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Visita Ispettiva alla Casa Circondariale di Cosenza

COSENZA – Si è svolta questa mattina presso la Casa Circondariale di Cosenza una visita ispettiva a sorpresa volta a verificare le condizioni di detenzione ed il trattamento riservato ai cittadini detenuti. L’ispezione, durata circa tre ore, è stata effettuata dall’Onorevole Enza Bruno Bossio, Deputato del Partito Democratico, che è stata accompagnata dagli esponenti radicali Emilio Quintieri e Sabatino Savaglio. La delegazione è stata guidata dal Direttore del Carcere Filiberto Benevento e dal Comandante della Polizia Penitenziaria, il Vice Commissario Pietro Davide Romano.
Nella Casa Circondariale di Cosenza, costruita nel 1948, consegnata nel 1982 e ristrutturata negli anni 2005/2006, a fronte di una capienza regolamentare di 209 posti sono rinchiusi 294 detenuti dei quali 197 appartenenti al circuito della Media Sicurezza e 97 a quelli dell’Alta Sicurezza. Tra questi, quelli condannati definitivamente sono 149 mentre quelli in attesa di giudizio sono 145 (81 imputati, 39 appellanti e 25 ricorrenti). I detenuti stranieri sono appena 25; 2 sono i detenuti semiliberi che lavorano all’esterno per conto di privati, 4 sono stati ammessi al lavoro esterno alle dipendenze dell’Istituto Penitenziario, 13 sono i “permessanti” di cui 2 appartenti al circuito dell’Alta Sicurezza. Purtroppo solo 39 sono i ristretti che riescono a lavorare all’interno del Carcere alle dirette dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria. Dal 2010 ad oggi sono 105 i detenuti che sono stati scarcerati grazie alla Legge “Svuotacarceri” (350 in tutta la Calabria).
Il numero degli Agenti di Polizia Penitenziaria è sottodimensionato : 160 sono quelli effettivamente in servizio contro i 198 previsti nella pianta organica. Carenti anche gli Educatori e gli Psicologi. Buona invece l’assistenza medico sanitaria. 25 sono i Sanitari in servizio presso la Casa Circondariale coadiuvati da 11 Infermieri, attivi sia di giorno che di notte. 12 sono i Medici Specialisti (Cardiologia, Chirurgia, Dermatologia, Ecografia, Radiologia, Infettivologia, Oculistica, Odontoiatria, Otorinolaringoiatria, Ortopedia, Psichiatria) e 12 i Medici di Guardia. Dallo scorso mese di ottobre è stata attivata la “sorveglianza dinamica” nei Reparti di Media Sicurezza che consente ai detenuti di trascorrere 8 ore fuori dalle celle le cui condizioni generali sono abbastanza buone. Non è stato segnalato alcun abuso ai danni dei detenuti da parte degli Agenti di Polizia Penitenziaria. Pochissime anche le aggressioni contro questi ultimi (4 nel 2013, 0 nel 2012). Un fatto importante da tenere in considerazione è che nell’Istituto di Cosenza non si verificano suicidi sin dall’anno 2006. Anche gli atti di autolesionismo sono ridotti ai minimi termini (15 nel 2013, 39 nel 2012).
Nella Casa Circondariale di Cosenza i detenuti, eccetto quelli dell’Alta Sicurezza che hanno il divieto di incontrarsi con quelli “comuni”, hanno la possibilità di frequentare la Scuola Elementare, Media e Superiore (Alberghiero) e, in virtù di una convenzione stipulata dalla Direzione dell’Istituto con l’Università della Calabria, frequentare e sostenere anche gli studi universitari.
Una delle criticità riscontrate è la chiusura della Palestra a causa dell’assenza di un Istruttore che potrebbe mettere a disposizione il Comitato Provinciale del Coni. In merito i Parlamentari hanno garantito il loro impegno per chiedere al Coni di accogliere, per quanto possibile, la richiesta già da tempo avanzata dalla Direzione del Carcere.
Per gli altri problemi accertati (sovraffollamento, carenza di personale, impossibilità di frequentare la scuola per i detenuti As, etc.) l’Onorevole Enza Bruno Bossio nei prossimi giorni presenterà una dettagliata Interrogazione al Governo.
L’iniziativa promossa dai Radicali ed organizzata unitamente al Partito Democratico, come annunciato, proseguirà negli altri Istituti Penitenziari della Calabria.

Scarcerato il radicale Emilio Quintieri

CETRARO (CS) – Condotta irreprensibile e rigorosa osservanza delle prescrizioni ed obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria. Soprattutto, per questi motivi, è stato scarcerato e rimesso in libertà l’Ecologista Radicale Emilio Quintieri. Il Tribunale Ordinario di Paola, Sezione Penale in composizione collegiale (Presidente Paola Del Giudice, Giudici a latere Antonietta Dodaro e Pierpaolo Bortone) vista l’istanza avanzata lo scorso 20 dicembre dai difensori del politico cetrarese, gli Avvocati Sabrina Mannarino e Marta Gammella del Foro di Paola, che chiedevano per il loro assistito la sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari in atto applicata con altra meno afflittiva, acquisito il parere negativo della Procura della Repubblica di Paola, ha disposto la sua immediata scarcerazione e la remissione in libertà applicandogli la più lieve misura coercitiva prevista dal Codice di Procedura Penale e cioè l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria fissando i giorni e gli orari (tre volte a settimana).

La decisione è stata intrapresa in Camera di Consiglio sabato 21 ed è stata notificata all’interessato ed ai suoi difensori nella odierna mattina dalla Stazione Carabinieri di Fagiano Castello, Comune in cui l’esponente radicale era cautelato, dal 4 settembre, agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.

Quintieri, era stato tratto in arresto pochi giorni prima delle elezioni politiche in cui era candidato a Montecitorio con la Lista Radicale “Amnistia, Giustizia e Libertà” dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Paola nell’ambito dell’Operazione Antidroga “Scacco Matto” su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Paola Carmine De Rose e rinchiuso per diversi mesi, in un primo momento, presso la Casa Circondariale di Paola e poi presso quella di Cosenza dove era stato trasferito per punizione e allocato in Isolamento a causa delle numerose proteste effettuate nel penitenziario tirrenico e sostenute da tutta la popolazione detenuta.

Il Tribunale Collegiale Penale di Paola ha deciso di revocare la misura custodiale al giovane cetrarese, avendo valutato “la considerevole durata della misura unitamente alla condotta irreprensibile del soggetto cautelato ottemperante delle prescrizioni e degli obblighi imposti” dall’Autorità Giudiziaria. Infatti, in questi dieci mesi di carcerazione preventiva, “non risulta abbia posto in essere comportamenti trasgressivi delle prescrizioni imposte” per cui, “le pur permanenti esigenze di cautela possono, allo stato, essere adeguatamente salvaguardate mediante l’applicazione di misura meno afflittiva quale quella dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, misura che appare idonea a garantire adeguato ed opportuno controllo”.

Il radicale cetrarese ha già annunciato che il giorno di Natale sarà a Roma insieme all’On. Marco Pannella e tutti gli altri compagni per partecipare alla Marcia per Amnistia, Giustizia e Libertà promossa dal Partito Radicale insieme all’Unione delle Camere Penali, il Sindacato dei Direttori Penitenziari e tanti altri. Il processo per Emilio Quintieri riprenderà il 26 marzo 2014.

Sovraffollamento e degrado nel carcere di Siano, parla Emilio Quintieri

carcereCETRARO (CS) – Dopo la notizia dell’ennesimo suicidio di un detenuto, il  giovane Gourram Hicham, classe 1980, che ha deciso di impiccarsi nella casa circondariale di Catanzaro, si riaprono le riflessioni sullo stato di degrado in cui versano attualemente le carceri calabresi.

“Non è solo più un fatto di civiltà, non più soltanto una questione umanitaria, ma un problema di vera e propria illegalità”, queste le parole di Emilio Quintieri, Ecologista Radiacale il quale, riferendosi al fatto di cronaca dei giorni scorsi, ha voluto puntare l’attenzione sulle condizioni precarie in cui vivono i detenuti nel carcere di Catanzaro Siano, gravemente sovraffollato. Pare infatti che, a fronte di una capienza regolamentare di 354 posti, vi sono rinchiuse circa 600 persone, 330 dei quali appartenenti al Circuito dell’Alta Sicurezza perché imputati o condannati per gravi fatti di terrorismo e criminalità organizzata.

“Proprio nei giorni scorsi – prosegue il cetrarese Quintieri – avevo ricevuto una lettera da parte di un giovane detenuto ristretto a Catanzaro Siano con la quale mi chiedeva aiuto descrivendomi tutte le problematiche esistenti in quel Carcere ivi compresi gli abusi ed i pestaggi che qualche Agente della Polizia Penitenziaria si permetterebbe il lusso di compiere ai loro danni. Mi narrava il fatto che, nonostante le condizioni meteo-climatiche non sarebbero stati accesi ancora i riscaldamenti e molti di loro, specie i più sfortunati, costretti a patire anche il freddo. Ma non solo. Infatti, e non è solo un detenuto a lamentarsi di questo, sarebbe mal funzionante la caldaia con la conseguenza che dovrebbero rinunciare persino a fare la doccia per la mancanza dell’acqua calda oppure a farla gelata. Addirittura che fuoriuscirebbero i liquami fognari nei cortili destinati ai “passeggi” soprattutto in quelli destinati ai detenuti ad Alta Sicurezza rendendo impraticabili gli stessi e che, fatto gravissimo, sarebbero presenti numerosi topi e blatte in tutti i Reparti Detentivi tant’è vero che la popolazione detenuta nel tentativo, spesso vano, di impedirne la penetrazione nelle celle, ha allestito delle rudimentali barriere alle finestre che si notano anche dall’esterno. E’ del tutto evidente che la presenza di tali animali costituisce un certificato rischio che possano diffondersi malattie infettive tra cui la letale leptospirosi, volgarmente nota come “febbre dei porcai”. Ulteriori rimostranze dei detenuti che mi sono state fatte – aggiunge l’Ecologista Radicale – riguardano l’insufficienza dell’assistenza medico – sanitaria e psicologica prestata nei loro confronti, assurde limitazioni da parte della Direzione, la mancata concessione di permessi di qualunque genere e tipo da parte del Magistrato di Sorveglianza, l’eccessiva umidità dei Reparti e delle camere detentive a causa della perenne infiltrazione di acqua piovana ed il rigetto ripetuto di richieste di trasferimento in Istituti più vicini alle famiglie o dove sia possibile svolgere particolari corsi di studio”.

E’ chiaro, secondo Quintieri, che la condizione in cui si trovano i reclusi a Siano, che sono sotto tutela dello Stato, sono vere e proprie condizioni di tortura, severamente proibite oltre che dall’Ordinamento Costituzionale anche dal Diritto Convenzionale Internazionale.

Emilio Quintieri in questi giorni, ha sollecitato la presentazione di una dettagliata Interrogazione Parlamentare ai Ministri della Giustizia e della Salute Paola Severino e Renato Balduzzi che, nei prossimi giorni, verrà depositata al Senato della Repubblica e una Visita Ispettiva da parte dei membri del Parlamento: “la legge in questo Carcere come in tanti altri della Calabria e dell’Italia è violata e non si può continuare a far finta di non vedere che sia così e, soprattutto, non si può continuare a custodire così delle persone, la cui maggioranza è in custodia cautelare e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva”.