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Vibo, undici anni dopo l’alluvione, un piano di intervento per le emergenze del territorio

CATANZARO – Il Ministero Economia e Finanza, a distanza di undici anni dalla tragica alluvione che il sei luglio 2006 colpì la città di Vibo Valentia, provocando anche vittime, ha autorizzato la Regione Calabria ad operare sulla contabilità speciale relativa alla OPCM 3531/2006 (emergenza alluvionale Vibo Valentia). L’autorizzazione  riconosce, implicitamente, l’impegno e la professionalità della U.O.A. Protezione Civile che, nel corso dell’ultimo anno, ha profuso il massimo sforzo per venire a capo della paralisi amministrativa generata dalle precedenti gestioni. A questo punto, tenuto conto per ora delle sole economie sicuramente accertate (pari ad oltre undici milioni di euro), sarà possibile procedere, in tempi rapidi, alla predisposizione di un piano di interventi da sottoporre, preventivamente, al parere del Dipartimento nazionale di protezione Civile per risolvere le tante situazioni emergenziali che affliggono la Città di Vibo Valentia. A tale scopo, è stato convocato un Tavolo tecnico per il prossimo venerdì  sette aprile, nella sede della Protezione civile regionale, al quale sono stati invitati, oltre al Sindaco della Città, Elio Costa, il Soggetto attuato dell’Ufficio del Commissario straordinario per l’attuazione di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, Carmelo Gallo, il segretario dell’Autorità di bacino regionale,  Salvatore Siviglia, il Dirigente Generale Dipartimento “Infrastrutture”  regionale, Domenico Pallaria, il Commissario Straordinario di “Calabria Verde” Aloisio Mariggiò.

Spencer Day, anche a Cosenza l’evento sui sistemi di pronto intervento

RENDE (CS) – Una giornata dedicata al soccorso in tutte le sue possibili emergenze. Vigili del fuoco , soccorritori, i professionisti che intervengono sui luoghi dei disastri, ma anche i volontari, giovani talenti che compongono il corpo di protezione civile nel nostro Paese, si sono dati appuntamento allo Spencer Day,  l’evento open day mondiale durante il quale,  il sistema di pronto intervento si incontra in uno spazio professionale, appositamente organizzato,  per scoprire le più importanti novità del mondo del soccorso e testare sul campo, i nuovi dispositivi di sicurezza. Dopo il successo degli ultimi tre anni, Spencer day diventa live da Rende: unica sede in Italia presso la Blu Service,  Azienda specializzata nell’allestimento, manutenzione e vendita di tutto ciò che concerne i vani sanitari e i veicoli di soccorso (Ambulanze, Auto Mediche, etc.), unico centro assistenza specializzato in Calabria per Spencer Italia, azienda leader mondiale nel settore soccorso. Tecniche di immobilizzazione, protocolli di rianimazione e le ultime procedure per il soccorso nei luoghi di crisi, sono state le protagoniste di una giornata, full immersion, che ha visto la partecipazione delle associazioni di volontariato che compongono la rete della protezione civile e che hanno partecipato al   S.E.T. (Spencer Extrication Technician) la seconda edizione del  corso di aggiornamento, gratuito, promosso dalla Blue Service che ha  alternato  le lezioni con l’ addestramento pratico. Giunta alla quarta edizione, quest’anno a Rende lo Spencer Day ha visto la partecipazione, per la prima volta di E.R.A. (European Radioamateurs Association)  e A.R.I. (Associazione Radioamatori Italiani)  le associazioni di radioamatori che si sono soffermate, durante il loro intervento, sulla  radio emergenza,  portando la testimonianza dell’esperienza recente nei luoghi colpiti dal sisma, in cui hanno garantito con il furgone adibito a stazione radio, una comunicazione stabile tra volontari e unità di intervento.

Tutela dei beni culturali in caso di emergenza. Se ne è discusso a Roccelletta di Borgia

CATANZARO – L’Uoa Protezione Civile ha promosso una riunione, nei giorni scorsi, al Parco Archeologico di Scolacium a Roccelletta di Borgia, in cui ha proposto l’istituzione di un tavolo tecnico sulla tutela dei beni culturali in caso di emergenza. Alla riunione – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – hanno partecipato Carlo Tansi, dirigente della Uoa Protezione Civile; Domenico Schiava, dirigente del Settore Beni Cultuali, aree musei e beni archeologici della Regione Calabria; Carmine Gesualdo, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, i presidenti delle associazioni di volontariato di protezione civile “Garibaldina” e “Angeli della Sila”, specializzate in tutela dei beni culturali e l’arch. Roberto Principe. Ad aprire la discussione è stato Salvatore Patania, Segretario Regionale del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo per la Regione Calabria, che ha espresso particolare apprezzamento per l’iniziativa promossa dalla Protezione Civile regionale, soprattutto alla luce dei noti eventi naturali che negli ultimi mesi hanno interessato il Centro Italia, e che hanno evidenziato l’elevata esposizione ai rischi naturali dell’immenso patrimonio culturale italiano. Carlo Tansi ha ricordato che «la Calabria è la regione italiana più esposta ai rischi naturali, come dimostrano i numerosi terremoti verificatisi in passato e spesso di magnitudo ben più elevata di quelli che hanno sconvolto il Centro Italia, le alluvioni, le frane e i fenomeni di erosione costiera che coinvolgono ogni anno vaste porzioni del territorio calabrese, minacciando sia l’incolumità delle persone che l’integrità dei numerosi siti archeologici e di gran parte degli edifici che costituiscono l’inestimabile patrimonio di  testimonianze storiche e culturali della regione».

Migranti, aiuto per 61 persone

CROTONE – All’alba, sulla strada che collega Crotone e Capo Colonna, sono stati individuati sessantuno migranti tra i quali vi sono alcuni neonati. Del gruppo fanno parte 31 uomini, 21 bambini e 9 donne. Immediatamente è stata attivata la macchina organizzativa per fornire accoglienza grazie al supporto delle associazioni di volontariato e delle forze dell’ordine. I migranti sono stati portati presso il centro di prima accoglienza di Capo Rizzuto: tutti e 61 non presentano particolari problematiche. Dalla testimonianze raccolte, pare che i migranti provengano da Iran e Iraq e che siano salpati per mezzo di una barca a vela dalla Turchia. Subito dopo, raggiunte le coste italiane, sarebbero stati fatti sbarcare con un gommone: al momento, comunque, di entrambi i mezzi non vi è traccia. (foto di repertorio)

 

Cosenza, emergenza idrica nel centro città

COSENZA – Rubinetti a secco nel centro di Cosenza a causa di alcune rotture sulla condotta dell’acquedotto dell’Abatemarco. Ne danno notizia la Sorical e l’amministrazione comunale di Palazzo dei Bruzi. Notevoli i disagi soprattutto nei quartieri del centro cittadino. Le rotture sono state rilevate in località Joggi nel Comune di Santa Caterina Albanese ed in località Ritorto nel Comune di Malvito. I lavori di riparazione sono stati programmati per la giornata di oggi, 27 dicembre. Per l’esecuzione degli interventi si è resa necessaria la sospensione dell’erogazione idrica. Per fare fronte alla carenza d’acqua è stato predisposto un servizio di approvvigionamento con una autobotte dei vigili del fuoco posizionata in Piazza Santa Teresa. La situazione dovrebbe tornare alla normalità nelle prossime ventiquattr’ore.

Maltempo dei giorni scorsi, a Cerisano il Comune subito a lavoro per fronteggiare le emergenze

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CERISANO ( CS) – Resta alta l’allerta meteo in Calabria.  Le intense piogge della scorsa settimana hanno fatto registrare non pochi danni su buona parte del territorio. Frane, smottamenti e allagamenti hanno interessato molti comuni delle Serre Cosentine. A Cerisano, uno dei centri maggiormente colpiti dalle forti piogge, grazie all’azione pronta e tempestiva dell’Amministrazione Comunale capeggiata dal sindaco Lucio Di Gioia, molte strade dell’entroterra cerisanese sono state immediatamente liberate. Il lavoro delle squadre di intervento su diversi tratti, completamente inondati di fango, detriti e alberi divelti, ha consentito un rapido ripristino della circolazione, grazie anche all’utilizzo di ruspe e mezzi autorizzati. Maggiori difficoltà si sono riscontrate nelle periferie, laddove, per anni incuria, abbandono, negligenza e incapacità nella gestione di eventi straordinari, hanno determinato forti criticità.  La cattiva gestione che ha preceduto l’amministrazione Di Gioia, ha lasciato una pesante eredità al neo eletto primo cittadino. Un dissesto economico senza precedenti e un paese completamente sporco e trascurato, in taluni casi, perfino ai limiti delle norme igienico sanitarie.

 

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La sicurezza e il benessere dei cittadini prima di tutto. A seguire il decoro urbano, che rappresenta uno dei temi a cui l’amministrazione Di Gioia è particolarmente legata. Lo dimostrano i lavori di pulizia e manutenzione delle strade che hanno interessato il paese le scorse settimane. Azioni di ordinaria gestione divenuti straordinaria amministrazione a causa della inoperosità e della disattenzione di chi negli anni precedenti ha mal governato un paese che, con ogni sforzo, tenta ora di tornare alla quotidianità.

Occhiuto propone rete comune tra Sindaci del Sud d’Italia per nuovo Rinascimento

COSENZA – La tragedia ferroviaria di Andria riapre con drammatica lucidità la questione meridionale e la solitudine e la marginalità dei Comuni dinanzi alle emergenze del Paese.

Nella qualità di Presidente della Commissione Mezzogiorno e Coesione strutturale dell’ANCI, mi sento di lanciare un appello a tutti i Sindaci del Mezzogiorno: va aperta una nuova fase di elaborazione, condivisione e scambio di progettualità sulle nuove politiche del Sud.

Ferrovia

I Sindaci del Mezzogiorno devono riproporre la questione del ritardo infrastrutturale come la vera emergenza del Paese intero. Non è più possibile affidare a binari unici e a strade della morte, come la SS 106, la sicurezza di milioni di cittadini e di turisti che ogni anno affollano le nostre località.

Vanno benissimo le infrastrutture immateriali, assolutamente irrinunciabili banda larga e agende digitali. Ma qui ora esiste un’emergenza sicurezza che non riguarda solo i trasporti.

Ci sono tre grandi questioni da porre sul tappeto e devono farlo i Sindaci, direttamente e attraverso l’ANCI.  Dissesto idrogeologico, trasporti e rischio sismico devono diventare l’agenda strutturale del Rinascimento del Sud e di tutti i governi nazionali che si alterneranno alla guida del Paese.

Le emergenze appena poste non riguardano solo il Mezzogiorno, sono emergenze del Paese. Il disastro di Andria è soprattutto un disastro umano. Inconcepibile, inaccettabile. Ma è anche un disastro d’immagine e di sicurezza per il Paese intero, per il suo turismo, per le sue attività produttive, per il suo ranking internazionale.

E la risposta non può essere quella solita della riduzione dei trasferimenti pubblici agli enti locali. Un solo esempio: è già in atto, nel Paese ma nel Mezzogiorno in particolare, una grossa crescita del rischio sicurezza legato alla manutenzione delle strade provinciale e comunali. Tra riforme incomplete e tagli alla spesa siamo dinanzi all’ennesimo ricatto politico ai Comuni abbandonati alla gestione di emergenze storiche quali immigrazione, sicurezza, sanità, rischio idrogeologico, trasporti e rischio sismico.

Le città del Sud devono ritrovare le ragioni di un’intesa che è  politica ma soprattutto strategica per lo sviluppo di lungo periodo dei nostri territori.

Protezione Civile, Tansi: primi in Italia per prevenzione del rischio sismico

CATANZARO – «In una recente intervista sul Corriere della Sera, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Fabrizio Curcio, ha evidenziato che la Regione Calabria risulta la prima in Italia ad aver approvato la pianificazione regionale di emergenza nell’ambito del “Piano nazionale di soccorso per il Rischio Sismico” di cui alla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio 2014, elogiando pertanto la Protezione Civile Regionale per gli sforzi compiuti, in poco tempo, in termini di prevenzione del rischio sismico». Lo afferma il dirigente della Protezione civile regionale, Carlo Tansi. «Le parole del Capo Dipartimento – aggiunge – rappresentano ovviamente motivo di orgoglio per l’importante risultato raggiunto, concretizzatosi con l’approvazione del “Programma Regionale di Soccorso per il Rischio Sismico”; risultato ottenuto per altro utilizzando risorse tecniche e professionali interne e senza alcun aggravio di costi. Tali dichiarazioni, al tempo stesso, ci incoraggiano e ci stimolano a proseguire sulla Tansistrada intrapresa, consapevoli che solo un’adeguata attività di prevenzione può contribuire a mitigare gli effetti di una, purtroppo più che eventuale, grave emergenza sismica che potrebbe colpire in futuro la nostra Regione. La storia sismica della Calabria ci racconta dei fortissimi terremoti che hanno interessato in passato diverse zone del territorio regionale e ci dà la misura dell’elevato grado di esposizione che, come oramai unanimemente riconosciuto dalla comunità scientifica, fa della Calabria la regione a più elevata pericolosità sismica dell’intera area geografica del Mediterraneo. Per tali motivi – prosegue Tansi – la protezione Civile Regionale, pur adempiendo tra mille difficoltà ai propri compiti d’istituto in ordine alla gestione delle innumerevoli emergenze idrogeologiche che affliggono il nostro territorio, sta intensificando gli sforzi nell’ambito della prevenzione del rischio sismico puntando in particolare su due specifiche attività: il censimento del grado di vulnerabilità degli edifici pubblici, con particolare riferimento agli edifici scolastici. Il corretto utilizzo dei fondi destinati all’adeguamento sismico delle strutture non può prescindere da una conoscenza dettagliata dello stato di vulnerabilità delle stesse anche e soprattutto al fine di utilizzare opportuni criteri di priorità nella gestione delle limitate risorse. La tragedia di San Giuliano di Puglia del 2002 ci ricorda poi quanto sia importante garantire la sicurezza sismica delle scuole, dove i nostri figli passano gran parte del loro tempo. Il monitoraggio della redazione e dell’aggiornamento dei Piani di Protezione civile comunali. Una recente ricognizione ha evidenziato che ad oggi, solo poco più della metà dei comuni Calabresi, ha approvato e aggiornato il Piano di Protezione Civile Comunale; e questo nonostante tutti gli sforzi fatti in passato, anche in termini di sostegno economico, per stimolare questo fondamentale adempimento. Il piano di protezione Civile Comunale rappresenta il principale presidio di prevenzione per i cittadini, soprattutto in ordine al rischio sismico. Occorre dunque operare in questo senso una adeguata inversione di tendenza. Evitando – conclude – inutili e dannosi allarmismi, dobbiamo però avere tutti la consapevolezza che la pericolosità sismica della Calabria deve rappresentare la nostra principale causa di preoccupazione e che, allo stato, non abbiamo altra risorsa di protezione disponibile se non l’attuazione di una adeguata politica di prevenzione. Il terremoto è un fenomeno naturale che non uccide. Ad uccidere sono le costruzioni dell’uomo che crollano se non costruite adeguatamente e dunque se non in grado di sopportare gli scuotimenti attesi».

San Ferdinando, una riunione per far fronte all’emergenza immigrati

CATANZARO (CZ) Il Presidente della Regione Mario Oliverio – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – ha presieduto oggi una riunione operativa per far fronte all’emergenza della tendopoli di San Ferdinando che ospita oltre mille immigrati. All’incontro hanno preso parte, oltre al Responsabile della Protezione civile regionale Carlo Tansi ed al Responsabile dell’U.O. emergenze della Regione Edoardo D’Andrea, anche  i commissari straordinari del Comune reggino, i rappresentati di Sorical, Enel, Corap ed il dirigente regionale del Settore  dei rifiuti.

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“C’è, anzitutto, un problema umanitario. Saranno assunte – ha detto il Presidente Oliverio – tutte le iniziative necessarie al fine di non caricare sulla popolazione di San Ferdinando il costo dei servizi relativi ai campi degli immigrati. I cittadini devono essere scaricati da questo costo. Quindi, per quanto riguarda i servizi, si è decisa la linea necessaria per la loro erogazione consentendo, così, le condizioni minime di vita in questi aggregati. Ovviamente si tratta di misure per l’emergenza.  Si tratterà di assumere anche altre iniziative. Per questo, ho deciso di chiedere un intervento diretto del Ministro Alfano che mi auguro possa essere tempestivo. Con il Prefetto di Reggio abbiamo definito un percorso comune. Grazie a questa sinergia, si sta lavorando per far fronte ad una situazione davvero esplosiva. Non dobbiamo sottovalutarla, né girare la testa dall’altra parte rispetto a questa  grave situazione in cui vivono migliaia di persone che, nella realtà della Piana di Gioia Tauro, costituisce una vera e propria  bomba sociale”.

Incontro sull’Emergenza abitativa a Cosenza

COSENZA (CS) Vertice in Prefettura sull’emergenza abitativa a Cosenza. All’incontro hanno partecipato Antonio Spataro, segretario del Sunia Cgil Calabria, Teresa Aiello, segretario del Sunia Cgil della provincia di Cosenza, il prefetto Gianfranco Tomao, Marisa Giannone, del dipartimento infrastrutture della Regione Calabria, Carmine Manna, assessore all’Emergenza casa del Comune di Cosenza, Lino Di Nardo, consigliere provinciale con delega alla vice-presidenza, il referente dell’Aterp di Cosenza Domenico D’Ambrosio e l’avvocato Emanuela Bilotti, responsabile dell’ufficio legale dell’Aterp.

CGIL

In apertura dei lavori, i dirigenti del Sunia Cgil hanno chiesto chiarezza sul lavoro di verifica sui 4.500 alloggi popolari di Cosenza iniziato qualche tempo fa da Aterp e Comune. Un lavoro diretto a stabilire quali inquilini abbiano perso i requisiti per il diritto all’assegnazione previsti dalla legge. L’obiettivo fondamentale posto dal Sunia Cgil è quello di riassegnare immediatamente gli alloggi popolari che si libereranno alla fine di questa verifica a chi è in graduatoria da più di dieci anni. I rappresentanti di Aterp e Comune di Cosenza hanno risposto che l’opera di controllo si è bloccata a causa dei cambi al vertice dell’Azienda e alla guida dell’assessorato competente di Palazzo dei Bruzi. Il prefetto Tomao ha invitato a riprendere rapidamente il lavoro di verifica, invitando Regione, Comune e Aterp a siglare un protocollo di intesa per stabilire i compiti di ciascun ente e per definire un’azione coordinata ed efficace. I dirigenti del Sunia Cgil, a chiusura della riunione, hanno ribadito l’importanza dell’opera di controllo e hanno illustrato al prefetto gli emendamenti alla legge di stabilità presentati dai vertici nazionali del Sunia e fatti propri da molti parlamentari. Emendamenti diretti a legare meglio il fondo per il sostegno alle locazioni con il fondo per il sostegno alla morosità incolpevole. I dirigenti del Sunia Cgil, di conseguenza, hanno invitato il prefetto a rappresentare tale esigenza al governo nazionale.