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Unical, la consigliera Falco lascia RèF e passa alla compagine “NOI”

RENDE (CS) – Con D.R. n.1791 dell’ 11 Novembre 2019, il Rettore Nicola Leone ha decretato la nomina di Maria Francesca Falco come nuovo rappresentante degli studenti del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (DIBEST).

Falco subentra alla rappresentante di RinnovamentoèFuturo Vanessa Mittica, «decaduta dalla carica – spiega la nota – in quanto ha effettuato tre assenze non giustificate nei primi tre consigli di dipartimento e si aggiunge quindi alla squadra di rappresentanti della Lista Noi abbandonando la coalizione RèF».

«Dire che sono felice è dir poco – dichiara Falco -. In questi anni ho lavorato intensamente per aiutare i miei colleghi e finalmente potrò continuare questa mia passione nell’organo più importante del mio Dipartimento mettendomi nuovamente a completa disposizione per risolvere tutte le problematiche». «Ho deciso di abbandonare la lista RèF – prosegue – in seguito a vari disguidi e visioni politiche diverse palesate durante l’ultima campagna elettorale che mi hanno portata ad essere, ingiustamente, ai margini della coalizione stessa. Ho deciso quindi di accasarmi nella lista “NOI” dove ho trovato una grande famiglia che mi ha accolta e reso, da subito, partecipe del lavoro che, insieme al mio collega Emilio Straface, porteremo avanti nell’organo preposto».

«L’intera coalizione Noi esprime grande soddisfazione per la scelta della neo consigliera di entrare a far parte del progetto e certi della sua grande dedizione e competenza le auguriamo il meglio per questa nuova avventura che ci vedrà uniti».

“Rende Book Festival” primo premio per “Il cacciatore di Meduse”

RENDE (CS) – Assegnato al romanzo “Il cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna pubblicato dalla casa editrice Falco il primo Premio “Rende Book Festival” organizzato dall’Associazione Co.Re. Cultura.  Al secondo posto si é classificato il romanzo “I Nemici del Cavaliere” di Davide Gambale edito da Armando Siciliano editore e al terzo posto “La donna giusta” di Caterina Ambrosecchia edito da Gelso Rosso editore.

Dopo tre giorni di presentazioni di volumi, incontri, mostre, dibattiti, momenti musicali, la serata finale è stata condotta dal Presidente di Co.Re. Armando Rossi, insieme alla coordinatrice del Comitato Scientifico del Premio Sofia Vetere e al Presidente della Giuria dottor Paolo Maulucci, noto storico e ricercatore.

Armando Rossi, presidente di Co.Re,, nel suo intervento iniziale ha tracciato con soddisfazione il bilancio del Festival, collegato ad altri eventi culturali internazionali dell’associazione, rimarcando la grande affluenza di pubblico dei tre giorni, confermata dalla sala gremita anche al momento della proclamazione dei vincitori.

«E’ un romanzo che mi ha fatto piangere – ha affermato Maulucci – Nonostante le sue circa quattrocento pagine è una grande poesia, un romanzo attuale e pieno di umanità. Una storia bellissima che ho voluto leggere due volte».

A Maulucci ha fatto eco Sofia Vetere proclamando l’assegnazione del premio, consegnato all’autore dall’ assessore alla cultura del comune di Rende Marta Petrusewicz. Presente anche l’editore Michele Falco.

«Uno dei libri più belli che abbia letto. Ho pianto e sorriso. Un romanzo meraviglioso che deve essere letto da tutti ma soprattutto dai giovani», ha detto la Vetere, visibilmente commossa.

In realtà, “Il cacciatore di meduse” è già stato introdotto in molti istituti scolastici per affrontare i temi dell’immigrazione, dell’accoglienza e i tanti altri toccati dal romanzo, dalla povertà all’integrazione,  al rispetto di tutte le diversità contro ogni forma di razzismo. Per poter soddisfare le numerose richieste di vari istituti scolastici, la casa editrice ha dovuto provvedere a ristampare il romanzo, inserito anche tra i tredici libri consigliati dalla World Social Agenda nel 2017 a studenti e docenti delle scuole secondarie di secondo grado, nell’ambito del tema scelto quest’anno: “Migrazioni e diritto al futuro”.

Unanimi in questi mesi i consensi di critica e lettori, tra cui moltissimi giovani, per un romanzo che si è dimostrato capace di raccontare la vita dei migranti in modo vero, commovente e avvincente, sottolineando gli aspetti di incredibile umanità delle storie di chi fugge disperatamente dalla propria terra. Un lato umano spesso assente dalle cronache giornalistiche di sbarchi e naufragi e, talvolta, davvero inimmaginabile. In questo romanzo avvolto da toni quasi fiabeschi, il tema scottante dell’immigrazione è toccato per la prima volta dall’altro punto di vista, con gli occhi di Tajil, il bambino somalo che diventa scrittore della sua stessa storia e con la voce di immigrati, miseri e diversi di tutto il mondo.

Ambientata quasi interamente in Sicilia, questa imperdibile e struggente avventura di un piccolo “cacciatore di meduse”, il lavoro che il ragazzo s’inventa per sopravvivere, si muove soprattutto nel magico scenario della costa siciliana. Le avventure di Tajil e degli strani amici della sua compagnia si snodano per le vie di San Vito Lo Capo, nello scenario naturale della Riserva dello Zingaro, per le tante calette, lungo la costa fino a Scopello e, dall’altro lato, fino a Mazara. Gli spaccati di San Vito, il “misterioso” Monte Monaco, le affascinanti grotte, arricchiscono di poesia un romanzo in cui la natura e le bellezze paesaggistiche siciliane contribuiscono a catturare e incantare il lettore.

Dopo il drammatico racconto del viaggio, prima nel deserto, poi nel Mediterraneo da Zuara a Lampedusa, in compagnia della madre e di un’altra bimba rimasta orfana durante la traversata, il piccolo migrante si avventura in numerosi luoghi italiani, da Linosa alla Valle dei Templi, da Isola Capo Rizzuto a Milano e Roma.  Descrizioni incantevoli della natura e dei luoghi fanno da sfondo all’originale racconto, dalle splendide visioni di meravigliosi paesaggi africani fino a quelle della traversata del Mediterraneo e dell’arrivo a Lampedusa.

Una storia dei nostri giorni, tra fiaba e realtà, che appartiene a tutti noi. Secondo molti docenti che lo hanno adottato è un vero romanzo di formazione che arriva dritto al cuore di lettori di ogni età, incastonato nella storia mondiale degli ultimi anni: dall’elezione di Obama, primo presidente americano di colore, all’appello di Papa Francesco alla Comunità Internazionale. Un romanzo che racconta la dura realtà dei nostri giorni, facendo immedesimare il lettore nelle vicende dei protagonisti, talvolta perfino con un pizzico di ironia.

In un momento storico dominato dalle tragedie dell’intolleranza, dell’odio e del fanatismo terroristico, “Il cacciatore di meduse” parla di umanità e sentimenti, di uguaglianza tra uomini di ogni fede, razza e colore.  Un libro struggente e attuale, una sorta di fiaba contemporanea, che ripropone il valore controcorrente del rispetto verso gli altri e la ricchezza della contaminazione tra diverse culture, affascinando anche i lettori più giovani. Il romanzo è disponibile anche in versione ebook.

 

LE DICHIARAZIONI DI PEGNA

«In ogni condizione limite di un uomo, la speranza, la voglia di vivere e vivere meglio, il desiderio di pace e serenità, sono un sogno per il quale alcuni sono disposti a rischiare la vita stessa, come molti migranti che fuggono per varie ragioni dalla loro terra,  colpito nel 2002 da una leucemia fulminante a poche ore dal matrimonio, superata miracolosamente e raccontata nel precedente romanzo Miracolo d’Amore.  A me piace viaggiare nell’animo umano, penso che siano i viaggi più emozionanti. Immedesimarsi in altre umanità ci fa scoprire angoli reconditi dell’io degli altri sui quali spesso non ci soffermiamo, siamo indifferenti. Aprirci alla comprensione degli altri, può aiutare tutti a vivere in una società migliore! Se bravissimi medici non mi avessero curato, se in tanti non mi avessero dato sangue e piastrine, se una ragazza americana non mi avesse dato il suo midollo, sarei morto! Il mondo non ha confini e questo mi aiuta a immaginare storie eccezionali di uomini semplici, in cui l’amore e il bene alla fine trionfano!»

 

Under terribili e tanto entusiasmo. Attenti all’Acri

ACRI (CS) – “La fortuna aiuta gli audaci”; in casa Acri è l’entusiasmo. La compagine di mister Galeano, che con nove risultati utili consecutivi si veste da corazzata, sorprende e diverte partita dopo partita, conquistando sempre maggior consapevolezza dei propri mezzi. Il derby cosentino con la Paolana, stravinto domenica scorsa 4-0, è solo l’ultima di una serie di buone prestazioni che ha portato l’Acri nelle zone medio-alte della classifica con 30 punti e una delle migliori difese del campionato. E se per le prime della classe il leit motiv sono l’attacco (Cittanovese) e la difesa (Isola C.R.), l’Acri è certamente la squadra che meglio di tutte ha saputo valorizzare i propri under, schierandone almeno 5 o 6 ogni domenica. Nel buon momento di forma dei rossoneri giocano quindi la loro parte i vari Franza (che domenica ha parato un rigore), Cianci, Dodaro, Molinaro, Meringolo, Fabbricatore, Canonaco, Stilo, che giocando accanto a giocatori come Sposato e Le Piane, – quest’ultimo sempre pronto a fare la differenza – si stanno rilevando giovani di talento e prospettiva. Falco

Sulle ali delle entusiasmo e contando soprattutto su un gruppo forte e che si è ricompattato dopo un periodo difficile l’Acri della prima parte di campionato non sembra nemmeno lontana parente di quella odierna e gli avversari non fanno paura. «Domenica arriva una squadra di grande tradizione, il Locri del nostro ex tecnico Francesco Ferraro, un allenatore che ha legato il suo nome a ricordi belli e meno belli del calcio acrese e di cui nutro grande stima e so che anche lui ha un buon ricordo di Acri. Loro hanno bisogno di punti per risalire la china ma contro di noi non sarà facile» esordisce il team manager Franco Falco che sulle ambizioni della squadra dichiara: «Stiamo dimostrando sul capo di essere squadra da playoff. Peccato che siamo partiti tardi con questo assetto. Ora noi pensiamo in primis a raggiungere la matematica salvezza». La bella cavalcata dell’Acri potrebbe risultare vana se i playoff non si disputeranno? «In ogni caso noi cercheremo di farci trovare pronti se chi sta davanti dovesse rallentare…».

Acri – Castrovillari, maxi sanzione per Falco. Il team manager dei rossoneri: «Fatto mortificante»

ACRI (CS) – «C’è del marcio in Danimarca» scriveva Shakespeare nell’Amleto, «c’è del marcio in questa situazione» pensa, anche se non dice, Franco Falco, teammanager dell’Acri, recentemente inibito dalla Tribunale Federale Territoriale fino al 22 aprile 2017 per i noti fatti del post-partita di Acri – Castrovillari, gara dello scorso campionato di Eccellenza. Una sanzione che, secondo la richiesta del sostituto procuratore federale, avrebbe potuto essere ancor più pesante (nove mesi), «per aver omesso – si legge nel comunicato n.79 del 20 dicembre 2016 – di controllare, prima della disputa della gara FC Calcio Acri – Asd Castrovillari, del 27/2/2016, che il cancello posto lateralmente alla tribuna occupata dai tifosi locali, rimanesse chiuso e, comunque, custodito, così favorendo l’ingresso, a fine gara, sul terreno di giuoco, dei sostenitori dell’Acri e consentendo che questi lanciassero pietre ed aste di bandiere contro tifosi ospiti assiepati nel settore loro riservato»; Lo stesso procuratore aveva chiesto anche 8 mesi di inibizione per Domenico Mazzei, all’epoca dei fatti Vice Presidente della squadra ospite, e ammende salate (rispettivamente di 1,500 e 1,200 euro) per le società di Acri e Castrovillari. La procura federale ha poi dimezzato le pene: 4 mesi di inibizione per Falco, 2 per Mazzei, 750 euro e 600 euro di multa rispettivamente ad Acri e Castrovillari. Uno sconto che non soddisfa per niente il team manager dei rossoneri che con fermezza dichiara: «Sono rimasto molto sorpreso. È vero che si tratta probabilmente di atti dovuti per la carica di dirigente accompagnatore ma sono rimasto comunque sconcertato nel leggere le motivazioni: l’omessa custodia del cancello poi divelto dai tifosi, che ha portato all’invasione in campo e per la quale la giustizia ordinaria ha gia emesso dei Daspo». «È una sentenza ingiusta e ingiustificata. Un abbaglio clamoroso», prosegue Falco poi citando le azioni fatte dall’Acri per permettere che la partita si disputasse nel migliore dei modi: «Avevamo segnalato che si trattata di un derby molto sentito al Prefetto che ha poi dislocato molte fore dell’ordine ad Acri. Inoltre il commissario di campo aveva verificato prima della partita che fosse tutto in ordine. La sicurezza era stata affidata alle forse dell’ordine che avevano il controllo dell’impianto sportivo». Poi il racconto del folle post-gara: «Io mi trovavo negli spogliatoi per accompagnare l’arbitro. Il cancello è stato divelto da tifosi ma le forze di polizia erano presenti. Fra l’altro il presidente dell’Acri e alcuni altri dirigenti presenti in panchina si sono dati da fare affinchè l’invasione cessasse. Per questo è mortificante che un dirigente venga squalificato per 4 mesi solo perchè sulla distinta figura come dirigente accompagnatore».

Franco Falco non ci vede chiaro e da parte sua, su questa triste vicenda, aleggia un grigio sospetto: «Se devo pagare lo sgarbo fatto al calcio calabrese e chi lo governa portando via la squadra da Guardavalle lo si dica chiaramente». Possibile che la vicenda non finisca qui: Falco conferma che continuerà con azioni legali per «tutelare la mia immagine di dirigente sempre attento alle regole e mai allontanato dalla panchina o protagonista di episodi di violenza» e sul collega di inibizione Mazzei dichiara: «ingiusta anche la sua sanzione. Si tratta di una sentenza di comodo che non serve a niente e a nessuno se non a buttare fango su persone per bene».

Andreina Morrone

Vigor Lamezia – Acri, vietato perdere

LAMEZIA TERME (CZ) – L’undicesimo turno di Eccellenza propone domani un’affascinante e di cartello Vigor Lamezia – Acri. Pe la squadra di casa mister Angelo Andreoli ha convocato i portiere Marino Pietro e Mercuri Antonio (97); i difensori Bertini Gaetano, Carvelli Francesco (97), Ferraro Angelo, Pasqualino Andrea (98), Varricchio Davide, Torcasio Antonio; i centrocampisti Commisso Matteo (97), Crucitti Giuseppe, Leta Giuseppe, Ottonello Andrea, Marano Andrea, Cavatorti Valentino, Serra Giovanni (99); gli attaccanti sono Ferraro Luca (97), Perri Matteo (97), Gigliotti Gianfranco (98) Mosciaro Manolo, Conversi Manuel, Sacco Federico (98).
Ancora indisponibili invece Aleksiev, Iannazzo e Mannarino. Mister Andreoli, ex della partita insieme all’ormai completamente recuperato Cavatorti, proverà a continuare la striscia positiva sfruttando anche l’ottimo momento di bomber Mosciaro. «La partita di domani è importante per il nostro cammino. Non sarà facile ma è una partita che dobbiamo portare a casa», ha dichiarato a Ottoettrenta il tecnico Andreoli il quale sa bene che vincere significherebbe far sentire il fiato sul collo alla Cittanovese (attualmente a +2 dalla Vigor e domani impegnata a Roggiano) e mantenere invariate le distanze dalla capolista Isola di mister Salerno (ora +6). «Siamo costretti a crederci – spiega chiaramente Andreoli in merito alla corsa al titolo. Abbiamo costruito una squadra per competere per la vittoria finale. Possiamo giocarcela anche con i nostri diretti avversari». Infine sulla sua ex squadra Andreoli dice: «Avversario che ritrovo sempre con grande piacere. Con l’Acri ho vissuto grande soddisfazione, ma il passato è passato e ora si guarda aventi».

E domani, al D’Ippolito alle 14,30, arriva un’Acri ridimensionata rispetto alle ambizioni di inizio stagione e con il poco confortante punticino ottenuto tra le mura amiche col Roggiano fanalino di coda: fare punti per i rossoneri è così indispensabile per uscire dalle sabbie mobili della zona play out. «La Vigor è certamente un avversario non facile, costruito pe vincere il campionato – ha dichiarato il team manager dell’Acri Franco Falco – e del resto nel calcio non ci sono partite vinte in partenza». Il manager rossonero ha quindi indicato ai suoi la strada: «Dobbiamo scendere in campo con ordine e grinta per giocare bene. Non possiamo permetterci di perdere». Per l’Acri le buone notizie arrivano dalla rifinitura di stamattina con la casella vuota alle voci “indisponibili” e “squalificati”.

Vigor Lamezia – Acri sarà diretta da Salvatore Ranieri di Soverato, assistito da Rodolfo Spataro  e Antonio Petrini di Rossano.

 

Falco editore presenta “Il ricordo sconnesso” di Simona Stammelluti

COSENZA – Tre storie, intrecciate senza che il lettore se ne accorga se non quando giunge alla parola “fine”. È “Il ricordo sconnesso”, ultima fatica letteraria di Simona Stammelluti (di Falco Editore). Il romanzo sarà presentato giovedì 21 luglio, alle 19, nella sala conferenze della casa editrice Falco in corso Telesio 59, nel centro storico di Cosenza.

Interverranno l’avvocato Sabrina Rondinelli, l’editore Michele Falco e l’autrice del volume. Modera la giornalista Iole Perito.

I personaggi del libro sembrano avere storie a sé, ma si incontrano, tutti, in un punto soltanto della narrazione e, da quel momento in poi, ognuno di essi proseguirà per la propria strada, non sapendo che legame c’è tra di loro, ma portando con sé un cambiamento, che farà mutare radicalmente le loro vite. Un medico, cinico e ossessionato dalla sua bravura, che si innamora di una donna, sua paziente. Perde così gran parte delle sue certezze, del suo senso di onnipotenza e della sua smania di successo. Un amore, il loro, che non ha assolutamente nulla di scontato, niente che ricordi amori già sentiti, o visti, o raccontati. Una storia, quella di Francesco e Lavinia, che non si chiude con le parole “e vissero felici e contenti”, ma con quelle “e vissero al massimo delle loro volontà”. La storia di una coppia, Laura e Guglielmo, che arriva al matrimonio come se fosse un’ultima spiaggia, ma entrambi nascondono un segreto, che non rivelano al proprio reciproco coniuge, che falserà la loro esistenza, che li porterà a stare insieme ma a essere infelici, e a commettere errori su errori, fino ad arrivare a un punto di non ritorno nel quale le menzogne si sostituiscono così tanto alla realtà che per la vita di uno dei due non ci sarà più scampo. Una donna che mette al mondo due bimbe, gemelle, dopo aver subìto uno stupro. Essendo assai giovane le dà via, senza sapere mai cosa ne è stato di loro, fin quando qualcosa accade, e il destino mette di nuovo insieme le tre donne, che non sanno di essere tra loro così intime, ma che, spinte da una sorta di sesto senso, faranno qualcosa per l’altra, mettendo le loro tre vite di nuovo in discussione. Di queste tre vite, solo quella della madre si salverà davvero, perché per le gemelle il destino riserverà un finale comune.

Storia, leggenda e suspense nel nuovo romanzo di Domenico Marino

COSENZA – Fa il suo esordio nelle librerie italiane il nuovo, misterioso romanzo del giornalista e scrittore Domenico Marino, La tomba di Erodoto, pubblicato da Falco Editore. In un intreccio tra storia e leggenda, Marino riporta alla luce la figura di Erodoto in una narrazione che lascia senza fiato il lettore. Il romanzo verrà presentato mercoledì 13 luglio, alle 18,30, nella sala conferenze della casa editrice Falco, in corso Telesio 59 a Cosenza. domenico marino

Questo il plot dell’opera: Erodoto visse, lavorò, morì e fu sepolto a Thurii, la colonia panellenica che nel IV secolo a.C. Pericle volle sui resti della grande Sybaris. Lo raccontano fonti storiche e ne sono convinti Luciana, Rocco e Paola che si ritrovano a scavare nell’area archeologica sibarita ancora devastata dall’esondazione del Crati. Individuano una debole traccia sul bronzo del Toro cozzante, seguono una linea tracciata dal Tuffatore di Paestum, trovano conforto nella Retorica di Aristotele. Tra molti dubbi e poche certezze, tensioni sentimentali e timori burocratici, i tre vivono un piccolo, grande giallo sino alla scoperta, tra fango e ruderi, d’un epigramma funebre e d’una lastra di pietra calcarea col prologo delle Storie: «Questa è l’esposizione delle ricerche di Erodoto di Thurii, perché le imprese degli uomini col tempo non siano dimenticate». È la tomba?

Alla presentazione del libro saranno presenti l’autore Domenico Marino, Carlo Minervini, l’editore del volume Michele Falco e il giornalista Carlo Minervini.

Falco editore presenta a Cosenza “ComeTe” di Carlo Minervini

COSENZA – Dopo il debutto al Salone Internazionale del Libro di Torino, il sorprendente romanzo di Carlo Minervini, ComeTe, di Falco Editore, è pronto ad approdare nelle librerie italiane, a partire dal 10 giugno. Il volume sarà presentato lunedì 6 giugno alle 18 al Teatro dell’Acquario di Cosenza.

Condurrà l’evento la giornalista Rosa Cardillo; interverranno l’editore Michele Falco, il dirigente scolastico Rosita Paradiso, e l’autore Carlo Minervini. Brevi estratti del volume saranno recitati dall’attore Francesco Bossio.

ComeTe è un romanzo di viaggio: tra miti, località, leggende e perso­naggi si dipana la storia di un giovane col­lezionista di luoghi che impara a diventare uomo, tra ricordi fievoli e potenti passio­ni. La salvezza risiede negli occhi di una donna e nelle latebre di un passato per­duto, svelato soltanto nel sorprendente finale, in un romanzo avvincente, che spa­zia tra il sogno, l’evocazione, la memoria e la realtà.

La storia-cornice avvolge le decine e decine di storie, personaggi, vicende e leggende che danno vita a questo straordinario romanzo. Il ragazzo si sveglia dalla seduta di ipnosi: la chiave del suo malessere è tra i ricordi che ha cancellato, sopraffatto dalla bellez­za. La possibilità di risollevarsi è, invece, nel viaggio. Inizia così un percorso nello spazio che porterà il protagonista a vi­vere esperienze, sogni, allucinazioni nel tempo. Di città in città, di borgo in borgo, il suo cammino verso la salvezza impossi­bile si perde nella regione delle contrad­dizioni, quella che diede il nome all’Italia.

L’Acri ora pensa al campionato, domenica c’è il Cutro

IMG_20151202_174235ACRI (CS) – Fra allenamenti, ripresi ieri, e primi movimenti di mercato, l’Acri prova a reagire dopo la mancata qualificazione alla finale regionale di Coppa Italia. Domenica il prossima turno di campionato metterà di fronte ai rossoneri il Cutro terzultimo in classifica, un’occasione ghiotta per Pascuzzo e i suoi uomini di rilanciarsi nei piani alti della classifica. Accantonato il sogno di conquistare la seconda Coppa consecutiva, dopo aver offerto buone prestazioni, ora resta l’obiettivo di continuare a disputare un buon campionato. Dopo il match contro il Sambiase, già il team manager Falco aveva parlato del proposito di «fare un campionato tranquillo, di ben figurare come l’anno scorso, pensando partita dopo partita». Sulla stessa lunghezza d’onda il tecnico Pascuzzo richiama i suoi alla calma: «Dobbiamo stare sereni, la squadra gioca bene». In casa rossonera quindi c’è voglia di buttarsi a capofitto nel campionato in vista della trasferta di Cutro, pur dovendo fare a meno degli squalificati Petrone e Stilo. IMG_20151202_174329

Intanto sul fronte mercato da registrare l’ufficialità dell’arrivo dalla Brutium del portiere Algieri e la partenza dell’altro estremo difensore Propato. Probabilmente farà le valigie anche il centrocampista Ferraro. Arrivi e partenze anche in casa dei prossimi avversari: il Cutro libera il centrocampista Enrico Percopo (ex talent Leyton Orient) che si accasa al Roccabernarda, ma anche Milano, Santaguida e Squillace, e saluta il probabile arrivo di Mercurio dalla Silana.

Andreina Morrone

L’Acri fra il Marsala e il Bocale. Parla il tm Falco

ACRI (CS) – Da mercoledì scorso, giorno della finale di Coppa siciliana, l’Acri conosce il nome del suo avversario negli gli ottavi della fase nazionale di Coppa Italia Dilettanti.  Sul neutro di Mascalucia (Ct) il Marsala calcio ha conquistato per la prima volta nella sua storia, la Coppa regionale battendo per 2 reti a 1 il Giarre calcio. Per la squadra di mister Pergolizzi le reti della vittoria portano entrambi la firma di Testa su assist di Riccobono.

Il Marsala, dunque, il primo ostacolo per l’Acri sulla strada per la Coppa nazionale, un obiettivo al quale la società rossonera ha più volte dichiarato di tenere moltissimo. Di sicuro i trapanesi non saranno un avversario facile per i rossoneri di Mario Pascuzzo. «E’ la squadra piu forte che potevamo incontrare, non solo perché ha appena  vinto la coppa siciliana, ma anche perché è in testa al girone A del campionato di Eccellenza isolana». Commenta così il team manager dell’Acri Franco Falco che poi ricorda come «i destini sportivi fra le due città  si incrocino nuovamente dopo l’esperienza comune in serie D nel 2011-2012 quando entrambe facemmo un ottimo girone di andata ma alla fine retrocedemmo». Tre anni dopo lo scenario della disputa non è dunque il campionato ma una Coppa Italia nella quale entrambe vogliano andare avanti più possibile, dopo aver vinto la finale regionale per la prima volta. «Il Marsala di oggi è un’ ottima squadra con giocatori di categoria superiore: uno su tutti Riccobono – prosegue Falco – ma si possono tranquillamente citare anche Fina, Giardina, Cortese». Per ora manca  la comunicazione ufficiale riguardo la data (la gara di andata potrebbe essere mercoledì 11 o mercoledì 18 Febbraio) e quale squadra giocherà il primo turno in casa. Su questo è cauto Falco: «Al di là della possibilità di giocare l’andata in casa, io credo semplicemente che per passare il turno devi essere più bravo e piu fortunato dell’ altro negli episodi».

A sx il team manager Falco intervistato da Radio AKR dopo la finale della Coppa Italia Regionale vinta contro la Cittanovese.

Ma se il Marsala rappresenta il futuro prossimo dell’ Acri, il futuro imminente è costituito, per la 19^ di campionato, dalla trasferta di domenica a Reggio Calabria, per affrontare un Bocale lanciato alla ricerca di punti. «Sarà una partita difficile, come quella di andata: a dispetto del risultato non fu semplice batterlo,  gioca un buon calcio. Inoltre è reduce da una serie di risultati utili in partite con squadre forti come Isola, Cutro, Vibonese”. Per la verità da una striscia positiva viene anche l’Acri (le ultime due vittorie con Taurianovese e Vibonese, ndr) ma Falco avverte i suoi: “Non dobbiamo correre il rischio di rimanere con la testa alla bella partita vinta con la Vibonese».

Andreina Morrone