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Ex Hotel Jolly, Movimento NOI presenta esposto in procura

COSENZA – In merito alla vicenda «a dire poco torbida»- legge in una nota diffusa dal Movimento NOI e che avvolge l’iter istituzionale in relazione all’Ex Jolly Hotel, la Comunità politica del Movimento NOI ha presentato esposto – denuncia presso la Procura della Repubblica di Cosenza. La decisione è maturata con la sentenza del TAR Calabria del 18 Settembre 2018 con la quale la Giustizia Amministrativa ha stabilito che il bene è di proprietà dell’ATERP (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica Regionale).

 

«Con ciò, evidenziando che il Comune di Cosenza non è il legittimo proprietario del bene sul quale, invece, come se lo fosse, ha provveduto – evidentemente contro la Legge – a indire una gara d’appalto consentendo all’impresa vincitrice, di iniziare la demolizione. A dare data certa delle circostanze è lo stesso Sindaco di Cosenza Arch. Mario Occhiuto che molti mesi prima della sentenza della Giustizia Amministrativa, pubblicava notizie ufficiali inerenti data di inizio lavori e smantellamento dell’ex Hotel Jolly. L’incontrovertibile situazione, ha posto il Movimento NOI a esporre i fatti alla Procura della Repubblica di Cosenza perché la Giustizia ristabilisca la legalità. Ci chiediamo come sia possibile che, il Sindaco di Cosenza possa in qualche modo autorizzare la demolizione di un bene di cui non è il legittimo proprietario. Ci chiediamo, altresì, in quale realtà democratica un Ente Pubblico provvede a indire una gara d’appalto, assegnare i lavori ad una impresa, allestire un cantiere con tanto di recinzione, e autorizzare la stessa ditta a demolire un edificio senza averne la proprietà, così come il TAR ha sentenziato lo scorso 18 settembre, quindi, violando norme e regolamenti. Eppure, Sindaco e Dirigenti sono pubblici ufficiali che, in questo caso, nello svolgimento delle loro funzioni, hanno intenzionalmente procurato un vantaggio patrimoniale al Comune, impadronendosi di un immobile senza averne titolo e, ancor più grave, recando all’ATERP un ingiusto danno poiché gli infissi di ben cinque piani sono stati letteralmente eliminati».

«E’ davvero incredibile – afferma il portavoce del Movimento Fabio Gallo – che si possa immaginare di demolire un bene di cui non si dispone legittimamente della proprietà, ma il Comune di Cosenza lo ha fatto e tutti lo hanno consentito: dirigenti, funzionari, assessori, consiglieri. “Altrettanto incredibile il dover prendere atto – conclude la nota – come la ditta vincitrice della gara per la demolizione indetta dal Comune o le ditte locali subappaltatrici, abbiano iniziato lavori illegittimi e nessuno sia intervenuto in tempo per impedirne lo svolgimento, nonostante i media digitali e gli organi della stampa abbiano abbondantemente riportato i comunicati inequivocabili e in grande stile del Sindaco Mario Occhiuto”. Confidiamo nella Magistratura – aggiunge Fabio Gallo – perché accerti eventuali responsabilità che a noi appaiono evidenti».

Maltempo nel Vibonese, U.Di.Con presenterà un esposto in Procura

VIBO VALENTIA –  La portata dei danni a seguito dell’alluvione di questi giorni nel Vibonese non è ancora quantificabile – scrive in una nota il presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – sentiamo la necessità di dare voce alle realtà che, non si sa bene per quale motivo, vengono ascoltate meno di altre. Siamo ormai a conoscenza di quanto il Vibonese sia uno dei punti più colpiti dalle forti piogge, basti pensare al passato recente e alle tante vicende che hanno fatto cronaca, senza mai fungere da campanello d’allarme per il futuro. Ora il governo si metta una mano sulla coscienza, prima che Vibo Valentia piombi in un tunnel senza uscita».

Una vera e propria emergenza quella che sta colpendo in questi giorni Vibo Valentia, al centro di una particolare serie di precipitazioni eccezionali. D’eccezionale però c’è, appunto, solo la precipitazione, perché non è la prima volta che la provincia calabrese si ritrova in ginocchio per queste circostanze.

«Presenteremo un esposto in Procura, come sempre non ci limiteremo a questo e daremo avvio a tutte quelle azioni che possono garantire la completa tutela dei cittadini – continua Nesci – non possiamo permettere che un prossimo evento di questo genere si tramuti in crolli di abitazioni, come successo a  Nicotera o in paura generata dalla possibile esondazione di un fiume come successo alla Maria – conclude Nesci – c’è bisogno di un intervento tempestivo e che metta davvero a riparo i cittadini vibonesi».

Discarica di Celico, il Movimento 5 Stelle presenta un esposto in Procura

CELICO (CS) –  Il Movimento 5 Stelle ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza, a firma di 13 parlamentari di Camera, Senato e Parlamento Europeo, sul caso della discarica di Celico. Lo annunciano i portavoce calabresi, da anni in prima linea per fare chiarezza sulla situazione drammatica in cui versa la discarica di contrada San Nicola e sulle eventuali irregolarità nelle procedure di autorizzazione e di bonifica della vecchia discarica chiusa nel 2003. «Abbiamo ricostruito le tappe che hanno portato alla realizzazione di una discarica nel cuore della Sila, in un bosco in Contrada San Nicola sulla cresta di una montagna, per capire come sia stato possibile che dal 1995 al 2003 si siano sversati ben 107 mila metri cubi di rifiuti, invece dei previsti 78 mila metri cubi e perché, nonostante l’accertato sversamento di percolato all’esterno di questa vecchia discarica, non sia mai stato predisposto un vero e proprio piano di caratterizzazione e di bonifica. I procedimenti amministrativi si sono avvicendati, poi, in maniera disordinata, tra autorizzazioni concesse e poi negate e poi concesse nuovamente, tra pareri negativi, prontamente superati, e mancata considerazione di vincoli e prescrizioni. L’emergenza rifiuti, ormai cronica, in cui versa la Regione Calabria ha fatto il resto e ai cittadini di Celico e dei paesi confinanti non è restata che la protesta, purtroppo ad oggi inascoltata. Alla base dell’esposto ci sono le analisi chimiche che hanno evidenziato un inquinamento di metalli pesanti, nello specifico manganese e nichel, delle acque sotterranee nell’area circostante la discarica di San Nicola. Valori sopra soglia che avrebbero dovuto dar luogo immediatamente alle procedure di ripristino ambientale previste per legge. Ma invece nulla è stato fatto. La politica – continuano i parlamentari del M5S – è rimasta a guardare, mentre associazioni e comitati denunciavano le condizioni della discarica e mentre i cittadini soffrivano per gli odori nauseabondi e temendo per la propria salute. Adesso vogliamo che si faccia piena luce riguardo al preoccupante inquinamento della falda e che si capisca come si sia potuto arrivare a queste condizioni, insopportabili e lesive della qualità della vita degli abitanti dei comuni vicini alla discarica».

Alessandro Melicchio, Giuseppe D’Ippolito, Paolo Parentela, Carmelo Massimo Misiti, Elisa Scutellà, Francesco Forciniti, Anna Laura Orrico, Francesco Sapia – Portavoce M5S alla Camera dei Deputati

Nicola Morra, Rosa Silvana Abate, Margherita Corrado, Giuseppe Auddino – Portavoce M5S al Senato della Repubblica

Laura Ferrara – Portavoce M5S al Parlamento Europeo