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“RAVONA” presenta voci di Desdemona

Cosenza – Voci di Desdemona farà parte del progetto “RAVONA – Rete Antiviolenza Nazionale” AVON Foundation for Women. Grazie al Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino” lo spettacolo sarà in scena a Cosenza al Cinema Teatro Italia giorno 11 dicembre alle ore 20.00.

Gli eventi di  RAVONA: Un percorso itinerante di reading, teatro, mostre, concorsi, dibattiti, concerti, performance, formazioni per contrastare la violenza maschile sulle donne; 11 eventi in 11 città.

La violenza contro le donne riguarda tutti e tutte. Sostenere i centri antiviolenza significa rafforzare le donne.

L’Associazione nazionale “D.i.Re” (Donne in Rete contro la Violenza) è una fondazione di 60 associazioni di donne che gestiscono i centri antiviolenza per dare voce a pratiche, saperi e studi sul tema della violenza alle donne, supportando migliaia di donne insieme ai/alle propri/e figli/e nella riconquista della loro libertà.

Con il progetto “RAVONA – Rete Antiviolenza Nazionale” AVON Foundation for Women contribuisce a far conoscere il problema della violenza di genere per sconfiggere la violenza maschile contro le donne.

Dalla Calabria si rialza la voce delle donne: “Se Non Ora Quando?” a Gerace (Rc)

Se non ora quando?Ritorna a farsi sentire la voce delle donne e riparte dal sud. Il Comitato Nazionale “Se Non Ora Quando?” ha scelto la Locride ed in particolare la città di Gerace per organizzare un incontro nazionale sui temi dell’istruzione, del lavoro e della rappresentanza.

Nella piazza principale di uno dei borghi più belli d’Italia, sul palco appositamente allestito per l’occasione, si sono alternate le voci di imprenditrici, insegnanti, esponenti della politica e delle istituzioni, professioniste dei vari settori, che con la loro presenza e il loro lavoro quotidiano hanno voluto dare testimonianza del ruolo femminile nella società attuale. Racconti ed esperienze che sono veicolo di un messaggio ben preciso: portare alla luce il valore delle donne nella vita di tutti i giorni.

Dopo l’esperienza del 13 febbraio 2011 che ha portato nelle piazze di tutta Italia milioni di persone sul tema della dignità femminile, l’appuntamento di ieri ha voluto sottolineare la voglia di cambiamento che serpeggia nell’attuale società. E quale migliore luogo per ripartire se non la Calabria, terra di violenze e di soprusi, in cui lavora meno di una donna su quattro e le imprese femminili sono il 26%, ma anche terra di determinazione e coraggio. Caratteristiche che sono salite alla ribalta delle cronache dell’ultimo periodo proprio grazie ad alcune donne. É il caso di Elisabetta Tripodi sindaco di Rosarno e di Maria Carmela Lanzetta sindaco di Monasterace, protagoniste di una serrata lotta alla ‘ndrangheta, presenti all’incontro insieme ad Annamaria Cardamone sindaco di Decollatura (Cz). Ma è il caso anche di Lea Garofalo e delle altre donne vittime della subdola mano mafiosa ricordate ed omaggiate dalla cantastorie Francesca Prestìa nella sua “Ballata per Lea Garofalo”.

Un appuntamento che ha radunato molte donne calabresi, ma anche diverse presenze importanti dal resto d’Italia. Cristina Comencini e Anna Carabetta, promotrici e organizzatrici dell’evento, mostrano la loro soddisfazione e la convinzione di essere ad un nuovo punto di partenza per il movimento ma soprattutto per il futuro delle donne e della società. Il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, tramite un messaggio, ha voluto lasciare un suo saluto, aggiungendo un rinnovato impegno nei confronti della lotta alla violenza sulle donne sia all’interno delle mura domestiche che all’esterno.

Voci di donne diverse, dunque, che incidono sulle proprie comunità lavorando in settori differenti, ma che affrontano con la stessa caparbietà le sfide di ogni giorno. Sono presenti tra le altre Emanuela Ientile, giornalista e presidente del Club Unesco di Gerace e Tina Macrì, imprenditrice e presidente della Cooperativa “Aracne”, così come Wanda Ferro e Doris Lo Moro, Angela Napoli ed Eva Catizone, ma anche Saveria Marturano, docente vicaria dell’Istituto “Cinque Martiri” di Gerace e Filomena Fotia, consigliera del sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria. Più di trenta si alternano sul palco per dare esempio e testimonianza dell’importanza di impegnarsi in prima persona per cambiare il futuro e dargli una nuova impronta di colore.

Un appuntamento non solo per donne, come dimostrano le numerose presenze maschili e gli interventi del sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli e del giudice Nicola Gratteri chiamato a sorpresa al microfono. A dimostrazione del fatto che una società basata sulle pari opportunità è interesse di ogni essere umano che si senta cittadino e parte di una comunità, perché è una condizione che deve permeare le vite di ciascuno per essere tangibile e fattiva. E le testimonianze dimostrano che si deve partire dalle famiglie, dalle scuole, dai luoghi di socializzazione, per allargare lo sguardo agli esempi delle istituzioni, dei mezzi di comunicazione, dei luoghi di lavoro. Ogni fase della vita delle persone dovrebbe essere accompagnata e permeata da questo sentimento di parità di genere, che è parità di sentimenti, di competenze, di relazioni, di capacità.

 

Mariacristiana Guglielmelli