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Spaccio di cocaina e hashish sulla statale 18 anche davanti i minori: arrestati in quattro

GIOIA TAURO (RC) – La Polizia ha eseguito quattro misure cautelari nei confronti di tre uomini e una donna, italiani e residenti a Gioia Tauro, accusati di spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini svolte nel centro della città gioiese, hanno permesso di accertare che gli indagati effettuavano le cessioni di droga, cocaina, marijuana e hashish, nelle più svariate ore del giorno anche in aree densamente popolate, incuranti dei ignari passanti ed addirittura, in alcuni casi, della presenza di minori.

I riscontri investigativi hanno consentito di individuare due diverse “piazze di spaccio”, una delle quali proprio al centro della città. L’altra, invece, sulla strada statale 18, all’ingresso della cittadina. Due persone sono finite carcere, mentre le altre due, sono state sottoposte al divieto di dimora nel comune di Gioia Tauro.

Take away della droga, ordinavano pane ma arrivava cocaina: 9 arresti tra Calabria e Sicilia

CATANIA – Oltre cento Carabinieri del comando provinciale di Catania, con il supporto dei reparti specializzati, stanno eseguendo nelle province del capoluogo etneo e di Reggio Calabria nove misure cautelari (otto in carcere e una ai domiciliari) nei confronti di altrettante persone accusate, a vario titolo, di spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine, denominata ‘Non solo pane’, coordinata dalla Procura distrettuale e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania, ha consentito di individuare una fiorente attività di smercio al dettaglio di cocaina, realizzata dagli indagati sia autonomamente che in concorso tra loro a Catania e in diversi comuni della cintura metropolitana.

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Un altro blitz antidroga nel Cosentino: maxi sequestro di marijuana a Luzzi (VIDEO)

COSENZA – Nella giornata di ieri, personale della Polizia di Stato ha eseguito, nell’ambito dei servizi straordinari disposti dal Questore della Provincia di Cosenza e coordinati dalla locale Procura della Repubblica, diversi controlli in provincia, finalizzati al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti.

Nel corso di detti servizi, personale della locale Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Corigliano-Rossano hanno effettuato una perquisizione presso un  immobile sito in nel comune di Luzzi (CS), rinvenendo all’interno del fabbricato un impianto illegale per la coltivazione e la produzione di marijuana nonché copiosa sostanza stupefacente parte della quale già confezionata e pronta per essere commercializzata. All’interno dell’immobile, fra l’altro erano state realizzate delle serre sia per il primo impianto dei bulbi, che per la dimora delle piante di marijuana già attecchite. Nello specifico, gli operatori hanno proceduto al sequestro di decine di sacchi in plastica, contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana, per un peso complessivo di 235  Kg circa e nr. 6 sacchetti per sottovuoto, contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana per un peso complessivo di 15 Kg circa.

Oltre allo stupefacente è stato rinvenuto copioso materiale strumentale al ciclo di produzione, tra cui: alimentatori di corrente, riscaldatori, ventilatori, tritatori, lampade da serra, termostati, filtri di aspirazione, un articolato quadro elettrico composto da magneto termici, multiprese e temporizzatori, aspiratori, tubi di aerazione, tappetini per impianto di semi, oltre a centinaia di sacchi e vasi contenenti terriccio, decine di bidoni di fertilizzante liquido e dischi di torba. La struttura inoltre era fornita internamente anche di un impianto di videosorveglianza. si è appurato anche il furto di energia elettrica da parte dei soggetti che avevano realizzato l’impianto, i quali, attraverso azioni fraudolente, avevano limitato la registrazione dei reali consumi. Le attrezzature rinvenute, che nell’occasione sono state sequestrate, si stimano del valore di diverse decine di migliaia di euro, mentre la sostanza stupefacente, complessivamente, avrebbe fruttato nel mercato illecito, al dettaglio, oltre 500.000 euro.

Sono in corso gli approfondimenti da parte degli investigatori per identificare ed attribuire le responsabilità penali ai soggetti che avevano avviato la fiorente attività di coltivazione e produzione di stupefacente all’interno dell’immobile sequestrato.

Il sequestro di ieri segue quello di pochi giorni addietro operato a S. Sofia d’Epiro allorquando i poliziotti, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Castrovillari hanno sequestrato un altro impianto per la produzione di marijuana, allestito con articolate attrezzature. In quella occasione i poliziotti hanno arrestato 4 persone rinvenendo 241 kg di marijuana già pronta per la commercializzazione.

 

 

Guardia Piemontese, droga nascosta nei piloni della Statale 18

GUARDIA PIEMONTESE (CS) – Droga nei piloni di cemento. 800 grammi di marijuana, suddivisi in due involucri, sono stati rinvenuti occultati alla base di alcuni piloni del viadotto della statale 18. Il ritrovamento della sostanza stupefacente, è avvenuto lunedì scorso nel tratto che attraversa Guardia Piemontese.

“L’azione si inquadra in un’attività ad ampio raggio di prevenzione degli illeciti particolarmente relativi a spaccio di stupefacenti, detenzione di armi e intimidazioni, in vista della stagione estiva, condotta dal Questore di Cosenza, Michele Maria Spina, e dal Commissario capo Rossignuolo. Il recupero è stato effettuato dagli agenti della Polizia giudiziaria del Commissariato di Paola, guidati dal commissario capo Elga Rossignuolo. Il recupero della sostanza stupefacente non è stato semplice perché l’area era infestata da sciami di vespe. Nonostante tutto, l’operazione è stata eseguita con successo e la marijuana è stata sequestrata. Sono ora in corso le indagini per cercare di trovare ulteriori elementi che possano eventualmente permettere di individuare i malviventi coinvolti.

Cosenza, beccato in casa con l’eroina la lancia dalla finestra e fugge: bloccato e arrestato

COSENZA – Nella giornata di ieri, personale della Polizia di Stato ha eseguito, nell’ambito dei servizi straordinari disposti dal Questore della Provincia di Cosenza e coordinati dalla locale Procura della Repubblica, diversi controlli in città, finalizzati al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti.

Nel corso di detti servizi, una persona è stata arrestata poiché trovata in possesso di sostanza stupefacente del tipo eroina, in pietra, e di altro materiale strumentale all’attività di spaccio. In particolare, l’uomo, sorpreso in casa dai poliziotti a cui aveva aperto la porta della propria abitazione, aveva cercato dapprima di disfarsi di un involucro lanciandolo dal balcone, verso la strada, per poi tentare di darsi alla fuga, ma veniva però prontamente bloccato da altri agenti nella strada che costeggia l’abitazione. Il predetto involucro, recuperato da altri poliziotti che opportunamente appostati avevano osservato la scena, risultava contenere la sostanza stupefacente, poi sottoposta a sequestro.

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto agli arresti domiciliari, su disposizione dell’A.G. procedente.

 

Cosenza, nascondeva cocaina e marijuana in casa. Arrestato 28enne cosentino

COSENZA (CS) – I carabinieri di Cosenza nella notte, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio, hanno arrestato, in flagranza di reato, un 28enne cosentino. I militari hanno scoperto e sequestrato, occultati nell’abitazione dell’indagato, nella sua esclusiva disponibilità, due flaconi in plastica contenenti complessivamente 6,4 grammi di cocaina suddivisi in 15 dosi e mezzo grammo di marijuana, nonchè un bilancino di precisione, materiale da taglio e da confezionamento e l’importo di 140 euro, costituito da banconote di piccolo taglio, ritenuto provento dell’accertata attività illecita. Su disposizione del Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Cosenza, l’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Droga in un canile: arrestato dai carabinieri di Rende

RENDE (CS) – Droga nascosta in un canile. Questa la scoperta dei militari della Stazione Carabinieri di San Fili (CS) che, a San Vincenzo La Costa (CS), ha portato all’arresto di una persona per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato, che lo stesso è da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

I militari dell’Arma sono intervenuti nel canile di proprietà dell’indagato, un 37enne residente a San Vincenzo La Costa, sospettando fosse un luogo di smercio di droga.

Come base per nascondere la droga e confezionare le dosi si serviva degli spazi, ritenuti dallo stesso insospettabili, del canile dove, all’esito della perquisizione, venivano infatti rinvenuti 131,40 grammi (centotrentuno/vrg/quaranta) di sostanza stupefacente del tipo “cocaina” e 97,90 grammi (novantasette/vrg/novanta) di “hashish” e l’occorrente per il confezionamento della droga, tutto posto sotto sequestro. 

L’arrestato, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Cosenza, è stato tradotto presso la Casa circondariale di Cosenza. 

Proseguirà nei prossimi giorni, la campagna di intensificazione dei controlli disposta dalla Compagnia Carabinieri di Rende per un deciso richiamo alla responsabilità e al rispetto delle regole adottate a tutela dell’incolumità e volti ad assicurare e prevenire ogni fenomeno di illegalità.

Rogliano, blitz anti droga a scuola con il cane Enno

ROGLIANO (CS) – I Carabinieri del Comando Compagnia di Rogliano, nell’ambito di una più mirata attività di controllo presso gli istituti scolastici, volta a scongiurare la diffusione di sostanze stupefacenti tra studenti, hanno eseguito, avvalendosi della collaborazione di personale del nucleo cinofili del 14 Btg. Carabinieri Calabria di Vibo Valentia, un’ispezione presso l‘ I.I.S. Marconi – Guarasci, sede di Rogliano, finalizzata alla ricerca e alla individuazione di sostanza stupefacente eventualmente posseduta da alunni frequentatori dell’istituto.

Nel corso delle attività, il cane “Enno” guidato dal personale dell’Arma “conduttore” ha ispezionato n. 14 classi dell’Istituto Scolastico e più precisamente del Liceo Scientifico, dell’istituendo Alberghiero, nonché della Ragioneria, oltre al perimetro dell’edificio. L’attività odierna si colloca nel più ampio quadro di incisivi controlli sul territorio della località montana roglianese svolti dai Militari della Compagnia di Rogliano

Traffico e spaccio di droga, nuovo blitz tra Calabria e Sicilia: 31 arresti

REGGIO CALABRIA – Blitz antimafia a Catania. La polizia di Stato, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha eseguito, nel corso della notte, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 31 persone, ritenute affiliate alla cosca “Cappello-Bonaccorsi”, e accusate di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina , porto e detenzione di armi da fuoco.

Le indagini, nell’ambito dell’operazione “Kynara”, hanno consentito, in particolare, di documentare un traffico di stupefacenti sull’asse Calabria-Sicilia.

Droga su ambulanze durante il Covid, smantellato traffico tra Calabria e Sicilia: oltre 50 arresti

MESSINA – E’ scattata alle prime ore di oggi una maxi operazione antidroga della guardia di finanza tra Sicilia e Calabria per l’esecuzione di 61 misure cautelari. Per 48 soggetti è stato disposto il carcere, per 6 gli arresti domiciliari e per altri sette l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Per l’accusa gli indagati sono ritenuti promotori e partecipi di una strutturata organizzazione criminale dedita alla gestione di un lucroso traffico di sostanze stupefacenti.

Durante il Covid la droga arrivava a Messina in ambulanza

Dalla Calabria, per superare controlli anche nello Stretto, cocaina, marijuana, hashish (droghe che il gruppo del quartiere Giostra faceva arrivare dalla Calabria), arrivava persino nelle ambulanze durante il periodo della pandemia. Tramite collegamenti con base operativa a Reggio Calabria e nelle roccaforti ‘ndranghetiste di San Luca e Melito Porto Salvo i fornitori non si fermavano neppure durante il Covid e per eludere i controlli delle Forze di Polizia e poter beneficiare, nel contempo, di un canale di passaggio prioritario sullo Stretto, provvedevano alla consegna dello stupefacente a Messina utilizzando autoambulanze.

Le indagini sono state avviate da approfondimenti su una delle principali piazze di spaccio del capoluogo peloritano, il quartiere di Giostra, noto per la significativa presenza di esponenti di spicco della locale criminalità organizzata, anche di matrice mafiosa. La Dda di Messina ha disposto l’avvio di indagini tecniche (telefoniche, ambientali, telematiche con captatore informatico e di video ripresa) che, corroborate da attività tipiche di polizia giudiziaria sul territorio, avrebbero fatto lucere su una presunta associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico.

L’inchiesta si è avvalsa anche delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che avrebbe fornito “una puntuale ricostruzione della fitta rete di relazioni e degli affari illeciti”. La base operativa del gruppo era in un vicolo cieco del quartiere Giostra, così da poter costantemente monitorare qualsiasi tipo di accesso e nascondeva armi e stupefacenti in una baracca abbandonata.

Droga ma anche armi da guerra

Secondo la Dda il sodalizio era in grado di contrattare con organizzazioni calabresi l’acquisto di armi da guerra, come fucili mitragliatori del tipo Uzi, dotati di silenziatore. Il Gip, nella valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari, sottolinea come il traffico di stupefacenti sia caratterizzato da “tratti di inquietante sistematicità e pianificazione”, definendolo di tipo “imprenditoriale”. Sotto il profilo economico-finanziario, l’indagine della Guardia di finanza avrebbe documentato la disponibilità di beni mobili ed immobili in misura sproporzionata al reddito lecitamente dichiarato ed al tenore di vita sostenuto, da qui il disposto ed eseguito sequestro di unità immobiliari, autoveicoli e motoveicoli, per un valore complessivo stimato di circa 500.000 euro. E’ anche emerso che 17 soggetti, dei 61 destinatari del provvedimento cautelare, sono risultati percettori o beneficiari di reddito di cittadinanza. 

Individuato a Catania un secondo canale di approvvigionamento, parallelo a quello ‘calabrese‘ con persone attive nel quartiere San Cristoforo del capoluogo etneo. Le Fiamme gialle avrebbero anche individuato una capillare rete di pusher e intermediari, responsabili della gestione operativa del narcotraffico: dalla consegna al dettaglio ai singoli clienti, sino alle forniture più significative.