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In manette una ventina di persone per associazione a delinquere

REGGIO CALABRIA  – Una ventina di persone sono state arrestate questa notte per ordine della Dda di Reggio Calabria nella Piana di Gioia Tauro fra Cinquefrondi, Anoia e altri centri del comprensorio.

Nella medesima zona, il 15 dicembre, 36 persone, considerate tutte espressione della locale di Cinquefrondi, erano state fermate per ordine della Dda di Reggio Calabria. I principali indagati – si e’ scoperto con quella prima tranche di indagine – gestivano un vero e proprio “supermarket delle armi” in cui si rifornivano pregiudicati della zona e non solo.

I reati contestati sono associazione per delinquere di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, ricettazione, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, estorsione, furto, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate, danneggiamento seguito da incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Rosarno, fermato boss Cacciola

ROSARNO (RC) – I Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, insieme ai Cacciatori di Calabria, hanno sottoposto a fermo Gregorio Cacciola, 57 anni, elemento di spicco dell’omonima cosca mafiosa di Rosarno per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Dalle indagini, infatti, tramite intercettazioni ambientali e telefoniche e riprese video realizzate dai militari dei reparti operativi di Reggio e Rosarno, sarebbe emerso che l’uomo avrebbe messo in atto, ai danni di un’azienda agricola di Candidoni, richieste estorsive sempre più consistenti, finalizzate al versamento della “mazzetta” nel periodo natalizio.

Tali minacce, è stato appurato dalle verifiche condotte, avrebbero agevolato la cosca stessa, rese possibili anche dal fatto che le vittime, per timore per la propria incolumità e l’integrità dei propri beni, non avrebbero collaborato con la Dda reggina che ha poi diposto il fermo.

Ricordiamo che Gregorio Cacciola è lo zio paterno di Maria Concetta Cacciola, testimone di giustizia morta il 20 agosto 2011 per ingestione di acido, in circostanze che ancora oggi non sono del tutto chiare.

Cosenza, due arresti dei carabinieri per estorsione

carabinieri di giornoCOSENZA – I carabinieri della stazione di Cosenza hanno tratto in arresto in flagranza di reato due pregiudicati, Antonio Russo di 33 anni e Giuseppe Caputi, detto “o gallinaru” di 57 anni. L’accusa contestata è quella di reato in concorso ai danni di alcuni venditori ambulanti. secondo quanto si è appreso, i militari dell’Arma hanno colto i due mentre erano intenti ad estorcere denaro ai danni di venditori ambulanti extracomunitari che stazionavano nella zona di Piazza Amendola, nel capoluogo bruzio, durante il tradizionale mercatino del venerdì.

Roccabernarda, arresto per estorsione ai danni di una coppia di anziani

CarabinieriPETILIA POLICASTRO (KR) – I Carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro, alle prime luci dell’alba di oggi, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Crotone nei confronti di Emanuele Valenti Carcea, cl’85 di Roccabernarda. Il soggetto, già gravato da precedenti penali e attualmente sottoposto ad “avviso orale di P.S.”, avrebbe posto in essere negli ultimi 6/8 mesi insieme ad altre persone una continuata e ininterrotta attività di estorsione e truffa nei confronti di due coniugi del posto – ultra sessanticinquenne lei e ultrasettancinquenne lui – al fine di procurarsi indebitamente una cifra che si aggira intorno ai centomila Euro. Per estorcere denaro alle vittime, Valenti Carcea avrebbe utilizzato vari metodi , dal raggiro alla minaccia, dalla lusinga alla violenza, potendo contare sulla collaborazione di un nutrito drappello di complici, tutti destinatari in data odierna di ulteriori ordinanze: nello specifico i militari avrebbero notificato a A.B., donna cinquantunenne del posto, un divieto di dimora nel comune di Roccabernarda e un “divieto di avvicinamento dei luoghi abitualmente frequentati dalle vittime” nei confronti delle donne A.V.C. cl.’90, E.V.C. cl.’89, A.V.C.cl.’87 e degli uomini D.I. cl’82 e S.P. cl.’77, tutti di Roccabernarda. Il gruppo sarebbe riuscito a entrare in un rapporto di morbosa confidenza con l’anziano signore del centro rocchisano, chiedendo prima e pretendendo – con le buone o con le cattive – poi sempre maggiori cifre di denaro in prestito. Quando la cifra estorta avrebbe cominciato ad assumere valori di una certa importanza, il Valenti Carcea avrebbe obbligato la vittima a sborsare ulteriori rilevanti cifre necessarie “a svincolare vari crediti prospettatigli come certi e liquidi, ma inesigibili in quanto sottoposti a imprecisati vincoli”. Facendo credere al malcapitato di poter rientrare subito in possesso dei soldi estorti, lo avrebbe costretto a versarne altro denaro. È stato accertato che si sarebbe fatto leva sul senso di pietà dei due anziani, prospettando loro gravissime condizioni di salute – asseritamente patite dai soggetti coinvolti – a fronte della necessità di reperire immediatamente grosse somme di denaro. Il gruppo criminale sarebbe accusato – secondo l’ordinanza del G.I.P. -, a vario titolo e in concorso, di estorsione, truffa, rapina ai danni dei coniugi per un cifra non inferiore ai centomila Euro. Gli anziani non avrebbero confessato a nessuno la grave situazione che stavano vivendo: il Comandante della Stazione di Roccabernarda, Maresciallo Marco Fontanella, sarebbe riuscito a inizio del 2015 ad avere un’idea dell’odiosa condotta posta in essere nei confronti dei due indifesi anziani grazie a indiscrezioni, voci e con un paziente lavoro di analisi. Ma sarebbero state necessarie anche delle captazioni telefoniche, effettuate all’oscuro delle vittime, da parte dei militari del Nucleo Operativo, per accertare in maniera oggettiva quanto stesse accadendo. L’attività di intercettazione telefonica, unitamente all’analisi dei estratti conto bancari, avrebbero fornito agli investigatori dei dati oggettivi, non suscettibili di discrezionalità, sul reato che si stava consumando. Il riferimento a fonti “oggettive e terze” di ricerca della prova sarebbe stato quanto mai importante nell’Operazione Senectus, in considerazione proprio del fatto che nessuno dei due anziani per lungo tempo avrebbe esplicitamente denunciato quanto accaduto.

Le attività concluse nella mattinata odierna sono state eseguite sotto la attenta direzione del Pubblico Ministero, Dottor Bono.

Tra Cosenza e Rende arresti per “cavallo di ritorno”

COSENZA – “Acquistavano” auto rubate per poi contattare i Arresto carabinieriproprietari e offrire la restituzione del mezzo in cambio di denaro. Sette persone sono state arrestate (due ai domiciliari) dai carabinieri del Reparto operativo di Cosenza e un’altra ha avuto un obbligo di presentazione alla pg, con le accuse, a vario titolo, di estorsione, ricettazione, false dichiarazioni o attestazioni in atti per l’ag e favoreggiamento.
I casi di “cavallo di ritorno” si verificavano tra Cosenza e Rende.

Arrestati due uomini della cosca Lo Bianco-Barba

VIBO VALENTIA – Due uomini, Bruno Domenico Moscato, 56 anni, e Gaetano Antonio Cannatà, sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di far parte della cosca Lo Bianco-Barba, operante a lungo nel vibonese, affiancata dal clan dei Mancuso di Limbadi. Il fermo degli indiziati rappresenta uno sviluppo delle operazioni “Insomnia” e “Insomnia 2” e le indagini hanno rivelato un’attività di usura molto estesa nel territorio a favore della cosca. Il gip del Tribunale, su richiesta della Dda di Catanzaro, ha emesso dei provvedimenti cautelari nei confronti degli arrestati.

Arrestato uomo per estorsione ai danni di un pensionato

SERRA SAN BRUNO (VV) – Un uomo di 49 anni, Michele Gamo, è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari dai carabinieri poiché avrebbe indotto un pensionato a versargli decine di migliaia di euro facendogli credere di riuscire a placare la rabbia di persone indispettite da estirpazioni di piante demaniali attuate dalla vittima dei ricatti durante alcune passeggiate nei boschi. A denunciare i fatti ai militari è stato lo stesso anziano.

Arrestati coniugi per estorsione nei confronti di un anziano invalido civile

CAMPO CALABRO (RC) Arrestati e posti agli arresti domiciliari per estorsione nei confronti di un anziano invalido civile: i due coniugi, Salvatore Sgrò e Giuseppa Buonanti avrebbero chiesto del denaro alla vittima (270€, rinvenuti nell’abitazione dei due) per restituirgli dei farmaci salvavita ed alcuni documenti. È stato lo stesso anziano a denunciarli ai carabinieri.

 

Arrestato 38enne per estorsione e maltrattamenti ai danni dei genitori

ROCCA IMPERIALE (CS) – È stato arrestato dai carabinieri un uomo di 38 anni per estorsione e maltrattamenti ai danni dei genitori. L’uomo, infatti, dopo aver perso il lavoro in Toscana ha deciso di tornare a vivere in Calabria e picchiava i genitori, entrambi pensionati, per farsi consegnare piccole somme di 10-20 €, per far fronte alle sue esigenze personali quotidiane.