Archivi tag: eugenio facciolla

Cosenza, aggredito sotto casa il magistrato Eugenio Facciolla

COSENZA – E’ stato aggredito e intimidito il magistrato Eugenio Facciolla, giudice civile al Tribunale di Cosenza ed ex procuratore della Repubblica a Castrovillari. A darne notizia è stato il legale del magistrato, l’avv. Ivano Iai che parla di “un inquietante e violento episodio verificatosi all’interno della automobile del magistrato parcheggiata sotto l’abitazione familiare di Cosenza“. “Il responsabile dell’atto di intimidazione, verosimilmente lì non per consumare un atto predatorio – aggiunge il legale – è riuscito a dileguarsi durante la colluttazione ingaggiata contro il dott. Facciolla, non più sotto scorta né sottoposto ad alcuna tutela, mentre sopraggiungeva un passante e veniva dato l’allarme ai carabinieri, prontamente intervenuti”.

“L’episodio s’inquadra – sostiene l’avvocato Iai – in un più ampio e non meno preoccupante contesto di inseguimenti e tentativi d’intromissione nella privatezza del magistrato e dei suoi familiari, costituenti atti comunque intimidatori, sui quali le Autorità giudiziarie cosentina e salernitana sono state chiamate a far luce, almeno apparentemente, senza successo”. L’ex procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla è accusato di corruzione e falso in un processo che si celebra davanti al Tribunale di Salerno, competente per i reati contestati ai magistrati del distretto di Catanzaro.

Facciolla, raccolte 5000 firme nella petizione contro il trasferimento del magistrato

COSENZA – Si è conclusa con la consegna agli Organi Costituzionali di competenza la raccolta firme a sostegno della petizione avviata all’indomani della notizia del trasferimento, disposto dal CSM, ad altra sede e funzione del Procuratore Capo di Castrovillari Eugenio Facciolla.

«Abbiamo raccolto oltre 5000 firme sia in formato cartaceo sia online, attraverso il sito charge.com – spiega in una nota la promotrice dell’iniziativa Concetta Tiano -. Non sono tantissime ma nemmeno poche considerando il poco tempo a disposizione». «Quello di cui siamo orgogliosi – si legge ancora nella nota – è che abbiamo avuto consensi dappertutto, anche dall’estero. Tanti i corregionali, per lavoro fuori, che hanno espresso, firmando liberamente, il loro “No” al citato trasferimento. Da Usa, Inghilterra, Svizzera, Tunisia, Germania; molti i calabresi ed i cittadini del resto d’Italia che, firmando, hanno inteso far propria l’ingiustizia che si sta perpetrando ai danni del magistrato Facciolla e della Calabria, terra sempre più martoriata. Hanno manifestato il loro dissenso a questo ennesimo scippo da parte dello Stato, ed espresso anche, perchè no, un gesto di affetto e riconoscenza nei confronti di un Alto Servitore dello Stato, magistrato onesto ed integerrimo che, schivo e lontano dai riflettori, sta affrontando questa situazione in silenzio e con quella signorilità che lo ha sempre contraddistinto.
Forse tutto questo non servirà a nulla, ci sono giochi di potere molto più forti, ma le Istituzioni devono sapere che c’è una gran parte d’Italia che ancora crede ci possa essere un barlume di Giustizia».
«Quello che però ci lascia ancora più basiti – conclude la nota – è che il ministro Bonafede ed il CSM, a fronte dei recenti scandali che hanno investito la magistratura calabrese, non abbiano speso una parola in merito, né preso provvedimenti disciplinari d’urgenza così come invece è stato fatto nei confronti del dr Facciolla per il quale lo stesso Bonafede, eludendo la richiesta di sospensione del provvedimento di trasferimento, ha disposto, il 13 dicembre scorso, il trasferimento immediato a Potenza del Magistrato. Ci troviamo forse di fronte a figli e figliastri???».

Manifestazione Verità per Denis. Donata Bergamini: «Se il provvedimento su Facciolla non viene rivisto i tempi si allungheranno»

COSENZA – È andata avanti per un paio d’ore circa la manifestazione organizzata dall’associazione Verità per Denis Bergamini nella piazza antistante il Palazzo di giustizia di Cosenza per esprimere preoccupazione e dissenso, dopo il trasferimento del magistrato Eugenio Facciolla dalla Procura di Castrovillari a quella di Potenza, e chiedere garanzie sulla corretta gestione delle prossime fasi giudiziarie riguardanti il caso Bergamini.

Alcune centinaia le persone che hanno partecipato per testimoniare la propria vicinanza a Donata Bergamini e alla sua pluridecennale battaglia di ricerca di verità per il fratello Denis, ritrovato cadavere a Roseto Capo Spulico la sera del 18 novembre 1989, caso ancora pregno di misteri sul quale stava indagando proprio il procuratore Facciolla.

Fra i presenti, in mezzo ai manifestanti del gruppo Verità per Denis, ai tifosi e alla squadra dell’ASD Dnis Bergamini, c’erano anche Padre Fedele Bisceglie e il sindaco di Castrovillari Mimmo Lo Polito. Proprio quest’ultimo, da primo cittadino della città nella quale stavano operando Facciolla e il suo gruppo, ha auspicato un passo indietro di chi di competenza sul trasferimento del magistrato. «Sul caso Bergamini dopo tanti anni di ingiustizia stavano cominciando ad emergere tanti aspetti che precedentemente non erano stati indagati. Il mio augurio è che si possa rivedere questa decisione e lasciare il dott.Facciolla a Castrovillari – ha detto il Sindaco che per l’occasione ha conosciuto Donato Bergamini – perchè ne hanno bisogno il territorio, le forze dell’ordine, la parte sana della nostra società che è tanta e che crede nella legalità, nella giustizia, nelle grandi battaglie come quella che sta portando avanti Donata».

Le parole di Donata Bergamini

«Mi fa molto piacere ascoltare le parole del sindaco – ha detto Donata Bergamini -, chi meglio dei castrovillaresi può giudicare l’operato di questo pm. Non è piu una battaglia personale la richiesta di rivedere la posizione di questo procuratore ma la battaglia di una comunità intera». E sulla solita e calorosa vicinanza dei cosentini e dei calabresi invece dice: «Dopo giornate difficilissime mi rinfranca tantissimo vedere che dopo 30 anni c’è ancora gente che è disposta a sostenermi non è poco». Poi, a chi le chiede cosa pensa possa succedere se il CSM non dovesse rivedere la decisione su Facciolla risponde: «Non ci voglio nemmeno pensare. E’ chiaro che la mia battaglia la porterò avanti, ovviamente non sarà la stessa cosa perchè questo procuratore, che ha dato piena fiducia alla mia famiglia, è colui che ha svolto la parte piu importante delle indagini, colui che ha ascoltato 200-250 persone orca, ha valutato tutto ciò che era e che non era stato fatto precedentemente da chi doveva farlo, e quindi chi meglio di lui potrebbe fare un’esposizione di tutta la documentazione raccolta. Con tutta la buona volontà che potrà metterci il nuovo procuratore, se questo provvedimento non viene rivisto i tempi si allungheranno. Sono trent’anni che aspetto, cos’altro devo aspettare ancora? Non ho piu parole». 

PHOTOGALLERY

 

Facciolla, parla Donata Bergamini: «Mandato via perchè cosi doveva essere»

RENDE (CS) – E’ amareggiata e affranta Donata Bergamini dopo il trasferimento di Eugenio Facciolla dalla Procura di Castrovillari a quella di Potenza per decisione del CSM. Una decisione, come era prevedibile, ha inevitabilmente gettato nello sconforto la famiglia Bergamini, come una vera e propria doccia fredda.

Queste le parole che Donata Bergamini affida a Facebook sul procuratore cui si deve la riapertura del caso sull’omicidio del fratello Denis dopo circa 30 anni di depistaggi e insabbiamenti: 

«Mi sento metà argentana e metà cosentina – scrive -. Ma il cuore e la mia anima sono stati distrutti a Castrovillari in tutti questi trenta lunghissimi anni.
4 anni fa è arrivato il Procuratore Eugenio Facciolla. Dopo decenni di mistificazioni, depistaggi e falsità ha ascoltato il nostro avvocato Fabio Anselmo ed ha chiesto ed ottenuto la riapertura delle indagini che sembravano oramai archiviate per sempre.
È cosi che siamo riusciti a provare che Denis non si è suicidato, che non ha avuto un incidente, ma che è stato barbaramente ucciso.
Il Procuratore Facciolla, in silenzio, ha rivoltato la procura di Castrovillari.
Fatti. Non parole. Non ha fatto conferenze stampa. Non ha partecipato a talk show. Non ha scritto libri. Non si è esibito come opinionista in trasmissioni televisive.
Ha fatto solo il suo lavoro. Questo sembra, a me cittadina che non capisce nulla. È stato mandato via perchè cosi doveva essere. Di Denis Bergamini e del suo lavoro poco importa se non a coloro che decidono sulla testa di noi cittadini che veniamo considerati come danni collaterali nel contesto di lotte di potere fine a se stesse. Questo a me pare».

Pedagogia dell’Antimafia, all’Unical la Lectio Magistralis di Facciolla

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Si terrà martedì 6 novembre alle ore 14.45 presso l’aula Solano (cubo 19/B, ponte carrabile) dell’Università della Calabria la Lectio Magistralis del Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla su borghesia mafiosa e poteri deviati nell’ambito del corso universitario di Pedagogia dell’Antimafia. Il Dott. Facciolla parlerà ai 250 studenti del Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione delle strategie più idonee per contrastare la cultura delle mafie e della corruzione.

«Il Procuratore Facciolla – afferma Giancarlo Costabile del Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia dell’Unical – è un Magistrato esemplare da sempre impegnato nel contrasto del potere mafioso e del malaffare, con un rigore etico e una pratica comportamentale di assoluto pregio istituzionale e di grande valore professionale. Discutere apertamente di borghesia mafiosa e poteri deviati nelle Università significa andare alla radice del problema mafioso e del suo sviluppo, al di là di stantie retoriche sulla legalità. Iniziative come questa –  conclude Costabile – servono per riflettere concretamente sulla frattura storica che attraversa la nostra storia nazionale fin dalla sua genesi: quella tra Stato e società. Frattura che si può e deve ricomporre attraverso un’azione sinergica che veda coinvolte tutte le forze sane del Paese».

Caso “Easy Allowance”, conferenza stampa a Sibari

www.abmreport.it
www.abmreport.it

SIBARI (CS) – Domani mattina alle 10,30 presso la caserma della guardia di finanza di Sibari “S.Ten. Carmine Perrone” si terrà una conferenza stampa per illustrare l’attività investigativa coordinata dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Castrovillari nell’ambito dell’attività investigativa denominata “Easy Allowance” a tutela della spesa pubblica nazionale. I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Sibari,hanno completato le attività di polizia economico-finanziarie nei confronti di 242 indebiti beneficiari di indennità elargite dagli Enti previdenziali ed assistenziali.L’attività in argomento fa seguito a quella del decorso mese di ottobre 2015, nell’ambito della quale erano state eseguite n. 11 misure cautelari personali. Saranno presenti Eugenio Facciolla, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, Marco Grazioli, comandante provinciale G. di F. Cosenza e Sergio Rocco, comandante gruppo G. di F. Sibari.

“Operazione Cocktail”: evasione fiscale tra Calabria e Toscana per 500 mln

Un blitz andato a buon fine grazie all’efficace sinergia della Guardia di Finanza di Catanzaro e l’Agenzia delle Dogane di Catanzaro.

Eugenio Facciolla – procuratore del Tribunale di Rossano – stamane ha illustrato i particolari dell’ “Operazione Cocktail”, partita nel 2011, e volta a stanare una frode fiscale di circa 500 milioni di euro e un’associazione per delinquere dedita all’emissione ed all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti al fine di conseguire indebiti crediti d’imposta; 10 societa’, beni mobili e immobili, conti correnti e partecipazioni per un valore complessivo di circa 13.400.000 euro sequestrati. L’organizzazione era dedita all’emissione ed all’utilizzo di false fatturazioni, con sede operativa nel territorio della sibaritide.

I Militari della Guardia di Finanza, hanno sottoposto a sequestro per equivalente beni mobili ed immobili siti in Calabria, Campania e Lazio, conti correnti e partecipazioni.

L’organizzazione utilizzava un’articolata rete di strutture societarie, di diritto nazionale ed estero, con ramificazioni nel Regno Unito e in Bulgaria, dimostratesi soggettivamente ed oggettivamente collegate tra di loro. Fittizie cessioni intracomunitarie in cui i prodotti viaggiavano all’estero senza l’imposizione del valore aggiunto – rimanendo in realtà all’interno del territorio nazionale – in modo tale da creare un vantaggio competitivo sul mercato (poiché inesistente l’imposta di iva e accise).

Attività illecite che riguardavano la sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa su prodotti alcolici con emissione di fatture fiscali inesistenti, e l’esenzione dell’IVA con una dichiarazione di redditi fraudolenta.

Fatture false, evasione fiscale, distruzione di documenti e creazione di crediti d’imposta inesistenti sono i reati contestati a 5 persone agli arresti domiciliari ed a 12 prestanome amministratori delle societa’ coinvolte (di cui due ancora irreperibili). Tra i denunciati anche il direttore di un’agenzia di banca, Francesco Domenico Ungaro, a quanto pare mente delle attività illecite.