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Leopolda della Sanità calabrese: basta sprechi, ridiamo fiducia ai cittadini!

20151114_170843_resizedCATANZARO – Nella giornata di ieri si è svolta quella che è stata definita la “Leopolda” della sanità calabrese, una tavola rotonda del Partito Democratico per discutere e proporre in materia di sanità regionale, alla luce delle difficoltà che affliggono a tutt’oggi i calabresi. L’iniziativa, fortemente voluta dal segretario regionale di partito, Ernesto Magorno, si è conclusa con documenti di sintesi relativi a cinque tematiche fondamentali: la riorganizzazione della rete territoriale e ospedaliera; la necessità di intervenire in materia di Università e Ricerca in una dimensione innovativa; lo stabilimento di un Piano di rientro – riequilibrio bilancio al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza; la creazione di una Rete Socio-Sanitario aperta alle realtà del Terzo Settore. All’incontro, svoltosi nella sala del Consiglio provinciale di Catanzaro hanno preso parte il padrone di Casa Enzo Bruno: i consiglieri regionali Enzo Ciconte e Antonio Scalzo; il neopresidente della commissione regionale antimafia Arturo Bova; altri deputati, Federico Gelli, responsabile nazionale della Sanità nella segreteria del Premier Renzi e Vito De Filippo, sottosegretario alla Sanità. Nel pomeriggio costoro sono stati raggiunti dal Governatore della Calabria Mario Oliverio. A inizio dei lavori, il segretario Magorno ha voluto sottolineare il ruolo della Consulta, precisando come le migliori risoluzioni siano quelle adottate in un clima di concordia, auspicando un ruolo permante della medesima Consulta rispetto al Governo regionale, con funzione propositiva e di sostegno.

Un punto di partenza importante, questa Leopolda della sanità calabrese, secondo il Presidente Oliverio, che ha affermato la necessità di agire con urgenza, in virtù della posizione primaria occupata dal PD in campo locale e nazionale: “Il Pd ha la responsabilità del governo della Calabria e del Paese e questo ci chiama a una funzione di straordinaria importanza. Per quanto riguarda la sanità in Calabria dobbiamo partire dalla condizione data, che vede la Regione in piano di rientro da 6 anni. I dati ci dicono che la mobilità passiva è aumentata, le liste di attesa si sono allungate, nei livelli essenziali di assistenza siamo all’ultimo posto. Bisogna sfatare la visione per la quale ci sarebbe una rissa con il commissario, con l’istituzione del commissario non ho nessun conflitto, ma nel corso di questo anno la situazione è peggiorata e questo non posso tacerlo, significherebbe non esercitare il mandato assegnatomi dagli elettori. Le priorità sono affrontare i punti di maggiore criticità come i pronto soccorso nell’ambito di una visione programmatica e integrata che si fondi su un piano sanitario che anzitutto riqualifichi i servizi. Ma tutto questo ancora non c’è, lo dico con amarezza. Si è perso un anno, la spesa sanitaria ha avuto una nuova impennata rispetto al 2014. Quando dico che occorre rilanciare la sanità io non rivendico il potere di gestire il settore, ma la Regione non può non essere coinvolta. Siamo stati commissariati in molti settori ma ci siamo rimboccati le maniche e ci stiamo riuscendo, e dobbiamo essere aiutati, non sostituiti”.

Della stessa idea positiva riguardo l’istituzione di questo tavolo di discussione aperto da Magorno è anche il responsabile sanità del PD nazionale Federico Gelli, augurando che venga presto ritrovata “una collaborazione tra l’Ufficio del commissario e la Regione Calabria, perché se remano tutti e due nella stessa direzione c’è la possibilità che la Calabria ce la fa, magari non in un anno ma in due anni. Se invece si innescano meccanismi di competizione questo è un danno per l’intera collettività”. Del resto, ha poi proseguito, “l’interesse del Partito democratico è che questa regione possa ritornare a essere una regione in cui i cittadini siano orgogliosi di vivere e abbiano la garanzia di essere assistiti al meglio, evitando i viaggi della speranza che impoveriscono la regione, mortificano le notevoli professionalità che qui ci sono e creano un circuito vizioso nel quale i problemi della sanità non vengono risolti. Nella sanità di questo Paese si sono sprecati fiumi di milioni di euro. Il precedente commissario era un governatore, per la prima volta c’è un commissario che non coincide con questa figura. Un commissario che ha portato al dissanguamento e al malgoverno della sanità. Il governo centrale vuole avere un ruolo di aiuto al presidente della Regione, non di sostituzione”. Parole, queste, condivise dagli altri presenti, come la deputata Enza Bruno Bossio e il consigliere regionale Enzo Ciconte. L’obiettivo uno solo: estirpare l’immagine di una Calabria sprecona, ridando fiducia ai cittadini, frenando le fughe oltre regione.