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Consiglio Regionale, Guccione, «Fallimentare la gestione dei rifiuti»

CATANZARO «Nel corso del Consiglio regionale per la discussione del Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (Defr) per il triennio 2019- 2021, ho messo in evidenza il fallimento di questi anni della gestione dei rifiuti. Anche nel Defr emerge che, nonostante il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio abbia emanato fino ad oggi dodici ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell’articolo 191 D.lgs. 152/2006 per il conferimento dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria, la situazione rischia di esplodere». E’ quanto si legge in una nota del consigliere regionale Carlo Guccione.

»Le ordinanze di questi 4 anni in “eccezionale e urgente necessità – prosegue Guccione-  che permettono di derogare alle norme vigenti” sono state emanate proprio per evitare problemi alla salute dei cittadini o l’insorgere di emergenze ambientali. E ora emergono tutte le criticità che si registrano nel settore rifiuti. È ancora forte la dipendenza dalle discariche, dove confluisce circa il 65% dei rifiuti. Delle circa 500mila tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati prodotti dopo il trattamento, in discarica ne vengono smaltiti circa 350mila. Ma anche quando sarà messa in esercizio la nuova rete di trattamento di rifiuti urbani, comunque una parte residuale degli stessi dovrà essere conferita in discarica.

Quindi la politica delle “Discariche zero”, portata avanti dal presidente della Giunta regionale è evidente che si è rivelata una vera e propria affermazione propagandistica. La vera emergenza, che da qui a qualche settimana la Calabria dovrà affrontare, sarà proprio quella della carenza dei siti di smaltimento. L’unica discarica presente in Regione è ormai alla saturazione dei volumi di abbanco e anche il tentativo di trasportare i rifiuti in siti extraregionali è fallita, visto che le gare per il trasporto e lo smaltimento in impianti fuori regione sono andate deserte»

La poca accortezza – si legge ancora – con cui il settore è stato gestito in questi 4 anni, rischia di provocare una nuova situazione di emergenza che costringerà la Calabria a vedere i rifiuti depositati ai bordi delle strade delle nostre città. Addirittura, nel Defr – per quanto riguarda i nuovi Ecodistretti che saranno realizzati ex novo a servizio degli Ato di Cosenza e Vibo Valentia – dopo 4 anni la Regione, in modo pilatesco, afferma che il Piano non ne individua la localizzazione, ma rimanda la scelta dell’ubicazione alle competenze delle Comunità d’Ambito, di nuova costituzione. Tutti però sanno che il vero problema in questi anni è stato rappresentato anche dalla mancata individuazione di un sito nella provincia di Cosenza. Da presidente, prima della Provincia e oggi della Regione, qualcuno pensa, essendo trascorsi inutilmente quattro anni, che è meglio lavarsene le mani rilanciando di nuovo la palla ai sindaci. Anche per quanto riguarda il piano degli Ecodistretti a titolarità regionale, per quello di Catanzaro Alli è stata aggiudicata la gara per la realizzazione dell’impianto. Si attende ora la sottoscrizione del contratto. Invece per l’Ecodistretto di Sambatello è stata pubblicata la gara per la realizzazione dell’opera; per l’Ecodistretto di Rossano Bucita a breve sarà bandita la gara. Visto lo stato dell’arte, sarà difficile che gli Ecodistretti a titolarità regionale vengano realizzati entro il 2020, come la Regione ha previsto nel Defr. Ma c’è di più. Il 10-12-2018 scadrà la legge 47 dell’11-12-2017 voluta dalla Giunta regionale, che sospende per un anno tutti i procedimenti di valutazione ambientale e di autorizzazione relativi al deposito rifiuti sul o nel suolo, pendenti presso gli uffici della Giunta regionale, andando in deroga alla normativa vigente. Visti i notevoli ritardi e incompetenze nell’applicazione del Piano regionale dei rifiuti e per evitare l’insorgere di una nuova drammatica crisi emergenziale, la soluzione va inevitabilmente cercata altrove. E non può essere quella di una gara comunitaria per il conferimento extraregionale degli scarti prodotti dei rifiuti negli ambiti di Reggio Calabria e Cosenza, considerando che il mercato sia nazionale che regionale non sarà probabilmente in grado di dare soluzioni a tale aspettative. Il presidente della Giunta regionale prenda atto che quella delle “Discariche zero” è stata solo una boutade. Come tutti sanno, una parte dei rifiuti, anche quando si raggiungerà una politica di differenziata spinta, dovrà essere smaltita in discarica. Ritardi macroscopici si registrano nell’attuazione del Piano regionale dei rifiuti. Le mancate scelte non vanno scaricate sui sindaci che hanno un compito importante, ma non possono essere i parafulmini di una gestione disastrosa di un settore così complesso».