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Tragedia di San Giorgio Albanese, Facciolla: «Forse il ragazzo non era solo»

Mattia VangieriSAN GIORGIO ALBANESE (CS) – Forse non era solo Mattia Vangieri, il ragazzo di San Giorgio Albanese morto in circostanze ancora da accertare nella notte dell’Epifania. L’ipotesi viene avanzata dal procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, che sta indagando sulla vicenda. Il magistrato, in una dichiarazione rilasciata all’Agi, dichiara che dai primi accertamenti compiuti dai carabinieri è emerso come il sedicenne sia precipitato forse a causa del cedimento di una tettoia su cui si era arrampicato e che non ci sono dubbi, dai primi riscontri dell’autopsia, sul fatto che il povero Mattia abbia perso la vita in seguito alla caduta. «Stiamo cercando di capire cosa ci facesse quel ragazzo nei pressi di un’abitazione che non era la sua e stiamo cercando di individuare i soggetti che potevano essere con lui, dopo che il ragazzo era stato ad una festa- ha aggiunto Facciolla – Se si tratti di una bravata o di altro – conclude il procuratore – non lo sappiamo ancora, ma stiamo valutando ogni ipotesi».

Delitto Avato, 600 euro il compenso per il killer

Delitto carmine avatoROSSANO (CS) – Sono emersi particolari agghiaccianti dall’interrogatorio di garanzia svolto nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto di Cristian Dulan, 30 anni, romeno, presunto esecutore materiale dell’omicidio di Carmine Avato, il muratore 52enne ucciso a San Cosmo Albanese nella notte del 14 novembre scorso. Secondo quanto si è appreso, Dulan avrebbe dichiarato di aver commesso il crimine su richiesta del cognato di Avato, Salvatore Buffone, per il quale è scattato il provvedimento di fermo. Lascia perplessi la cifra pattuita: appena 600 euro. Carmine Avato, è stato ucciso con una scarica di colpi 7,65, di cui due fatali al petto, proprio davanti alla sua abitazione. L’uomo era sceso dalla propria macchina, dopo una serata trascorsa fuori casa. Le indagini sono condotte dalla Procura di Castrovillari.

Presi gli assassini di Carmine Avato

Eugenio FacciollaCORIGLIANO (CS) – Sono giunte ad una svolta le indagini per l’omicidio di Carmine Avato, il muratore incensurato di 52 anni, ucciso a colpi di pistola nella notte tra il 14 e il 15 novembre scorsi mentre era davanti casa, a San Cosmo Albanese. Nel corso della notte, in esecuzione di due provvedimenti emessi dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, guidata da Eugenio Facciolla, ed eseguiti stamani dai carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro, una persona è stata arrestata ed un’altra è stata sottoposta a fermo di polizia giudiziaria. Si tratta di un cittadino romeno, Cristian Dulan, 30 anni, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio, e del cognato della vittima, Salvatore Buffone (31), indicato come il mandante. L’omicidio, ha riferito il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, è maturato per “contrasti molto forti in ambito familiare”. Secondo quanto riferito dagli investigatori, due giorni dopo essere stato ucciso Avato avrebbe dovuto partecipare a un’udienza in tribunale con la moglie per la procedura di separazione coniugale. Avato è stato ucciso con quattro colpi di pistola 7.65 sparati a tarda notte, davanti all’abitazione della vittima, in una strada non molto distante dall’aperta campagna. La svolta nelle indagini è giunta stamani, quando i carabinieri della Compagnia di Corigliano, insieme a Facciolla e al pm che ha coordinato le indagini, hanno compiuto una perquisizione a casa di Dulan dove è stata trovata una pistola calibro 7.65 – lo stesso dell’arma usata per il delitto – e 22 proiettili dello stesso calibro. L’uomo ha tentato di disfarsi dell’arma gettandola dalla finestra ma è stato visto dai militari dell’arma che hanno recuperato la pistola. Dulan – arrestato in flagranza per il possesso dell’arma – avrebbe quindi fatto delle ammissioni che hanno portato al suo fermo e a quello di Buffone per l’omicidio di Avato. Il legame tra i due fermati, ha spiegato il comandante della Compagnia carabinieri di Corigliano, capitano Francesco Barone, è emerso nel corso delle intercettazioni telefoniche effettuate in queste settimane. L’operazione di stamani, ha detto Facciolla, “è frutto del lavoro encomiabile svolto dall’ufficio di Procura di Castrovillari con i carabinieri di Corigliano che ha portato a raccogliere elementi tali da arrivare a un punto nevralgico dell’inchiesta”. Le indagini, comunque, proseguono per accertare eventuali responsabilità anche a carico di altre persone.

Castrovillari, indagati medici ed infermieri per la morte di Salvatore Pittari

tribunale castrovillariCASTROVILLARI – Tredici tra medici ed infermieri dell’ospedale di Castrovillari sarebbero indagati per la morte di Salvatore Pittari, il motociclista di 24 anni morto nel nosocomio dove era stato ricoverato per le ferite riportate in un incidente stradale. Lo riferisce l’Ansa citando fonti vicine all’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Castrovillari che ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima. “Il quadro potrebbe essere più’ complicato di quanto appare” ha detto uno dei legali della famiglia della vittima. Il procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciola e il pm Maria Grazia Anastasia, nell’immediatezza del decesso di Pittari, avevano posto sotto sequestro la salma e la cartella clinica del giovane. I familiari di Salvatore, dal canto loro, avevano presentato una denuncia, nominando due avvocati, Antonio Bonifati e Vincenzo Malomo. Sull’esito dell’autopsia nessuno dei consulenti ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione.