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Il movimento What Women Want tra suggerimenti e proposte

COSENZA –  Le donne del movimento WWW (What Women Want) nei giorni scorsi hanno costituito a Cosenza un tavolo tecnico per l’elaborazione di proposte operative e metodologie di gruppo-What-Women-Wantprogettazione partecipata e condivisa. L’incontro ha visto la partecipazione di un nutrito numero di donne con diverse professionalità ed esperienze che si sono confrontate sull’idea di città, territorio e vivibilità.

Attraverso il Cantiere “Prove tecniche di partecipazione attiva” WWW si avvierà un processo di partecipazione nella città di Cosenza attraverso riflessioni progettuali. Si darà vita a progetti urbani specifici preceduti da eventi come l’animazione territoriale attraverso incontri, dibattiti, performance, proiezioni ed altre iniziative in aree urbane degradate, edifici fatiscenti, luoghi dismessi in cui, partendo dal basso con i cittadini, si progetterà la trasformazione. Analoghe iniziative si svolgeranno nelle altre province calabresi, così da poter organizzare numerose proposte su scala regionale.

Seminario di Studio sul Tumore della Mammela: Donne Protagoniste della Salute

salutedonnaCOSENZA – L’Associazione Salute Donna, che lavora come sempre  sul fronte della prevenzione, giorno 9 maggio 2015 ore 17:30 presso la Sala Madre Teresa di Calcutta Grimaldi ha organizzato in collaborazione del Comune di Grimaldi , la pro loco e l’associazione Più di Cento, un seminario di studio sul tumore della mammella incontro 2015 Donne protagoniste della salute.

L’informazione e la formazione è uno dei nostri principali obiettivi dice la presidente della sezione di cosenza Adriana Imbrogno, una donna consapevole .dei rischi che corre, si sottopone più facilmente a tutte le misure preventive possibili… Quando si diagnostica un cancro della mammella e lo si tratta precocemente, la donna ha più scelte terapeutiche e una buona probabilità di guarire completamente. La diagnosi precoce è pertanto molto importante continua la presidente , il tumore al seno si può affrontare,combattere e sconfiggere, ma molto dipende da quanto è precoce la sua diagnosi, tutto parte da noi donne, dalla volontà che abbiamo di prenderci cura di noi e da quanto osserviamo ed ascoltiamo i segnali che il nostro organismo ci invia quotidianamente. Il primo e più semplice mezzo che abbiamo a disposizione per la diagnosi di un tumore della mammella è l’autopalpazione. E’ importante conoscere bene il proprio corpo,le proprie mammelle ed individuare prontamente le eventuali anomalie che un tumore in fase non avanzata può provocare. All’incontro interverranno Il Dottor Sergio Abonante responsabile scientifico, e tutto il consiglio direttivo dell’associazione Salute Donna della sezione di Cosenza

Ancora Gli scopi e gli obiettivi che l’associazione intende promuovere a Cosenza  in linea con quelli nazionali che si effettuano su tutto il territorio,  sensibilizzare le autorità sanitarie a non trascurare questo tipo di patologia l’incidenza del tumore al seno sulla popolazione femminile Cosentina,  sta mostrando un preoccupante aumento. promuovere su tutto il territorio nazionale corsi di educazione alla salute per quanto riguarda le malattie oncologiche, educando ad uno stile di vita corretto e incoraggiando le donne a conoscere e controllare con regolarità il proprio corpo;
• esigere dalle Autorità Sanitarie un servizio di strutture adeguate e distribuire omogeneamente su tutti il territorio nazionale, con un loro regolare controllo di qualità e funzionamento;
• elaborare proposte per gli Amministratori Sanitari e sensibilizzarli sulle scelte che dovrebbero determinare un adeguato servizio per quanto riguarda la malattia oncologica; • porre attenzione alla qualità dell’offerta specialistica sul territorio, rendendo le donne protagoniste delle loro scelte.

Contro la violenza sulle donne: la lettera aperta del centro Lanzino

violenza donneRiceviamo e pubblichiamo integralmente:

“Gent.me e Gent.mi on.li

intendiamo con questa lettera/appello rendere pubbliche alcune fondamentali raccomandazioni perché possiate tenerne in debito conto nell’ attuazione del Piano contro la violenza alle donne che, in applicazione delle disposizione nazionali ed internazionali, nelle sedi deputate, l’amministrazione regionale si sta accingendo a mettere in campo. Come riconosciuto nelle stesse premesse del Piano Nazionale, i centri antiviolenza che nascono e si riconoscono nel movimento politico delle donne hanno contribuito in modo determinante a far emergere e a dare visibilità al problema della violenza maschile sulle donne, e a tracciare una metodologia di intervento il cui valore è riconosciuto a livello transazionale. Metodologia che è innanzitutto una modalità di relazione da donna a donna, fondata: sulla consapevolezza che la libertà di ciascuna ci riguarda tutte; sul riconoscimento di una comunanza di problematiche con chi si trova in uno stato di temporanea difficoltà a causa della violenza; sull’importanza di sostenere ciascuna nelle sue scelte. Le azioni politiche per il contrasto alla violenza degli uomini sulle donne, in ambito domestico e più in generale nella sfera delle relazioni uomo/donna, non possono prescindere dal sapere che questi luoghi hanno elaborato, un sapere fondato sulla relazione individuata e applicata attraverso la metodologia dell’accoglienza; un sapere che ha contribuito a delineare i contorni quantitativi e qualitativi delle violenze maschili contro le donne, attraverso un’attività sistematica di raccolta dati fondata sulle esperienze delle donne accolte, iniziata quando ancora nessun soggetto istituzionale ne ammetteva l’esistenza. Ecco perché chiediamo con forza che la Regione Calabria nel definire i criteri per l’individuazione dei centri antiviolenza e delle case rifugio si rifaccia a quanto asserito nella Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica adottata ad Istanbul, e a quanto sancito dalla legge 119/2013 e nella Convenzione di Istanbul. Competenze specifiche, metodologia adeguata, disponibilità di personale formato sulla violenza di genere, cinque anni di esperienza certificata nel settore siano dunque prerequisiti imprescindibili per fare insieme del piano della Regione Calabria contro la violenza alle donne un primo buon esempio di politica di genere, condivisa e partecipata”.

La Calabria e il suo rapporto con la legge delle quote rosa

COSENZA – Nel 2014, l’attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha permesso l’approvazione della legge n°56 del 7 aprile c.a. , pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n°81. Quest’ultima prevede che, per i comuni superiori ai tremila abitanti, i due sessi debbano equipararsi per un totale, superiore ad entrambi, pari o maggiore del 40% con dovuto arrotondamento aritmetico (includendo anche la figura del Sindaco). Nel caso degli uomini il problema non si pone, nel caso delle donne, invece, la questione è molto più complicata. Analizzando il problema delle cosiddette “Quote Rosa” nelle Giunte dei vari Comuni calabresi, scelte secondo il criterio del numero di abitanti, la situazione è veramente critica.Il-significato-delle-quote-rosa

Partendo dalla città di Cosenza, la quale si è vista annullare la Giunta dal Tar il 10 aprile 2015, il dato è il seguente: una sola rappresentante donna della Giunta su nove componenti (12%). Analizzando alcuni Comuni (non tutti) della Provincia cosentina, gli unici ad aver rispettato la legge sulle Quote Rosa sono i comuni di Mendicino, quello di Praia a Mare e quello di Diamante, tutti e tre con la percentuale del 40%, oltre a quello di Rende che arriva al 38% avendo 3 donne su 8 come rappresentanti della Giunta. Chi si avvicina, ma non raggiunge la percentuale prevista sono i Comuni di Amantea e di Acri con il 34%. Gli altri si attestano al di sotto del 30%: Corigliano 25%, Castrolibero 20%, Montalto 17% (Tar ne annulla la Giunta il 12 gennaio 2015), Rossano 13%. Ma c’è anche chi non ha nessun componente di sesso femminile nella Giunta: Bisignano e Cetraro.

Nella Provincia catanzerese la situazione è molto simile: i Comuni di Catanzaro, Botricello e Girifalco rispettano le quote rosa con il 40%, Borgia, Sellia Marina e Chiaravalle Centrale sono al 20%, Gizzeria e Lamezia Terme al 17% e, dei comuni analizzati, solo quello di Davoli non ha alcun esponente donna nella Giunta comunale.

In quella vibonese i dati raccolti sono i seguenti: il Comune di Tropea si attesta al 50% (2su4), i Comuni di Briatico, Mileto, Pizzo raggiungono il quorum delle quote rosa con il 40%, la città di Nicotera si attesta al 20% con un esponente donna su cinque (si tratta di un Assessore esterno, come riportato dal sito ufficiale del Comune) mentre Vibo Valentia, Filadelfia e Serra San Bruno si attestano allo 0%.

Nella Provincia di Crotone la città di Isola di Capo Rizzuto ottiene il 50%, quella di Melissa il 40%. Le cittadine di Crucoli e di Petilia Policastro si fermano al 20%, Mesoraca al 15% e la città pitagorica di Crotone al 12%; per Rocca Bernarda e Rocca di Neto nessun rappresentante donna.

Nella zona del Reggino la situazione è la seguente: Locri è la città che si attesta al 50%, seguita dal capoluogo di provincia Reggio Calabria con il 40%, Cittanova 34% (2su6), seguita da Motta San Giovanni, Palmi e Scilla con il 20%, Bovalino con il 15%, Rosarno con il 12%, Bagnara Calabra, Polistena e Villa San Giovanni con lo 0%.

Dalla raccolta di questi dati emerge un dato abbastanza importante: nelle giunte calabresi la partecipazione attiva delle donne in politica è veramente scarsa, eccezion fatta per alcuni casi. La legge Delrio non è quindi applicata in toto dalla maggior parte dei Comuni calabresi. Una legge che dovrebbe tutelare la parità dei sessi nella formazione delle Giunte comunali ma, in realtà, non obbliga nessun Comune a doverlo fare, della serie: ognuno comanda a casa propria.

Alessandro Artuso

Presentazione del progetto Five Men a Cosenza per dire no alla violenza sulle donne

COSENZA – Il 16 Aprile il Progetto FIVE MEN – Fight Violence against women, finanziato dall’UE e promosso dal Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, verrà presentato a Cosenza nella Sala Convegni dell’Assessorato provinciale al Mercato del Lavoro e FormazioneProfessionale (ex INAPLI) situato in via Cesare Gabriele a partire dalle ore 9:00. Il Progetto si propone di sviluppare  delle adeguate strategie comunicative con l’obiettivo di trasmettere agli uomini e ai ragazzi un messaggio chiaro e fondamentale, in merito alla “tolleranza zero” per tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze.

NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE
NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

Durante l’incontro sarà proposta la visione di una web serie, composta da 5 episodi, durante i quali i protagonisti dovranno risolvere alcuni problemi di relazione con le compagne, rappresentando ed evidenziando quali sono i comportamenti sbagliati degli uomini. Successivamente, ci si confronterà sulle iniziative di sensibilizzazione della violenza maschile sulle donne realizzate nella cittadina cosentina e sull’importanza di un coinvolgimento attivo dei ragazzi e degli uomini per la problematica.

“La poesia… in città”. La poetessa Joumana Hadda incontra i catanzaresi

Una città che si nutre di cultura è una città che cresce. E quando la cultura in questione è poesia, la città può sperare di imprimere un profondo squarcio all’annebbiamento prodotto dall’indifferenza. Questo è uno degli obiettivi di qualsiasi evento che miri a promuovere la cultura e, probabilmente, detto in parole differenti, sta anche alla base degli appuntamenti de “La poesia… in città” promossi a Catanzaro da Cultura No Stop.

Il ciclo, che ha visto la luce da un’idea di Marisa Provenzano, Delegata per la Regione Calabria di Cultura No Stop, è arrivato ormai al quarto incontro che si terrà il prossimo sabato, 28 febbraio, a partire dalle ore 17 presso la Sala Concerti del Comune di Catanzaro.

Un nuovo appuntamento con la poesia, un incontro tra arte e società dove la prima diviene chiave di lettura della seconda. Questa volta i convenuti avranno modo di approfondire i temi trattati con la poetessa e giornalista libanese Joumana Hadda, che proprio lo scorso mese di marzo è stata selezionata dalla rivista CEO Middle East come una delle donne arabe più influenti del mondo. A tale giudizio la rivista è giunta dopo un approfondito esame del suo attivismo sia nel campo sociale che in quello artistico. Nello specifico, Joumana Hadda ha sempre lavorato attivamente in difesa dei diritti delle donne e si è distinta come autrice di valore internazionale sia per quel che concerne la poesia che in riferimento alla prosa, pubblicando diversi racconti tradotti in diverse lingue.

Dunque, il prossimo sabato, proprio in occasione del quarto appuntamento della rassegna, non solo si potrà godere dei versi della poetessa libanese allietati da momenti musicali offerti dalla pianista Annalisa Critelli, ma si potrà altresì prender parte a un forte dibattito animato dalla partecipazione di Franca Fortunato, delle Donne della Differenza di Catanzaro e Città Vicine, e Latifa Azri, mediatrice culturale.

 

Daniela Lucia

WHOOMING, l’app anti-stalking

I dati sullo stalking parlano chiaro: un italiano su 5 ogni anno è vittima di molestie insistenti. Il 75% delle VITTIME sono donne. E’ proprio da quest’evidenza allarmante e dalla necessità di stare affianco alle donne, che nasce WHOOMING, un sistema che permette di conoscere il numero di chi chiama in anonimo e di registrare le telefonate, in modo da fornire elementi per le indagini. L’app, che letteralmente significa “Who might be” o anche “Wu ming” (dal cinese “senza nome”), è la prima contro lo stalking, ed ha già superato il milione di download. Un elemento prezioso a fianco delle donne, uno sprone in più per aiutarle a trovare la forza di denunciare, rilanciata con l’aggiunta di nuove features nella giornata di oggi.

Miss Rende 2014:una donna libera che deve essere rispettata

Locandina dell'evento

La manifestazione, inserita nel programma del Settembre Rendese, avrà come tema “Il rispetto della donna e il suo valore all’ interno della relazione di coppia”.  Il nostro intento – commentano gli organizzatori – non è quello di esaltare solo la bellezza della donna in passerella. vogliamo offrire un momento di riflessione e approfondimento sull’attualissimo tema della violenza giovanile e più nello specifico quella di genere. Miss Rende 2014 è un evento destinato a dar vita a una coscienza sociale diffusa, improntata al valore del rispetto. C’è una bellezza del corpo e una bellezza dell’anima. Lo spettacolo sarà diretto da Fanco Siciliano e Valentina Zinno, e testimonial d’eccezione Alessia Labate.  Gli abiti che sfileranno sono stati realizzati dall’Accademia New Style Cosenza e le ragazze indosseranno i preziosi gioielli della Gioielleria Scintille. Saranno ospiti il cabarettista Gabriele Marconi direttamente dal Bagaglino e Colorado, e la giornalista e autrice Francesca Porco che presenterà il suo libro “Il Sangue Rosa. La strage delle donne”.

Mafalda Meduri

Guerrilla gardening a Pentone FOTOGALLERY

PENTONE – Ieri Pentone si è risvegliato in piena “Guerrilla Gardening”, l’attività di abbellimento di paesi e città che si sta diffondendo in Italia e in Europa. All’alba il gruppo IRIDE ha dato appuntamento per piantare i fiori curati nei giorni scorsi. Con il contributo dei cittadini, nelle scorse settimane, sono stati raccolti circa 320 euro usati per acquistare i fiori. Qualcuno ha offerto anche vasi, piantine e terriccio. Alcuni cittadini hanno collaborato personalmente per piantare i fiori. Le vie del paese sono state quindi abbellite. Con l’intento di rendere più colorato, allegro e profumato il paese. Ed educare al rispetto della cosa pubblica a partire dalle piantine. Che non hanno bisogno di essere estirpate, ma di essere annaffiate e curate. Le donne del gruppo IRIDE, ispirate dalla “Guerrilla Gardening” praticata in Italia e in Europa, hanno voluto rendere più bello tutto il paese.

IRIDE è un gruppo di donne, apolitico e apartitico, formato in seguito all’organizzazione di una tre giorni sulla violenza contro le donne (dal 23 al 25 novembre dell’anno scorso).  Suo unico obiettivo è organizzare eventi culturali e ricreativi con particolare attenzione alle problematiche delle donne. Le attività del 2014 sono state inaugurate dall’organizzazione di alcune attività per il Carnevale, con il recupero dei festeggiamenti tradizionali.

 

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Scopelliti e l’omofobia: “mettere in campo uomini innamorati di donne” (video)

REGGIO CALABRIA- Ai microfoni di Reggio Tv, il governatore della Calabria Scopelliti si è prestato ad una confessione omofoba ed imbarazzante: “a noi ci piace l’idea di mettere in campo uomini che siano innamorati di donne, che hanno un rapporto di coppia e che individuano in un rapporto di matrimonio un uomo e una donna. Noi non vogliamo uomini che non siano coraggiosi, né mezzi uomini, né uomini che magari sono innamorati di altri uomini”.

Scopelliti era stato interpellato a proposito di un possibile candidato per il centro-destra calabrese. In un paese civile, quella risposta omofoba sarebbe la sua ultima come Presidente di Regione. In Italia invece, questo comportamento non sarà accompagnato da scuse o dimissioni, perchè la forza di indignarsi si è persa nell’ abitudine all’indecenza.