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Femminicidio e violenza sulle donne, a Pentone (Cz) conclusa la tre giorni ‘Mai più…’

Pentone, scalinate chiesa

PENTONE (CZ) – Il passaggio è stato repentino: prima la musica, poi il silenzio. Assoluto nonostante la chiesa fosse piena. Per una fiaccolata conclusa con una sorta di ragnatela umana, quasi a disegnare visivamente uno spazio di apertura e di speranza. È stato questo uno dei momenti della tre giorni ‘MAI PIù…’, dedicata al femminicidio e alla violenza contro le donne. Dallo sport all’arte, dal teatro all’incontro con gli operatori, dalla S.Messa alla scuola, tutte le attività hanno avuto l’obiettivo di sensibilizzare su un problema spesso sottovalutato. Si è riflettuto su quanto la violenza contro le donne sia una questione di atteggiamento mentale: la violenza è un fatto quotidiano, diffuso, nascosto anche nel modo in cui la donna viene molte volte considerata, un essere al servizio dell’uomo, impossibilitata a decidere di sé e della sua vita.

Decine e decine di donne e uomini di tutte le età hanno lavorato fianco a fianco per organizzare la manifestazione ‘MAI PIù…’: il problema sollevato ha coinvolto e mobilitato  tutti. L’evento è stato patrocinato dalle associazioni locali Carpe Diem, Proloco, InvictaPalestina, comitato civico ‘’l’arco’, associazione bandistica Pentone, Avis, protezione civile ‘Angeli della Sila’, dall’ASD Explorers di Catanzaro, dalla parrocchia e dall’amministrazione comunale.

Nel fine settimana, nei bar sono state esposte le opere dei giovani artisti Movie Rush, Nicoletta Macrì, Rossana Scarfone, Kenny e Simona Esposito. Inoltre, grazie alla vendita di ciclamini e di oggetti e dolci fatti dalle donne pentonesi, sono stati raccolti dei fondi a favore del ‘Centro Aiuto Donna’-Città Solidale onlus di Catanzaro. Per sostenere chi ha le competenze per supportare le donne vittime di violenza.

La manifestazione si è aperta sabato con la ‘pedalata contro la violenza’. «Quasi un’Eroica», l’ha definita uno dei partecipanti. Pioggia o grandine e sole, montagna e vista sul mare, papà e figli:le differenze hanno accompagnato il percorso affrontato (Pentone-Termine-Cafarda-Pentone). Ma il contrasto più importante è quello che ha lanciato la volata alla manifestazione: il no alla violenza contro le donne. All’arrivo, esibizione acrobatica e gimkana per i più piccoli a cura dell’ASD Explorers.

Le attività fatte a scuola questa mattina, sotto la guida di alcune operatrici di Città Solidale onlus, hanno chiuso la tre giorni.

 

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Malala Yousafzai (Eleonora Pugliese)

Teatro e vita – Sabato pomeriggio, il momento teatrale a cura dell’associazione Carpe Diem. Quattro sedie, un tavolino e uno schermo e l’altare della chiesa si è trasformato nello studio di un programma televisivo. La finzione ha fatto da cornice a storie vere, storie di speranza e di cambiamento tra Oriente e Occidente fino a Pentone. La finta trasmissione è stata condotta da Aurelio Miriello.

E’ stata proiettata l’intervista fatta a una ragazza nigeriana: una vittima dello sfruttamento della prostituzione. Nell’introduzione, la giornalista Antonia Marino ha spiegato alcuni passaggi: partita dalla Nigeria con l’illusione di trovare un lavoro, la ragazza diciannovenne è stata in Libia prima di arrivare in Italia. Un approdo fortunato il suo, perché è stata l’unica a salvarsi da un naufragio. Non altrettanto fortunato il seguito della sua storia: la ragazza è stata costretta a prostituirsi.

Dall’Africa si è passati all’Asia. Eleonora Pugliese ha impersonato Malala Yousafzai, la ragazza nota a livello mondiale per aver avuto il coraggio di fronteggiare i talebani affermando il diritto all’istruzione delle donne. Aurelio Miriello le ha fatto un’ideale intervista per raccontare la sua storia, il suo coraggio, la possibilità del cambiamento.

Dopo la conoscenza di storie apparentemente lontane, il ritorno a Pentone con la proiezione del minidossier/spot antiviolenza realizzato dai giovani del comitato ‘MAI PIù…’ (montaggio di Sebastiano Basile). Maria Emanuela Marino ha spiegato che i ragazzi hanno voluto intervistare alcune donne della comunità pentonese, donne positive, lontane dalla violenza, fiere di essere donne.

 

Un convegno per conoscere – Domenica la S.Messa è stata animata dai membri del comitato ‘MAI PIù…’. Nel

Da sx Stefania Figliuzzi, Ornella Procopio, Caterina Salerno e Romina Ranieri

pomeriggio si è tenuto il convegno sul tema ‘violenza di genere’, moderato da Caterina Salerno, assessore alle politiche sociali del Comune di Catanzaro.

L’assessore alla cultura del comune di Pentone, Francesco Citriniti ha ricordato le donne vittime di mafia. La riflessione del parroco, Don Gaetano Rocca, tra filosofia e letteratura medico-scientifica, ha trattato il binomio odio-amore.

A tratteggiare caratteristiche, conseguenze devastanti della violenza, difficoltà a uscirne, Ornella Procopio del ‘Centro Aiuto Donna’-Città Solidale onlus di Catanzaro e  Romina Ranieri del centro regionale antiviolenza ‘Mondo Rosa’. Stefania Figliuzzi dell’associazione contro la violenza alle donne ‘Attivamente coinvolte – onlus’ ha relazionato sui profili giuridici e le novità legislative per tutelare dagli abusi e dalle violenze.

Le tre relatrici hanno, inoltre, descritto i servizi dei centri di cui fanno parte: il convegno ha fatto conoscere non solo che cosa sia la violenza, ma anche che cosa si possa fare e a chi ci si possa rivolgere nel caso in cui si subisca violenza.

Nell’introduzione, Antonella Accorinti ha ringraziato quanti hanno collaborato e ha ricordato che la giornata internazionale del 25 novembre è stata istituita a seguito dell’omicidio di tre sorelle. In conclusione, Gesuita Pugliese ha dato un premio a «due donne che hanno dato la luce nella vita privata» dedicando la vita alle proprie figlie, Grazia Critelli e Rosa Fava. A ritirare i premi, i figli delle due donne, Maria Critelli e Salvatore Fava.

«Ti do il capo del filo poiché mi fido di te!» – La fiaccolata è stata fatta in chiesa per il maltempo. Mafalda Fava, Maurizio Veraldi, Anna Rita Marino, Fiore Caroleo, Marianna Spadafora,Vincenzo Capicotto hanno drammatizzato tre declinazioni della violenza (stalking, violenza domestica, costrizione della donna a essere quello che non è esemplificata da una ragazza costretta a portare il burqa). Ma l’ultima scena è stata all’insegna della speranza e dell’apertura: è stata fatta una sorta di ragnatela umana. Per lanciare un messaggio: «ti do il capo del filo poiché mi fido di te!».

 

Rita Paonessa

 

 

Pedalata contro la violenza sulle donne_fotogallery

PENTONE (CZ) – «Quasi un’Eroica», l’ha definita uno dei partecipanti. La pioggia (o la grandine) e il sole, la montagna e la vista sul mare, i papà e i figli: le differenze hanno accompagnato il percorso affrontato da decine di ciclisti sabato scorso (Pentone-Termine-Cafarda-Pentone), in apertura della tre giorni ‘MAI PIU’…’ dedicata al femminicidio e in generale alla violenza contro le donne. Ma il contrasto più importante è quello che ha lanciato la volata alla manifestazione: il no alla violenza. All’arrivo, esibizione acrobatica e gimkana per i più piccoli a cura dell’ASD Explorers di Catanzaro.

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Femminicidio, cuore sicuro e socialità: momenti di condivisione e riflessione a Pentone (Cz)

programma completo 'Mai più...'

PENTONE (CZ) – Una bicicletta per dire no alla violenza: con una pedalata si è aperta, questa mattina, la tre giorni ‘MAI PIÙ…’ dedicata al femminicidio e in generale alla violenza contro le donne. Da oggi fino a lunedì 25 novembre (giornata ONU per l’eliminazione della violenza sulle donne) tutto il paese sarà coinvolto in sport, arte, teatro, convegno, fiaccolata, S. Messa, attività scolastiche. Per sollevare e sensibilizzare sul problema e aprire uno spazio di speranza con le storie di donne che, sostenute, sono passate dalla violenza alla vita. Sabato e domenica, per Artcafè  nei bar saranno esposte le opere di giovani artisti locali. Grazie alla vendita di ciclamini e di dolci e oggetti preparati dalle donne pentonesi, saranno raccolti dei fondi a favore del ‘Centro Aiuto Donna’-Città Solidale onlus di Catanzaro.

Gli omicidi di genere, ogni giorno, riempiono le pagine e i servizi di cronaca nera. Ma la violenza sulle donne può assumere forme diverse ed è fatta anche di storie invisibili. Perché è un problema subdolo, quotidiano, diffuso: le donne sono ancora intrappolate in una mentalità maschilista che le vuole oggetti, al servizio e dipendenti dagli uomini, impossibilitate a decidere di sé e della loro vita.  Da qui l’idea del comitato ‘MAI PIÙ…’  di partire dalla sensibilizzazione su un problema spesso sottovalutato. Senza generalizzare (quella maschilista è l’unica mentalità) né ghettizzare le donne dimenticando che la violenza colpisce anche gli uomini e che esiste pure una violenza della donna contro la donna.

La manifestazione è stata organizzata da decine di donne e ragazze e da numerosi uomini: hanno lavorato gomito a gomito per circa tre mesi. Patrocinio delle associazioni locali Carpe Diem, Proloco, InvictaPalestina, comitato civico ‘’l’arco’, associazione bandistica Pentone, Avis, protezione civile ‘Angeli della Sila’, dell’ASD Explorers di Catanzaro, della parrocchia e dell’amministrazione comunale.

Ma nei giorni scorsi Pentone ha conosciuto altri due momenti di condivisione e riflessione collettiva: la consegna del defibrillatore e un incontro sulla socialità

 

Defibrillatore e ‘cuore sicuro’ –Il defibrillatore consegnato alla guardia medica è stato acquistato nell’ambito del progetto

(immagine dalla rete)

‘Cuore sicuro’. L’iniziativa è stata promossa dall’Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue) di Pentone in collaborazione con la protezione civile locale ‘Angeli della Sila’. Lo strumento sarà posto nell’androne del comune. Ma l’utilizzo è riservato solo alle persone adeguatamente formate, sul territorio già qualcuno è in grado di usarlo. Saranno fatti dei corsi di formazione per operatori BLS-D (sigla che racchiude le manovre in caso di arresto cardiaco, ndr).  Aperti a tutti, soprattutto alle persone più facilmente reperibili. Perché, è emerso nel corso della cerimonia di consegna, molto importante è  il “laicato sanitario”.

Alla consegna è intervenuto Filippo Antonio Marino, presidente provinciale di Croce Rossa Italiana e formatore nazionale BLS-D, che ha anche fatto una dimostrazione con un manichino. Il defibrillatore è stato consegnato alla guardia medica nella persona del dottore Corapi. Oltre al sindaco di Pentone, Raffaele Mirenzi, sono intervenuti anche Mario Mirielli, presidente Avis Pentone e Mariella Gagliardi, presidente ‘Angeli della Sila’.

Il defibrillatore è stato acquistato grazie ai fondi raccolti a Pentone ad agosto, nella giornata del donatore. L’Avis di Pentone ha aggiunto quanto mancava per acquistare lo strumento, gli ‘Angeli della Sila’ cureranno la formazione.

Il progetto si pone in continuità con il passato. L’anno scorso, infatti, l’Avis ha acquistato un saturimetro e uno sterilizzatore donati alla guardia medica. Il prossimo anno dovrà accreditarsi come sede di prelievo. Per questo saranno fatti dei lavori alla guardia medica, individuata, appunto, quale sede di prelievo. Ci sarà, quindi, una doppia ricaduta: l’Avis di Pentone si accrediterà, la comunità avrà a disposizione dei locali più attrezzati da un punto di vista sanitario.

 

 

Da sx Amerigo Marino, Raffaele Mirenzi, Pippo Capellupo, Vitaliano Marino, Francesco Citriniti

Socialità e collaborazione – L’incontro con Filippo Capellupo, presidente della Pro Loco di Catanzaro, è stato organizzato dalla Pro Loco di Pentone nell’ambito del progetto di costituzione di un coordinamento delle associazioni. Idea già avanzata in passato, ora si avvia alla piena realizzazione su iniziativa della Pro Loco. All’incontro sono state presenti le associazioni, dal dibattito partecipato sono emerse positività e criticità dell’associazionismo e della socialità pentonesi.

La relazione di Filippo Capellupo ha puntualizzato alcuni elementi relativi all’associazionismo e alla socialità. Dalla specificità di ogni associazione all’importanza che tutti (e non solo il presidente) lavorino.  Dalla necessità di sostituire le risorse umane alle risorse finanziarie alla tendenza a non far crescere ciò che di bello fanno gli altri. Dall’indicazione di Bruxelles ai giovani perché, in attesa del lavoro, facciano volontariato nel campo in cui vorrebbero lavorare al significato del volontariato (mettersi a disposizione del bisogno dell’altro).

L’incontro con il presidente della Pro Loco di Catanzaro si coniuga con la costituzione del coordinamento delle associazioni. Vitaliano Marino, presidente della Pro Loco Pentone,  ha spiegato che «l’obiettivo è organizzare questa consulta delle associazioni per creare una solidarietà tra di noi, organizzare delle iniziative insieme, condividere idee, attrezzature, capacità, know how». Altrettanto importante è la formazione, lo ha fatto intendere Amerigo Marino. Il referente della consulta delle associazioni ha illustrato un decalogo della socialità, redatto in base alle sollecitazioni delle associazioni locali e della «socialità maturata in altri ambiti nazionali». L’agire insieme come punto di forza, la centralità di ogni singolo e il legame con il territorio, alcuni dei punti.

Per il sindaco Raffaele Mirenzi, Pentone non parte dall’anno zero «perché le associazioni singolarmente si sono sempre attivate, forse dovremo migliorare questo coordinamento e le potenzialità di ogni singola associazione». Un suo passaggio è dedicato anche all’attuale situazione economica. L’assessore alla cultura, Francesco Citriniti, saluta positivamente l’iniziativa «nella speranza che questo possa creare anche una coesione sociale che in questo momento manca a Pentone». Ma, per l’amministratore, il problema della mancata cooperazione è di più ampio respiro: è un problema calabrese.

Al coordinamento delle associazioni hanno aderito: Carpe Diem, Invicta Palestina, Avis Pentone, Angeli della Sila, AMURIGA, Banda Musicale Città di Pentone, Pro Loco, Movimento Donne Mai Più, Isegoria.

 

Rita Paonessa

 

“Posto occupato”, in prima fila per le donne

GERACE (RC) – Occupare un posto al cinema, a teatro, sul treno o a scuola, per riservarlo a ciascuna di quelle donne uccise dal marito, da un ex, da un amante o da uno sconosciuto, ponendo fine alla loro vita. Perché ciascuna di quelle donne, prima che un uomo compisse un gesto di sommo disprezzo – magari ammantandolo di un “amore” che si confonde con la bestialità e con un presunto diritto di proprietà –, occupavano un posto nella società, al cinema, a teatro, sul treno, a scuola. Perché la quotidianità non sommerga quel posto, per simbolizzare un’assenza che avrebbe dovuto essere presenza, per far sì che quell’assenza urli la mostruosità del suo perché.

Questo lo spirito di “Posto Occupato”, la campagna contro la violenza sulle donne ideata da Maria Andaloro e promossa dalla rivista online “La Grande Testata”, di cui è editore, attraverso il sito www.postoccupato.org. Dal 29 giugno scorso, quando “Posto Occupato” è partita dall’anfiteatro di Rometta (ME), città di nascita di Andaloro – nell’occasione l’intera prima fila venne occupata da un paio di scarpe rosse, da un mazzo di chiavi, da una borsa, lì presenti a testimonianza di un delitto –, la campagna ha raccolto in tutta Italia centinaia di adesioni sia tra i singoli cittadini che tra le Istituzioni, cui da oggi si aggiunge quella del Comune di Gerace, primo ente ad aderire per la provincia di Reggio Calabria e secondo a livello regionale.

«Da oggi occuperemo un posto in prima fila in ogni evento pubblico organizzato dall’ente – ha detto il Sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli – così come un posto tra i consiglieri comunali verrà riservato durante ogni seduta del Consiglio Comunale. Crediamo infatti che sia doveroso che ogni cittadino e, a maggior ragione, ogni ente o istituzione testimoni concretamente il proprio civile disappunto per ogni forma di violenza sulle donne e, allo stesso tempo, onori la memoria delle vittime del cosiddetto femminicidio, evitando che la quotidianità attenui l’attenzione pubblica su questi temi, anche se, come giornalmente testimoniato dai fatti di cronaca che riempiono i giornali, la violenza è la prima causa di morte per le donne italiane: solo oggi la stampa riporta le storie di quattro tra omicidi e tentati omicidi ai danni di donne; un dato francamente spaventoso».

 

 

 

 

Comune di Crucoli: “il mondo femminile va tutelato e reso protagonista”

 

L’ amministrazione comunale di Crucoli (paese della provincia di Crotone, che comprende la località balneare di Torretta, vincitrice in passato di qualche bandiera blu) è molto vicina alle donne. Organizzerà dunque tavole rotonde, nelle quali si discuterà di quell’imperante maschilismo che usa la donna solamente come sfogo sessuale ? Ci saranno dibattiti aperti al pubblico dove sarà possibile raccontare le storie delle donne uccise per gelosia, maltrattate perché considerate schiave, torturate perché pretendevano la libertà di manifestare ed esprimere la propria opinione, mercificate dal potere televisivo sino al punto da passare come corpi bellissimi e menti stupidissime ?

Per il momento, niente di tutto questo, ma non è esclusa la possibilità che in futuro sia diffusa un’idea femminista o almeno una politica che cerchi di abbattere ogni tipo di discriminazione.  Restiamo ancora  la nazione in cui alcune donne, non la maggioranza che ama distinguersi, scambiano la propria dignità per occupare le luci della ribalta, una democrazia occidentale dove un capo politico riduce l’essere femminile a movente lussurioso, con i suoi gesti quotidiani e con i programmi televisivi (guardare “Veline” e “Uomini e donne” per farsi un’idea). Diffondere il rispetto del sesso forte, sarebbe cosa buonissima e giustissima.

Con il suo ultimo comunicato stampa comunque (Delibera di Giunta municipale n.20 del 19.03.2013), l’amministrazione crucolese ha concesso gratuitamente i locali dell’Internet Point (all’interno del palazzo comunale, via S.Pietro) all’associazione “Donne di Crucoli”, con il chiaro intento di coinvolgere le tante donne impegnate sul territorio e di dichiarare il proprio sostegno all’universo femminile che quotidianamente lavora per il miglioramento sociale.  Ufficialmente, i locali scelti saranno consegnati all’associazione oggi alle ore 18.

 

Basta strumentalizzazioni sui fatti di Corigliano

I terribili eventi accaduti a Corigliano Calabro (la tragedia che vede al centro l’assassinio della sedicenne Fabiana Luzzi) hanno generato un vortice mediatico che mescola pensieri di opinionisti improvvisati e non, non solo riguardo il tema del femminicidio ma anche un generale e perbenistico sdegno verso la Calabria ed i Calabresi.

Tra i commenti più singolari, nei quali ho potuto imbattermi nel web, spicca quello di Domenico Naso per Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/27/donna-in-calabria-non-vale-nulla/607276/). Tralasciando il titolo (si fa per dire), è l’inizio dell’articolo a preoccuparmi “La tragedia di Corigliano Calabro non mi ha colpito per nulla.” Ora, vorrei evitare di dilungarmi sulla descrizione che il mio collega ha sapientemente usato rivolgendosi alle donne calabresi onde dilungarmi in noiose indicazioni di quanto sia sbagliata una visione di una simile realtà, vorrei soffermarmi sul fatto che non è umanamente possibile che esista qualcuno che rimanga indifferente verso un simile episodio di violenza, estrema.

La Calabria sta vivendo un periodo nero, riguardo la politica, la criminalità, il deficit regionale che spaventa ( e non poco), a pensarci bene è, forse, uno dei suoi peggiori periodi e tra le altre cose bisogna ammettere che il calabrese in generale vive di una educazione estremamente maschilista ma tutto ciò non giustifica tali eventi e soprattutto non giustifica un accanimento (mediatico) verso un popolo (quello calabrese) che è molto più di quello che appare dai rabbiosi scritti dei suoi conterranei emigrati e da tutti gli altri, ovviamente, che della Calabria e della situazione della donna in calabria, sanno ben poco.

Eventi come quello di Corigliano calabro purtroppo accadono ovunque, forse troppo spesso. Mi piacerebbe poter dire che accadono solo in Italia, ma ti efferate esplosioni di violenza sulla donne, ne è piena la cronaca mondiale. Episodi simili sono sintomatici di un pensiero globale che vede ancora l’uomo padrone della donna e marcano profondamente il distacco, che in questi anni sta aumentando vertiginosamente, verso il raggiungimento di una società civile. Purtroppo, caro Domenico Naso, è il mondo che sta girando ne l verso sbagliato, e l’indifferenza, il “me lo aspettavo”  sono le vie peggiori che si possono prendere per riuscire a risolvere, globalmente, un problema simile.

Al di là di queste mie banali considerazioni, vorrei semplicemente esortarvi di finirla con tutte queste speculazioni sul caso di Corigliano, basta, perché dovreste ricordarvi anzitutto che una madre ed un padre hanno perso la loro figlia.

Oscar Mari

8 marzo: Commissione cultura celebra figura di Giustina Gencarelli

Cosenza – A distanza di 68 anni dall’8 marzo 1945, quando a Cosenza si tenne la prima grande manifestazione dell’U.D.I. (Unione Donne Italiane), in occasione della giornata internazionale della donna, la Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta da Claudio Nigro, ha voluto ricordare la figura di Giustina Gencarelli che dell’U.D.I. di Cosenza fu fiduciaria e che può essere considerata una delle prime donne cosentine (era originaria di San Demetrio Corone) impegnate attivamente in politica.

La commissione cultura ha voluto attribuire solennità all’iniziativa con la quale ha reso omaggio alla memoria di Giustina Gencarelli, scegliendo la cornice del Teatro “Rendano”.

In apertura di seduta il Presidente Nigro ha sottolineato come con il ricordo di Giustina Gencarelli la Commissione cultura intenda inaugurare un nuovo filone volto a restituire il ricordo di figure femminili che possono essere additate, ad esempio, per il loro rigore morale e per l’impegno civile, avendo dato un importante contributo allo sviluppo della nostra regione.

Giustina Gencarelli, classe 1914, può essere considerata una passionaria ante-litteram, tra le prime donne attivamente impegnate in politica, militante del Partito Comunista, nonostante le sue origini aristocratiche (la madre, Giulia Farina, era discendente di una nobile famiglia di Crotone, fedelissima dei Borbone).

Educazione molto rigorosa, parlava, come la madre, correttamente il francese, ma imparò in seguito anche l’inglese, per approfondire a Londra gli studi sul sistema del welfare.

Lasciò il PCI nel 1956, dopo i fatti di Ungheria, per transitare poi nel Partito Socialista, collaborando prima con Pietro Nenni e poi con Francesco De Martino. Si spense nel 2005.Candidata con il PCI alle elezioni per l’Assemblea Costituente del 1946, fu al fianco di Palmiro Togliatti quando venne in Calabria, prima a Catanzaro e poi a Cosenza, per quella storica campagna elettorale.

Di primissima mano la testimonianza di Cesare Marini, figlio della Gencarelli, che ha condito il suo intervento con significativi aneddoti.

Quando venne Togliatti in Calabria, nella lettera che riassumeva la sua giornata al fianco del leader comunista, lo dipinse come persona molto simpatica anche se- sottolineò nello scritto al marito – che a Cosenza, davanti ad una folla straordinaria, il discorso di Togliatti non ebbe la resa brillante del comizio di Catanzaro, probabilmente a causa della tensione accumulata. “A Roma – ha aggiunto ancora Marini – frequentò il gruppo comunista dissidente. Transitata nel Partito socialista, vicinissima a Nenni e a De Martino, non capì mai Craxi perché non accettava l’idea del partito-impresa.” Cesare Marini ha ricordato inoltre che  Giustina Gencarelli era una donna, oltre che colta e impegnata in politica, anche molto generosa, come testimonia il suo impegno come presidente delle dame di carità di S.Vincenzo De’ Paoli.

FimminaTv festeggia l’8 marzo sbarcando sul web

Catanzaro – L’8 marzo parte la nuova fase della Tv Sociale “FìmminaTv”, la prima televisione che pensa alle donne e che da loro è realizzata. Presente solo in poche province calabresi con il canale del digitale terrestre 684, del moox di Telemia, la Televisione in rosa ha già ottenuto importanti successi in termini di riscontri del mondo femminile e non solo.

Lo scorso 8 marzo 2012 nasceva la Testata giornalistica che è andata in onda con il suo intero palinsesto il 24 settembre.

Grazie ad una sinergia davvero proficua è nata la nuova rete Fimmina Tv con il suo sito www.fimminatv.it e con lo streaming sulla piattaforma internazionale Streamit.

Dalla Calabria con Mario Sposato, amministratore della Emmesse Project per la realizzazione del sito internet e con il Team milanese della Streamit Twww.tv, si è riusciti a realizzare un progetto che ha abbattuto i confini territoriali, per raccontare non solo le donne ma anche una Calabria differente da come viene disegnata.

A Crotone per parlare di sicurezza sul lavoro delle donne

CROTONE – Si è tenuta oggi, presso la sede Inail di Crotone,  una conferenza stampa promossa dall’AMNIL nel corso della quale si è parlato del progetto “Omero, storie di donne per la sicurezza delle donne”. Con questo progetto si vuole offrire una concreta possibilità di diffondere in modo efficace la cultura della sicurezza sul lavoro. “Più valore al lavoro delle donne”: questo il messaggio lanciato da Alba Amato Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia. “Occorre –ha dichiarato- dare attenzione al mondo femminile attraverso un complesso di azioni volte a rafforzare il protagonismo della persona, favorendo un’autentica parità sostanziale tra uomini e donne. Tante donne quotidianamente  sono vittime di infortuni domestici e soprattutto tante sono le donne che subiscono infortuni in itinere Bisogna iniziare dalle scuole per far recepire ai ragazzi il modus vivendi, parlando del significato autentico delle pari opportunità come ricerca e valorizzazione dell’identità personale, come uomo e come donna, e come superamento di ogni forma di discriminazione nei confronti della diversità e di come sia possibile un cambiamento di mentalità, abbassando gli stereotipi che condizionano la nostra vita, per incominciare a guardare uomini e donne con occhi diversi. Inoltre è importante sottolineare che la donna è prima di tutto un lavoratore. La casa infatti va considerata come un ambiente di lavoro, dove specialmente le casalinghe sono esposte a gravi rischi.  Stiamo parlando di incidenti di lavoro in casa. Ancora oggi il  70% delle donne subisce infortuni domestici. Non dobbiamo dimenticare che la casa -ha concluso Alba Amato- è il lavoro principale ed è da lì che bisogna partire”.

Domani, 8 marzo, Alba Amato e Maria Francesca Siclari, Consigliera provinciale di Parità, parteciperanno all’iniziativa dal titolo “Donna: identità, libertà, diritto alla vita” che si terrà alle ore 10.30 presso il Cda-Cara di Sant’Anna, promossa dalla Confederazione Misericordie d’Italia. “Si tratta –dichiarano- di un incontro molto significativo che non si deve relegare solo a questo giorno. Le pari opportunità, sono intese dalla Commissione come ricerca e valorizzazione dell’identità personale e,  come superamento di ogni forma di discriminazione nei confronti della diversità. Proprio il riconoscimento e la valorizzazione della diversità di sesso, nazionalità, cultura e religione consentono di sviluppare il valore dell’universalità. Dunque impariamo ad abbassare gli stereotipi per incominciare a guardare uomini e donne con occhi diversi. Solo così- concludono Alba Amato e Maria Francesca Siclari-  ci si può confrontare oltre gli schemi prefissati,  ascoltando meglio”.

 

Gioielli regali in mostra al Castello Aragonese di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – La mostra di gioielli artistici, intitolata “Degno di una regina”, in programma nella Sala Museale del Castello Aragonese di Castrovillari, verrà inaugurata il 3 Marzo alle ore 17.30 e sarà godibile ogni sabato e domenica, fino al 24 Marzo.

Uno stupendo percorso dedicato a tutte le donne del nostro comprensorio, amanti del bello e dell’esclusivo, offerto dalle donne del gruppo Dieci Dita, abili artiste, appassionate di “preziosità” uniche ed originali, che nella mostra esprimono con i loro lavori tutti al femminile.

“Il gruppo Dieci Dita, nato per promuovere e diffondere l’hand made dei maggiori e più bravi hobbisti del Pollino, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e del CIF di Castrovillari, propone questa particolare mostra d’arte di gioielli interamente realizzati a mano – spiegano gli organizzatori – che si ispirano ai grandi tesori regali di ogni tempo, appartenuti alle regine più famose della storia, dall’antichità alle epoche più recenti. Da Nefertari a Pentesilea, regina delle Amazzoni, dalla sfarzosa Isabella di Castiglia, all’elegantissima Margherita di Savoia, il gruppo Dieci Dieta vuole offrire tutto lo scintillio e lo splendore di gemme, perle e pietre dal fascino intramontabile, legate, in maniera indissolubile, alla donna.”

L’azione sinergica del gruppo con Ines Ferrante e Carmelina Guida, esponenti dell’Associazione Culturale Sifeum, che hanno curato l’allestimento dei pannelli illustrativi e didascalici della mostra, ha reso possibile la realizzazione di un suggestivo momento dedicato alle donne per le donne.

Il gruppo Dieci Dita si auspica l’attenzione e il gradimento del pubblico per rendere l’iniziativa un evento itinerante di eccellenza delle capacità umane di questa Terra, al fine di contribuire alla valorizzazione della cultura, con particolare riferimento alla Calabria.