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Piazza Bilotti, non si placa la bagarre, la Ferrara controreplica ad Occhiuto

COSENZA –  «Non aspettiamo certo la campagna elettorale per raccontare le cose ai cittadini. Né decidiamo i tempi della Commissone Europea che in data 5 febbraio ha risposto alla nostra interrogazione su Piazza Bilotti». La eurodeputata Laura Ferrara risponde alla replica del sindaco Occhiuto.

«E, di ciò, prontamente relazioniamo ai cittadini. Risulta “strano”, invece, l’inserimento del Sindaco Occhiuto nella vicenda, in quanto non è mai stato citato. Ma ogni qual volta si parla di Piazza Bilotti interviene nella discussione quasi come se si dibattesse di una sua questione privata. Purtroppo per lui, forse troppo preso dalla campagna elettorale, non ci siamo inventati niente. È la Commissione Europea, per il tramite della Commissaria Corina Cretu che ufficialmente ci informa dello stato dell’arte del Progetto di riqualificazione di Piazza Bilotti e dei rischi connessi al pagamento finale dello stesso. Ebbene il finanziamento del Progetto di riqualificazione di Piazza Bilotti rientrava nell’ambito degli interventi previsti dal POR Calabria FESR 2007/2013, Asse VIII Città – Obiettivo specifico 8.1 e,come tale, è disciplinato dal Regolamento comunitario CE n.1083/2006. Ora, alla luce della relazione finale di attuazione del POR Calabria 2007/2013 riveduta ed aggiornata al 14 novembre 2017, la situazione del Progetto è la seguente: “Attualmente i pagamenti erogati sotto forma di rimborsi dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) non coprono il costo totale dei progetti. Nell’ambito del POR Calabria 2007-2013, il FESR è stato utilizzato per rimborsare 2 milioni di EUR (su un importo ammissibile totale di 6,9 milioni) e 3,6 milioni di EUR per il progetto relativo all’area di piazza Bilotti (su un importo ammissibile totale di 9,1 milioni). La Commissione ha sospeso i pagamenti per i due progetti a febbraio 2017”. Da qui il conto è facile: all’appello mancano ancora oltre 10 milioni di euro, che per quanto possano essere stati, in parte, anticipati dalla Regione Calabria dovranno trovare un regolare e documentato riscontro contabile per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese. In tal senso, infatti, la Commissaria Cretu, specifica ulteriormente: “Essendo entrambi i progetti soggetti a indagini in corso. Le autorità nazionali dovranno informare tempestivamente la Commissione riguardo all’esito delle indagini nazionali corrispondenti. In base ai risultati di tali indagini la Commissione provvederà a effettuare ulteriori pagamenti o confermerà quelli già effettuati, oppure provvederà a disimpegnare gli importi corrispondenti o a recuperare le somme già versate. Questi i fatti, il contenuto della risposta della Commissione alla nostra interrogazione, i numeri e le cifre che potrebbero ricadere sulle casse del Comune di Cosenza in concorso con la Regione Calabria. Gli slogan da campagna elettorale li lasciamo fare al primo cittadino».

M5S, Laura Ferrara deposita le liste. Anna Laura Orrico candidata a Cosenza

COSENZA – Sarà la project manager Anna Laura Orrico la candidata di Cosenza per il Movimento Cinque Stelle al collegio uninominale. Abbiamo appena presentato la lista dei candidati nei collegi plurinominali e uninominali calabresi. Per la co – fondatrice di Talent Garden sarebbe la sua prima esperienza politica. E sarà la europarlamentare Laura Ferrara la delegata per il deposito delle liste in Calabria.

«Abbiamo appena presentato la lista dei candidati nei collegi plurinominali e uninominali calabresi. Conoscevate già i nomi dei candidati del Movimento 5 Stelle alla Camera ed al Senato nelle liste del proporzionale». Queste le prime dichiarazioni della Ferrara all’indomani della presentazione. «Il MoVimento, infatti, al contrario degli altri partiti ha dato l’opportunità agli iscritti sulla piattaforma Rosseau di scegliere i propri rappresentanti. È stato applicato poi alle liste finali, come previsto dalla statuto che tutti i candidati hanno accettato, un ulteriore “filtro di qualità”, così come lo ha definito il candidato premier Luigi Di Maio. Lo staff nazionale ha vagliato tutte le segnalazioni arrivate dai territori applicando ulteriori verifiche e controlli. Per quanto riguarda i candidati nei collegi uninominali sono stati tantissimi i curricula arrivati, così come i contatti con personalità di alto profilo, sia dal punto di vista dell’impegno sociale che per le competenze professionali. Alcuni hanno preferito sostenerci dall’esterno, altri invece hanno accettato con entusiasmo di partecipare attivamente alla campagna elettorale. L’apertura del MoVimento alla cosiddetta società civile dimostra che per governare c’è bisogno dell’apporto della parte sana e positiva di questo Paese, senza per questo abbandonare quelli che sono i principi fondanti del MoVimento 5 Stelle. Tutti i candidati infatti hanno sposato in pieno il Programma di Governo, i venti punti per la qualità della vita degli italiani. Dall’altra parte abbiamo assistito ancora una volta allo squallido teatrino delle candidature dei soliti noti, finalizzate alla collocazione strategica sulle poltrone dei capibastone o loro prestanome. In Calabria ci hanno calato dall’alto Marianna Madia che nulla ha a che fare con il nostro territorio e la nostra gente, dopo la Bindi e Scilipoti l’ennesimo parlamentare che utilizzerà i voti dei calabresi per essere eletta e scomparire il 5 marzo».

Soldi europei per trasporti e infrastrutture, Ferrara, “Ottime opportunità per la Calabria”

BRUXELLES – Oltre un miliardo di euro di fondi europei per finanziare le infrastrutture di trasporto su tutto il territorio comunitario. E’ questo l’ammontare totale di un nuovo bando a valere sul programma europeo Meccanismo per collegare l’Europa (CEF) con due scadenze previste per la presentazione delle domande, il14 luglio 2017 ed il 30 novembre 2017.  «La programmazione comunitaria per lo sviluppo delle reti transeuropee nei settori dei trasporti, dell’energia e della telecomunicazione (CEF) – dichiara l’europarlamentare calabrese Laura Ferrara – offre una notevole opportunità di colmare le enormi lacune presenti sul territorio regionale. Gli obiettivi di questo bando sono molteplici: realizzare i collegamenti mancanti, eliminare le strozzature, migliorare l’interoperabilità ferroviaria ed, in generale, ottimizzare l’interconnessione dei vari modi di trasporto. La Regione Calabria, attraverso i suoi Dipartimenti ed il suo numeroso personale – continua la parlamentare penta stellata – ha, quindi, l’onere di provare ad intercettare parte di tali fondi, al fine di recuperare al più presto il gap infrastrutturale che penalizza il nostro territorio».  La grande fetta dei finanziamenti previsti dal bando (oltre 500 milioni) sarà destinata allo sviluppo della rete europea dei trasporti TEN-T e dei suoi nove “corridoi” che, nell’insieme, costituiranno l’asse portante dei trasporti nel mercato unico europeo. Altresì sarà finanziato il passaggio a nuovi sistemi di trasporto che utilizzino tecnologie innovative, a basse emissioni di carbonio e ad alta efficienza energetica.
«La Calabria, nello specifico, – conclude la Ferrara – è attraversata dal c.d. corridoio scandinavo-mediterraneo della rete TEN-T, il cui tratto ferroviario compreso tra Napoli e Reggio Calabria andrebbe profondamente rinnovato. Attraverso l’opportunità concessa dal programma europeo CEF, l’amministrazione regionale calabrese potrebbe farsi promotrice di progetti di adeguamento del tracciato ferroviario inerente al suddetto corridoio europeo. Si darebbe così un contributo sostanziale alla politiche di coesione che l’UE persegue attraverso i fondi europei e non si lascerebbe sempre ad altre regioni/stati il primato nella capacità di intercettare i finanziamenti europei».

Imprenditoria giovanile, bando sospeso. Ferrara, “Errori e ritardi non più ammissibili”

BRUXELLES – Arriva finalmente qualche delucidazione circa il bando “Promozione dell’imprenditoria giovanile” dell’Asse VII del POR Calabria Fesr 2007-2013. Chiarimenti ed informazioni che non giungono dalla Regione Calabria, come dovrebbe essere e più volte interpellata da alcuni dei beneficiari, ma dalla Commissione europea in seguito ad una serie di interrogazioni parlamentari dell’eurodeputata Laura Ferrara. «L’Autorità di gestione ha disimpegnato i fondi previsti per questo bando a causa di un errore nell’attuazione dello stesso, in particolare – spiega la Ferrara – i tempi fissati dalla stessa Autorità di gestione non avrebbero poi rispettato la chiusura della programmazione 2007 – 2013. In base alle norme che disciplinano il FESR, le autorità di programma possono decidere in qualsiasi momento di ritirare il sostegno del FESR a iniziative (progetti individuali e/o bandi di gara) che subiscono ritardi di attuazione”, scrive la Commissione nella risposta all’europarlamentare calabrese».  «È vero che l’Autorità di gestione ha agito in piena legittimità ritirando il bando, ma quello che non è comprensibile è perché – continua – non ha mai informato chi ha partecipato a quel bando, spendendo anche dei soldi per l’istruttoria della pratica, della sospensione dello stesso. Eppure alcuni “giovani imprenditori” hanno più volte sollecitato i Dipartimenti competenti al fine di avere notizie certe sul loro futuro. Sono stati sempre rimbalzati e mai è stata detta loro la verità circa questo bando. Come se non bastasse – ricorda la Ferrara – nel mese di ottobre scorso, l’Autorità di gestione rendeva noto, anche in un’intervista televisiva, che si sarebbe ricorso ai Pac 2014-2020 per recuperare le risorse necessarie per questo bando. Siamo a marzo 2017 ed ancora nessun provvedimento è stato adottato».  I ritardi della Regione Calabria non sono più ammissibili per la Commissione europea che evidenzia, nel rispondere alla Ferrara, come sia necessario ridurre i tempi di espletamento dei bandi. La Regione Calabria sarà tenuta a rispettare il limite massimo dei 90 giorni per le procedure d’appalto a valere sui fondi Fesr così come previsto dalla legge. «I forti ritardi e le lungaggini burocratiche tipiche della Regione Calabria danneggiano fortemente l’adesione ai bandi europei creando false illusioni in chi partecipa e non producendo sviluppo per il nostro territorio, anche la Commissione ne ha preso finalmente atto – conclude la pentastellata –. Quanto avvenuto per il bando destinato ai giovani imprenditori è vergognoso, oltre 180 partecipanti, fino ad oggi erano ancora in attesa di una graduatoria definitiva, graduatoria che non sarebbe mai arrivata così come la dovuta comunicazione sulla sospensione del bando».

Consorzi di bonifica, la Ferrara punta il dito contro il presidente di Coldiretti

BRUXELLES – «Il Presidente regionale della Coldiretti non perde occasione di difendere il  sistema dei Consorzi di Bonifica calabresi -dichiara Laura Ferrara, deputata europea del M5S – dove i suoi associati hanno la maggioranza negli organismi di gestione. Ed infatti Confagricoltura e Cia  hanno manifestato in un convegno pubblico a Corigliano Calabro, posizioni critiche sul tema Consorzi e sui risultati della riforma». La superficie amministrativa dei Consorzi di Bonifica ammonta in Calabria a circa 1.027.732 Ha ma la superficie attrezzata ed interessata dalle opere pubbliche di bonifica e di irrigazione è  di circa 80.000 HA, l’8% (dati INEA)  della superficie consortile. A pagare non sono solo i proprietari che rientrano in quell’ 8%, ma tutti.  «Molinaro non ha mai pronunciato una parola – continua Laura Ferrara – sulle proposte di legge di iniziativa popolare, una sottoscritta da 8000 cittadini calabresi, un’altra presentata da diversi Comuni, dirette a correggere i criteri di imposizione dei tributi che attualmente colpiscono qualsiasi terreno ricadente in un comprensorio consortile, anche in assenza di effettivi benefici da opere ed attività di bonifica. Le Commissioni Tributarie sono intasate di ricorsi e l’attuale imposizione del tributo 1H78 avviene da anni non sulla base di piani di classifica regolarmente approvati e sui criteri e benefici indicati dall’Intesa Stato-Regioni del 2008 che egli cita, ma in base  alla sola lett. a), art. 23 L.R. n. 11/2003, che si riferisce invece alle spese istituzionali per il mantenimento dei Consorzi, indipendentemente dal beneficio. Invito il Presidente Molinaro a leggere i piani di classifica,  nella parte che riguarda il “Riparto delle spese”. Ad essere citato è infatti proprio l’ art. 23, L.R. 11/2003, attualmente in vigore e di cui i cittadini chiedono la modifica. I piani di classifica in attesa di approvazione  sono accusati di essere inadeguati e risultano essere in buona parte un copia incolla di un piano della regione Lazio risalente al 1999. Molinaro dovrebbe spiegare anche secondo quali criteri viene assunto il personale nei Consorzi, quale è la sua strategia per il pagamento dei debiti che gli attuali Consorzi hanno ereditato da quelli soppressi   e per contrastare il crescente disavanzo dei bilanci la cui voce preponderante riguarda gli stipendi.  Ci dica anche come evitare che ex commissari nominati dalla politica si ritrovino, come nel caso del Consorzio di Cosenza, a ricoprire la carica di Presidente, in quota Coldiretti. In Calabria c’è chi l’agricoltura la fa dietro una scrivania e chi la fa andando sui campi, con sacrificio e pretendendo servizi efficienti. Noi non tuteleremo – conclude Laura Ferrara – i primi a scapito dei secondi».

Consorzi di bonifica, Ferrara, “Il nostro è un sistema fallimentare con tributi illegittimi”

BRUXELLES – «La Regione continua a chiudere gli occhi di fronte alle innumerevoli criticità del sistema fallimentare dei Consorzi di bonifica – dichiara Laura Ferrara, deputata europea del M5S -, un sistema che, oltre a presentare un’allarmante situazione debitoria ed una scarsa o nulla trasparenza nell’uso delle risorse, continua a vessare agricoltori e cittadini calabresi con l’imposizione di tributi illegittimi (cod 1H78), perché dovuti anche nel caso in cui i terreni non ricevano alcun beneficio da opere o attività di bonifica».Il 28 febbraio, davanti alla IV Commissione del Consiglio regionale, si terrà l’esame sulla proposta di legge di iniziativa popolare con l’audizione del delegato all’agricoltura Mauro D’Acri. Proposta presentata nel 2013 e a lungo insabbiata sia dalla amministrazione Scopelliti che dall’attuale Oliverio (che conferma ancora una volta di governare la Regione Calabria senza soluzione di continuità con il passato). Nonostante lo Statuto della Calabria preveda infatti che le proposte di legge di iniziativa popolare vadano esaminate e discusse dal Consiglio Regionale entro 3 mesi dalla loro presentazione, quella sulla modifica dell’art. 23 della L.R. 11/2013, sottoscritta da 8.000 cittadini, giace ancora nella IV Commissione. E oltre il danno, la beffa. “E’ trapelata la notizia di un compromesso consistente nell’approvazione contestuale da parte del Consiglio regionale della proposta di legge di iniziativa popolare e dei piani di classifica. Se ciò dovesse accadere, si verificherebbe una ulteriore beffa per i cittadini calabresi. I piani di classifica attualmente bloccati, infatti, sono stati redatti in base all’art. 23, L.R. n. 11/2003, di cui si chiede la modifica proprio con la proposta di legge popolare. Dovrebbe dunque essere prima modificato l’articolo 23, L.R. n. 11/2003, e successivamente dovrebbero essere riscritti i piani di classifica escludendo dal pagamento dei tributi gli immobili che non ricevono benefici. «Agire diversamente -conclude Laura Ferrara- significherebbe prendere in giro i cittadini e gli agricoltori calabresi, perpetrando l’attuale imposizione che ha come scopo quello di mantenere in vita le fallimentari strutture consortili calabresi a prescindere dalla ricezione, da parte dei cittadini, di reali benefici».

Baraccopoli San Ferdinando, Ferrara (M5S): “Situazione vergognosa, impegni disattesi”

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SAN FERDINANDO ( RC) – <<La vergognosa situazione che si vive ormai da anni tra Rosarno e San Ferdinando è una vera e propria bomba ad orologeria>>. E’ quanto dichiara Laura Ferrara, eurodeputata del M5S, ritornata a distanza di un anno nella baraccopoli di San Ferdinando, luogo che nel periodo della raccolta degli agrumi arriva ad ospitare anche più di 2000 migranti in condizioni drammatiche e disumane, con un reale rischio di tensioni sociali crescenti.  Situazione più volte denunciata dalla stessa Ferrara insieme ai colleghi del parlamento italiano Bernini e Parentela, e che purtroppo è peggiorata rispetto al passato. <<Anziché essere dismessa, la baraccopoli cresce anno dopo anno in dimensione, popolazione e in “organizzazione interna”. Sono sempre più numerose le baracche, costruite dagli stessi migranti con legno e cellophane, prive di impianti idrici o elettrici, in situazioni igienico-sanitarie ai limiti dell’immaginario. Latrine a cielo aperto, acqua riscaldata con fuoco a legna, macellerie improvvisate e mercatini all’aperto di abbigliamento usato. Abbiamo constatato la presenza di un nutrito numero di donne, molto probabilmente nigeriane vittime di tratta, che si prostituiscono, nonché l’allarmante presenza di due bambini, che insieme alle famiglie vivono in condizioni che mortificano la dignità umana>>.  Il 19 febbraio 2016 il Presidente della Regione Calabria aveva sottoscritto con Prefettura e Provincia di Reggio Calabria, Comuni di Rosarno, San Ferdinando e alcune ONG, un Protocollo in base al quale alla Regione competeva una funzione di coordinamento logistico e l’ assunzione delle necessarie iniziative di temporanea riorganizzazione del campo volte a migliorarne le generali condizioni di vivibilità.

<<Cosa ne è stato del progetto e dei 300 mila euro stanziati dalla Regione per smantellare la baraccopoli ancora esistente, creare una nuova tendopoli per le emergenze logistiche, di fatto mai realizzata, e dare avvio a pratiche di accoglienza diffusa? Tocca constatare ancora una volta come gli impegni assunti dalla Regione Calabria non siano stati rispettati. Così come registra forti ritardi la realizzazione del progetto da 3 milioni di euro del Piano di Azione Coesione (PAC) finalizzato alla creazione su Rosarno di una rete di accoglienza abitativa e di inclusione sociale per i lavoratori immigrati e le loro famiglie. Ulteriori risorse economiche per far fronte a tale situazione emergenziale potrebbero essere rinvenibili nell’Asse 9 del Por Calabria 14/20, qualora solo vi fosse una concreta e chiara volontà politica diretta in tal senso”>>.
<<Oltre agli ospiti della baraccopoli -continua l’eurodeputata Ferrara – a farne le spese sono evidentemente tutti i cittadini di Rosarno e di San Ferdinando, rassegnati oramai all’abbandono da parte degli amministratori locali e regionali. Famiglie che devono fare i conti con la disperazione e la mancanza di lavoro, piccoli imprenditori agricoli che faticano a coprire i costi della raccolta con il ricavato della vendita.
Ciò che indigna tutti i cittadini onesti di questo territorio è lo spreco o la perdita di risorse e l’abbandono di opere, nonostante la situazione esistente, da parte di quelle istituzioni che dovrebbero invece garantire e tutelare diritti fondamentali>>.
<<Mi auguro di non dover assistere da qui a breve, in occasione dell’ormai prossimo anniversario della rivolta che avvenne 7 anni fa a Rosarno, all’ennesima passerella del Presidente Oliverio. Piuttosto- conclude Laura Ferrara – dia conto a tutti i cittadini della Piana dei fondi inutilizzati, del progetto inattuato e del protocollo sottoscritto e disatteso>>.

Acque reflue, Laura Ferrara : “L’UE chiede maggiore chiarezza alla Regione Calabria”

BRUXELLES – Come un mantra ritorna l’allarmante preoccupazione per le pesanti sanzioni dell’Unione europea per il mancato superamento delle criticità sul trattamento delle acque reflue. L’Italia non si è allineata con quanto previsto dalla sentenza del 2012 ed in particolare la Calabria, come facilmente prevedibile, è una delle Regioni con la peggiore performance. Ben 13 gli agglomerati che ancora non hanno rispettato quanto imposto dalla prima condanna della Corte di giustizia per il trattamento delle acque. «Come procederà ora la Regione Calabria di fronte all’ennesima possibilità di condanna visto che finora tutte le politiche sono state fallimentari? – Se lo chiede Laura Ferrara eurodeputata del Movimento 5 Stelle. – La Delibera Cipe 60/2012 finanziava oltre 160 milioni di euro da utilizzare a tale scopo – continua la Ferrara – tali risorse però restavano sostanzialmente inutilizzate per la scellerata idea del Dipartimento regionale di ricorrere alla procedura del project financing per la realizzazione degli interventi previsti. Abbiamo contestato questa modalità e le nostre rimostranze in merito le abbiamo ulteriormente ribadite nell’incontro con l’assessore al settore Rizzo e con i funzionari del Dipartimento ambiente della Regione Calabria, lo scorso luglio. Ad oggi, molti degli interventi previsti per sanare il sistema depurativo dei 13 agglomerati calabresi coinvolti nella sentenza di condanna sono stati commissariati, in molti casi, addirittura, i lavori ancora devono iniziare. Attestiamo con amarezza il caos gestionale del sistema depurativo. Andrebbe chiarito che le scelte politiche azzardate operate dalle diverse amministrazioni regionali succedutesi negli anni andranno a ripercuotersi solo e soltanto sulle tasche dei cittadini calabresi, visto che le sanzioni pecuniarie che verranno comminate all’Italia, oltre 62 milioni di euro, in base ai meccanismi di rivalsa, andranno poi a ricadere inesorabilmente sulle Regioni interessate, e quindi in prevalenza su Calabria e Sicilia che detengono la maglia nera per numero di agglomerati coinvolti. Ora si diano risposte chiare su come, in maniera strutturale e definitiva la Regione Calabria intende migliorare la disastrosa situazione in materia depurativa. Lo stiamo chiedendo da tempo – conclude l’europarlamentare pentastellata – basta interventi tampone e flussi di soldi pubblici per manutenzioni e lavori fantasma. Da quattro anni ormai l’Unione europea ci sta chiedendo maggiore efficienza nel comparto depurativo. Come Movimento 5 Stelle continueremo il “fiato sul collo” e a vigilare sull’operato del Dipartimento regionale e dei Comuni che ancora nulla hanno fatto nonostante i fondi messi a loro disposizione».

Calabria e imprenditoria giovanile, l’On. Ferrara interroga la Commissione Europea : “Bando fantasma”

BRUXELLES – Mentre da Bruxelles arrivano le bocciature per le regioni del Sud, in particolare per la Calabria, in forte ritardo sulla pubblicazione dei bandi relativi alla Programmazione 2014/2020, continuano le numerose segnalazioni rispetto alla scellerata e opaca gestione di quella precedente. Fra i bandi “fantasma”, ovvero pubblicati ma ai quali non è mai stato dato seguito quello volto al sostegno dell’imprenditoria giovanile è sicuramente simbolico dell’assoluta mancanza di trasparenza e di informazioni da parte degli uffici preposti della Regione Calabria, verso chi, al bando aveva partecipato, ma a distanza di tempo non ha mai saputo se esistesse o meno una graduatoria dei beneficiari effettivi. A denunciarlo è l’eurodeputata Laura Ferrara che sulla questione ha anche interrogato la Commissione europea. <<Con Decreto n.13667 del 18 novembre 2014 il Dipartimento attività produttive della Regione Calabria dava attuazione alla Linea d’intervento 7.1.4.3 “Promozione dell’imprenditoria giovanile” dell’Asse VII ”Sistemi Produttivi” del POR Calabria Fesr 2007-2013 emanando un avviso pubblico finalizzato al sostegno ed all’agevolazione dell’imprenditoria giovanile calabrese. La gestione del suddetto intervento fu affidata a Fincalabra spa, società in house della Regione Calabria, per un finanziamento complessivo di 4000000 euro. A distanza di circa 2 anni dalla pubblicazione del suddetto avviso pubblico, ad oggi non risulta essere stata ancora approvata la graduatoria finale dei vincitori del bando di gara>>. Questo quanto esposto nell’interrogazione parlamentare.«Sono numerosi i giovani imprenditori calabresi che hanno partecipato a questo bando – spiega la Ferrara – molte domande erano state valutate ammissibili, 181 nello specifico, creando una speranza per quanti avevano riposto in questa misura di finanziamento un’opportunità di occupazione. Purtroppo ad oggi, nonostante le sollecitazioni e le richieste di informazioni da parte degli stessi partecipanti, non solo non è mai stata pubblicata una graduatoria definitiva, ma nessuno dalla Regione Calabria ha mai informato i partecipanti ed i cittadini calabresi tutti, su che fine abbiano fatto questi 4 milioni di euro. Sono stati disimpegnati? – chiede la pentastellata – e se sì – continua – perché non si hanno informazioni chiare in merito a questo stanziamento».

Fincalabra sotto controllo della Commissione europea. La Cretu conferma i dubbi dell’europarlamentare Ferrara

BRUXELLES – È di qualche giorno fa la risposta della Commissaria alle politiche regionali Corina Cretu, ad una interrogazione dell’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara. La Cretu confermerebbe l’uso arbitrario ed illegittimo dei fondi europei da parte di Fincalabra Spa. «La gestione precedente di Fincalabra ha abusato dei fondi sviandoli su investimenti finanziari non autorizzati, prevalentemente obbligazionari. Come giustamente osservato dall’Onorevole deputata – si legge nella risposta della Commissione Europea all’interrogazione dell’Europarlamentare calabrese – questo denaro avrebbe dovuto essere usato per sostenere le imprese calabresi conformemente all’articolo 3 del citato accordo, nel contesto dell’asse VII del programma Calabria (POR) per il 2007-2013». 
Nell’interrogazione la Ferrara chiedeva lumi sull’impiego di circa 47 milioni dei fondi POR 2007-2013, da destinare allo sviluppo della piccola e media impresa calabrese, in operazioni finanziarie spericolate e di dubbia legittimità.
«Le risorse europee confluite nel fondo unico regionale di ”ingegneria finanziaria” gestito da Fincalabra – dichiara la Ferrara – dovevano fornire un supporto alle imprese calabresi nella realizzazione di progetti di sviluppo aziendale, di potenziamento e/o di espansione di attività imprenditoriali. Invece, ancora una volta, siamo qui ad evidenziare un nuovo caso di mala gestione o ipotesi anche più gravi nell’impiego dei fondi comunitari, configurando così una ennesima occasione persa per la Calabria». 
La nota di risposta della Commissione a firma Cretu conclude: «La Commissione deciderà se avviare una procedura per il ritiro degli importi spesi irregolarmente e fornirà tutte le informazioni del caso all’Ufficio europeo per la lotta antifrode ai fini di una eventuale indagine ufficiale».