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Operazione Puerto Connection, sequestro per oltre 320 mila euro

REGGIO CALABRIA – Nell’ambito dell’operazione di polizia giudiziaria convenzionalmente denominata “Puerto Connection”, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a un decreto di confisca di beni immobili, autovetture e disponibilità finanziarie complessivamente pari ad euro 320.000. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Vincenzo Trimarchi, arrestato nel 2011 mentre tentava di trasportare oltre 500 kg di cocaina al di fuori dell’area portuale di Gioia Tauro occultati all’interno di un furgoncino di proprietà della MCT, società per la quale lavorava. Per tali fatti, il soggetto è stato condannato con sentenza divenuta definitiva, alla pena di 16 anni di reclusione. Da ulteriori indagini è emerso che Trimarchi era organico ad un’associazione per delinquere di stampo mafioso capeggiata dai fratelli Brandimarte. Il sodalizio criminale era articolato su più livelli, comprensivi di squadre di operatori portuali infedeli, dotato di elevatissime disponibilità finanziarie ed aveva essenzialmente lo scopo di reperire ed acquistare all’estero ingenti quantità di sostanza stupefacente. La cocaina, nello specifico, veniva importata prevalentemente attraverso i porti panamensi di Cristobal e Balboa, trasportata in Italia a bordo delle cargoship della MSC in arrivo presso il porto di Gioia Tauro (RC) o in altri porti nazionali o europei, per poi essere successivamente commercializzata. I beni sono stati confiscati in quanto ritenuti provento delle attività illecite poste in essere dal Trimarchi, del quale è stata provata la pericolosità sociale qualificata. Gli stessi beni erano stati già oggetto di provvedimento di sequestro di prevenzione disposto dal medesimo Tribunale in data 13.05.2015 su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.

Scafista siriano terrorista internazionale

CATANZARO – Doveva compiere presumibilmente un attentato Abo Robeih Tarif, il siriano di 23 anni già detenuto perché arrestato nel 2014 con l’accusa di essere uno scafista al quale la Guardia di finanza ha notificato un provvedimento di fermo per associazione per delinquere con finalità di terrorismo internazionale. Dal prosieguo delle indagini, è emerso lo scopo del viaggio del siriano in Europa: doveva compiere un attentato terroristico o, comunque, doveva filmarlo col suo telefono cellulare, sequestrato dalla Guardia di finanza dopo il suo arresto, «nel quale – ha riferito ancora Gratteri – abbiamo trovato foto con armi di ogni genere. Quel telefonino, per la sua importanza, può essere paragonato alla “copiata” per gli ‘ndranghetisti. E’ il suo dna di appartenenza. Gli serviva per dimostrare chi fosse e di quale organizzazione facesse parte».

Piantagione di marijuana scoperta nel crotonese

CROTONE – I Finanzieri della Compagnia di Crotone, nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio, hanno scoperto all’interno di un’abitazione, nella periferia Crotonese, una coltivazione di marijuana. L’attività criminosa era ben strutturata e non estemporanea tanto che le piante invasate erano irradiate con lampade alogene, montate su un ingegnoso congegno di carrelli a doppio binario motorizzati e comandati da timer analogico; completava il tutto un sofisticato sistema di aerazione ed un moderno sistema di irrigazione munito di centraline digitali. La struttura è risultata essere collegata giorno e notte abusivamente alla rete elettrica pubblica, producendo un notevole consumo di energia sottratto al pagamento. Sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica tre persone per produzione e traffico di sostanze stupefacenti, furto aggravato e detenzione abusiva di munizioni.

 

Videopoker col trucco sequestrati dalla Finanza

VIBO VALENTIA – Nell’ambito di un’attività di servizio mirata a reprimere il crescente dilagare di fenomeni quali le scommesse clandestine, il gioco d’azzardo e quello, ancor più grave, della ludopatia, le Fiamme Gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia hanno posto sotto sequestro due videopoker irregolari, camuffati come comuni apparecchi da intrattenimento per ragazzi, detenuti illegalmente in un bar della provincia di Vibo Valentia. All’apparenza, infatti, gli apparecchi installati nel bar erano del tutto regolari, ma, da un controllo più accurato, i Finanzieri sono riusciti ad individuare il reale ed occulto funzionamento illecito dei congegni. Gli stessi, in particolare, erano dotati di un sistema a doppio software, che, opportunamente attivato con la pressione della giusta sequenza di tasti, consentiva uno “switch” da semplici videogiochi per ragazzi a veri e propri giochi d’azzardo con vincite in denaro, riproducenti il gioco del poker. Il gestore del bar ed il titolare dell’impresa fornitrice dei congegni sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica per violazione della legge del Codice Penale sulla installazione di congegni per il gioco d’azzardo. L’attività di servizio della Compagnia di Vibo Valentia si inquadra nell’ambito del costante controllo del territorio finalizzato al contrasto delle pratiche abusive di offerta di giochi e scommesse, anche a tutela della sicurezza dei giocatori e, soprattutto dei minori.

Sequestrata cocaina purissima al Porto di Gioia Tauro

GIOIA TAURO (RC) — Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, unitamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia, hanno individuato e sequestrato un altro ingente carico di cocaina purissima nel porto di Gioia Tauro. Lo stupefacente è stato rinvenuto all’interno di un container, che trasportava pollo congelato, proveniente da Paranagua (Brasile) e destinato a Durazzo (Albania). Le attività sono state eseguite attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane ed unità cinofile della Guardia di Finanza. La cocaina sequestrata, suddivisa in 17 panetti, per un totale di 19 kg., avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, quasi 4 milioni di euro. L’attività svolta dalle Fiamme Gialle in sinergia con l’Agenzia delle Dogane, si inserisce nell’ambito della più generale intensificazione delle attività di controllo volte al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro che ha portato, dall’inizio dell’anno, al sequestro di oltre 1.100 chilogrammi di cocaina purissima.

Scoperta dalle Fiamme Gialle evasione per sei milioni di euro

COSENZA – La Guardia di Finanza di Cosenza ha scoperto un’evasione di imposte locali pari a circa 6 milioni di euro da parte di stabilimenti balneari, alberghi e strutture ricettive presenti nella fascia costiera dell’Alto Tirreno. In particolare, le attività ispettive svolte, originate da forme di collaborazione con gli Enti locali, hanno riguardato il pagamento dell’IMU. Dai controlli effettuati nei confronti di circa 50 attività operanti in vari comuni della provincia di Cosenza, è emerso il mancato versamento dal 2012 al 2015, per circa 6 milioni di euro. Le azioni di monitoraggio si sono focalizzate su immobili appartenenti alla categoria “D/2” (alberghi e pensioni con fini di lucro), per i quali i possessori sono tenuti al pagamento dell’IMU. Nel corso dei controlli sono stati rinvenuti anche immobili posseduti da imprese e per i quali non si era provveduto ad un regolare accatastamento. L’intervento della Guardia di Finanza ha dato impulso alle attività di controllo dei Comuni che verranno sostenute anche nelle fasi di accertamento e riscossione attraverso strette forme di collaborazione e la verifica dell’effettività dei pagamenti da parte dei contribuenti. Oltre all’imposta evasa, le persone e le società che non hanno adempiuto ai pagamenti, saranno soggette anche ad una sanzione amministrativa del 30% dell’importo dovuto. Con il recupero di tali risorse sarà possibile accrescere forme di giustizia sociale, promuovere una riduzione della pressione fiscale locale e garantire un miglioramento dei servizi pubblici.

Strutture ricettive senza autorizzazione, controlli delle Fiamme Gialle

VIBO VALENTIA – La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Vibo Valentia ha effettuato una serie di controlli nei confronti di strutture turistiche ricettive, individuando, tra l’altro, anche strutture “alternative” ad hotel ed alberghi, che non rispettavano la normativa prevista per la gestione e l’offerta dei servizi forniti. In particolare, l’attenzione è stata concentrata sulla fascia costiera, dove ogni anno viene registrato un elevato numero di presenze turistiche, soprattutto nei mesi estivi. A seguito di attività info investigativa è emerso che una parte di turisti affluiva sul territorio vibonese utilizzando, per i propri pernottamenti, strutture ricettive, cosiddette bed and breakfast o case vacanze, operanti senza le autorizzazioni previste dalla Legge Regionale Calabria n. 2 del 26 febbraio 2003. I controlli sono stati mirati a verificare l’osservanza di obblighi imposti in materia di pubblica sicurezza, di entrate degli Enti Locali e di fiscalità generale. Sotto il primo profilo in diversi casi, sono emerse violazioni compiute dai gestori delle strutture ricettive, che, non provvedendo ad effettuare le previste comunicazioni di Pubblica Sicurezza imposte dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, si sono resi responsabili anche di condotte penalmente rilevanti, oggetto di informativa all’Autorità Giudiziaria. Sotto il profilo della fiscalità locale sono state scoperte anche due strutture, che, sebbene, ampiamente pubblicizzate su siti internet specializzati, operavano senza alcuna autorizzazione dei Comuni e riscontrati numerosi casi di omesso versamento della tassa di soggiorno introdotta dai Regolamenti degli Enti nel cui territorio insistono le strutture ricettive controllate per oltre 3.500 euro, con la contestazione, altresì, delle relative sanzioni amministrative. I controlli effettuati nei confronti di alcune strutture turistiche sono stati estesi anche alla verifica dell’assolvimento degli obblighi in materia di Imposte dirette ed Iva, con il recupero a tassazione di una base imponibile di oltre 550.000 Euro, di IVA evasa per circa 160.000 Euro e la scoperta di una frode fiscale realizzata attraverso l’utilizzazione di false fatture finalizzate a documentare costi fittizi per abbattere il reddito da sottoporre a tassazione

Non dichiara redditi al fisco, scoperta evasione da 280mila euro

CROTONE – Il Comando Provinciale di Crotone della Guardia di Finanza, nell’ambito dell’attività istituzionale volta alla tutela delle entrate, ha recentemente ultimato una verifica fiscale nei confronti di un professionista esercente l’attività di servizi contabili e fiscali nel circondario crotonese. Le prime mosse delle fiamme gialle crotonesi hanno preso spunto dal controllo economico del territorio, che ha consentito la rilevazione di particolari indici di capacità contributiva; successivamente l’attività di intelligence è stata integrata incrociando i dati derivanti dalle banche dati in uso alla Guardia di Finanza. Ciò ha permesso ai finanzieri di intravedere, preliminarmente, delle anomalie nei confronti del contribuente, tanto da far scattare una verifica nei confronti dello stesso. La meticolosa attività ispettiva condotta dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone, attraverso la puntuale ricostruzione del reddito complessivo conseguito dal professionista, ha permesso di constatare una rilevante evasione fiscale, di elementi positivi di reddito per circa 500 mila euro, a fronte dei quali si è determinato un mancato versamento di imposte dirette per oltre 183 mila euro e indirette (IVA) per circa 100.000 euro. Questi, ha altresì omesso la presentazione delle dichiarazioni annuali per l’anno 2011, motivo per cui, i verificatori delle Fiamme Gialle, su autorizzazione del Comandante Regionale, hanno provveduto ad effettuare indagini finanziarie accedendo ai conti del soggetto verificato, riuscendo in tal modo a ricostruire con completezza i redditi percepiti dal professionista.

False attestazioni reddituali per avere l’esenzione del ticket sanitario

REGGIO CALABRIA – Nel quadro dei servizi di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica svolta a tutela del bilancio dello Stato e degli altri enti pubblici territoriali, il gruppo della Guardia di Finanza di Gioia Tauro ha eseguito numerosi interventi che hanno riguardato una vasta platea di soggetti beneficiari di esenzione dal ticket sanitario. Alcune fasce di soggetti più deboli, per motivi reddituali o per altre ragioni previste dalla normativa Regionale, godono di esenzione dal pagamento del ticket. La sussistenza delle condizioni previste per l’esonero viene attestata mediante la presentazione di una autocertificazione presso le Aziende Sanitarie Provinciali di competenza. Proprio su questo aspetto è stata incentrata una massiccia attività di controllo, condotta su una vasta platea di soggetti da parte dei Finanzieri di Gioia Tauro, previa azione mirata, guidata preliminarmente da un’azione di incrocio banche dati in possesso e a disposizione della Guardia di Finanza , per “scremare” soggetti su cui accentrare l ‘attenzione e gli approfondimenti , in base alle incongruenze emergenti . Sono stati così scoperti e accertati numerosi casi in cui è stata prodotta un’autocertificazione non veritiera, al fine di beneficiare indebitamente di esenzione sanitaria. Complessivamente, tra il 2015 e il 2016, sono state accertate oltre 1.600 tra prestazioni sanitarie e cessioni di prodotti medicinali per i quali non sono stati pagati i ticket. Una trentina le persone che dovranno rispondere all’A.G. per il reato di truffa in danno della Regione Calabria. Tra queste anche soggetti con redditi particolarmente elevati proprietari di immobili di pregio ed autovetture di lusso.

Convocati con urgenza i sindaci della provincia di Crotone

CROTONE – Lo scorso martedì 27 settembre si è tenuto un incontro tra il Presidente della Provincia di Crotone Peppino Vallone, il vice presidente Ing. Franco Parise e le organizzazioni sindacali di categoria C.G.I.L. (Franco Grillo) C.I.S.L. (Luigi Tallarico) eU.I.L. (Gaetano Papaleo), nonché la  R.S.U. provinciale.
L’incontro è servito a fare il punto sulla grave situazione economica e finanziaria in cui versa l’Ente intermedio, a seguito dei cospicui tagli operati dalla legge di stabilità del 2015 e sulle conseguenze che quest’ultimi  stanno avendo sui servizi di competenza provinciale.
Conseguenze che i presenti non hanno esitato a definire preoccupanti e che rischiano di aggravarsi ulteriormente con l’approssimarsi della cattiva stagione, considerando le pessime condizioni in cui versano le strade e le
scuole, da tempo ormai senza manutenzione ordinaria e straordinaria.
Al fine di evitare il definitivo tracollo ed isolamento dell’intero territorio provinciale, le parti hanno concordato di avviare, senza indugio, una serie di iniziative che, attraverso il necessario coinvolgimento di tutti i rappresentanti istituzionali, a partire dai 27 Sindaci del territorio provinciale, possano concretizzarsi  in una mobilitazione generale, in grado di porre all’attenzione del Governo nazionale e regionale tutte le problematiche finora irrisolte.
I ritardi, infatti, con i quali si sono affrontate le questioni legate al riordino delle funzioni, a seguito della riforma Delrio, i continui rinvii e, soprattutto, il totale disinteresse da parte della Regione Calabria, in merito alle gravi problematiche del territorio provinciale non sono più accettabili 
Per queste ragioni, le parti hanno deciso di convocare i Sindaci per mercoledì 5 ottobre alle ore 16, presso la Sede della Provincia, in modo da programmare un’iniziativa unitaria, a difesa del territorio provinciale.