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De Magistris “stop all’eolico selvaggio in Calabria”

CATANZARO – “Dopo che la malapolitica e quelli che avrebbero dovuto impedire la distruzione del paesaggio hanno riempito di pale eoliche le montagne calabresi, ora vogliono fare anche un mega parco eolico nel golfo di Squillace.  Hanno distrutto per sempre foreste e paesaggi delle preserre del catanzarese, ora anche il mare stupendo che già viene violentato ogni anno d’estate per colpa di depuratori che funzionano male o che sono inesistenti. L’eolico in Calabria non ha più nulla a che spartire con ambiente ed energia pulita. È altro, è affare sporco e distrugge la natura ed anche la vista di paesaggi stupendi ed incontaminati”.
 
Lo afferma Luigi de Magistris.

Energia, F2i acquisisce capacità eolica nei parchi calabresi

MILANO – F2i e Veronagest, storico e importante operatore del settore energetico italiano, hanno sottoscritto il contratto per la cessione al Secondo Fondo F2i di uno dei principali portafogli eolici italiani, costituito da 7 parchi produttivi operanti in Sicilia e in Calabria con una potenza installata complessiva pari a 282 Mw. F2i, con tale acquisizione, si legge in una nota «prosegue nella strategia di crescita nel settore delle fonti rinnovabili con l’obiettivo di favorire la formazione di operatori specializzati di rilevante dimensione e in grado di esprimere significative efficienze gestionali e finanziarie».

Gli asset di Veronagest si aggiungono a quelli già detenuti dal Secondo Fondo F2i nel comparto eolico, che comprendono il 70% della società E2i (circa 600 Mw installati e 165 Mw in costruzione) e una partecipazione del 16% in Alerion. Con una dotazione impiantistica superiore a circa 1000 Mw, F2i diviene così uno dei principali operatori del comparto in Italia. La strategia nel settore eolico si accompagna a quella nel settore fotovoltaico dove il Primo Fondo F2i è attivo tramite la società Ef Solare Italia che, detenuta pariteticamente con il Gruppo Enel, è già oggi per dimensione il principale operatore nazionale.

Nei primi due anni, gli impianti di Veronagest saranno operativamente gestiti attraverso un contratto di servizio con Volta g.e. (Volta Green Energy), neo-costituita società frutto di un management buy out di un ramo d’azienda della stessa Veronagest. Volta g.e. si pone come obiettivo di operare come player indipendente nella fornitura di servizi di asset e energy management, e di sviluppo di nuovi progetti nel settore eolico e fotovoltaico. Gli impianti di Veronagest sono finanziati in project financing da Unicredit, Bnp Paribas, Natixis, Bbva e Cdp. Le attività di due diligence sono state svolte per conto di F2i da Lazard, Clifford Chance, Fichtner, Kpmg, G-Risk e Willis. Il closing dell’operazione è atteso entro la fine di giugno, ad esito della clearance dell’Antitrust.

 

Energie rinnovabili: enorme potenziale del Sud

ROMA – Il Sud presenta a livello nazionale un vantaggio competitivo in termini di potenza prodotta dalle nuove rinnovabili (solare, eolico e biomasse) del 55%, con punte del 97% per l’eolico, e con un enorme potenziale non sfruttato in campo geotermico. Lo segnala il rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno 2013 presentato questa mattina.

Lo sviluppo geotermico in particolare, soprattutto al Sud, potrebbe offrire importanti opportunità nella produzione di energia termica (per riscaldare e raffreddare). Per favorire uno sviluppo di questi impianti però occorrerebbe passare da un approccio basato sulla incentivazione individuale ad uno collettivo, rivolto cioè alle comunità più che ai singoli, e per fare ciò va promossa la nascita di operatori che organizzino e realizzino progetti a tale scala. Per caratteristiche tecniche, tale produzione si presta a essere più facilmente realizzabile nel breve periodo.

Quanto al fotovoltaico, il 29% degli impianti, circa 139mila, si trova nel Mezzogiorno, a fronte di una produzione di potenza pari al 38% del totale nazionale. Per caratteristiche orografiche, inoltre, il Sud è leader indiscusso nel settore eolico, con quasi 6mila impianti, di cui il 60% concentrato in Puglia, Sicilia e Campania. Riguardo invece alle bioenergie, l’87% degli impianti si concentra nel Centro-Nord, ma il Sud concorre alla produzione nazionale per oltre il 35%.

Coldiretti: Fermare il parco eolico nel territorio tra i comuni di Simeri Crichi e Catanzaro

Catanzaro – Il nuovo “set” dei “palazzinari dell’energia eolica” adesso sono le campagne e le colline dei territori tra il comune di Simeri Crichi e per una parte di Catanzaro. Sembra – afferma Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – di rivivere le vicende narrate nel romanzo premio Campiello “La collina del vento” di Carmine Abate. A fare da sfondo non è la leggendaria altura del “Rossarco” ma quelle per appunto tra Simeri Crichi e Catanzaro dove riecheggia la frase rivolta alla famiglia protagonista del libro da parte delle società dell’eolico che “hanno tante teste..”: “da coltivatore agricolo diventerete coltivatore del vento …..e in più ci guadagnerete!”. “No” fu la risposta allora e questa deve essere ora!

A dare voce ad un gruppo di imprenditori agricoli è la Coldiretti Calabria che ha scritto una lettera al sindaco di Simeri Crichi, Marcello Barberio, e di Catanzaro, Sergio Abramo, invitandoli ad interrompere il procedimento autorizzatorio, per il quale vi è peraltro una impugnativa alla magistratura amministrativa. Un “parco eolico” autorizzato dalla Regione Calabria, con decreto n° 17870 del 17.12.2012, pubblicato sul BUR del 15 marzo 2013, dovrà sorgere circondando un territorio di circa 1500 ettari nei comuni di Simeri Crichi estendendosi anche a Catanzaro nella valle del torrente “Fegato” e fosso “Volturino”.

Saranno installati 30 aerogeneratori di potenza elevatissima (2,5 MW ciascuno) con una altezza spropositata (150 metri da terra) sia sui dorsali che sulle pareti che smembreranno il territorio con un danno alle attività agricole.

La tutela del paesaggio, il consumo abnorme e irrazionale del suolo agricolo, le scelte complessive in direzione dello “sviluppo sostenibile”, – scrive nella lettera Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – rappresentano non solo per noi, ma ormai per una larghissima fetta di cittadini, scelte irrinunciabili. Questi grandi “mulini a vento” del XXI secolo costituiscono un problema dal punto di vista dell’impatto sul paesaggio e un brutto schiaffo. Ritengo, che come sindaci – continua Molinaro – responsabili del governo del territorio, vi è la necessità di effettuare una riflessione su questo fenomeno che sta invadendo le nostre campagne, così come è necessario vigilare sull’impatto che si realizza in modo evidente sui nostri territori, sulle nostre coste, sulle nostre colline. L’eolico – continua -contribuisce in modo marginale al bilancio energetico e questa marginalità resterà anche in futuro. La diffusione delle pale eoliche non può essere favorita dal fatto che per sanare le finanze comunali, si è pronti a svendere parti del proprio territorio agli operatori eolici che offrono “royalties”. È fondamentale un’analisi circostanziata dei costi-benefici che tenga conto di quale valore reale abbia l’integrità territoriale e paesaggistica per le imprese agricole, turistiche e agrituristiche. In relazione all’impatto paesaggistico, oltre a determinare una rilevante interferenza visiva anche a chilometri di distanza, provoca traumi proprio all’identità e alla storia dei territori. Non possiamo, – si legge nella lettera -individuare i due cardini principali della nostra strategia di sviluppo quali l’ agroalimentare e il turismo e poi permettere che i nostri paesaggi, le nostre coste le nostre colline che sono poi in fondo il patrimonio, e anche gli strumenti con cui attuare quella strategia subiscano questo sconcio che lascia tutti sbigottiti poiché crea un danno incommensurabile alle attività agricole e ad aziende che hanno investito nella qualità. Sarà, se non si ferma l’installazione, una campagna umiliata e sofferente che ha vistosi chiodi nella carne. Non permettiamo questo disastro ambientale per i nostri territori che possiedono una forte vocazione turistica, con migliaia di presenze nella stagione estiva ed invernale, e che potrebbe vedere irrimediabilmente compromesse le potenzialità ancora inespresse che possono creare occasioni di lavoro vero. Non lasciamo che logiche di pura rendita e “solo per il profitto” attecchiscano indisturbate e per questo coscientemente e onestamente diciamo «no all’eolico selvaggio, stop allo scempio del territorio».

Indagini in corso su cinque parchi eolici

CATANZARO – La Procura della Repubblica di Catanzaro ha avviato una nuova indagine sul fronte dei parchi eolici. Il sostituto procuratore Carlo Villani sta indagando infatti su cinque parchi eolici in Calabria.

L’inchiesta nello specifico riguarda l’iter delle autorizzazioni e l’effettiva realizzazione delle strutture. La Procura ha già compiuto indagini su presunte irregolarità nel settore dell’energia eolica e sul pagamento di una presunta tangente per le linee guida.

Affaire Eolico: Rinvio a Giudizio per 11 Richiesto da Pm

CATANZARO – Otto persone e tre società hanno ricevuto il rinvio a giudizio dalla Procura di Catanzaro perché giudicati coinvolti nell’inchiesta su una presunta tangente per l’attuazione del Parco eolico ‘Pitagora’ di Isola Capo Rizzuto e l’adozione delle ‘Linee guida sull’eolico’ da parte della Regione Calabria.

Il caso è stato rinviato a giudizio dal Pm Carlo Villani e si attende la data dell’udienza preliminare che verrà fissata dal Gup, Tiziana Macrì.

Sono coinvolti  funzionari regionali, imprenditori e politici.

Caso eolico: chiuse le indagini

CATANZARO – La Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti di 30 indagati, tra cui tre società, politici, imprenditori e funzionari della Regione Calabria, coinvolti nell’inchiesta sulla realizzazione di parchi eolici. Il Pm Carlo Villani ipotizza anche il pagamento di una tangente. I reati contestati a vario titolo sono di associazione per delinquere, corruzione, falso e abuso. La Procura ha chiesto anche l’archiviazione per la posizione di 17 indagati.