. La Questura di Cosenza nell’ambito di tale iniziativa allestirà sabato 5 marzo, dalle ore 11 alle 19, due stand in Piazza XI Settembre. Sarà presente il personale della Polizia che si occuperà delle tematiche relative alla violenza di genere oltre ai progetti di educazione alla legalità. “La manifestazione – afferma la nota ufficiale – è stata ideata per richiamare l’attenzione sull’impegno della Polizia di Stato da sempre dedicata, anche con personale altamente specializzato, alla lotta al fenomeno della violenza fisica e psicologica ai danni delle donne”: all’evento parteciperanno l’ASP di Cosenza, l’UNICEF, la Fondazione “Roberta Lanzino – Telefono Rosa” e l’Associazione A.N.I.MED.

All’interno degli stand verrà distribuito materiale informativo e divulgativo consistente in opuscoli e brochure realizzati  per la circostanza, contenenti la normativa di riferimento relativa ai reati di violenza di genere, bullismo ed altro, nonchè i numeri utili dei competenti Uffici di Polizia e degli Enti. Saranno proiettati su un monitor dei video a tema, realizzati per l’occasione dal Gabinetto di Polizia Scientifica.

“Donne protagoniste sempre e ovunque. Non solo per un giorno” il 12 marzo la premiazione del miglior elaborato

Isola di Capo Rizzuto ( Kr) – Giunge alla seconda edizione il concorso letterario “Donne, protagoniste sempre e ovunque. Non solo per un giorno”, indetto dal comune di Isola Capo Rizzuto grazie all’impegno del vice Sindaco Carmela Maiolo,coadiuvato dalle consigliere di maggioranza e dall’ex assessore Francesca Stillitano. La novità rispetto alla passata edizione è che quest’anno a partecipare non sono state solo le scuole di Isola ma anche quelle di Crotone. L’iniziativa è stata indirizzata agli alunni delle scuole medie ed è stata suddivisa in tre categorie: Prime, Seconde e Terze Media, a vincere sarà solo uno per ogni categoria. I primi classificati porteranno a casa un Tablet, i secondi un E-Book Reader, i terzi una targa ricordo. Tutti i partecipanti avranno invece un attestato di partecipazione. Cinque le scuole partecipanti: Rosmini, Benedetto XVI e Don Milani di Crotone; Gioacchino da Fiore e Paritaria Rosmini di Isola Capo Rizzuto. Tanti i temi raccolti, molti dei quali belli ed intesi, dopo una prima scrematura fatta dai docenti delle varie scuole solo uno per ogni categoria è arrivato in finale. Dunque, ogni scuola ha dovuto scegliere il migliore di tutte le sezioni per ogni classe. Quindici quindi quelli arrivati davanti alla giuria che si è riunita Sabato 27 Febbraio per analizzare ogni singolo elaborato. La commissione è stata composta da un gruppo di professori in pensione, anche per evitare possibili favoritismi: Pier Anna Carolei, Pina Asteriti, Pina Guareri e Bruno Riillo, in commissione anche il Dottor Carmine Parisi, assessore alla cultura, e il dirigente comunale alla Pubblica Istruzione Avv. Francesco Iorno. Tutti gli elaborati sono giunti alla giuria in forma anonima per garantire la massima tranquillità di giudizio. La giuria ha lavorato in maniera serena e si è sempre trovata d’accordo e unanime su ogni giudizio. Ora bisognerà attendere il 12 Marzo per conoscere i nomi dei vincitori. Tutti i concorrenti, compresi genitori e insegnanti, sono invitati a partecipare all’evento che si terrà presso la Sala Ceramidà del Comune di Isola Capo Rizzuto.

“Fimmine”: danza e teatro nel segno della rivolta femminile contro la ‘ndrangheta

COSENZA – Questa domenica alle ore 21,00 presso il Teatro dell’Acquario andrà in scena “Fimmine”, uno spettacolo di teatro danza, prodotto e realizzato dalla scuola di danza cosentina, “Tersicore”. Il lavoro è liberamente tratto dai libri “Fimmine ribelli: come le donne salveranno il Paese dalla ‘ndrangheta” di Lirio Abbate e “Onora la madre” di Francesca Iantosca. Le musiche, originali, sono firmate da Tommaso Muto, con la collaborazione della vocal coach Daniela Arena. “L’idea di mettere in scena questo spettacolo  mi è nata proprio leggendo questi libri. Guardo alle donne descritte da Abbate e Iantosca e penso al grandissimo coraggio di Giusy Pesce, di Maria Concetta Cacciola, Simona Napoli, Lea Garofalo e al gesto d’immenso valore che, certamente, contribuirà a far nascere una nuova coscienza nelle mogli, nelle madri, nelle sorelle degli uomini di ndrangheta. Ecco, nel nostro spettacolo abbiamo cercato di esprimere quel sentimento di rivolta manifestato nella realtà da quelle donne che si sono ribellate ad un destino che sembrava già segnato ed ineludibile”, così ha presentato il suo spettacolo Natascia Cucunato, direttrice del centro “Tersicore” e regista di “Fimmine”. Sul palco saliranno: Stefania Mangia, Marianna Esposito, Nadia Mele, Linda Fassari, Alessandra Russo, Sonny Rizzuto, Elvira Gallo, Chiara Garritano, Shelly Perna, Alessia Mazzei, Francesca Carolei, Francesca Di Benedetto, Simona Bozzo, Francesca Allevato, Martina Filicetti, Mauro Settembrino, Giuseppe Turchiaro, Teresa Cupiraggi.

“Impara difenderti”: un corso base di autodifesa per le donne a Spezzano Albanese

SPEZZANO ALBANESE (CS) – Per sabato 13 Marzo dalle ore 16:00, ASD INVICTUS e Open Sport organizzano un Corso base di difesa personale femminile, dal titolo “Basta Violenza Sulle Donne, impara a difenderti da chi ti aggredisce”. Il corso, di livello base, è totalmente gratuito, pertanto a numero chiuso. Il consiglio è quello di prenotare e iscriversi. Grazie al  maestro Ivano Diodati, esperto in 4 Dan di Taekwondo ITF, al Dottore in Scienze motorie Gianluca Bevacqua e alla criminologa Rosita De Pasquale, sarà possibile avere un quadro completo sul tema dell’autodifesa, imparando alcune tecniche di difesa e ricevendo anche informazioni utili a livello psicologico.

Contro la violenza sulle donne tutte dovrebbero  fare la propria parte ed iniziare a frequentare corsi di difesa: serve un cambio di mentalità perchè  difendersi è un diritto, quindi dai un pugno alla paura.

Anna Maria Schifino

Arcangelo Badolati ed il suo libro #Iodamorenonmuoio

COSENZA – #Iodamorenonmuoio è l’ultimo libro del giornalista e scrittore Arcangelo Badolati, caposervizio della “Gazzetta del Sud”. Un libro da leggere d’un fiato che inaugura ufficialmente una collana tutta al femminile, Ipazia, nata per i tipi della Pellegrini Editore e ideata e diretta da Badolati.

Ipazia racconta storie di donne da ogni angolazione e da ogni latitudine, da spazi e tempi che s’intersecano tra loro, lasciandosi attraversare libro badolatidall’immagine vibrante di quell’Ipazia d’Alessandria che fu matematica, filosofa e astronoma e venne trucidata per mano di fanatici religiosi diventando un simbolo della libertà di pensiero e dell’indipendenza della donna. Ed è questo il senso alto di una collana al femminile: quello di dar voce a donne , tante donne, perché da quella e da questa voce nasca un messaggio positivo, di speranza, amore, propositività, cammino. Si tratta di un saggio composito che attraversa l’universo femminile muovendosi in maniera zigzagante tra la letteratura e la cronaca per aiutare a comprendere le devianze criminali e sub-culturali che hanno determinato i femminicidi nel corso dei secoli. In questo viaggio ci sono le donne nella storia, quelle che hanno cambiato il volto del mondo con la loro genialità eppure vittime della loro stessa grandezza: Ipazia d’Alessandria, Olympe de Gouges, Giovanna d’Arco, Beatrice Cenci, Isabella Morra, Artemisia Gentileschi, Francesca La Gamba, Oriana Fallaci, Angelica Balabanoff, Margherita Sarfatti, Anna Kuliscioff, Ada Negri, Franca Rame, Isabella Aleramo. Le donne assassinate brutalmente da uomini mostruosi in una Calabria che diventa speculare al mondo: Roberta Lanzino, Maria Rosaria Sessa, Fabiana Luzzi. Le madri massacrate dai figli: Patrizia Schettini e Patrizia Crivellaro. Anche loro calabresi ma emblematiche di una violenza indicibilmente mostruosa. E poi le donne che si sono ribellate alla ‘ndrangheta: Giuseppa Mercuri e Maria Concetta Cacciola. E ancora le donne straniere , quelle senza nome, rese schiave e costrette a prostituirsi per le strade della Calabria. Un viaggio negli abissi delle anime e della carne femminile accompagnato, quasi come uno spartito musicale, da testi teatrali e letterari curati dalla giornalista Federica Montanelli che raccontano ancora il dolore e la mostruosità umana ma , attraverso la parola alta della letteratura, consentono una straordinaria catarsi . Perché il viaggio è negli abissi ma sono proprio gli abissi che lasciano spazio alla grandiosità delle donne. Di tutti i tempi e di tutte le latitudini.

 

Arcangelo Badolati (Palmi, 1966) giornalista professionista, laureato in Giurisprudenza, è caposervizio del quotidiano Gazzetta del Sud. È autore di numerose pubblicazioni sulle devianze criminali e i misteri calabresi ed ha seguito, negli ultimi venti anni, i più importanti processi celebrati in Calabria. È componente del Centro di documentazione e ricerca sul fenomeno mafioso dell’Università della Calabria, docente presso l’ateneo al Master sull’Intelligence e direttore scientifico del Seminario di “Pedagogia della R-esistenza”. È autore con Marisa Fallico, di Nera di Calabria e con Attilio Sabato di ’Ndrine, due delle trasmissioni televisive più seguite nella regione.

Federica Montanelli è nata a Cosenza il 06/08/1983, collabora con il quotidiano Gazzetta del Sud, si è laureata in Scienze Letterarie presso l’Università degli studi della Calabria. Nel 2006 ha conseguito il diploma in recitazione presso l’Accademia teatrale Ribalte, di Enzo Garinei, a Roma. Ha svolto attività teatrale di attrice in spettacoli teatrali, serie tv, spot e cortometraggi.

“Ricette d’amore”, Natale e sentimenti sul palcoscenico

LAMEZIA TERME (CZ) E’ andata in scena al Teatro Politeama Costabile di Lamezia Terme “Ricette d’amore”, la commedia brillante in due atti diretta dal regista Alberto Micelotta e proposta dagli attori dell’associazione teatrale “Enotrio Pugliese” di San Costantino Calabro (Vibo Valentia). Lo spettacolo, inserito nell’ambito della quinta edizione di “Vacantiandu – Città di Lamezia Terme”, diretta da Nicola Morelli, Walter Vasta e Sasà Palumbo, racconta la storia di quattro donne, molto diverse tra loro, che si contendono lo stesso uomo. Una commedia frizzante ed ironica, caratterizzata da divertenti equivoci e battute a ritmo serrato.

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Tutto ha inizio con l’esame del corso di cucina: Giulia, Irene e Susanna si riuniscono nella cucina di Silvia per preparare l’esame d’arte culinaria del corso “A tavola con lo chef” che hanno frequentato insieme. Mentre eseguono le ricette parlano delle loro vite, dei loro sogni, di sentimenti e di sesso. Una serata all’insegna della spensieratezza che viene interrotta da Luca, un bellissimo ragazzo che è ospite del vicino di casa di Silvia. L’uomo, rimasto chiuso fuori di casa mentre cercava di riattivare la corrente elettrica, piomba tra le quattro donne vestito solo da un asciugamano intorno alla vita, mostrando un fisico mozzafiato. Una presenza che cambia i rapporti che si sono creati tra le quattro amiche: ognuna infatti cerca di farsi notare e di conquistare Luca, che comunque mostra molta attenzione per tutte e quattro. Al punto che nel giro di due mesi intrattiene rapporti amorosi con tutte e quattro le donne. Anche se nessuna sa delle altre. Le amiche si rincontrano dopo due mesi, per le feste di Natale, e per una serie di combinazioni, scoprono i giochi di Luca, mettendolo di fronte ad una scelta. Anche se alla fine nessuna continuerà la relazione con l’uomo, rinsaldando invece il loro legame.

Soverato, carabinieri salvano due donne da incendio

Spari a distributore di benzina, gambizzato il gestoreSOVERATO (CZ) – Solo paura a Soverato, ma nessuna conseguenza per una vedova di 86 anni e per la donna che l’assiste, di 57, tratte in salvo dopo che in casa dell’anziana, una stufa elettrica ha preso fuoco per un corto circuito. Il fumo generato dal rogo ha saturato gli ambienti e le due donne, in preda al panico, sono rimaste bloccate per lo spavento. A salvarle l’intervento di due carabinieri che allertati dai vicini hanno sfondato la porta e le hanno soccorse.

Donne, Psichiatria e Potere: Assunta Signorelli e l’incapacità delle mezze misure

signorelliE’ una donna che incanta Assunta Signorelli. Il suo modo di fare, la sua eleganza, i suoi capelli bianchi striati di viola, hanno il potere di catalizzare l’attenzione con poche semplici parole. Attenzione che, in un dibattito aperto agli esperti di Psichiatria e agli studenti di Scienze Politiche e sociali, come quello avvenuto lo scorso giovedì 3 dicembre presso l’Università della Calabria, è tutt’altro che naturale. Si parla del libro “Donne, Psichiatria e Potere” scritto dalla stessa Signorelli, nel quale si racchiudono le riflessioni, le critiche ma anche le sconfitte e le frustrazioni che si generarono a partire dalla rivoluzione psichiatrica avviata negli anni ’60 e poi culminata con l’emanazione della legge 180.

Un libro nel quale sono racchiusi, a dire della stessa autrice, i graffi di un’esperienza forte e dirompente come quella vissuta al manicomio “Papa Giovanni” e del  “San Giovanni” di Trieste, alla cui chiusura collaborò la stessa autrice. Una femminista convinta, una psichiatra sui generis che, racconta Renate Siebert, autrice della prefazione e presente all’incontro, amava girare negli ospedali  vestita della stessa eleganza che la accompagna giornalmente, con i suoi gioielli e i suoi abiti colorati. “Un modo per offrire spunti di argomentazione partendo dalle cose più semplici”, le avrebbe confidato una volta la Signorelli, la cui intelligenza e sensibilità appare evidente sin dalle prime battute. “Non mi è mai interessato vincere, tra vincere e perdere preferisco esistere poiché quando si perde si soffre e morendo si vince di nuovo attraverso la rinascita.” Si definisce una donna molto passionale, incapace a gestire le mezze misure, proprio come la Calabria, la terra che almeno una settimana al mese deve ospitarla ma “nella quale non riuscirei a vivere”. La Calabria le piace perché è la terra delle contraddizioni, quella dove chi predica bene se razzola male finisce col tacere e non si può mai stare in mezzo al guado.

La sua analisi parte, risiede e finisce sempre con loro, le donne.  “Le eretiche, le cagne sciolte, le transessuali” che oggi, rispetto a ieri, vivono la condizione del loro “moltiplicarsi” in modo assai diverso rispetto al passato. L’esperienza del Papa Giovanni, il manicomio non manicomio dell’Appennino Calabrese che per anni, racconta Assunta Signorelli, in molti hanno fatto finta di non vedere, sul quale per molto tempo si è interrogata chiedendosi cosa fare. Un’esperienza intrisa di cattiva politica che ha visto Assunta Signorelli impegnata in prima linea nel tentativo di salvataggio di oltre 250 anime, delle quali poi solo una netta minoranza è sopravvissuta. Il potere della psichiatria e il coraggio misto alla determinazione di una donna la cui grandezza e umiltà si racchiude nelle sue ultime parole: “Mi sono sempre chiesta, avendo a che fare con i “matti”, se davvero erano loro a non essere “normali” o semplicemente io a non essere in grado di comprendere. In fondo il problema della comunicazione è sempre lì. C’è chi lancia un messaggio e chi, a volte, non lo comprende.”

Lia Giannini

Le donne di Bovalino ripuliscono dalla sabbia un tratto di lungomare

imagesBOVALINO (RC) – Ha mostrato davvero una grande volontà un nutrito gruppo di donne bovalinesi che stasera, rompendo ogni indugio, hanno deciso di prendere “scopa e ramazza” e con l’aiuto di una dose abbondante di olio di gomito hanno cominciato a ripulire il tratto di lungomare (lato Reggio) che ancora, a distanza di tanti mesi dalla fine della stagione invernale risulta coperto da un tappeto di sabbia che causa non poche difficoltà ai passeggiatori abituali ed agli amanti del footing. L’esistenza di questo problema non è dell’ultima ora infatti, era stato più volte e da più parti segnalato all’attenzione dei Commissari straordinari (soprattutto attraverso i social network) senza ricevere però risposta alcuna. Il motivo che non ha portato fino ad oggi a risultati concreti è che probabilmente i funzionari saranno stati presi da altre incombenze ben più importanti e, pertanto, non hanno potuto prestare la  necessaria attenzione a quanto rappresentato a “gran voce”  dai cittadini (aggiungiamo, che essendo ad inizio estate… sarebbe stato il caso di farlo !). Ma il fatto grave e che preoccupa non poco la comunità bovalinese  è che  l’intero comprensorio, nonostante siano già passati tre mesi dal loro insediamento,  il paese si presenta  ancora nelle medesime pessime condizioni; a partire dal lungomare dove oltre alla sabbia ci sono le erbacce sotto i marciapiedi che hanno raggiunto altezze mai viste prima (circa 60 centimetri), per finire alle strade dove oltre alle buche (alcune, ad onor del vero, sono state ricoperte a seguito delle recenti disposizioni date dai funzionari) si segnalano sui marciapiedi delle principali vie cittadine (soprattutto sulla via XXIV Maggio) distese di fogliame e vegetazione di ogni genere che deturpano ed inquinano non poco l’ambiente circostante. Bovalino com’è risaputo, è stato da sempre un paese a “vocazione turistica” ed il “salotto buono” dell’intera fascia jonica reggina; le sue location hanno richiamato ogni anno migliaia di turisti attratti dai suoi programmi culturali e di spettacolo (citiamo per l’occasione il Premio “Pericle d’Oro, che  quest’anno taglia il nastro delle 30 edizioni) e, per tale motivo, non è assolutamente tollerabile un quadro paesaggistico così deprimente che rischia di pregiudicare l’intera stagione estiva. D’altro canto, nei giorni scorsi abbiamo elogiato in ogni modo l’apprezzabile iniziativa realizzata dalla comunità Indiana, che con spirito di iniziativa e spiccato senso civico si è adunata nella Piazza delle Rimembranze (meglio nota come Villa comunale), e con grande impegno hanno provveduto a ripulirla da cima a fondo riportandola agli antichi splendori. Ciò gli è valso, giustamente, il plauso delle istituzioni e della cittadinanza che li ha accolti. Oggi, a riscuotere il medesimo plauso ed il ringraziamento dei tanti cittadini è il gruppo di donne bovalinesi, che incuranti della calura estiva e della enorme quantità di polvere sollevata, hanno iniziato l’opera di pulizia per restituire al paese quel tratto di lungomare che altrimenti sarebbe stato snobbato da tutti ed abbandonato al suo triste destino. L’attività per ora è solo iniziata, l’esempio è stato dato, da domani i lavori riprenderanno alacremente e si confida nel fatto che un maggior numero di persone possa contribuire a velocizzare l’attività di restyling. Inoltre, c’è da segnalare che alle gentili Signore, non dispiacerebbe di certo se qualcuno che opera nella stanza dei bottoni della casa comunale si facesse portatore del messaggio che la eventuale disponibilità di strumenti tecnici idonei a velocizzare l’intervento sarebbe, per l’occasione, particolarmente gradito. L’appuntamento è per domani pomeriggio per la seconda puntata.