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“Ditegli sempre di sì” al Teatro Sybaris

CASTROVILLARI (CS) – Dopo il successo di “Cùnt-ami”, la XVI Stagione Teatrale Comunale di Castrovillari presenta “Ditegli sempre di sì” di Eduardo De Filippo.

Sabato 28 febbraio, alle ore 21:00, la compagnia moranese L’Allegra Ribalta, presieduta da Massimo Celiberto, porterà in scena sul palco del Teatro Sybaris lo spettacolo, il secondo fuori abbonamento, inserito nel cartellone messo a punto da Aprustum e Khoreia 2000.

“Ditegli sempre di sì”, uno dei più importanti titoli della drammaturgia eduardiana, affronta come tema centrale quello della pazzia: il protagonista è malato di mente e, poiché questa condizione è stata tenuta nascosta, le sue stranezze saranno la causa di equivoci e situazioni imbarazzanti. Diretti da Casimiro Gatto, sulla scena ci saranno Adele Schifino, Alessandro Laitano, Domenico Laitano, Emilia Zicari, Fedele Fuscaldo, Franco Vacca, Gaetano Lo Tufo, Katia Sartore, Mariella Salerno, Roberto Coscia, Rosaldo Principe, Teresa Rosito e Vincenzo Forte. Protagonista della commedia è Michele Murri, un pazzo vero, fissato sulle parole, che va sentenziando che la gente non parla con vocaboli appropriati, creando così equivoci e fraintendimenti. Una volta fuori dal manicomio sembra perfettamente a posto, anche se prende tutto troppo sul serio: se la sorella zitella afferma che le piacerebbe sposare il vicino di casa, subito diffonde la voce del matrimonio; se un amico di famiglia giura che farà pace col fratello solo da morto, ecco che si affretta a mandare un telegramma con la dolorosa notizia; se qualcuno dà del matto a Luigi, lo spasimante della figlia, Michele tenta di tagliargli la testa, perché è lì, dice lui, che s’annida la pazzia. In questo testo di Eduardo de Filippo, scritto nel 1925 in pieno regime fascista e dunque fortemente “politico”, è invece evidente la tesi morale: la società ottusa, ipocrita e conformista mette inesorabilmente all’indice chi è “diverso”, estromettendo quindi inevitabilmente i pazzi “veri”, come Michele, ma anche gli estrosi, gli stravaganti, come il giovane e spiantato artista Luigi, che non potendo proteggersi neppure dietro la facciata della patologia medica è il vero escluso.