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Scoperto medico evasore nel cosentino. Non dichiarati compensi per 150mila euro

ROSSANO (CS) – I finanzieri di Rossano, nell’ambito di un’attività info-investigativa tesa all’individuazione dei fenomeni evasivi, hanno scoperto un professionista che ha esercitato l’attività medica senza dichiarare al fisco i propri redditi, risultando quindi evasore totale.

Le Fiamme Gialle hanno effettuato una verifica fiscale nei confronti del professionista titolare di due studi medici aperti al pubblico ma che aveva omesso la presentazione della dichiarazione dei redditi negli anni 2014 e 2015.

I militari hanno così avviato una meticolosa attività mirata alla ricostruzione dei compensi percepiti dal professionista, basata principalmente sulla disamina della documentazione extracontabile e proseguita mediante riscontri esterni e analisi effettuate su banche dati, al fine di quantificare sia la base imponibile sottratta a tassazione che le imposte dovute e non pagate dal contribuente.

Dagli accertamenti si è appurato che il medico ha occultato compensi relativi a redditi da lavoro dipendente per un valore pari a circa 90mila euro e compensi professionali per ulteriori 66mila euro. Complessivamente non venivano dichiarati al fisco oltre 150mila euro di compensi evadendo imposte per un importo complessivo superiore a 52mila euro.

 

Evasione fiscale, sequestrati beni per 22 milioni a quattro persone (VIDEO)

COSENZA – La Guardia di Finanza di Cosenza ha sequestrato, su disposizione del Tribunale di Cosenza,
un patrimonio di oltre 22 milioni di euro nei confronti di quattro soggetti socialmente pericolosi per ripetuta evasione fiscale realizzata attraverso la gestione di società operanti nel settore del commercio di autoveicoli e immobiliare.
Le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale a seguito di una articolata e complessa attività di accertamento che ha consentito di applicare a diversi soggetti ritenuti, fiscalmente pericolosi in quanto dediti, nel
tempo, alla commissione di una pluralità di reati fiscali, societari e fallimentari, le norme
previste nel Codice Antimafia (D. Lgs. 159/2011), per il contrasto ai reati di criminalità
organizzata. In particolare, il soggetto principale destinatario della misura di prevenzione, Antonio Ioele, si è reso
responsabile dei reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (D.Lgs. 74/2000)
nonché bancarotta fraudolenta (R.D. 267/1942) per aver sottratto illecitamente al fisco i proventi destinati alla tassazione, reimpiegandoli nella realizzazione di altre attività commerciali facenti capo ai sodali ovvero investendoli nell’acquisto di beni immobiliari riconducibili al cospicuo patrimonio del medesimo. Partendo dall’esame dei plurimi reati fiscali, fallimentari e societari commessi e già oggetto di
indagini e culminate nell’anno 2016 con l’arresto e la condanna alla pena di anni tre di
reclusione del principale soggetto responsabile, i finanzieri hanno operato una puntuale
ricostruzione dei redditi e delle disponibilità economico-finanziarie maturati in un arco
temporale di oltre 20 anni in capo ai diversi soggetti appartenenti ad un medesimo
nucleo familiare. Gli approfondimenti investigativi hanno portato alla luce una netta sproporzione del
patrimonio disponibile rispetto ai redditi dichiarati, peraltro insufficienti a soddisfare
anche primarie esigenze di vita. L’esecuzione del provvedimento di sequestro ha consentito di sottrarre ai soggetti per poi
farli acquisire al patrimonio dello Stato i seguenti beni:
– nr. 3 complessi aziendali;
– nr. 19 fabbricati;
– nr. 1 villa di prestigio;
– nr. 2 capannoni industriali di rilevanti dimensioni,
– nr. 3 appezzamenti di terreno,
per un valore complessivo di oltre 22.000.000 di Euro.

VIDEO: https://youtu.be/Ikqqx9XseSc

Evasione fiscale, sequestro preventivo di beni nel Reggino

REGGIO CALABRIA –  Nell’ambito dell’attività di servizio volta alla tutela delle entrate ed al contrasto dell’evasione fiscale, i finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria
hanno eseguito un provvedimento di sequestro di beni fino a concorrenza di
una somma pari a circa 600.000 euro, nei confronti di un imprenditore
ritenuto responsabile del reato tributario di omessa dichiarazione.
Tale provvedimento, emesso dalla Corte di Appello di Reggio Calabria ed
eseguito dai militari della Compagnia di Palmi, ha riguardato rapporti
finanziari, partecipazioni societarie e numerosi automezzi. L’attività trae origine da un’informativa di reato redatta dalle Fiamme Gialle a conclusione di una verifica fiscale eseguita nei confronti di un’impresa esercente l’attività di costruzione di edifici, risultata evasore totale, che ha occultato al fisco ricavi per circa 1.300.000 euro, con conseguente evasione dell’Iva e delle imposte sui redditi.
Alla luce dell’imposta evasa quantificata dagli investigatori, risultata superiore
alle soglie previste dalla normativa penaltributaria, si è concretizzato il
presupposto per l’adozione del sequestro preventivo per equivalente, misura
cautelare posta a garanzia del credito erariale.

Evadono il fisco, sequestrati beni a due avvocati della locride

LOCRI (RC) – I finanzieri del gruppo di Locri hanno eseguito il sequestro preventivo per
equivalente di beni immobili e disponibilità finanziarie per oltre 3,5 milioni di euro
nei confronti di due noti avvocati della locride indagati per reati tributari.
L’attività trae origine da una verifica fiscale eseguita nei confronti di uno studio
legale associato riconducibile ai citati professionisti a conclusione della quale le Fiamme Gialle calabresi sono riuscite a ricostruire il reale volume
d’affari conseguito dagli stessi negli anni d’imposta ispezionati, recuperando a
tassazione circa 9 milioni di euro in materia di imposte sui redditi e 2 milioni di euro
di I.V.A..
Inoltre, i verificatori hanno accertato l’utilizzo di fatture relative ad operazioni
inesistenti per circa 300.000 euro, riconducibili a lavori edili mai realizzati
effettivamente, nonché a sponsorizzazioni rese nei confronti di una società
calcistica all’epoca militante nel campionato di Eccellenza, opportunamente
“gonfiate” dal presidente pro-tempore di quest’ultima al fine di permettere allo
studio legale l’evasione delle dovute imposte.
I due avvocati sono stati, quindi, segnalati all’Agenzia delle Entrate per la rilevante
evasione fiscale constatata, nonché all’Autorità Giudiziaria per i reati di
dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo delle false fatture individuate e di
infedele dichiarazione, in quanto gli importi delle imposte evase superavano le
“soglie” previste per la punibilità dei fatti anche sotto il profilo penale.
Il GIP del Tribunale di Locri, pertanto, su conforme richiesta della Procura della
Repubblica, ha disposto il sequestro di beni degli indagati a tutela delle ragioni
dell’Erario. I beni sequestrati dai finanzieri a garanzia del credito erariale
consistono, più in dettaglio, in beni immobili, costituiti da appartamenti e terreni
nonché disponibilità liquide esistenti su Conti Correnti bancari per oltre 3,5 milioni di
euro.

Evasione fiscale, due denunce a Crotone

CROTONE – Le Fiamme Gialle di Crotone hanno ultimato una verifica fiscale nei confronti
di un’associazione senza scopo di lucro operante nel settore delle prestazione di servizi in favore di anziani e disabili. Attraverso la ricostruzione delle operazioni economiche di tale Ente, i finanzieri del hanno determinato la reale vera veste giuridica rivestita
dal soggetto verificato quale ente commerciale a tutti gli effetti e non
un’associazione senza fine di lucro. Le indagini messe in atto dalle Fiamme Gialle hanno
condotto, inoltre, al controllo delle erogazioni pubbliche conferite dalla Regione
Calabria per i contributi a sostegno delle rette pagate dai degenti anziani o
disabili. Quale esito di tale controllo, sono state contestate indebite percezioni di contributi pubblici, per circa 1 milione di euro, a cui si aggiungono circa 10 milioni di ricavi non dichiarati al fisco, dal 2011 e la scoperta di fatture false per
oltre 2 milioni di euro.
Per tali esiti sono state deferiti due soggetti alla Procura della Repubblica di
Crotone per truffa aggravata ed indebite percezioni di contributi ai danni dello Stato, nonché, per dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti ed omessa presentazione della dichiarazione dei redditi.
Inoltre, è stata trasmessa alla Procura Regionale della Corte dei Conti,
apposita comunicazione di danno erariale per un ammontare complessivo di
circa 1 milione di euro.

400mila euro di ricavi non dichiarati, scoperta maxi evasione fiscale sul Tirreno cosentino

COSENZA – La Guardia di Finanza del comando provinciale di Cosenza ha scoperto una maxi evasione fiscale commessa da un’impresa operante nel settore delle onoranze funebri. Mirati controlli documentali, incrociati con i dati acquisiti dalle banche informatiche in uso al corpo, hanno consentito alla Fiamme Gialle di individuare una società dell’alto Tirreno cosentino la quale, pur offrendo sul territorio servizi funerari in regime quasi “monopolistico”, dal 2012 non risulta aver mai presentato alcuna dichiarazione fiscale. Per ricostruire il significativo numero di prestazioni offerte ai clienti sono stati necessari rigorosi riscontri che hanno consentito di risalire al vero volume d’affari della società. Sono stati così quantificati complessivamente compensi percepiti e non dichiarati, pari a circa 400.000 euro, con conseguente evasione delle imposte dovute per un importo che supera i 100.000 euro. Nel corso dell’intervento sono emerse, inoltre, violazioni agli adempimenti di natura amministrativa e sanitaria per le quali i finanzieri hanno provveduto a contestare le previste sanzioni nei confronti dei responsabili.

Occulta i redditi, smascherato evasore totale nel Cosentino

COSENZA  – La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza ha scoperto un evasore totale, che dal 2011 al 2012 non ha presentato alcuna dichiarazione dei redditi, pur avendo conseguito ricavi per oltre 300 mila euro. I Finanzieri calabresi della Compagnia di Paola hanno smascherato la società “fantasma”, attiva nel settore agricolo, grazie all‘individuazione “mirata“ del soggetto economico ed al sapiente utilizzo delle banche dati a disposizione della Guardia di Finanza. L’attività delle Fiamme Gialle calabre ha consentito la ricostruzione dei redditi non dichiarati e delle relative imposte evase, anche attraverso indagini e riscontri effettuati nei confronti di numerosi operatori commerciali del settore su scala nazionale. Ricostruiti anche i rapporti che l’evasore totale aveva intrattenuto con una società avente sede nella Repubblica di San Marino.

Evasione fiscale, sequestrati beni nel Cosentino

PAOLA  (CS) – I Finanzieri della Compagnia di Paola hanno eseguito un Decreto di sequestro per equivalente pari ad euro 530.000 nei confronti di un uomo residente nella provincia di
Cosenza, per evasione di imposte sui redditi e sul valore aggiunto.
Il provvedimento ha ad oggetto i saldi attivi di 13 rapporti finanziari, quote sociali di
una S.r.l., 1 immobile ubicato nel territorio Cosentino e 2 autoveicoli.
Il sequestro scaturisce da una complessa indagine fiscale che ha consentito di
smascherare una società attiva nel settore del “commercio, prestazioni di manutenzione
e riparazione di autoveicoli”, nonché del “commercio di pezzi di ricambio”, risultata
essere evasore totale dal 2011, non avendo presentato alcuna dichiarazione dei
redditi, né, tantomeno versato le dovute imposte, pur conseguendo ricavi per oltre 1,8
milioni di euro.
L’attività delle Fiamme Gialle calabre, resa ancora più difficoltosa dalla esistenza di una
frammentaria documentazione amministrativa e contabile, ha consentito la ricostruzione
dei redditi non dichiarati e dell’I.V.A. evasa, attraverso indagini e riscontri effettuati nei
confronti di numerosi operatori commerciali del settore su scala nazionale, nonché
attraverso il ricorso allo strumento delle indagini finanziarie.
L’amministratore della società, già denunciato alla Procura della Repubblica di Paola per
“Omessa dichiarazione dei redditi ed I.V.A” e “Distruzione/occultamento di scritture
contabili”, viene ora privato dei beni disponibili per un valore pari alla evasione
fiscale commessa.

Accordo tra Comune di Cosenza e Agenzia delle Entrate per il recupero dell’evasione fiscale

COSENZA – Sarà firmato domani alle 12 a palazzo dei Bruzi l’accordo tra il Comune di Cosenza e l’Agenzia delle Entrate per il recupero dell’evasione fiscale. Il protocollo verrà siglato dal sindaco Mario Occhiuto e da Giuseppe Orazio Bonanno, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate.

Chiede il patrocinio gratuito ma è titolare di ben tre società con volumi d’affari di oltre 2 milioni

COSENZA – Dichiara redditi personali e familiari per 1450 euro e chiede l’assistenza giudiziaria gratuita a spese dello Stato, ma spende oltre 130mila euro l’anno per viaggi e ristoranti. Le Fiamme Gialle di Cosenza hanno ricostruito l’effettiva posizione reddituale di una persona che, per beneficiare del gratuito patrocinio a carico dello Stato, aveva autocertificato redditi per 1450 euro riferibili al padre convivente, titolare di pensione sociale. La Guardia di Fianaza ha accertato l’effettivo reddito e stile di vita, scoprendo che viaggiava spesso sia in Italia che all’estero. Il richiedente il gratuito patrocinio è risultato titolare di ben tre società con capitale sociale complessivo pari a 170mila euro ed un volume di affari di oltre due milioni di euro. Quale socio unico ed amministratore, il soggetto, dichiaratosi ora non abbiente, solo nel 2014 sostiene e si fa rimborsare spese personali dall’azienda per oltre 130mila euro, attraverso l’utilizzo di 5 conti corrente e 5 carte di credito. Successivamente coinvolto in un procedimento penale, richiede l’ammissione al gratuito patrocinio a spese dello Stato, previsto per le persone con un reddito proprio e dei familiari non superiore a 11528 euro. Per la falsa dichiarazione reddituale il soggetto è stato denunciato alla Procura della Repubblica e saranno avviate le attività di recupero delle somme indebitamente erogate. Inoltre, le predette spese personali sono state segnalate all’Agenzia delle Entrate per i recuperi a tassazione.