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Farmaci abusivi, 13 misure cautelari per medici e farmacisti nel cosentino

COSENZA – E’ in corso dalle prime luci dell’alba, tra Cosenza e Rende, un’operazione condotta dai militari del comando provinciale di Cosenza e del gruppo Tutela della salute di Napoli che hanno eseguito 13 misure cautelari, di cui 9 agli arresti domiciliari e 4 di applicazione della misura interdittiva dall’esercizio della professione sanitaria, un medico di base e tre farmacisti, emesse dal gip presso il tribunale di Cosenza, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili dei reati di prescrizioni abusive in concorso, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti in concorso, truffa aggravata ai danni del servizio sanitarionazionale e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in concorso. L’attività investigativa coordinata dal procuratore capo Mario Spagnuolo, ha consentito di far emergere un circuito illegale di smercio di farmaci oppioidi a base di ossicodone, alimentato dalle innumerevoli prescrizioni abusive di un medico di base e dalla compiacenza di alcuni farmacisti, tutti sospesi per 12 mesi dall’esercizio della professione. Il sistema dal 2015 fino a oggi, come documentato nel corso dell’indagine, ha determinato una consistente truffa in danno del servizio sanitario nazionale. Sono in corso sequestri e perquisizioni in diverse farmacie del capoluogo. I dettagli dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà alle ore 10,30 alla procura della Repubblica di Cosenza. 

Tenta di importare a Lamezia farmaci dall’oriente, bloccato dalla Finanza

LAMEZIA TERME (CZ) – Il gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme presso l’aeroporto internazionale di Sant’Eufemia, in collaborazione con i funzionari doganali, ha scoperto un tentativo di illecita importazione di farmaci e medicinali di dubbia provenienza e potenzialmente pericolosi. I farmaci sono stati trovati all’interno dei bagagli di un cittadino cinese proveniente dall’estero. 43 le confezioni sequestrate per complessivi sette chili di medicinali non dichiarati, confezionati in blister e flaconi di vario tipo e pezzatura, occultati all’interno delle valigie dell’uomo, denunciato alla procura della repubblica.

 

Operazione “Fentanil”, sospesi sei medici

COSENZA – Alcuni medici si sono difesi. Altre persone hanno invece ammesso di aver chiesto e ottenuto la prescrizione abusiva dei farmaci psicotropi. E’ la sintesi degli interrogatori di garanzia degli indagati dell’operazione “Fentanil”. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Visconti e condotte dal Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Rende, hanno portato all’emissione di diversi provvedimenti cautelari. Agli arresti domiciliari sono finiti Stefano Natalizio, nato a Bisignano e sorvegliato speciale e Tancredo Ferraro, nato in Germania, ma residente a Bisignano. Gli indagati sono accusati di truffa aggravata. L’attività investigativa ha preso le mosse da un episodio particolarmente grave e allarmante, che ha visto inconsapevole vittima un bambino di 2 anni. Natalizio si è avvalso della facoltà di non rispondere. Alcuni dei medici coinvolti hanno raccontato la loro versione dei fatti al gip Giusy Ferrucci, negando ogni responsabilità. Sentiti, pure, altri indagati residenti a Bisignano che hanno confermato, invece, che si sarebbero negati più volte dai medici e loro avrebbero prescritto in modo abusivo farmaci oppiacei utilizzati per le terapie del dolore nei casi di pazienti oncologici. In serata è arrivata la decisione del gip sull’interdizione dalla professione per sei medici di Bisignano, sospesi per un periodo di tre mesi dalle loro funzioni. I provvedimenti di sospensione sono stati notificati agli interessati degli stessi carabinieri di Rende. I medici sospesi, che hanno un’età compresa tra i 61 ed i 56 anni, sono tutti residenti a Bisignano, nel cosentino. Nei confronti dei sei sanitari, il 5 maggio scorso, era stato anche disposto il sequestro preventivo per equivalente di somme che vanno da poche migliaia ad un massimo di quasi 50 mila euro.

Farmaci: La Calabria batte il Lazio per consumi

th (11)La spesa farmaceutica pubblica regionale, nello specifico di quella erogata in regime di assistenza convenzionata, e’ risultata pari a 8.598 milioni di euro a livello nazionale, a fronte dell’emissione di 609 milioni di ricette, che hanno garantito la dispensazione ai cittadini di 1,1 miliardi di confezioni di medicinali. Per i farmaci in regime di assistenza convenzionata di Classe A-SSN, la Calabria e’ la Regione con quantita’ massima di consumi (1.192,4 DDD/1000 ab. die), seguita da Lazio (1.187,6 DDD/1000 ab. die) e Puglia (1.160,4 DDD/1000 ab. die). E’ quanto si legge nel Rapporto OsMed 2014 della Aifa, presentato questa mattina a Roma. La spesa lorda pro capite maggiore e’ della Campania (224,0 euro pro capite), seguita dalla Puglia (218,0 euro pro capite) e dalla Calabria (213,3 euro pro capite). La Provincia autonoma di Bolzano registra la spesa pro capite piu’ bassa con 129,8 euro di spesa pro capite e il minor consumo (765,2 DDD/1000 ab. die). Si confermano significative differenze regionali di consumo e spesa per categoria terapeutica.
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La rottura del tendine d’Achille: diagnosi e riabilitazione

ALTOMONTE (CS) – La lesione del tendine d’Achille è un infortunio che interessa la parte posteriore della gamba sotto al polpaccio e si verifica più frequentemente negli sportivi. Esso è un forte cordone fibroso che collega i muscoli del polpaccio con il tallone. Se si stira troppo il tendine d’Achille, questo si può strappare. Il tendine può rompersi completamente o solo parzialmente. In caso di rottura si può sentire un rumore di strappo o una frustata, seguito da un immediato forte dolore nella parte posteriore della caviglia e della gamba che di solito riduce la capacità di camminare correttamente. Generalmente, la miglior opzione di trattamento per riparare la rottura del tendine d’Achille è l’intervento chirurgico. Tuttavia, per molte persone il trattamento non chirurgico funziona altrettanto bene.

Quali sono le cause della lesione di questo tendine? Questo infortunio può essere causato da: uso eccessivo, aumento del livello di attività fisica in maniera troppo rapida, non aver fatto abbastanza stretching prima di un allenamento o di una gara, indossare regolarmente i tacchi (quando si tolgono aumenta lo stress sul tendine). I problemi ai piedi, con il conseguente infortunio al tendine d’achille, riabilitazionepossono derivare dai piedi piatti, oppure dall’iperpronazione. Altre cause possono essere: una lesione degenerativa in seguito ad una tendinite del tendine d’achille non trattata oppure la sua rottura a causa dell’uso di farmaci, specialmente alcuni antibiotici che provocano la levofloxacina.

Le lesioni del tendine sono frequenti nelle persone che praticano gli sport come il podismo, la ginnastica, danza, calcio, basket, tennis e la pallavolo.

È più facile rompere il tendine d’Achille se si inizia l’attività con un movimento improvviso, per esempio un velocista, il quale potrebbe avere una lesione all’inizio di una gara. La brusca contrazione del muscolo può essere troppo stressante per il tendine. Gli uomini oltre i 30 anni sono particolarmente a rischio di lesioni del tendine d’Achille.

 

Segni e sintomi di rottura del tendine d’Achille

Si può sentire un improvviso e grave dolore sul retro della caviglia o del polpaccio. Spesso è descritto come “qualcuno che lancia un sasso contro la caviglia”. Si dovrebbe sentire un forte suono simile a uno schiocco o uno scoppio. La prevenzione della lesione è possibile effettuando lo stretching prima dell’attività fisica e con un buon riscaldamento.

I sintomi di una rottura completa del tendine sono un improvviso dolore acuto, spesso descritto come se si ricevesse un colpo da dietro. Questo è accompagnato da un rumore simile a uno scoppio. All’inizio si avverte rigidità, gonfiore e dolore, successivamente si vede un vistoso ematoma e il polpaccio diventa debole o completamente inefficace.

 

Diagnosi

L’atleta non è in grado di camminare correttamente o di stare in punta di piede. Si può vedere un buco nel tendine dove si è strappato, con la probabilità di un accentuato gonfiore. Un risultato positivo al test di Thompson, consistente nella compressione del muscolo del polpaccio da entrambi i lati con l’atleta sdraiato a pancia in giù, può aiutare a confermare la diagnosi. Se il piede non si muove bisogna sospettare una rottura completa. Questo test consente di isolare la connessione tra il muscolo del polpaccio e il tendine, eliminando gli altri tendini che possono ancora permettere un debole movimento. Il medico può fare questa diagnosi con un buon esame fisico. La radiografia di solito non si effettua perché mostra solo le ossa. La rottura del tendine d’Achille è spesso scambiata per uno tendinestrappo o un infortunio minore. Il gonfiore e la capacità di puntare debolmente le dita dei piedi possono confondere l’esaminatore. L’ecografia e la risonanza magnetica sono esami che possono aiutare nella diagnosi. Il miglior trattamento per una lesione del tendine d’Achille dipende dall’età, dal livello di attività e dalla gravità della rottura. In genere, le persone più giovani e più attive decidono di operarsi per riparare una rottura completa del tendine, mentre gli anziani sono più propensi ad optare per il trattamento non chirurgico.

Tuttavia, recenti studi hanno dimostrato l’efficacia simile nella gestione chirurgica e non chirurgica. Il trattamento conservativo comporta in genere l’utilizzo di un tutore: una cavigliera o camminare con delle tallonite per elevare il tallone, in modo da permettere all’estremità del tendine strappato di guarire ed evitare i rischi legati alla chirurgia, come ad esempio le infezioni. La probabilità di ulteriori rotture può essere superiore con un approccio non chirurgico e il recupero può necessitare di più tempo. Per accelerare la guarigione è possibile: tenere la gamba a riposo, evitare di mettere il peso sulla caviglia lesa per quanto possibile, oltre all’uso se necessario delle stampelle. Applicare impacchi di ghiaccio per ridurre il dolore e il gonfiore, tenendo la caviglia nell’acqua fredda per 20 minuti, ogni tre o quattro ore per i primi due giorni. Appoggiare la gamba su un cuscino quando si sta seduti o sdraiati, prendere antidolorifici o antinfiammatori. Tuttavia, questi farmaci hanno alcuni effetti collaterali come un aumento del rischio di sanguinamento e lo sviluppo di un’ulcera, da usare quindi occasionalmente, a meno di prescrizioni da parte del medico (da assumere dopo i pasti). Eseguire lo stretching e gli esercizi di rinforzo, come raccomandato dal fisioterapista. Solitamente, queste terapie sono sufficienti, anche se nei casi più gravi di lesione al tendine d’Achille, potrebbe essere necessario un tutore rigido per un periodo da sei a dieci settimane, l’intervento chirurgico per la riparazione del tendine o per rimuovere il tessuto in accesso.

L’operazione al tendine prevede un’incisione lungo la parte posteriore della caviglia, lateralmente alla linea mediana, in modo che le scarpe non strofinino sull’area della cicatrice.

L’intervento si effettua in anestesia locale o regionale e non fa male, ma quando passano gli effetti il paziente può avvertire dolore durante i movimenti. Le complicazioni più comuni e preoccupanti dopo una riparazione del tendine sono i problemi con la guarigione della ferita. La pelle sopra il tendine d’achille a volte non guarisce bene. Pertanto, un’attenta gestione della ferita è di massima importanza dopo la riparazione chirurgica della rottura del tendine. Altri problemi potenziali sono un’infezione, la rigidità della caviglia e nuove lesioni del tendine: la fisioterapia può accelerare il tempo di recupero. In genere, quando la parte rotta guarisce, un piccolo grumo rimane nell’area cicatrizzata. L’atrofia del muscolo del polpaccio è una complicanza abbastanza frequente. L’appoggio del peso inizia circa sei settimane dopo la rottura con un supporto sotto al tallone, con la possibilità di tornare a correre dopo circa 4 – 6 mesi.

La Riabilitazione

0 – 3 settimane: tutore regolabile bloccato a 30° di flessione plantare, non si può tenere il piede a tutoremartello, non è concesso il carico per 3 settimane, non si può camminare in punta di piedi, controllo del dolore e dell’edema (cioè crioterapia, farmaci, massoterapia e laserterapia), movimenti delle dita dei piedi, delicato movimento del piede nel tutore, elevazione della gamba dritta, flessione ed estensione del ginocchio.

3 – 8 settimane: aumentare gradualmente il carico sulla gamba lesionata ed effettuare la rieducazione al passo in base alla tolleranza. Dopo 6 settimane si può passare al carico completo. Camminare con un ortesi aumentando la flessione dorsale di 5° ogni settimana fino a 10° di flessione plantare. Si possono eseguire esercizi isometrici dei muscoli dell’arto inferiore ad eccezione del polpaccio, leggeri movimenti di dorsiflessione attiva della caviglia fino ad allungare delicatamente il tendine d’achille, aumentare gradualmente l’intensità e l’ampiezza dei movimenti isometrici del tendine d’achille, aumentare lentamente l’ampiezza di movimento passivo e l’estensione del tendine dopo 6 settimane ed effettuare gli esercizi propriocettivi e il rinforzo intrinseco dei muscoli. Inoltre, dopo 6 settimane si può praticare il ciclismo, con l’appoggio del tendine sul pedale e con degli allenamenti in acqua profonda.

8 – 12 settimane: pieno carico con tallonetta se tollerato, allenamento al passo. Indossare una scarpa normale ed aumentare gradualmente gli esercizi attivi e contro resistenza del tendine d’achille (cioè submassimali isometrici, isotonici e con gli elastici). Bisogna raggiungere la completa ampiezza di movimento passivo del tendine, senza forzare. Progredire con l’attività in bicicletta e con il nuoto.

3 – 6 mesi: eliminare gli spessori sotto al tallone. Effettuare esercizi a catena cinetica chiusa, per esempio: squat, affondi, salita sulle punte bilaterale, sollevamento della punta dei piedi, contrazioni eccentriche lente e controllate con il peso corporeo. Si possono eseguire le seguenti attività: ciclismo, versaclimber, vogatore, nordictrack.

6 mesi: progredire nell’allenamento jogging/running, salti ed esercizi eccentrici. Si può passare ad attività sportive non competitive, esercizi di simulazione dello sport praticato.

8 – 9 mesi: ritorno allo sport competitivo e ai lavori pesanti.

 

Dott. Fisioterapista Mario Turano, Via Aldo Moro, Altomonte (CS), cell. 348 8841170

Fattori scatenanti della lombalgia e possibili rimedi

ALTOMONTE – La lombalgia è un dolore che colpisce la regione lombare e sacrale; qualora si irradi l’arto inferiore, ciò verrà indicata con il nome di Lombosciatalgia. Questo disturbo è estremamente diffuso ed è un evento spesso gravemente disabilitante per l’individuo, non più in grado di svolgere persino le più comuni attività. Numerose condizioni quali l’età, il fumo, il sovrappeso, la sedentarietà, l’esercizio fisico, fattori psicosociali, senza dimenticare la movimentazione dei carichi, il mantenimento protratto della posizione seduta (per chi guida degli automezzi pesanti) e della stazione eretta determinano questa malattia. C’è da sottolineare che numerose altre cause possono influire negativamente nella manifestazione di una problematica come quella della lombalgia.

È proprio a causa dell’esposizione prolungata alle vibrazioni, di attività lavorative che richiedono l’uso di apparecchiature vibranti, trapani, martelli e pneumatici che, in gran parte della popolazione dei paesi occidentali, possono svilupparsi uno o più episodi di lombalgia.

Le cause possono essere molteplici: malattie degenerative (come l’artrosi, l’osteoporosi e la stenosi del canale spinale), malattie del disco lombalgia(protrusione,ernia), instabilità vertebrale (spondilolistesi), dismorfismi della schiena (scoliosi, cifosi e iperlordosi), malattie reumatiche (artrite, reumatoide, spondilite anchilosante), traumi (fratture vertebrali, strappo muscolare lombosacrale), tumori, dolori riferiti da patologie gastrointestinali, urologiche e ginecologiche. Quando si è affetti da lombalgia è bene rivolgersi allo specialista che, dopo un’accurata anamnesi e l’esame clinico, completerà la diagnosi con gli esami strumentali che riterrà più opportuni (radiografie della colonna lombosacrale standard in due proiezioni con eventuale aggiunta delle proiezioni oblique funzionali, TAC e RMN) e con l’esame elettromiografico (EMG) utile nell’approccio al paziente affetto da lombosciatalgia.

Il trattamento ha come obiettivo il sollievo sintomatico dal dolore e la prevenzione della disabilità. A tal fine in fase acuta sono indispensabili i farmaci analgesici antinfiammatori se non controindicati mentre, il riposo a letto prolungato è fortemente sconsigliato. Molto utili possono essere le terapie fisiche antalgiche come la tens, l’ultrasuonoterapia, la magnetoterapia, la laserterapia e la tecar, efficace nel dolore e nelle contratture muscolari. Nelle lombalgie croniche possono essere indicate, oltre alle terapie fisiche, anche le manipolazione, ma certamente risultano essere molto utili nel miglioramento del dolore e delle funzionalità l’esercizio fisico, quello terapeutico e le terapie comportamentali con interventi educativi; a ciò non va dimenticata la correzione di eventuali posture scorrette. Spesso non ci accorgiamo di come stiamo seduti mentre lavoriamo al computer o leggiamo, di come solleviamo i pesi da terra o come effettuiamo i lavori domestici. In tutti questi momenti le sollecitazioni eccessive possono gravare sulla colonna vertebrale. È quindi fondamentale imparare a tenere sempre una corretta postura e un buon allenamento funzionale per svolgere le attività lavorative e domestiche. Il trattamento riabilitativo della colonna lombare, eseguito da personale specializzato, svolge un ruolo importante nel raggiungimento di questi obiettivi in quanto è finalizzato all’apprendimento di specifici esercizi di stretching e rinforzo muscolare degli addominali e dei muscoli dorso-lombari che il paziente può anche ripetere autonomamente nel proprio domicilio.

È consigliabile per i pazienti l’assunzione di alcuni integratori (ad esempio Destior Bridge, da assumere a stomaco pieno, una compressa al mattino e una la sera per un totale di 15 giorni, poi continuare con Dostior una compressa al giorno, da assumere a stomaco pieno per 2 mesi).  Da notare bene che questi integratori possono essere usati su tutte le neuropatie compressive del tipo (lombosciatalgia, cervicobrachialgia, tunnel carpale pre – intervento e post – intervento.

Non essendoci studi specifici, si sconsiglia l’uso di questi integratori durante la gravidanza e/o l’allattamento.

Dott. Fisioterapista Mario Turano, Via Aldo Moro, Altomonte (CS), cell. 348 8841170

 

 

 

Furto farmaci nell’ospedale di Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA  – Un ingente quantitativo di farmaci è stato rubato da sconosciuti dal magazzino dell’ospedale Riuniti di Reggio Calabria. Il valore della refurtiva, secondo una prima quantificazione, ammonterebbe a centinaia di migliaia di euro.
Il furto è stato denunciato agli agenti della polizia di Stato che hanno avviato le indagini. Sono in corso le operazioni per quantificare l’entità del danno.

Farmaci illegali in Italia:arrestato

Davoli (CZ). Traffico di droga e di farmaci illegalmente introdotti nel mercato europeo: è questa l’accusa dei carabinieri della Compagnia di Soverato ad un commerciante di origini indiane, Sandeep Kumar, 41 anni, residente a Davoli. Nell’abitazione dell’uomo, arrestato, sono stati trovati quattro involucri in cellophan, contenenti 227 bulbi di papavero essiccati e di varia grandezza e 4.898 capsule di farmaco ”spasmo-proxyvon”, prodotto in India.