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Lotta a narcotraffico, 45 misure cautelari nel cosentino

COSENZA – Un’organizzazione dedita al narcotraffico ed allo spaccio è stata sgominata dalla polizia con il coordinamento della Dda di Catanzaro. Il gruppo faceva capo alla famiglia Presta, grazie al legame con il boss storico della ‘ndrangheta cosentina Franco Presta e controllava il territorio compreso tra Tarsia, Roggiano Gravina, San Lorenzo del Vallo, Spezzano Albanese, Acri. L’organizzazione esercitava il proprio potere mediante la capillare e asfissiante imposizione dei propri spacciatori nelle varie piazze così come i canali di approvvigionamento e rifornimento della droga che arrivava, in particolare la cocaina, dalle cosche di Platì. Le accuse contestate alle 45 persone raggiunte dalla misura cautelare – 20 in carcere, 16 ai domiciliari, 7 con obbligo di dimora e 2 di presentazione alla pg – sono, a vario titolo, di vendita, cessione, distribuzione e commercio di ingenti quantitativi di droga. Ad alcuni indagati vengono contestati anche i reati di estorsione, ricettazione e detenzione abusiva di armi.

Diga dell’Esaro, «Opera incompiuta» Gianluca Gallo scrive ad Oliverio

CATANZARO – «Che fine ha fatto la diga dell’Esaro? Soprattutto, che fine hanno fatto gli impegni assunti dal governo regionale in merito alla realizzazione dell’opera?»

Lo chiede il consigliere regionale Gianluca Gallo in un’interrogazione presentata stamane. Al centro dell’atto ispettivo, la richiesta di chiarezza sugli impegni assunti e sin qui non mantenuti dalla Giunta regionale. Ricostruita la storia dell’eterna incompiuta, dei circa 500 milioni spesi in più di trent’anni per realizzare appena il 20%  di un invaso da 120 milioni di metri cubi che avrebbe dovuto garantire acqua ed energia elettrica e che invece è divenuto un monumento allo spreco, il consigliere regionale della Cdl passa in rassegna le vicende degli ultimi tre anni, accendendo i riflettori sull’operato della Regione e della Sorical. «Dopo che nel 2013, ai tempi del Governo Letta, il Cipe aveva cancellato le risorse in precedenza stanziate per la diga dell’Esaro – ricorda Gallo – nel 2016, precisamente a Maggio, l’attuale presidente della giunta regionale, presentando il Patto per la Calabria, annunciava lo stanziamento di due milioni di euro per finanziare uno studio di fattibilità inerente il completamento dell’invaso, per riattivare le procedure burocratiche e favorire la realizzazione dell’opera, sia pure attraverso un ridimensionamento della stessa, con una riduzione della sua portata pari a 50 milioni di metri cubi in meno». Una notizia seguita, nel corso del 2017, «dagli interventi pubblici del presidente, in incontri e convegni, sul tema della ripresa della realizzazione delle dighe interrotte e dalla richiesta, da lui avanzata in sede di Conferenza Stato-Regioni, dell’apertura di un tavolo interministeriale per definire una strategia adeguata ed un programma da sostenere con i diversi strumenti finanziari disponibili». Ad oggi, però, nonostante le reiterate proteste delle comunità locali e delle forze sindacali, ultima delle quali quelle della Cisl appena qualche giorno fa, «non vi è alcuna certezza rispetto agli impegni formalizzati, in particolare quelli evocati negli ultimi due anni». Motivi per i quali, sottolinea Gallo, «un supplemento di chiarezza si rende necessario».

Per definire i contorni della vicenda e soprattutto le prospettive future, il consigliere regionale si rivolge al presidente Mario Oliverio e chiede di sapere «come la Regione valuti l’operato dell’ente attuatore Sorical ed a  quanto ammontino nel complesso le risorse finanziarie stanziate a favore di quest’ultima dal 2014 ad oggi», ma pure «se e con e con quali risultati si sia riunito il tavolo interministeriale richiesto nel Luglio del 2017 e se e come e con quali risultati siano stati spesi i due milioni di euro destinati alla redazione dello studio di fattibilità sulla ripresa delle lavorazioni». Seguono altri due interrogativi, con Gallo che insiste per capire «se la Regione abbia quantificato le risorse occorrenti per il completamento dell’opera ed individuato le relative fonti di finanziamento e se essa abbia intenzione e volontà di portare a compimento l’opera, e nel caso come essa intenda procedere».

 

(Foto di repertorio)