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Le fiamme gialle sequestrano piantagione di Cannabis

REGGIO CALABRIA – Prosegue con sempre maggiore attenzione l’attività delle Fiamme Gialle di Reggio Calabria finalizzata alla ricerca e alla repressione dei reati nell’ambito delle prevenzione e repressione del traffico delle sostanze stupefacenti. Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, Compagnia di Melito Porto Salvo, nell’ambito di una più ampia attività di controllo economico-finanziario del territorio, finalizzata alla repressione del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno sottoposto a sequestro, d’intesa con la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, in un terreno sito nel Comune di Condofuri Marina (RC), una piantagione di cannabis sativa. Le piante, in ottime condizioni vegetative e ben nascoste all’interno della fitta vegetazione, erano più di 200 e avevano un’altezza media di mezzo metro. Il quantitativo sequestrato ammonta a 16,800 chilogrammi, che sul mercato avrebbero portato un cospicuo introito alla malavita della zona. Oltre allo stupefacente è stato sequestrato l’intero impianto di irrigazione “a goccia” per un totale di circa 300 mt. Inoltre sono stati sequestrati gli attrezzi agricoli ed i fertilizzanti utilizzati per la coltivazione.

Cosenza, dipendenti assenteisti all’Inail denunciati dalla Guardia di Finanza

COSENZA – La Guardia di Finanza di Cosenza ha denunciato alla Procura della Repubblica quattro dipendenti Inail per concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato. L’indagine, svolta con la continua collaborazione della stessa Inail, ha ricostruito le attività di un dipendente che, sfruttando la sua posizione all’interno dell’Ente e i dati riservati in suo possesso, si occupava e gestiva in orario di ufficio di due patronati in conflitto con l’attività di servizio. Un vero e proprio doppio lavoro attuato attraverso l’intestazione di attività a terze persone. Uno dei dipendenti attestava falsamente la propria presenza in ufficio mentre si trovava in altri luoghi “coperto” da tre colleghi i quali, in diverse occasioni, ne hanno falsamente attestato la presenza in ufficio attraverso la “strisciata” del badge personale. Prestazioni mai svolte ed ore lavorative falsamente dichiarate come effettuate ed utilizzate per gestire un sindacato e due patronati E.N.A.C. nell’alto Tirreno cosentino. Il dipendente pubblico consultava abusivamente le banche dati dell’Ente e ricavava informazioni utili a procacciare assistiti per il patronato. Al termine delle indagini l’Autorità Giudiziaria ha rinviato a giudizio i quattro pubblici dipendenti per truffa aggravata ai danni dello Stato. Il principale indagato si è reso altresì responsabile di appropriazione indebita, accesso abusivo a sistema informatico e diffusione abusiva di codici di accesso , un reato quest’ultimo che prevede, per l’incaricato di un pubblico servizio, la reclusione da 1 a 5 anni. Il servizio testimonia come la Guardia di Finanza dedichi particolare impegno per la scoperta di comportamenti illeciti che causano nocumento al bilancio dello Stato e danno ai servizi essenziali al cittadino.

Maxi evasione fiscale da 26 milioni di euro scoperta nel vibonese

VIBO VALENTIA – L’individuazione dei contribuenti connotati dai più elevati profili di rischio di evasione è una delle principali missioni della Guardia di Finanza ed avviene sulla base di una mirata attività di intelligence, di controllo economico del territorio e da specifica analisi di rischio effettuata, anche a livello centrale, allo scopo di perseguire i fenomeni evasivi maggiormente pericolosi. Ed è in base a questa linea di azione che i Finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, a conclusione di una vasta e complessa verifica fiscale, hanno scoperto che i titolari di un’impresa vibonese, facente parte di un gruppo societario attivo nel settore energetico, erano riusciti ad occultare al fisco oltre 26 milioni di euro di base imponibile. L’attività ispettiva ha preso l’avvio da un precedente controllo in materia di fiscalità internazionale svolto nei confronti di un soggetto economico non residente, facente parte del medesimo gruppo, che aveva già portato alla scoperta di un’evasione di oltre 19 milioni di euro. Le molteplici irregolarità constatate, pertanto, inducevano le Fiamme Gialle vibonesi a porre l’attenzione nei confronti della sopra citata impresa del gruppo, operante nel vibonese. L’attività di verifica successivamente intrapresa ha permesso di confermare i primi sospetti dei militari operanti che riuscivano a disvelare un articolato sistema fraudolento, radicato su tutto il territorio nazionale e all’estero, dotato di un meccanismo ben collaudato, posto in essere con l’unico scopo di evadere, in modo sistematico, le imposte. In particolare, gli accertamenti all’uopo esperiti hanno portato alla luce un intricato sistema di evasione fiscale, basato, tra l’altro, su sospette prestazioni tra società appartenenti allo stesso gruppo, su omesse rilevazioni contabili e su atti ed operazioni simulate. All’esito dell’articolata attività i Finanzieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno deferito alla locale Procura della Repubblica due soggetti, amministratori della società, per il reato previsto e punito dall’art. Art. 4 (Dichiarazione Infedele) del D. Lgs. n. 74/2000, richiedendo, in relazione all’imposta evasa, provvedimenti patrimoniali a tutela delle garanzie per l’Erario.

Truffa all’inps, 47 denunce della Guardia di Finanza

REGGIO CALABRIA – Documentazioni false per attestare l’assunzione di 46 operai a tempo determinato con lo scopo di ottenere dall’inps in maniera fraudolenta indennità di disoccupazione, di malattia, di maternità e di assegni familiari per un importo che è stato quantificato in un totale di circa € 283.000,00. La truffa è stata scoperta dalla guardia di finanza di Reggio Calabria che, al termine di un’articolata e complessa attività investigativa a tutela delle uscite del bilancio dello stato, ha ricostruito un meccanismo fraudolento, posto in essere da un’azienda locale, finalizzato ad ottenere indebite prestazioni previdenziali. Le fiamme gialle hanno segnalato all’autorità giudiziaria 47 persone. Quest’attività svolta in materia di indebite percezioni e richieste di contributi erogati da enti previdenziali e assistenziali conferma – è scritto in un comunicato – l’importanza fondamentale del ruolo affidato alla Guardia di Finanza nell’ambito istituzionale di Polizia Economico Finanziaria a contrasto di ogni forma di sleale concorrenza.

Spacciano banconote false, arrestati dalla Guardia di Finanza

MONTEGIORDANO (CS) – La guardia di finanza della tenenza di Montegiordano, nel corso dei controlli su strada, ha arrestato tre persone, due italiani e una romena, ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di ricettazione, falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate. I tre viaggiavano a bordo di un’auto rubata e sono stati intercettati sulla statale 106, nei pressi del Comune di Roseto Capo Spulico (Cs), mentre rientravano nel Coriglianese, dopo aver speso banconote in euro false, in esercizi commerciali di Grassano e Grottole, comuni della provincia di Matera. I tre avevano effettuato acquisti di oggettistica di pochi euro, pagando il corrispettivo con banconote false con pezzi da 100, per trarne il massimo guadagno. Parte delle banconote sequestrate erano state ben nascoste all’interno di una intercapedine ricavata sull’auto, anch’essa sottoposta a sequestro.

Blitz della Finanza a Palazzo dei Bruzi. Sequestrato un computer (VIDEO)

COSENZA – La Guardia di finanza ha compiuto una perquisizione nella sede del Comune di Cosenza nell’ambito di un’inchiesta della Procura nella quale sono indagate sei persone con l’ipotesi di abuso d’ufficio. L’inchiesta riguarda gli affidamenti diretti fatti dall’Ente negli ultimi quattro anni per lavori di importo inferiore ai 40 mila euro. Le indagini riguardano anche appalti che sarebbero stati divisi in più tranche per ridurne l’importo. Un avviso di garanzia è stato notificato a Carmine Potestio, capo Gabinetto dell’ex sindaco Mario Occhiuto; ai dirigenti comunali Domenico Cucunato e Carlo Pecoraro; al responsabile della ditta Medlabor Antonio Scarpelli ed agli imprenditori Francesco Amendola e Antonio Amato. In Comune i finanzieri hanno acquisito numerosa documentazione e sequestrato 15 computer. Perquisizioni sono state eseguite dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria anche nelle case e negli uffici degli indagati. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto di Cosenza Marisa Manzini.

Le Fiamme Gialle a Palazzo dei Bruzi

COSENZA – Corruzione e abuso d’ufficio. Sarebbero questi i reati alla base dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Cosenza che ha portato le Fiamme gialle ad acquisire nuovi documenti negli uffici di Palazzo dei Bruzi. Le indiscrezioni in merito dal Palazzo di Giustizia filtrano col contagocce, ma fonti qualificate vicine alla Procura riferiscono che l’attività posta in essere dai finanzieri sarebbe legata alle procedure di affidamento diretto da parte del Comune di Cosenza, di lavori per importi anche molto consistenti, anche se frazionati per evitare di ricorrere alla gara d’appalto prevista dala legge. Secondo alcune agenzie giornalistiche risultano iscritti nel registro degli indagati Carmine Potestio, già capo di Gabinetto dell’ex sindaco Mario Occhiuto, il dirigente Domenico Cucunato, l’ingegnere Carlo Pecoraro ed i titolari della ditta Medlabor, nota alle cronache per la vicenda delle luminarie di Natale.@ 

Vibo, oltre due milioni di euro illegalmente percepiti dallo Stato

Il Comando Provinciale di Vibo Valentia, nell’ambito di un piano nazionale avviato dal Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, teso al controllo della corretta erogazione di contributi comunitari nel settore agricolo, ha effettuato, in ambito locale, 160 controlli, riscontrando numerose irregolarità. L’ attività ha consentito di rilevare l’illecita percezione di 2,2 milioni di euro di contributi e di segnalare all’Autorità Giudiziaria 77 soggetti responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri, falsità materiale in atti pubblici. Assai variegate sono risultate le condotte poste in essere dagli indagati. Sono state, infatti, scoperte istanze di accesso ai contributi firmate da persone decedute; contratti di affitto di terreni in cui una delle parti contraenti è risultata deceduta in epoca antecedente alla stipula; finanziamenti ottenuti grazie all’utilizzo di falsi titoli su particelle catastali di terreni pubblici e, addirittura, finanziamenti ottenuti da soggetti sottoposti a misure di prevenzione antimafia o utilizzando terreni agricoli confiscati alla criminalità organizzata. In diversi casi le condotte illecite rilevate sono state realizzate grazie al coinvolgimento di alcuni centri di assistenza deputati ad istruire le pratiche (tra gli indagati figurano 12 soggetti che operano, con varie qualifiche, in tali centri) che, con riferimento ai contributi erogati a soggetti deceduti, hanno falsamente predisposto Domande Uniche di Pagamento recanti date successive a quelle del decesso dei titolari delle imprese beneficiarie delle provvidenze pubbliche, mentre nei casi in cui i finanziamenti sono stati concessi su Particelle Pubbliche non hanno effettuato i controlli preliminari di pertinenza. Oltre alle violazioni penali, in relazione alle quali sono state avanzate all’A.G. proposte di sequestro preventivo per oltre 2 milioni di Euro, sono stati altresì segnalati alle Autorità Amministrative 32 soggetti (per violazioni amministrative quantificate in oltre 113 mila Euro) ed alla Corte dei Conti 40 responsabili di danni erariali quantificati in circa 150 mila euro.

Cosenza, beni per un milione sequestrati a reggente cosca

GdfUnoCOSENZA – Beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un milione di euro sono state sequestrate dalla Guardia di finanza di Cosenza al reggente di una cosca del cosentino e ad suo parente anch’egli ritenuto affiliato al sodalizio criminale. La misura è stata eseguita dai finanzieri in esecuzione di un provvedimento disposto dal Tribunale di Cosenza su richiesta del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. Il provvedimento è finalizzato al sequestro per la successiva confisca, di immobili, quote sociali, una società ed un’autovettura. I destinatari del provvedimento di sequestro sono Francesco Patitucci, ritenuto il reggente del clan Ruà-Lanzino di Cosenza, e un suo parente Giuseppe De Cicco, ritenuto affiliato alla cosca. Patitucci è attualmente detenuto nel carcere di Terni per violazione degli obblighi della sorveglianza speciale e per violazione della legge sulle armi. In precedenza è stato condannato per associazione mafiosa e reati connessi con sentenze di primo e secondo grado (divenuta irrevocabile nel 2015) e per reati di estorsione e di usura. Patitucci, inoltre, era stato condannato, con sentenza divenuta irrevocabile nel 2000, per la partecipazione alla cosca Pino-Sena.

GdfTreDe Cicco, legato da stretti rapporti di natura familiare con Patitucci, avrebbe avuto compiti di riscossione dei proventi dell’usura praticata dal clan. Gli accertamenti patrimoniali eseguiti dalla Guardia di finanza nei loro confronti e dei loro congiunti hanno permesso di appurare, nel periodo 2002-2013, una netta sproporzione delle loro movimentazioni economico-finanziarie rispetto ai redditi dichiarati. Il sequestro di beni ha riguardato quattro fabbricati turistico-residenziali in provincia di Cosenza, una societa’ di capitale, con 10.000 quote sociali e complesso aziendale operante nel settore delle costruzioni di edifici, un automezzo e diversi rapporti bancari.

Rossano, in programma convegno sulla gestione delle finanze nell’amministrazione pubblica

ROSSANO (CS) – Sabato 21 maggio alle ore 9,30 presso il Teatro Paolella nel Centro storico di Rossano si terrà il convegno “Gestione finanziaria degli enti locali. Quali prospettive per il rilancio del territorio?”. In particolare, nel corso dell’incontro si farà luce sulle novità intervenute in materia di contabilità e controllo delle entrate a regime dal 1° gennaio 2016 nel settore della pubblica amministrazione. Patto di stabilità, bilancio, modalità e criteri di competenza, attività di gestione e di rendicontazione, il ruolo della magistratura contabile: queste le tematiche che verrano approfondite, poichè in un periodo di difficoltà per le casse pubbliche si rivela importante la capacità di individuare percorsi di facile accesso ai finanziamenti della comunità europea per realizzare servizi e infrastrutture utili allo sviluppo del territorio.

 Dopo i saluti d’apertura del Commissario prefettizio del Comune di Rossano, Aldo Lombardo, interverrano: Giovan Battista Perciaccante (Presidente Ance Cosenza – Presidente Comitato Mezzogiorno ed Isole Ance); Vincenzo Lapietra (Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Ance Cosenza), Raffaele Squitieri (Presidente Corte dei Conti), Eros Brega (Membro Comitato delle Regioni del Consiglio dell’Unione Europea). Le conclusioni saranno affidate a Natale Mazzuca (Presidente Unindustria Calabria – Presidente del Comitato per le politiche di coesione territoriale di Confidustria). A coordinare i lavori la giornalista Paola Militano (Direttrice agenzia di stampa News&Com).

Il convegno è stato organizzato dal settimanale “L’Eco dello Jonio”, con il patrocinio di Ance Cosenza, Unindustria Calabria, Confindustria Cosenza, Comune di Rossano.