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Incontro a Rende tra il sindaco Manna e il presidente del Cus Fiore

RENDE (CS) – Si è tenuto presso la sede del comune di Rende l’incontro istituzionale fra il presidente del CUS Cosenza Marcello Fiore e il Sindaco di Rende Marcello Manna. Incontro molto importante poiché si sono gettate le basi per una collaborazione che vedrà il Cus Cosenza e il comune di Rende.

Il presidente del CUS Cosenza Marcello Fiore, accompagnato dal consigliere Francesco Romeo, che ha esposto i vari progetti e iniziative riguardanti la stagione agonistica dell’anno venturo. Inoltre, la possibilità di organizzare manifestazioni nazionali ed internazionali, per le quali sarà necessaria l’appoggio dell’università della Calabria e del comune di Rende.

Il sindaco Marcello Manna si è mostrato molto interessato e disponibile verso la cooperazione, dando la sua disponibilità, in quanto ha dimostrato già di essere molto vicino allo sport e hai suoi giovani sia Rendesi che acquisiti tramite l’UniCal. Infatti ha già,  ha partecipato nelle scorse settimane alle attività pubbliche tenutesi al CUS Cosenza.

Incontro breve ma molto importante con uno scambio di opinioni sulla crescita del nostro territorio punto fermo per entrambe le amministrazioni che vedono un futuro ricco e pieno di iniziative.

 

Acri, Fiore saluta. Al vaglio nuove opzioni per il centrocampo

ACRI (CS) – E’ arrivata al capolinea l’avventura di Adriano Fiore ad Acri. Il forte ed esperto centrocampista, ha deciso di lasciare, per motivi personali, la formazione cosentina. Importante il contributo dato dall’ex capitano del Rende in questa prima parte del campionato di Eccellenza ai colori rossoneri. Da quanto si apprende il n. 8 di mister Mancini aveva già deciso di lasciare il club alla fine del girone di andata ma un infortunio muscolare ne ha anticipato l’addio.

Diverse trattative di mercato in corso

In queste ore la dirigenza dell’Acri, in sinergia con il tecnico, è comunque al lavoro per andare ad imbastire il centrocampo che, oltre a Fiore, ha perso anche Giuseppe Levato, direzione Luzzi. Atteso in giornata il centrocampista centrale Stefano Vallone, classe ’87, la scorsa stagione all’Isola Capo Rizzuto. Vallone ha vestito anche la maglia del Sersale in Serie D con Mancini. Ma si pensa anche all’opzione Luigi Dodaro, esterno destro classe ’97, già lo scorso anno ad Acri. Dodaro sta facendo un buon campionato in Serie D con la Palmese, ma già due stagioni fa aveva saggiato la quarta serie con la maglia del Rende. E chissà che questa trattativa sulla Via Acri-Palmi non apra a nuovi scenari di mercato.

Sabato arriva la capolista

Intanto ieri sono ripresi gli allenamenti in vista del big match dell’ultima giornata di ritorno con la capolista Locri. Al P. Castrovillari ci si auspica il pubblico delle occasioni che contano per un match che l’Acri non vuole sbagliare.

Adriano Fiore all’Acri: «Determinante il presidente Falcone. Sarà un’avventura avvincente»

ACRI (CS) – È il colpo dell’estate 2017 in Eccellenza: Adriano Fiore all’Acri. L’ex giocatore di Rende, Cosenza e Brindisi, senza andare troppo a ritroso, vestirà la maglia n.8, quella dei centrocampisti più completi, dei registi e dei tuttofare del campo. Un giocatore che, dopo essersi tolto molte soddisfazioni nelle categorie superiori, ha accettato con determinazione ed umiltà una nuova sfida, forse non prestigiosa come le precedenti ma sicuramente non meno avvincente. E così a 37 anni, e non ancora pago, Adriano Fiore riparte dall’Eccellenza, riparte da Acri, una squadra che quest’anno ha decisamente ambizioni importanti. «Non è un discorso di categoria – risponde lui -, volevo continuare a giocare vicino casa». Alla domanda sul perchè abbia scelto proprio Acri Fiore risponde: «Determinante è stato il presidente Falcone che mi ha convinto con il suo progetto e la sua serietà». Ma oltre alla bontà dei propositi della società, per Adriano c’è un motivo in più per sposare la causa acrese: «Mio padre è di Acri. Da piccolo, prima che la mia carriera mi portasse lontano dall’Acri, ci venivo spesso a trovare i parenti e mia nonna che non è più fra noi. Per me è un motivo in più per voler lasciare il segno».

Il massimo campionato regionale l’esperto centrocampista cosentino non l’hai disputato ma di certo ha già le idee chiare su come affrontarlo: «Come ogni campionato avrà le sue insidie e le sue caratteristiche particolari. Penso di sapere di cosa c’è bisogno. Da parte mia mi allenerò sempre al massimo per cercare di sudare la maglia». «Alcuni compagni di squadra li conosco già – prosegue -, altri no. Non conosco il tecnico – spiega Fiore – ma martedi avremo modo di stringerci la mano e cominciare insieme questo percorso che sarà avvincente. L’Acri dovrà essere una squadra da temere. Si tratta di una squadra e di un ambiente da categoria superiore», è il messaggio fra le righe di Fiore ai suoi nuovi tifosi che entusiasti hanno accolto la notizia del suo arrivo. Infine un saluto anche agli ex tifosi: «Ringrazio i tifosi del Rende che ci sono stati vicini dappertutto. Mi sono sempre confrontato con loro e preso delle responsabilità sia come giocatore che come capitano. Credo e penso di aver fatto la mia parte. So che anche loro continueranno a fare la loro parte e a seguire la squadra».

 

L’Acri fa sul serio. Preso Adriano Fiore

ACRI (CS) – Bomba di mercato in casa Acri. La società rossonera, che già con gli ingaggi di Paolo Gallo e Alessandro Itri si era meritata l’appellativo di regina del mercato estivo, ha appena messo a segno un vero e proprio colpo da serie D. Dopo i contatti dei giorni scorsi (noi vi avevamo anticipato la trattativa qui) ha infatti raggiunto l’accordo con il centrocampista Adriano Fiore. Il giocatore, di origini acresi per parte paterna, non ha bisogno di presentazioni. Bandiera del Rende, di cui ha anche indossato la fascia da capitano, Fiore ha avuto trascorsi importanti in serie B, in Lega Pro e Serie D, fra le altre anche con la maglia del Cosenza dal 2010-2011 al 2012-2013. «Sono molto felice e carico», sono le primissime battute del neo rossonero.

Per l’Acri Fiore rappresenta di certo una pedina importante che vestirà la maglia numero 8. La sfida dell’Acri di Pascuzzo alle altre formazioni di Eccellenza è ormai partita. Adriano Fiore e compagni cominceranno la preparazione precampionato martedi 1 agosto.

A Spezzano Albanese la “Giornata Europea dei Giusti” in memoria di Angelo Fiore

SPEZZANO ALBANESE (CS) – “La Memoria dei Giusti e la responsabilità personale” è il tema che l’Istituto Comprensivo di Spezzano Albanese, diretto dalla dirigente scolastica Rosina Costabile, ha inteso dare alla celebrazione della Giornata Europea dei Giusti che si terrà il prossimo 6 marzo. L’evento nella cittadina arbëreshe, interamente dedicato alla commemorazione di Angelo De Fiore, originario di Rota Greca e che nella sua funzione di vice Questore salvò oltre 350 ebrei, è diviso in due appuntamenti: il primo alle 16.15 con la visita al Giardino dei Giusti presso la Scuola media, il secondo alle 17 con un convegno presso la sala consiliare. Per l’occasione la dirigente Costabile ha chiamato ad intervenire personaggi illustri quali il Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, il Questore di Cosenza, Luigi Liguori, il Dirigente della Polizia Postale calabrese, Vincenzo Cimino, e il comandante della Compagnia dei Carabinieri di San Marco Argentano, Giuseppe Abrescia. I lavori, che vedranno i saluti del sindaco spezzanese Ferdinando Nociti, del presidente della Bcc Mediocrati Nicola Paldino del giornalista e presidente MeEduSA Emanuele Armentano e del sindaco di Rota Greca Roberto Albano, vedranno inoltre gli interventi di Alessandra Carelli, membro della Rete Universitaria per il Giorno della Memoria, e del Vicesindaco di Rota Greca Giuseppe De Monte.

Rende corsaro a Frattamaggiore. Vetta più vicina

FRATTAMAGGIORE – Rimonta da applausi per il Rende che sbanca Frattamaggiore e riduce a sole quattro lunghezze il divario dalla capolista Igea Virtus, sconfitta dalla Cavese. Alla rete iniziale di Longo replica subito Adriano Fiore. Poi nella ripresa nuovo botta e risposta con il gol di Varchetta al quale risponde tre minuti dopo Actis Goretta su calcio di rigore. Al 35′ arriva il colpo di testa vincente di Ferreira per il definitivo sorpasso. Il match termina 3-2 per i biancorossi. Successo fondamentale per le ambizioni nutrite dalla formazione di Trocini.

Adriano Fiore non tradisce il Rende. Rimane anche Scarnato

RENDE (CS) – Nonostante i corteggiamenti e le sirene di altre squadre, anche dell’ Eccellenza, Adriano Fiore ha deciso di rimanere al Rende che mette quindi a segno il primo vero colpo di mercato riconfermando il capitano di mille battaglie. Con una trattativa lampo, che ha confermato l’unità d’intenti tra la società e Fiore, il presidente Coscarella ha voluto dare continuità al progetto biancorossoconfermando per la quarta stagione consecutiva uno dei giocatori più rappresentativi. «E’ bastato sedersi insieme e guardarsi negli occhi per trovare un’intesa e  andare avanti ancora insieme – dice Adriano Fiore – Ha prevalso la gioia e la volontà di portare avanti un cammino che in passato è stato foriero di tante gioie sia per me che per il Rende calcio che ormai è diventata la mia seconda casa».

Adriano Fiore, autore del primo gol. (foto Strill)

«Abbiamo sentito forte l’esigenza di coniugare i nuovi programmi societari con le certezze che avevamo in casa. E il Rende non ha certezza più salda che il suo capitano – ha affermato il direttore generale Ciardullo – Al di là delle dichiarazioni dei giorni scorsi, frutto di un naturale gioco delle parti, non c’è mai stata la reale volontà di una separazione. Il Rende aveva bisogno di ripartire dalla sua bandiera e Adriano aveva bisogno di
dare continuità a tre anni in cui ha dato moltissimo. Ho visto negli occhidi Adriano la stessa voglia di sempre e anche la gioia di riprendersi il ruolo di guida nello spogliatoio del Lorenzon».
Oltre a Fiore è anche arrivata la conferma per il difensore centrare Simone Scarnato che sarà ancora una volta a disposizione di Trocini.

 

Gioacchino da Fiore, il profeta di Dio.

La più grande personalità del Medioevo che troviamo nella cittadina di San Giovanni in Fiore è senza ombra di dubbio l’abate Gioacchino da fiore. Egli nacque a Celico dal notaio Mauro e da sua moglie Gemma intorno al 1135 c.a. La sua formazione fu prettamente latina ed egli non ebbe nulla a che fare con i monaci greci, che al suo tempo avevano una posizione predominante nella Calabria meridionale, ma del tutto trascurabile in Val di Crati e nella Cosenza normanna. Ricevette le prime nozioni di educazione scolastica nella vicina Cosenza, dove spinto dal padre lavorò presso l’ufficio del Giustiziere della Calabria. A causa di contrasti insorti sul posto di lavoro, andò a lavorare presso i Tribunali di Cosenza. In seguito il padre riuscì a fargli ottenere un posto presso la Corte normanna a Palermo, dove lavorò prima a diretto contatto con il capo della zecca, con i Notai Santoro e Pellegrino ed infine presso il Cancelliere di Palermo l’Arcivescovo Stefano di Perche. Entrato in disaccordo anche con Stefano si allontanò definitivamente dalla Corte Reale di Palermo per compiere un viaggio in Terrasanta. Nel viaggio maturò un profondo distacco dal mondo materiale per dedicarsi allo studio delle Sacre Scritture e rientrato in patria Gioacchino si ritirò dapprima in una grotta nei pressi di un monastero italo-greco posto sulle falde del monte Etna, poi tornò con un suo compagno a Guarassano, nei pressi di Cosenza. Qui fu riconosciuto e costretto ad incontrare il padre, che lo aveva dato per disperso. Al padre confessò di aver smesso di lavorare per il re normanno per servire il Re dei Re, Dio. Visse circa un anno presso l’Abbazia di Santa Maria della Sambucina, a Luzzi, che negli anni 1152-53 passava dai Benedettini ai Cistercensi, da cui si allontanò poi per andare a predicare dall’altra parte della valle vivendo nei pressi del guado Gaudianelli del torrente Surdo, vicino Rende. Poiché al tempo la predicazione di un laico non era ben accetta, Gioacchino compì un viaggio fino a Catanzaro, dove fu ordinato sacerdote. Secondo le fonti, nel 1177 Gioacchino venne eletto abate di Santa Maria di Corazzo, ma rinunciò scappando dapprima nel monastero della Sambucina, poi nel monastero del legno della croce di Acri poiché la vera ambizione di Gioacchino non era raggiungere un titolo, ma a studiare la Sacre Scritture e predicarle alla gente. Tuttavia riuscì a convincersi. In qualità di abate compì un viaggio nell’Abbazia di Casamari, nel Lazio tra il 1182 e il 1184. Durante la sua permanenza nell’Abbazia incontrò il papa Lucio III che gli accordò la “licentia scribendi“. Le sue dottrine ed il suo ideale di vita monastica austera e rigorosa, lo misero in urto con il suo Ordine dal quale intorno nel 1188 si staccò poiché non condividevano il suo continuo girovagare così distante. Il Papa Urbano III lo prosciolse così dai doveri abbaziali autorizzandolo a continuare a scrivere. Nel 1194 Gioacchino ebbe in concessione da Enrico IV un vasto tenimento in Sila e ottene privilegi sovrani su tutta la Calabria. Profondamente convinto del suo messaggio e ritenendosi “chiamato” ad una vera e propria funzione profetica, fondò una sua Congregazione Florense alla confluenza dei fiumi Arvo e Neto, in località Fiore, dove edificò un piccolo ospizio. In seguito all’aumentare del numero dei suoi seguaci, iniziò la costruzione di quella che doveva diventare l’Abbazia Madre dell’Ordine Florense. L’Abbazia venne dedicata a S. Giovanni Evangelista, alla Vergine ed allo Spirito Santo. Intorno all’edificio iniziarono a sorgere le abitazioni di allevatori, pastori, cacciatori, raccoglitori di pece e di tutti coloro che si insediavano in Sila per sfruttarne le grandi risorse naturali. Velocemente si formò un borgo che prese il nome del santo a cui era dedicata la chiesa e del posto sul quale la chiesa fu edificata: San Giovanni in Fiore. Gioacchino morì il 30 marzo 1202 presso Canale di Pietrafitta e fu seppellito nel monastero florense di San Martino di Canale. Il suoi resti furono traslati nell’abbazia di San Giovanni in Fiore verso il 1226, quando la grande chiesa era ancora in costruzione. L’abate Matteo, successore di Gioacchino, continuò l’opera ampliando le fondazioni florensi, nel periodo del suo abbaziato (1202-1234), l’ordine florense vantava oltre cento filiazioni, tra abbazie, monasteri e chiese, ognuna dotata di ampi tenimenti-tenute e possedimenti vari, sparse in Calabria, Puglia, Campania, Lazio, Toscana e rendite che provenivano anche dalle lontane terre di Inghilterra, Galles e Irlanda.

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