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Film Commission, il progetto Lu.Ca approda all’Oriolo Cult Festival

ORIOLO (CS) – Alla vigilia del rinnovo del protocollo d’intesa perl progetto Lu.Ca., domani giovedì 3 agosto si svolgerà il seminario/rassegna “Riflessi filmici arborei tra Basilicata e Calabria. Lu.Ca. dal rito al progetto”nell’ambito dell’Oriolo CultFestival. Un incontro per illustrare l’accordo strategico tra le Regioni Basilicata e Calabria che attraverso le rispettive Film commission hanno dimostrato di raggiungere importanti traguardi artistici (il successo di “A Ciambra di Jonas Carpignano a Cannes e la selezione dell’opera prima di Claudio Santamaria alle Giornate degli autori a Venezia). L’incontro sarà una ricognizione sui documentari che ancora oggi scavano i riti arborei che sono diffusi e partecipati tra le due regioni confinanti. Una produzione poco distribuita ma molto frequentata anche da giovani documentaristi e che presenta ancora grandi potenzialità come dimostrano le applicazioni di un geniale e rigoroso regista come Michelangelo Frammartino autore de “Le quattro volte” e della videoinstallazione “Alberi” girata ad Armento in Basilicata e che ha rinnovato il rito del Carnevale a Satriano di Lucania. Oriolo, secondo gli organizzatori, è il luogo ideale per un dibattito sul genere. Oriolo vanta una posizione geografica strategica; una produzione culturale che l’ha contraddistinta negli ultimi anni con le ricerche del Centro studi Lombardi Satriani e le indagini sull’area arcaica linguistica calabro-lucana studiate nei convegni di Antonio Panzarella. L’esordio della manifestazione domani, alle ore 18, a Palazzo Giannettasio con l’inaugurazione delle mostre fotografiche “Il Maggio di Accettura” di Marina Berardi” e “La Pita” di Francesco Delia, curatore del dossier per il riconoscimento dell’Unesco di questa antica festa patrimonio dell’umanità. Seguirà,una tavola rotonda condotta da Antonella Accattato progettista e coordinatrice dell’Oriolo Cult Film Festival. A partecipare: i registi Prospero Bentivenga, Nino Cannatà, Gianfranco Donadio, allievo di Luigi Di Gianni e Vincenzo Bellitta, referente della Pro Loco di Oriolo. Non mancheranno gli amministratori dei borghi  che ogni anno rivivono i riti arborei. Ospiti dell’evento, dunque: il sindaco di Accettura, Alfonso Vespe e il primo cittadino di Alessandria del Carretto, Vincenzo Gaudio. A fare gli onori di casa, l’assessore alla cultura del comune di Oriolo, Vincenzo Diego. Le conclusioni saranno affidate al direttore della Lucana Film Commission, Paride Leporace. Leporace affronterà le potenzialità del genere documentaristico e l’importanza di valorizzare l’interesse dei registi e dell’antropologia per far gemmare nuovi germogli cinematografici tra Basilicata e Calabria. In serata, a partire dalle ore 21,  le proiezioni al Teatrino di Porta San Giacomo. Si parte dall’archetipo filmico di questo genere: “I dimenticati” di Vittorio De Seta. Era il 1959 quando il non ancora celebre regista arriva ad Alessandria del Carretto per documentare la povertà e scopre la festa dell’albero. A corollario la ricognizione effettuata nel 2016 da Gianfranco Donadio e Agostino Conforti nello stesso luogo con il documentario“L’albero, il santo e i dimenticati”.

E’ del 1992 invece il lavoro del regista Bentivenga . “A’n tenna di Castelsaraceno” girato nel suo paese d’origine e che  troverà il riconoscimento di un maestro come Jean Rouch in Francia. Più recenti
le ricognizioni di Nino Cannatà che per le sue intuizioni aveva ricevuto l’apprezzamento di De Seta e che proporrà “‘A Ntinna . La festa arborea di Martone”: Vive e lavora invece in Germania, l’oriundo lucano Felice Fornabaio, autore di “Radici” che ha documentato il Maggio di Accettura ricevendo riconoscimenti internazionali. Fuori tema, a conclusione della rassegna “Nascita e morte del Meridione” di Luigi Di Gianni, omaggio ad uno dei più celebrati documentaristi italiani e che non per caso ricopre il ruolo di presidente della Lucana Film Commission.

Botta e risposta tra Wanda Ferro e Mario Oliverio sulla Film Commission

Wanda-Ferro-CATANZARO – A Wanda Ferro che ha diffuso un comunicato nel quale l’esponente di Forza Italia denunciava l’immobilismo della Calabria Film Commission “ridotta ad un rottame senza anima e senza futuro” risponde a stretto giro il presidente della giunta regionale Mario Oliverio. “Il sistema cinema sta concorrendo alla grande ripresa turistica di regioni come la Puglia e la Basilicata, mentre in Calabria è stata abbandonata al suo destino: telefoni staccati, chiusura del sito internet, creditori che bussano invano alla porta” scrive  in un comunicato Wanda Ferro secondo la quale la Regione dovrebbe “adottare una forte iniziativa per fare rinascere, su basi evidentemente nuove, la Film Commission, affidandola intanto ad esperti e manager di provato valore, sulla base di un bando nazionale, e poi dotandola di risorse e di strutture. Si punti – aggiunge la forzista – anche da noi a realizzare un cineporto come quello di Bari. Si valorizzino le professionalità e i talenti calabresi, si chieda aiuto a registi come Gianni Amelio e Carlo Carlei, agli altri bravissimi registi e attori che sono costretti a presentare ad altre regioni i loro progetti, come accaduto all’indimenticabile Giuseppe Petitto che ha potuto girare il suo meraviglioso Occhi chiusi solo grazie alla Fim Commission del Trentino. La Calabria ha tutte le carte in regola per diventare uno straordinario set cinematografico: la luce, i paesaggi, il mare, il mistero della sua montagna, i volti della gente. Ci vogliono solo volontà e idee chiare. Ma la Calabria – conclude la Ferro – al tempo di Oliverio l’immobile rischia di perdere anche questa straordinaria opportunità”. Non si è fatta attendere al risposta del governatore. “Conosciamo bene l’importanza di uno strumento come la Film Commission per Mario-Oliveriola promozione del territorio e per questo stiamo lavorando per il suo rilancio. Ha ragione Wanda Ferro quando afferma che negli ultimi cinque anni altre regioni come la Puglia e la Basilicata hanno realizzato produzioni cinematografiche importanti. Purtroppo, contemporaneamente, in Calabria, con gli amici di Wanda Ferro alla Regione, la Film Commission ha prodotto, invece, oltre un milione di debiti e zero produzioni cinematografiche. Una realtà amara- prosegue Oliverio – anche questa con la quale siamo stati costretti a fare i conti e che ci ha impegnato in questo anno a chiudere i molteplici contenziosi accesi dai creditori che hanno assorbito le risorse del bilancio. Abbiamo creato le condizioni per il rilancio di questo importante strumento che consentirà anche alla nostra regione di valorizzare il suo patrimonio paesaggistico, naturalistico e culturale evitando, ovviamente, la riproposizione di pratiche che nell’esperienza di questi anni, non solo non hanno prodotto risultati positivi ma, anzi, hanno determinato danni in termini economici e di perdita di credibilità. A Wanda Ferro consigliamo di informarsi la prossima volta per evitare cattive figure che non merita”.