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Giorgia Meloni prima donna premier in Italia. Rimonta del M5S, primo partito al Sud

COSENZA – Il centrodestra, capeggiato da Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, vince le elezioni politiche 2022 e si prepara a governare l’Italia. Complessivamente la coalizione composta da FdI, Lega, Fi e Noi moderati raggiunge il 44,5% dei voti, sette punti in più rispetto al 37,5% del 2018. Vince nella stragrande maggioranza dei collegi uninominali di Camera e Senato.

Il centrosinistra, composto da Pd, Alleanza Verdi Sinistra, +Europa, Impegno civico, si ferma al 26,2%. Sono pochi i collegi uninominali dove prevale il centrosinistra, anche in regioni come l’Emilia Romagna e la Toscana.

Il Movimento 5 Stelle, correndo da solo, ottiene il 15,2% dei voti e vince a sorpresa in oltre dieci collegi uninominali del sud, soprattutto nel napoletano, nel palermitano e a Foggia. Rispetto al 2018, quando ebbe il 32,2%, M5s cede il 17%. La lista Azione-Iv, non presente nel 2018, ottiene il 7,7%.

Affluenza al voto in Calabria 

Crolla di circa 13 punti, dal 63,74 al 50,74%, l’affluenza definitiva in Calabria alle elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati.

Un dato che colloca la regione in fondo alla classifica – è ultima – della partecipazione al voto tra le regioni.

A livello provinciale, quella di Cosenza è la prima per affluenza con il 52,80% contro il 66,32% del 2018. Seguono le province di Catanzaro con il 51,82% (64,64%), Vibo Valentia con il 50,71% (65,47%), Reggio Calabria con il 48,74% (60,81%) mentre l’ultima è Crotone con appena il 45,96%

Elezioni, alle ore 12 in Calabria affluenza in calo al 12%. Cosenza al 16%

COSENZA – Urne aperte dalle 7 di questa mattina per votare il nuovo premier italiano. Secondo i dati aggiornati in tempo reali sul sito di eligendo In Calabria, il dato di affluenza resta il più basso di tutte le regioni italiane insieme alla Campania.  Alle ore 12, infatti, nella nostra regione hanno votato quasi l’12,74% degli aventi diritto al voto rispetto all’14,46% delle precedenti consultazioni. La Provincia di Catanzaro è quella con l’affluenza più alta al 14,01%, seguita da quella di Cosenza al 13,53%, Vibo Valentia al 12,29% e Crotone al 12,18. Ultima la provincia di Reggio Calabria al 11,4%

Ci sono da eleggere 13 deputati e sei senatori, numeri notevolmente inferiori rispetto alle elezioni precedenti, dopo la riduzione dei parlamentari, quando i rappresentanti a Montecitorio ed a Palazzo Madama erano, rispettivamente, venti a dieci.I candidati alla Camera nelle elezioni odierne sono, complessivamente, 146, mentre quelli al Senato sono 101. Si vota fino alle 23. 

Acri, Pino Capalbo sulla composizione del neo Consiglio comunale

ACRI (CS) – «Per chiarezza, e per evitare di offendere l’intelligenza dei cittadini acresi, ritengo doveroso delucidare che la composizione del Consiglio comunale si è cristallizzata al primo turno, con le percentuali per le liste desumibili dal sito del Ministero dell’Interno (liste Capalbo 51,64%; liste Zanfini 39,54%; liste Cofone 8,82%). Avendo le liste di Capalbo superato il 51,64%, le stesse costituiscono maggioranza della compagine consiliare con 9 seggi». Così Pino Capalbo, Primo cittadino uscente e nuovamente candidato sindaco di Acri  a poco più di una settimana dal turno di ballottaggio. Capalbo chiarisce quindi che «l’eventuale apparentamento tra le liste di Zanfini e quelle di Cofone non incide su questo dato ormai consolidato, ma sulla distribuzione degli otto seggi spettanti a Zanfini e Cofone con distribuzione degli stessi non tra sei ma otto liste; a perdere un Consigliere potrebbe essere una delle liste di Zanfini a vantaggio di quelle di Cofone, ma mai si potrà sovvertire l’esito delle urne÷.
Sempre sul prossimo confronto diretto con il candidato Natale Zanfini, Capalbo prosegue: «La legge prevede che – si legge nella nota pubblicata su Facebook – il Consiglio venga eletto al primo turno, per cui facendo la suddivisione secondo il metodo D’Hondt, attualmente si avrebbe questo risultato: 9 coalizione Capalbo (8 più il candidato sindaco); 7 coalizione Zanfini (6 più il candidato sindaco); 1 coalizione Cofone (candidato sindaco). Il legislatore ha previsto un “premio di maggioranza” alla coalizione vincente, se l’altra coalizione non ha superato il 50% al primo turno e se ha superato il 40% dei voti, cosa che solo Capalbo può ottenere in quanto ha superato il 40%: nessuna altra coalizione al primo turno ha superato il 50% tranne la sua».
«La coalizione di Zanfini – conclude – ha superato il 40% al primo turno, ma non può avere il “premio di maggioranza” perché la coalizione di Capalbo al primo turno ha superato il 50%.

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Rinaldo: «Ballottaggi e apparentamenti a Cosenza, serve cambio di rotta»

COSENZA – Cosenza e altre città stanno per tornare al voto per il ballottaggio per la nomina dei sindaci. Per legge sono previsti ma non obbligatori gli apparentamenti con gli altri candidati a sindaco e le liste a loro collegate che non hanno raggiunto percentuali utili per accedere al ballottaggio. Naturalmente questi appoggi possono essere anche non formali ma ugualmente ratificati “politicamente”.

«Il punto da evidenziare, a nostro parere – afferma Carlo Rinaldo portavoce della Comunità in partecipazione diretta – è proprio l’errore di strategia politica che si commette da parte dei due contendenti a sindaco nell’accettare un qualsiasi sostegno che viene da parte di chi, da Cosenza a Rende, dalle Alpi all’Appennino, si offre dopo avere esposto programmi del tutto differenti e soprattutto avere, in alcuni casi, finanche lanciato accuse e offese fino al piano personale contro tutti gli altri».

Una presa di posizione che vuole rompere con le vetuste logiche della politica ma che chiede un immediato cambio di rotta. «Un chiaro atto di non coerenza politica che infastidisce molti di quelli che al primo turno hanno votato per gli sconfitti perché in effetti non si capisce perché a distanza di pochissimi giorni si possa condividere ciò e chi è stato osteggiato duramente e a tutti i livelli – prosegue Rinaldo – Sicuramente i più cercano un “posto al sole”! Non in linea con i proclami ed i propositi nella formazione delle proprie coalizioni. Detto ciò, per esperienza ed argomentando, io da candidato a sindaco non accetterei apparentamenti perché sarebbero controproducenti e da cittadino premierei la coerenza di chi appunto non li cerca. In chiosa, abolirei addirittura dalla legge questa possibilità per il non senso».

Regionali, verso il rinvio tra il 15 settembre e il 15 ottobre

ROMA –Si terranno tra il 15 settembre e il 15 ottobre le elezioni amministrative previste nel 2021. È quanto prevede la bozza del decreto legge sul differimento delle elezioni, che sarà in Cdm ed è ancora suscettibile di modifiche.

Il testo riguarda le Comunali (tra cui Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino), le suppletive per la Camera a Siena e le Regionali, già indette in Calabria.

Il decreto dispone il rinvio a causa “del permanere del quadro epidemiologico da Covid-19 diffusamente grave su tutto il territorio nazionale e dell’evolversi di significative varianti del virus che presentano carattere ulteriormente diffusivo del contagio”. Per l’anno 2021, limitatamente alle elezioni Comunali e circoscrizionali il numero minimo di sottoscrizioni richieste per la presentazione delle liste e candidature è ridotto ad un terzo. Lo prevede la bozza del decreto sul differimento delle consultazioni elettorali che sarà all’esame del Cdm nel pomeriggio.

Regionali, Spirlì: «Avviata procedura per il rinvio delle elezioni»

CATANZARO – «È stata avviata, nel tardo pomeriggio di ieri, la procedura per il rinvio delle elezioni regionali. Nel pieno rispetto dei ruoli istituzionali, attendo di poter condividere la nuova data con il presidente della Corte d’appello di Catanzaro, passaggio necessario per poter adottare il nuovo decreto di indizione delle elezioni regionali».Così il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì.

Le motivazioni

«Questa decisione – spiega – segue la comunicazione ricevuta dai ministeri competenti circa il recente parere del Cts nazionale, oltre che i dati inseriti nell’ultimo monitoraggio dell’Iss, secondo cui la Calabria ha un Rt che supera la soglia di allarme (1,09) e che è compatibile con uno scenario di tipo 2. È dunque necessario non esporre i calabresi a un grave rischio sanitario. Perciò, dopo aver sentito il parere dei rappresentanti politici regionali e nazionali, e pur restando all’interno della forbice temporale già indicata dal Governo, ho ritenuto doveroso scegliere un’altra data rispetto a quella del 14 febbraio, che era stata indicata sulla scorta di previsioni sanitarie diverse rispetto a quelle attuali».

«Quanto a presunte frizioni politiche legate a questa scelta – conclude Spirlì –, ribadisco che in campo c’è solo il buon senso che contraddistingue da sempre questa amministrazione».

Regionali, Madeo (Calabria Azione): «Rinviare elezioni, non ci sono condizioni per campagna elettorale in sicurezza»

COSENZA – «Si fa sempre più consistente l’ipotesi di rimandare di alcune settimane, anche un paio di mesi, il voto regionale in Calabria. Ci sono ragioni di sicurezza e motivazioni sanitarie a suggerire che questa sia la soluzione più giusta per il nostro territorio, ancora alle prese (come il resto dell’Italia e del mondo) con la pandemia da Covid-19 e con la difficile sfida che ci attende con il piano vaccinazioni che sta per partire. Tutti gli sforzi messi in campo in questi mesi per fronteggiare la pandemia – sostiene Francesco Madeo, Azione – non possono essere vanificati per una campagna elettorale: le elezioni, in piena terza ondata, proprio non possiamo permettercele. E per Azione la tutela della salute dei calabresi ha la priorità sul resto delle considerazioni».

«Ma c’è anche una ragione più strettamente politica che spinge a dirci favorevoli a un rinvio delle elezioni regionali. – precisa Madeo – Questo slittamento, infatti, concederebbe una seconda possibilità per realizzare una forte coalizione moderata che metta insieme tutti gli amministratori, disposti a mettere le proprie competenze a disposizione di un progetto politico che metta al centro le soluzioni e non i problemi, che vedono l’unica strada per il riscatto della Calabria in un approccio amministrativo riformista e liberale».

«Non sono certamente le idee e le competenze a mancare e figure credibili, competenti e degne di fiducia sono presenti sia all’interno del Consiglio Regionale che all’interno degli apparati amministrativi comunali. Quello che serve adesso, subito – conclude Madeo – è un tavolo di discussione e confronto tra le forze politiche e sociali moderate calabresi, che ponga al centro della discussione un equo sviluppo della nostra Regione, un progetto mai davvero pensato, tantomeno realizzato e da sempre rimandato al prossimo appuntamento elettorale, alla prossima Giunta, al prossimo Presidente. Il momento, invece, è adesso. Il tempo è dalla nostra parte, le idee e la volontà non mancano, dobbiamo solo impegnarci per il bene dei nostri territori».

Franz Caruso si candida a sindaco di Cosenza

COSENZA – «Dopo una doverosa ed approfondita riflessione, conseguente all’invito rivoltomi  sugli organi di stampa dalla prof.ssa Delly Fabiano, docente di matematica all’Unical, seguita da altri autorevoli interventi pubblici e privati, ho deciso di scendere in campo nella prossima tornata amministrativa, candidandomi a Sindaco di Cosenza. Le numerose e pressanti richieste e sollecitazioni  che mi sono pervenute in tale direzione da parte di tanti cittadini, espressione delle più varie categorie associazionistiche, professionali ed economico produttive del territorio, mi hanno oltremodo gratificato e convinto ad impegnarmi nel difficile quanto esaltante  compito di amministrare la città. Sono consapevole di assumermi un impegno gravoso e di grande responsabilità; ma è un impegno forte e determinato che nasce dall’amarezza profonda che avverto, e non solo io, nel vedere una Cosenza sofferente, degradata e sempre più povera». E’ quanto afferma l’avv. Franz Caruso, che si definisce un convinto riformista.

«Davanti a questa realtà – prosegue l’avv. Caruso –  caratterizzata dai quotidiani disservizi pubblici, a partire da quelli essenziali quali l’erogazione dell’acqua, la raccolta dei rifiuti, la pulizia delle strade, a quelli più ideali quali l’incapacità di incidere con la dignità ed il prestigio che ci consegna la storia, nell’azione di governo regionale e nazionale per rivendicare il rispetto di sacrosanti diritti, quale quello della salute, non si può rimanere inermi a guardare dalla finestra. Questa è l’ora del riscatto, della discesa in campo delle forze migliori che questa città esprime. Dobbiamo tutti  impegnarci e riprendere in mano le redini del nostro presente e del nostro futuro per ridare alla nostra città, alla nostra Cosenza, la forza ed il vigore che le sono proprie per poter sognare di diventare città europea ed internazionale, realtà urbana forte e coesa, in grado di produrre sviluppo e crescita e capace di creare nuove opportunità di lavoro, soprattutto per i nostri giovani. Sogno una città solidale, colta, bella, ordinata e con un’alta qualità della vita. Una città dei diritti e non più dei favori, dei doveri e non più dei piaceri, che si riappropri del suo ruolo di capoluogo di provincia e che, in quanto tale, si rapporti e confronti con le altre realtà urbane per creare più ampie e generali opzioni di crescita collettiva. Per realizzare questo sogno è necessario ritornare alle solide tradizioni di cultura politica quelle, per intenderci, che ci portano a parlare al cuore delle genti, a soddisfare i bisogni della comunità supportati da coerenza e passione, proponendo idee forti e progetti credibili».
 
«A questo lavoreremo da oggi in poi – conclude il neo candidato a Sindaco Caruso – sempre aperti al confronto ed al dibattito con le forze politiche, con le associazioni, con tutte le individualità positive,  per creare una squadra di  persone, al di là delle loro appartenenze, risolute, libere e coraggiose, per vincere non solo la battaglia elettorale, quanto la sfida di far risorgere Cosenza».

Referendum e amministrative, calabresi alle urne

CATANZARO – Dalle 7 di questa mattina fino alle 23 di questa sera e dalle 7 fino alle 15 di domani in Italia si vota per il referendum costituzionale in materia di riduzione dei parlamentari, oltre che in alcune regioni per le elezioni suppletive per il Senato della Repubblica (collegi di Sardegna e Veneto) e per la scelta del presidente della Regione ed il rinnovo del Consiglio regionale (Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia e Valle d’Aosta).

In Calabria urne aperte anche per le elezioni amministrative di 72 comuni (16 della provincia di Catanzaro, 18 in provincia di Cosenza, 5 a Crotone, ben 21 a Reggio Calabria e 12 a Vibo Valentia).

Fra questi le attesissime sfide dei comuni capoluogo di provincia Reggio Calabria e Crotone, oltre quelle di quattro grandi comuni con popolazioni superiore ai 15000 abitanti (Castrovillari, San Giovanni in Fiore, Cirò Marina e Taurianova). 

Amministrative, ballottaggio a Lamezia e Isola. Rieletto Papasso a Cassano

CATANZARO – Sarà necessario il turno di ballottaggio a Lamezia Terme (Cz) e a Isola Capo Rizzuto (Kr) – due dei sette comuni calabresi sciolti per infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso – per l’elezione del sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale.

In particolare a Lamezia l’ex sindaco Paolo Mascaro ha ottenuto il 40% circa, seguito dal promoter Ruggero Pegna (centrodestra senza la Lega) con il 27%. Terzo l’imprenditore proprietario del Cosenza Calcio Eugenio Guarascio (PD, 18,85%), seguito da Rosario Piccioni, candidato delle formazioni di sinistra (8%) e Massimo Cristiano (5%). Brutto tonfo per il M5S che non vanno oltre il 4,81%.

Ballottaggio anche a Isola C.R. dove Maria Grazia Vittimberga, con 14 sezioni su 15, ha avuto il 43% su Maurizio Piscitelli (34,45).

Il turno di ballottaggio si svolgerà il 24 novembre 2019.

I sindaci eletti

A Cassano allo Ionio Gianni Papasso è stato rieletto sindaco. Con 18 sezioni scrutinate su 21, Papasso, a capo di liste civiche, è al 53% contro il 43% di Francesco Lombardi. 

Eletti i sindaci di Marina di Gioiosa Ionica (Giuseppe Femia con il 70,26 %), Cropani (Raffaele Mercurio, 50,10%) e Petronà (Vincenzo Bianco, circa 59%). Restano, invece, i commissari a Brancaleone dove, con il solo candidato Silvestro Garofalo, non è stato raggiunto il quorum.