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On line il trailer di “Radio Migrante”

Radio MigranteMELITO PORTO SALVO(RC)-Un racconto sulla vita dei migranti: è questo Radio Migrante, un documentario il cui trailer è già on line sui canali Youtube. Presentato in occasione del Pentedattilo Film Festival, grazie a una tematica affrontata con delicatezza e partecipazione, ha coinvolto il pubblico arrivato come ogni anno al borgo antico. Il progetto nato dal connubio tra realtà professionali del territorio come Ram Film, Fondazione Odyssea e Fabbrica Delle arti,  realizzato per il Festival dell’Aurora di Crotone, ha scelto di affrontare il tema dell’emigrazione senza impronte giornalistiche o d’inchiesta: “Abbiamo seguito il viaggio interiore di questi ragazzi – racconta il regista Emanuele Milasi –  e ci siamo concentrati sulle loro passioni, sulla loro bellezza che, nonostante le difficoltà personali, permane e si muove a ritmo di musica”.  Girato a Crotone tra una radio, una stazione e un camper, il lavoro propone dei lampi di quotidianità fatti di note e ostinazione. L’unione di diverse realtà produttive calabresi ha dato quindi vita a un prodotto cinematografico dal respiro internazionale, sottolineando come insieme si possa raccontare qualcosa senza dover passare da strade già battute. E forse anche per questo il Pentedattilo Film Festival è stato scelto come veicolo di presentazione del documentario. Il regista Gaetano Crivaro  aggiunge: “Il fatto di utilizzare la radio come legame narrativo ha permesso di affrontare una situazione di estremo disagio con la delicatezza che è propria della musica. E anche in questo documentario vedremo come l’arte dei suoni allevia le sofferenze”.  Il successo di critica e di pubblico che “Radio Migrante” ha conseguito al Pentedattilo Film Festival è quindi di buon auspicio per il futuro del documentario, per chi ne volesse un assaggio il breve e suggestivo trailer si può visionare all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=q_5YiI1efoQ

Prima giornata di studi sull’emigrazione tra passato e presente

ROSSANO (Cs) –

L’iniziativa “Prima giornata di studi sull’emigrazione tra passato e presente”, che prende le mosse dal progetto “Il mecenatismo a scuola per un giorno”, si svolgerà sabato 24 Gennaio alle ore 10.30, presso il Liceo delle Scienze Umane “San Pio X”. Il tutto si svolgerà alla presenza del dirigente scolastico, Dott.ssa Maria Antonietta Salvati. Il progetto, sintesi di un dibattito culturale e di ricerca iniziato ad opera degli studenti proprio di questa scuola, è finanziato dalle attività commerciali presenti sul territorio di Rossano, Corfiliano, Bocchigliero, Mirto-Crosia. All’iniziativa prenderanno parte anche la Prof.ssa Pina Amarelli, la dott.ssa Olga Kisseleva, Don George Viju e il Prof. Giuseppe Ferraro e tre assessori alla cultura dei comuni di Rossano (Prof.ssa Stella Pizzuti), di Corigliano (Prof. Tommaso Mingrone) e di Mirto Crosia (Dott.ssa Graziella Giudo). I lavori saranno coordinati dalla prof.ssa Irene Collia. La giornata di studi sarà articolata con intermezzi musicali cura della scuola.

In fuga verso il futuro

COSENZA – Le valigie di cartone non ci sono più, sono state sostituite da confortevoli e pratici trolley e al bus notturno è subentrato l’Eurostar o il volo low cost prenotato all’ultimo minuto a 20 euro compresi di spese aeroportuali, ma per il resto la situazione è rimasta immutata quasi incancrenita per molti giovani del Sud. Per lavorare devi andare via non importa dove, l’importante è superare la zona rossa del Mezzogiorno e che tu sia un operaio ventenne o un laureato di trenta anni non c’è differenza perché il fenomeno e il dramma dell’emigrazione giovanile non risparmia nessuno e non accenna a diminuire anzi ogni giorno diventa l’emblema più significativo di una decadenza, tanto politica quanto morale, che uccide senza pietà sogni e speranze con l’arma di un biglietto di sola andata. E andar via diventa l’unico modo possibile per tutelare il diritto sacrosanto, più volte violato in questo periodo, di immaginare un futuro migliore contando solo sulla forza delle proprie passioni e capacità senza doverle rinchiudere in una scatola da conservare definitivamente in mansarda.

Francesca Falace ha 34 anni da Cosenza si è trasferita a Novara, 927.87 km la separano dai suoi affetti, dalla sua terra, è partita lasciandosi tutto dietro le spalle per non rischiare di accontentarsi, per iniziare una nuova vita portando con se non solo qualche piumone in più per affrontare il freddo pungente del Nord ma anche la speranza e la disillusione tipica di chi affronta un viaggio che sa potrebbe non avere ritorno.

Raccontaci brevemente di te, perché ti sei trasferita a Novara?

Sono stata da sempre una ragazza che si è impegnata molto, con tanta voglia di fare e imparare ma da circa un anno ho dovuto lasciare con rammarico la mia terra, perché purtroppo il Sud non mi ha offerto nulla a livello lavorativo o meglio ho dovuto fare i conti spesso con la consapevolezza che il più delle volte lavori solo se hai determinate conoscenze e non particolari capacità.

Ti piace quello che fai?

Si e anche molto, al momento lavoro presso una casa di riposo per anziani come operatrice socio-sanitaria e dopo tanti sacrifici per ottenere questa qualifica ora mi sento quasi in dovere di ringraziare il Nord per avermi dato la possibilità di lavorare ed essere apprezzata solo per la mia professionalità.

Come sei riuscita a trovare questo lavoro?

Nel più classico dei modi, consegnando il mio curriculum in più strutture possibili, facendo continui colloqui e incrociando le dita tutte le volte.

Cosa ti manca e cosa non della tua città?

Della mia terra mi manca tutto, principalmente la mia famiglia ma se c’è una cosa che non mi manca per niente è la corruzione che è forse ciò che più di ogni altra cosa mi ha costretto alla fuga.

Quali sono le differenze tra il vivere del Nord e il vivere del Sud?

La principale differenza tra Nord e Sud è la concezione propria  del lavoro dalla quale poi dipende tutto il modo di affrontare la vita.

Hai intenzione di ritornare in Calabria?

Vorrei tanto ma tanto ritornare nella mia terra ma sono troppe le difficoltà che mi scoraggiano a farlo, so che le prospettive a lungo termine sono poche per non dire nulle e so che non si può vivere di sola speranza e se le cose non cambiano non credo farò rientro molto presto.

“Un immigrato è qualcuno che non ha perso niente, perché lì dove viveva non aveva niente. La sua unica motivazione è sopravvivere un po’ meglio di prima”

Jean-Claude Izzo

Gaia Santolla

“Cultura e tradizione della Calabria”: Primo master per discenti emigrati

COSENZA – Lunedì 2 settembre prenderà il via il primo progetto di formazione rivolta ai discenti residenti all’ estero di lavoratori emigrati calabresi. Lo scopo è promuovere  è valorizzare la conoscenza della cultura italiana, in particolare del contesto calabrese. L’Ufficio Emigrazione della Calabria in collaborazione con il Dipartimento di studi umanistici dell’Unical di Cosenza e l’ Università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria, hanno ideato questo progetto. Saranno attivati due corsi, rispettivamente uno a Cosenza  e l’altro a Reggio con approfondimenti della storia della letteratura della Calbria, lingue e dialetti e tradizioni popolari. Molte sono le domande di partecipazione pervenute e  molti sono i partecipanti che giungono dall’ America del Sud. Inoltre, al fine di rendere più piacevole l’ esperienza sono state organizzate interessanti visite guidate e una speciale visita presso i Bronzi Di Riace.