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La commedia napoletana conquista il Tau, successo per “Ditegli sempre di sì”

RENDE (CS)- Applausi scroscianti per “Ditegli sempre di sì” ieri sera al TAU. La compagnia “Elledieffe” porta in scena uno dei primi successi dell’immenso Eduardo De Filippo. Cast di prim’ordine con regia di Roberto Andò.

Il paradosso Michele Murri

Trama avvincente con Michele Murri (Gianfelice Imparato) appena uscito dal manicomio di ritorno dalla sorella Teresa (Carolina Rosi). Quest’ultima, unica persona a conoscere la motivazione dell’assenza del fratello,  viene rassicurata dal medico sulla condizione dello stesso. Don Michele diventa il perno centrale in questa storia ambientata nel primo ‘900. E’ proprio lui a muovere tutta la narrazione, a creare fraintendimenti e a dare il tempo comico sulla scena. Trascina i personaggi nella sua realtà surreale, prendendo modi di dire e battute come vere, convincendoli delle sue stravaganze. Il dialogo è veloce, in quello che è un napoletano goliardico molto apprezzato dalla platea. Tra falsi matrimoni, morti apparenti e continui paradossi, il TAU ride di gusto e apprezza la commedia.

 

La coppia Imparato-Rosi conquista il pubblico

Va sottolineata la prova di Gianfelice Imparato. Attore di altissimo livello non solo a livello teatrale. Innumerevoli le sue apparizioni cinematografiche tra cui “Gomorra” (il Film) e “Il divo” di Sorrentino. Imparato, alias Don Michele Murri, sul palco è un maestro. Sfrutta a suo piacimento la poetica eduardiana con un’ironia tagliente a volte amara, tipicamente napoletana. Sarcasmo legato al mondo pagano, al popolo, che non disdegna una chiara contemporaneità nelle scene.  Anche Carolina Rosi, nel ruolo di Teresa, diventa di evidente importanza. Un tango, anzi, una “tarantella” di risate che nasconde l’amarezza di un segreto. Carolina Rosi interpreta queste due facce nel modo più tragicomico possibile e con la contrapposizione costante rivalsa-rassegnazione.

Minuti e minuti di applausi per la compagnia teatrale di Luca De Filippo, la quale prende i meriti di una stagione teatrale auspicabilmente da protagonista. Il Teatro Auditorium Unical conferma la propria qualità e il pubblico bruzio è pronto ad attendere questa sera la seconda di “Ditegli sempre di sì”.

“Questi fantasmi”, Al Tau ancora Eduardo, firmato Marco Tullio Giordana

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Un grande appuntamento i prossimi 7 e 8 marzo con il teatro d’autore di scena al TAU dell’Unical, in esclusiva regionale in Calabria.  “QUESTI FANTASMI!” di Eduardo De Filippo per la regia di Marco Tullio Giordana, prodotto da “La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo”.
In scena GIANFELICE IMPARATO, CAROLINA ROSI, MASSIMO DE MATTEO, PAOLA FULCINITI, FEDERICA ALTAMURA, ANDREA CIOFFI, NICOLA DI PINTO VIOLA FORESTIERO, GIOVANNI ALLOCCA, GIANNI CANNAVACCIUOLO, CARMEN ANNIBALE
Una grande eredità teatrale intatta nel tempo: dopo l’applaudito Non ti pago, Gianfelice Imparato, insieme a Carolina Rosi e alla Compagnia di Teatro di Luca De Filippo, affronta uno dei testi cardine di Eduardo, Questi fantasmi!
Marco Tullio Giordana firma la regia di una storia a tratti farsesca, che racconta la necessità di essere ciechi, di credere senza riserve a una realtà inverosimile, per tutelare se stessi e un ideale di famiglia minato al suo interno.

La trama

Pasquale Lojacono si trasferisce con la giovane moglie Maria in un appartamento all’ultimo piano di un palazzo seicentesco (in via Tribunali 176). Maria non sa che il marito ha ottenuto il fitto gratuito per cinque anni di quell’enorme casa (18 camere e 68 balconi) in cambio del compito di sfatare la leggenda sulla presenza di spiriti nella casa. Il portiere Raffaele spiega al nuovo inquilino cosa dovrà fare per ottemperare al suo impegno contrattuale: per dimostrare che non ci sono fantasmi dovrà mostrarsi ogni giorno, due volte al giorno, fuori tutti i 68 balconi, mostrando serenità e allegria. A tal scopo dovrà anche cantare ad alta voce (inizierà con Lucean le stelle, continuerà con Ah l’ammorre che fa fa)! Ascoltando però i racconti del portiere, della sorella di quest’ultimo e del “dirimpettaio” di casa, tal Professor Santanna, il nostro protagonista incomincia a credere all’esistenza degli spiriti; pertanto, quando s’imbatte in Alfredo, l’amante della moglie, lo scambia per un fantasma. La storia di Questi fantasmi!prosegue con Alfredo che fa pervenire sostanziosi aiuti economici alla famiglia Lojacono, aiuti che vengono interpretati da Pasquale come regali degli spiriti che l’avrebbero preso a ben volere! L’equivoco prosegue e il nostro protagonista è l’unico a non avvedersi di quello che sta realmente accadendo; dopo un’esilarante scena nella quale, per Pasquale, si consuma un litigio tra spiriti (in effetti i litiganti sono Alfredo, sua moglie, i suoi bambini e altri parenti), l’amante di Maria decide, apparentemente, di tornare in famiglia privando dei suoi regali il povero Pasquale. La storia di si avvia alla conclusione: con un marchingegno Pasquale riesce a reincontrare Alfredo, chiedendogli un ulteriore e sostanzioso aiuto economico, spiegando allo “spirito” che i soldi gli servono per riconquistare la moglie di cui è perdutamente innamorato. Alfredo, commosso per la triste confessione, gli lascia un pacco di banconote e scompare dalla loro vita.

Grande successo al Rendano per la commedia di Eduardo De Filippo

COSENZA – Tutto esaurito e applausi al Teatro Rendano per il capolavoro di Eduardo De Filippo Natale in casa Cupiello. Luigi De Filippo è stato il protagonista di un’interpretazione più moderna del teatro umoristico della Compagnia dei fratelli De Filippo. «Ho deciso di mettere in scena questa commedia – dice l’attore napoletano – con una scrittura moderna, intrigante, per far conoscere alle nuove generazioni questo che è un grande esempio del teatro di tradizione, che i fratelli De Filippo chiamano teatro umoristico, perché l’umorismo è la parte amara della comicità, diverte ma fa riflettere».

“Ditegli sempre di sì” al Teatro Sybaris

CASTROVILLARI (CS) – Dopo il successo di “Cùnt-ami”, la XVI Stagione Teatrale Comunale di Castrovillari presenta “Ditegli sempre di sì” di Eduardo De Filippo.

Sabato 28 febbraio, alle ore 21:00, la compagnia moranese L’Allegra Ribalta, presieduta da Massimo Celiberto, porterà in scena sul palco del Teatro Sybaris lo spettacolo, il secondo fuori abbonamento, inserito nel cartellone messo a punto da Aprustum e Khoreia 2000.

“Ditegli sempre di sì”, uno dei più importanti titoli della drammaturgia eduardiana, affronta come tema centrale quello della pazzia: il protagonista è malato di mente e, poiché questa condizione è stata tenuta nascosta, le sue stranezze saranno la causa di equivoci e situazioni imbarazzanti. Diretti da Casimiro Gatto, sulla scena ci saranno Adele Schifino, Alessandro Laitano, Domenico Laitano, Emilia Zicari, Fedele Fuscaldo, Franco Vacca, Gaetano Lo Tufo, Katia Sartore, Mariella Salerno, Roberto Coscia, Rosaldo Principe, Teresa Rosito e Vincenzo Forte. Protagonista della commedia è Michele Murri, un pazzo vero, fissato sulle parole, che va sentenziando che la gente non parla con vocaboli appropriati, creando così equivoci e fraintendimenti. Una volta fuori dal manicomio sembra perfettamente a posto, anche se prende tutto troppo sul serio: se la sorella zitella afferma che le piacerebbe sposare il vicino di casa, subito diffonde la voce del matrimonio; se un amico di famiglia giura che farà pace col fratello solo da morto, ecco che si affretta a mandare un telegramma con la dolorosa notizia; se qualcuno dà del matto a Luigi, lo spasimante della figlia, Michele tenta di tagliargli la testa, perché è lì, dice lui, che s’annida la pazzia. In questo testo di Eduardo de Filippo, scritto nel 1925 in pieno regime fascista e dunque fortemente “politico”, è invece evidente la tesi morale: la società ottusa, ipocrita e conformista mette inesorabilmente all’indice chi è “diverso”, estromettendo quindi inevitabilmente i pazzi “veri”, come Michele, ma anche gli estrosi, gli stravaganti, come il giovane e spiantato artista Luigi, che non potendo proteggersi neppure dietro la facciata della patologia medica è il vero escluso.

L’Allegra Ribalta porta in scena “Ditegli sempre di sì” di Eduardo De Filippo

CASTROVILLARI (Cs) – Dopo le intriganti atmosfere tra sogno e realtà che ha regalato “Cùnt-ami”, spettacolo avvolto dal fascino intramontabile della fiaba, portato in scena dai giovanissimi attori de Il Loco Teatro, la XVI Stagione Teatrale Comunale di Castrovillari cambia totalmente registro e presenta “Ditegli sempre di sì” di Eduardo De Filippo. Lo spettacolo, il secondo fuori abbonamento, inserito nel cartellone messo a punto da Aprustum e Khoreia 2000, è previsto per sabato 28 febbraio, ore 21,00, al Teatro Sybaris. Omaggio al genio di Eduardo nel trentennale della sua scomparsa, sarà portato in scena dalla compagnia moranese L’Allegra Ribalta, presieduta da Massimo Celiberto. “Ditegli sempre di sì”, uno dei più importanti titoli della drammaturgia eduardiana, affronta come tema centrale quello della pazzia, presente anche ne “Il medico dei pazzi” di Eduardo Scarpetta, e affrontata dallo stesso Eduardo in “Uomo e galantuomo”. Se però in quest’ultimo testo la pazzia del protagonista viene simulata per sfuggire a situazioni scomode e imbarazzanti, in “Ditegli sempre di sì”, al contrario, il protagonista è davvero malato di mente e poiché questa condizione è stata tenuta nascosta, le sue stranezze saranno la causa di equivoci e situazioni imbarazzanti. Diretti da Casimiro Gatto, sulla scena ci saranno Adele Schifino, Alessandro Laitano, Domenico Laitano, Emilia Zicari, Fedele Fuscaldo, Franco Vacca, Gaetano Lo Tufo, Katia Sartore, Mariella Salerno, Roberto Coscia, Rosaldo Principe, Teresa Rosito e Vincenzo Forte. Protagonista della commedia è Michele Murri, un pazzo vero, fissato sulle parole, che va sentenziando che la gente non parla con vocaboli appropriati, creando così equivoci e fraintendimenti. Una volta fuori dal manicomio sembra perfettamente a posto, anche se prende tutto troppo sul serio: se la sorella zitella afferma che le piacerebbe sposare il vicino di casa, subito diffonde la voce del matrimonio; se un amico di famiglia giura che farà pace col fratello solo da morto, ecco che si affretta a mandare un telegramma con la dolorosa notizia; se qualcuno dà del matto a Luigi, lo spasimante della figlia, Michele tenta di tagliargli la testa, perché è lì, dice lui, che s’annida la pazzia. In questo testo di Eduardo de Filippo, scritto nel 1925 in pieno regime fascista e dunque fortemente “politico”, è invece evidente la tesi morale: la società ottusa, ipocrita e conformista mette inesorabilmente all’indice chi è “diverso”, estromettendo quindi inevitabilmente i pazzi “veri”, come Michele, ma anche gli estrosi, gli stravaganti, come il giovane e spiantato artista Luigi, che non potendo proteggersi neppure dietro la facciata della patologia medica è il vero escluso.

Tutto esaurito per “Sogni di una notte di mezza sbornia”

COSENZA – “Sogno di una notte di mezza sbornia”, scritta da Eduardo DE Filippo e interpretata dal figlio Luca, trionfa sul palco del Rendano.  “Tutto esaurito” per il doppio appuntamento dedicato al teatro  di Eduardo, sabato e domenica scorsa, per il cartellone “Rendano in prosa”.

Come nella tradizione della farsa scarpettiana , la scenografia è bidimensionale: una porta e una finestra bastano a rendere l’idea di un bassofondo di una Napoli del primo dopoguerra e poi, nel secondo atto, di una lussuosa dimora ai piedi del Vesuvio. Sono incalzanti botta e risposta, battute sagaci a scandire il ritmo di un testo esilarante. Una macchina teatrale perfetta, come tutte le commedie di Eduardo, sulle  musiche di un inconfondibile Nicola Piovani. Una messa in scena fedele all’originale, dunque,  protagonista Pasquale Grifone un onesto ubriacone del “vascio” napoletano.  Aiutato dai fumi dell’alcol, sogna di ricevere i numeri nientemeno che da Dante Alighieri, il quale però, gli rivela anche che quelle quattro cifre che giocherà al lotto indicheranno  anche la data esatta della sua fine. “Sogno di una notte di mezza sbornia” anticipa alcuni dei temi che il drammaturgo napoletano affronterà ampiamente dopo il 1945 con le indimenticabili “Non ti pago” e “Napoli Milionaria”.

In scena “Natale in casa Cupiello”, un omaggio a Eduardo De Filippo

COSENZA – Un tributo al grande Eduardo De Filippo, a 30 anni dalla scomparsa, ecco ciò che proporrà l’Associazione “Le Sei sorelle” di Cosenza, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, con la riproposizione del capolavoro eduardiano “Natale in casa Cupiello” domani, venerdì 6 febbraio, alle ore 20,30, e sabato 7 febbraio, alla stessa ora, al Teatro Italia-Tieri.
Alle 10,00 di sabato previsto anche un matinée destinato agli studenti della Scuola media “Nicola Misasi” di Cosenza che avranno modo di riapprezzare la celeberrima commedia di Eduardo De Filippo dopo averla conosciuta in classe, grazie alle letture guidate, favorite dalla dirigente scolastica Marina Del Sordo, da sempre sostenitrice del teatro come metodo pedagogico.
Particolare sostegno al progetto di riproporre alla città e agli studenti il capolavoro di Eduardo è venuto, oltre che dall’Amministrazione comunale e dall’Assessore al teatro e allo spettacolo Rosaria Succurro, anche dal consigliere comunale Roberto Bartolomeo che ha fortemente sollecitato l’omaggio al drammaturgo napoletano, attraverso la produzione dell’Associazione “Le Sei Sorelle”. Il libero adattamento dalla commedia di Eduardo e la regia di questo allestimento sono di Marco Silani. Ne sono intepreti diversi apprezzati attori cosentini e calabresi: lo stesso Marco Silani (Luca Cupiello), Barbara Bruni (Concetta), Achille Veltri (Tommasino), Francesca Marchese (Ninuccia), Marco Tiesi (Nicola) e ancora Antonio Conti, Paolo Mauro, Nuccio Nicoletti, Giulio Riga, Valeria Ippolito, Marianoemi Gervasi, Paolo Gagliardi, Davide Carpino, Melania Marchese e Alessia Abate. Le scenografie sono firmate “Sei sorelle” e i costumi da Francesca Florio.

“Per ricordare l’opera di Eduardo e l’importanza del suo teatro – sottolinea Francesca Marchese dell’Associazione “Le sei sorelle”- abbiamo ritenuto necessario e fondamentale riunire attori e registi, espressione del nostro territorio, intorno a una delle commedie italiane e napoletane  più conosciute e apprezzate dal pubblico e dalla critica  mondiale. Anche se sono trascorsi 84 anni dalla stesura del testo, “Natale in casa Cupiello” presenta ancora un’attualità ed un messaggio straordinari, fondendo dramma e commedia per raccontare e scandagliare i meandri dell’ animo umano”.

Edoardo Scarpetta per la rassegna TeatroMusica

Scena tratta da “Lu curaggio de nu pompiere napulitano” - Foto di Angelo Biscardi

MORANO CALABRO (CS) – Sarà ancora l’esilarante comicità di Eduardo Scarpetta ad essere protagonista nella rassegna TeatroMusica.

Dopo il grande successo che ha riscosso “’A Nanassa” de L’Allegra Ribalta tocca ora alla compagnia Aprustum di Castrovillari che porta in scena “Lu curaggio de nu pompiere napulitano”. L’appuntamento, all’Auditorium comunale, è per domenica 23 marzo alle 18,30.

Diretto da Casimiro Gatto, lo spettacolo è inserito nel ricco cartellone della XIII Rassegna di “TeatroMusica”, ideata e organizzata da L’Allegra Ribalta, presieduta da Massimo Celiberto.

“Lu curaggio de nu pompiere napulitano”, farsa in tre atti, fu scritta e rappresentata per la prima volta da Eduardo Scarpetta nel 1877, l’opera è stata successivamente ampiamente riadattata da Eduardo De Filippo.

Qui, per la prima volta, il personaggio di Pulcinella, attore principale in molte farse, diventa secondario nel ruolo di servitore, mentre compare un nuovo protagonista, generato dalla fertile vena comica di Scarpetta: Felice Sciosciammocca, povero giovane angariato dai suoi padroni. In scena ci saranno Fedele Battipede, Filomena De Tommaso, Antonio De Biase, Ivan Donadio, Luca Donadio, Sergio Ferraro, Virginia Grieco, Luigi Grisolia, Rosanna Guaragna, Laura Longo, Gabriele Pacenza, Mariella Pudia, Liborio Vetere, Lucrezia Zaccaro. Le scenografie sono curate da Andrea Magnelli.

All’Unical l’Arte di Eduardo

RENDE – “Un sentito e doveroso omaggio ad uno dei massimi esponenti della cultura italiana del Novecento”: così, il prof. Roberto De Gaetano, ordinario di Filmologia nonché Presidente del Corso di Laurea Magistrale in linguaggi dello spettacolo del cinema e dei media, presenta il progetto: “I giorni e le notti: l’Arte di Eduardo”, organizzato dall’Università della Calabria insieme ad altri Atenei e Istituzioni meridionali in occasione del trentennale della morte di Eduardo De Filippo, avvenuta a Roma il 31 ottobre 1984. Oltre all’UniCal, capofila del progetto coordinato dallo stesso De Gaetano e dal prof. Bruno Roberti, sono coinvolte le Università Salerno (e la Fondazione Salerno Contemporanea), Messina (attraverso il Centro Interdipartimentale di Studi sulle Arti Performative), l’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, il Centro Sperimentale di Cinematografia/Cineteca Nazionale, la Fondazione “Eduardo De Filippo”, l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, con la collaborazione della Ripley’s Film. Le iniziative che vedranno impegnata l’Università della Calabria, attraverso il CAMS (Centro Arti Musica e Spettacolo), il Dipartimento di Studi Umanistici, e in collaborazione con l’Associazione culturale “Fata Morgana”, si svolgeranno nel Teatro Auditorium dal 3 al 7 febbraio e continueranno nel mese di maggio con una serie di Laboratori e spettacoli. Per gli altri atenei, invece, sarà il turno di Salerno dal 24 al 26 febbraio, dal 27 al 28 marzo e il 15 maggio; dell’Università di Messina, il 15 e 16 settembre; e dell’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli dal 30 al 31 ottobre 2014. “L’arte di Eduardo” – scrivono De Gaetano e Roberti nella presentazione dell’evento – non è una tra le altre. È qualcosa di più, è l’arte capace nel suo essere diurna e notturna allo stesso tempo di riprendere la linea scettica del “dramma borghese” per calarla nella tradizione delle maschere popolari italiane; di promuovere la lingua “bassa” del dialetto a lingua “alta” del pensiero; di dare corpo e cove sulla scena e sullo schermo ad un “romanzo teatrale” dove i destini dell’uomo incrociano quelli della storia; di  attraversare momenti e movimenti storici (neorealismo) declinandone la drammaticità in forme fantasmatiche e grottesche; di pensare e costruire una commedia, anche cinematografica, dove il colore “rosa” dei giovani e del futuro è schiacciato da quello “nero” dei vecchi; di restituire impietosamente le forme dell’istituzione cardine della famiglia; di perseguire la ricerca impossibile, ma irrinunciabile, dell’umanità dell’umano, che la grande arte non ha smesso e non smetterà mai di compiere, radicando questa ricerca nello spaziotempo di una nazione, l’Italia, e di una città, Napoli; in definitiva, di riconsegnarci l’approdo ultimo, novecentesco, di un sentimento scettico e disincantato del mondo, di una condizione esistenziale segnata dalla solitudine come ritiro dalla vita, anche se “A vita, secondo me, significa tutto. E dicendo tutto, voglio dicere tutto” (Mia famiglia). E’ per questo – concludono De Gaetano e Roberti – perché la sua arte ci riguarda da vicino, e da molto vicino riguarda la storia e l’identità di un secolo e di una intera nazione, che quest’anno, nel trentennale della morte, ne vogliamo parlare, affinché il ricordo sia la forma viva per una comprensione del presente ed una apertura del futuro”.