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Endometriosi e arte, domani la conferenza al Palazzo della Provincia

COSENZA – Si terrà domani, sabato 28 maggio 2016 alle ore 17:30, presso la Sala Nova della Provincia di Cosenza, il convegno “Endometriosi e arte. Che spettacolo di conferenza!” organizzato da Debora Falcone, coordinatrice Aie – Associazione Italiana Endometriosi. Saranno presenti all’iniziativa la psicoterapeuta Dott.ssa Cecilia Gioia e il ginecologo Dott. Francesco Cariati della Clinica Sacro Cuore IGreco Ospedale; vari artisti locali tra cui l’autrice e attrice Francesca Florio, il duo musicale In the Loop ( voce Marida Longo;  Marcello Politano basso elettrico e loop station) e la pittrice Teresa Boero. L’endometriosi- ha detto Debora Falcone- è una patologia che ha bisogno del sostegno e della sensibilità di tutte le istituzioni presenti sul territorio. «Su quest’argomento – ha aggiunto la coordinatrice Aie – Cosenza è da tempo una delle realtà più dinamiche del nostro Paese, in linea con le indicazioni di un’associazione che a livello europeo raggruppa, oltre all’Italia, altre dieci nazioni. Il nostro evento non è dunque una novità, considerato peraltro che negli anni vi hanno partecipato artisti come Giorgio Lopez, Rosario Di Bella, Orsetta Foa`, Jacqueline Ferry, Rosa Martirano e tanti altri ancora». Debora Falcone, socia dell’AIE, ritornata a vivere a Cosenza nel 2014 ha costituito grazie al sostegno della stessa Associazione il gruppo di auto aiuto di donne affette da endometriosi. Tutte insieme hanno immaginato, pensato e organizzato “Endometriosi e Arte” a Cosenza.

Il 9 marzo al Rendano si parla di endometriosi. Nasce a Cosenza lo Sportello d’ascolto

Sono 14 milioni in Europa e 3 milioni in Italia le donne affette da endometriosi, patologia insidiosa che colpisce il tessuto che riveste la superficie interna dell’utero, l’endometrio appunto, ma soprattutto una malattia che, molte volte, quando viene diagnosticata ha già fortemente compromesso la qualità della vita della donna colpita. Riflessione che si fa ancora più amara se si pensa che con l’endometriosi alla fine bisogna conviverci, perché allo stato attuale non esiste una cura definitiva e, pertanto, meglio sarebbe diagnosticarla per tempo, anche in età adolescenziale, quando è più facile affrontarla tanto sul piano delle cure mediche quanto su quello degli stati emotivi che l’accompagnano, e soprattutto si riescono ancora ad evitare le conseguenze peggiori, tra le quali infertilità e degenerazioni

Quella dal 3 al 9 marzo sarà la Settimana Europea della consapevolezza dell’endometriosi, istituita nel 2004 dalla European Endometriosis Alliance, che in Italia ha la sua costola nell’A.I.E., Associazione Italiana Endometriosi. Ed è dalla volontaria A.I.E. Debora Falcone che nasce l’idea di realizzare a  Cosenza un evento – che nella mattinata di domenica 9 marzo si terrà al Rendano – per diffondere quante più informazioni possibili sulla malattia in un contesto che, al dato medico scientifico associa momenti di spettacolo, grazie agli attori Orsetta Foà, Valeria De Luca e Gerry Gherardi, alla cantante Rosa Martirano, al musicista-medico Cataldo Perri.

Perché alla fine l’idea di Debora Falcone si trasforma in un grande gioco di squadra, in un impegno corale di donne che, a vario titolo, si ritrovano su quell’idea e ne riconoscono il profondo valore sociale. D’altronde l’endometriosi è una malattia sociale. L’Amministrazione comunale, con gli assessori Rosaria Succurro e Manfredo Piazza, interviene a supporto dell’evento, sposato dalla Fidapa di Cosenza, dalla Casa di Cura Sacro Cuore,  e da una serie di partners privati, uno su tutti la Banca Mediolanum.

Questi gli attori sociali che nell’illustrare alla stampa l’iniziativa del 9 marzo sono stati ognuno cassa di risonanza delle tante implicazioni sociali della malattia affermando la necessità del sostegno alle donne affette da endometriosi. Così l’assessore alla coesione sociale Manfredo Piazza, con la collega Rosaria Succurro, hanno ribadito la vicinanza dell’Amministrazione comunale, apprezzando il taglio significativamente ‘leggero’ che si è deciso per l’evento. Una strada quasi obbligata, vista la formazione artistica di Debora Falcone, anche lei colpita da endometriosi, che da Roma, dove ha vissuto l’esperienza del gruppo di auto-aiuto trasferisce ora nella sua città quella che è diventata quasi una missione, l’esigenza divulgativa da una parte, l’obiettivo concretamente operativo dall’altra, che a Cosenza si traduce nel prossimo avvio, presso la Casa di Cura Sacro Cuore, dello Sportello d’Ascolto.

La struttura sanitaria cosentina, rappresentata dalla psicoterapeuta Cecilia Gioia è già sede di un ambulatorio dedicato, che ha ottenuto tra l’altro due bollini dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute dalla Donna (O.N.Da.). “Ora unisce le competenze medico-scientifiche a quelle sugli aspetti psicologici per un approccio multidisciplinare alla malattia – spiega la professionista e presidente dell’Associazione “Mamma che mamme” – nella consapevolezza di quanto sia importante per la paziente l’accoglienza ed il percorso di accompagnamento alle figure mediche”.

Su tutto l’imprimatur della Fidapa  Cosenza che, in assenza della presidente Silvana Gallucci per impegni professionali, è ben rappresentata dalla vice Mariateresa Seta, lì anche per Mediolanum, e da Vanda Marsico, presidente della commissione igiene e sanità dell’associazione, che alla manifestazione del 9 marzo porterà il suo contributo scientifico insieme ad altri colleghi medici oltre che a rappresentanti nazionali dell’A.I.E. “La Fidapa – ha evidenziato la dottoressa Marsico – ha sempre a cuore le  tematiche che si impongono nella società ed esprime la propria azione nel sostegno alle donne e alla loro qualità della vita”. Di una donna anche il contributo grafico all’iniziativa. Il segno grafico di Raffaella Morimanno punta al cuore del problema e al modo in cui irradiandosi condizioni tanti aspetti della vita di una donna. Vogliamo leggerci anche un invito a prendere a cuore la propria salute, utilizzando lo strumento della prevenzione che rimane ancora quello più efficace.